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Autore: Selene6    03/08/2014    4 recensioni
Tutti conoscono il mito di Seth e Osiride, ma cosa spinge Seth ad uccidere il fratello? Il male dentro di lui? Ma alla fine il male non si trova anche nel più puro dei cuori?
Il Sole e la Luna, così diversi, ma mai troppo lontani.
Storia partecipante al contest "Gli opposti si attraggono" di Red Wind
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una terra antica, separata da quella degli uomini e popolata solo dagli Dei, lo scorrere degli anni dava tempo a questi esseri superiori di pensare alla propria vita ed ai propri dubbi.
La sabbia si estendeva per chilometri in ogni direzione. Chiara come il sole a mezzogiorno. Calda quanto il più potente degli incendi.
Lo sconfinato deserto era invivibile per chiunque, a parte Seth, il suo Dio protettore.
Aveva la forza delle tempeste aride che poteva controllare a suo piacimento.
Aveva il potere di distruggere la vita ovunque essa si trovasse con un solo pensiero.
Eppure, era solo.
Il fratello Osiride aveva ucciso i loro genitori per prenderne il posto come guida del Regno affiancato dalla sorella e moglie Iside. All'inizio Seth era stato contento per la morte dei tanto odiati genitori e aveva fatto i suoi omaggi al Dio della Luna e alla sua sposa. Quando però questi l'aveva confinato nel deserto, senza possibilità di ritorno era rimasto senza parole. Non aveva avuto modo di ribellarsi, né pensava di doverlo fare in quel momento.
Dopo due secoli aveva avuto modo di capire.
Osiride era accecato dal potere che aveva preso con la forza e non vedeva altri che sé stesso. Amava la moglie, ma non quanto amava il suo ego.
Il Dio del deserto pensava di poterlo far ragione, all'inizio. Aveva provato decine di volte a parlargli, ma non era stato ascoltato.
Allora aveva cominciato a provare rancore, ma non lo capiva. Non era un sentimento a lui famigliare. Poi aveva iniziato a comprenderlo, e questi aveva avvolto il suo cuore.
Dal rancore era passato alla rabbia; dalla rabbia all'odio; dall'odio alla vendetta.
Due secoli per pensare a come vendicarsi. Prima di poterlo fare, doveva conoscere il suo nemico meglio di sé stesso.
Così aveva iniziato a frequentare quelle “feste” che Osiride continuava ad organizzare, per mostrare a tutti il suo potere e la sua grandezza.
E da queste aveva capito.
Osiride era il Dio della vita, delle messi, del raccolto. Colui che creava dove la morte regnava sovrana.
Seth era il Sole che distruggeva tutto col suo calore. Osiride era la Luna che controllava il mare e i fiumi, la gelida acqua che donava la vita.
Al tempo stesso Osiride amava. Donava e riceveva calore dal cuore di colei che gli regnava accanto. Mentre il cuore di Seth era divenuto freddo per l'odio che lo corrompeva. Aveva sposato la sorella Nefti, ma la loro era un'unione senza amore. Avevano generato Anubi,nato dall'odio e dal rimpianto, il Dio della morte.
Eppure Seth sapeva di essergli superiore; perchè conosceva i propri limiti e non li avrebbe superati. Per questo erano passati due secoli di feste, due secoli di attente osservazioni, due secoli durante i quali Seth era riuscito a portare dalla sua parte gran parte di coloro che sedevano ai banchetti di Osiride, ai quali egli aveva recato un torto di un qual si voglia genere. Il potere acceca. Il Dio della Luna aveva reso al popolo novità agricole e religiose, benessere e felicità; eppure non si era accorto che coloro che gli erano più vicini lo volevano morto.
Alla fine di un banchetto Seth e i suoi compagni riuscirono a costringere Osiride ad entrare in una bara sfidando le sue capacità. Lo rinchiusero e lo gettarono nel Nilo.
Eppure l'odio non abbandonò Seth. Il Dio non riuscì a capire perchè, aveva ucciso il fratello annegandolo in quello stesso Nilo che donava la vita. Un giusto modo per fargli capire che anche il Dio della vita ha come limite la morte e che essa può essere causata proprio da ciò che egli controlla.
Iside, però, non si arrese alla sparizione dell'amato. Setacciò tutta la terra d'Egitto ed alla fine lo trovò. Ormai lui non era più in vita, ma la vita non l'aveva abbandonato. Si amarono ancora un'ultima volta. E dal loro amore nacque un figlio: Horo. Nato dalla vita e dall'amore: il Dio del Sole. Iside prese il corpo di Osiride per dargli degna sepoltura.
Quando Seth su informato, divenne cieco dalla rabbia. Tagliò in quattordici parti il fratello e le gettò in tutto l'Egitto.
La Dea della fertilità ricompose pazientemente il marito e mummificandolo gli diede la vita eterna.
A quel punto Seth capì che non sarebbe stato mai in grado di uccidere il fratello.
Non perchè non lo desiderasse o perchè il suo odio non fosse abbastanza grande, ma perchè senza la vita non poteva esistere la morte.
Era un ciclo infinito che nessuno dei due sarebbe mai riuscito a spezzare.
Non solo loro, ma anche i rispettivi figli: Horo, Dio del Sole e della vita, e Anubi, Dio della morte.
La vita e la morte, il Sole e la Luna, la distruzione e la nascita.
Non potrebbe esistere la morte se non esistesse anche la vita, così come la vita non può non sottostare alla morte. Eternamente in lotta, eternamente unite.  
   
 
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