Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: Katnip_GirlOnFire    04/08/2014    2 recensioni
- «Forse non sono stata chiara»
Emma estrasse il pugnale dal fodero e lo piantò con forza sul tavolo, appena qualche centimetro di distanza dalla mano buona del capitano. «Insisto perché lei prenda seriamente in considerazione la mia richiesta, capitano»
----
- Chi ha detto che una donna non può essere un pirata?
---
Una long ambientata nella foresta incantata.
La maledizione è avvenuta in modo diverso da come l'abbiamo vista nel telefilm. Tutti sono rimasti dove stavano, ma Emma ha comunque perso i suoi genitori, per motivi a lei ignoti.
Riuscirà a far luce sul suo passato? Si ricongiungerà con la sua famiglia, o si lascerà accecare dal risentimento?
-IN SOSPESO
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Captain Hook
Il sole era già calato, quando Emma arrivò al porto.
I gabbbiani stridevano e si appollaiavano pigramente sulle imponenti navi ormeggiate.
Alcuni uomini si preparavano a salpare, altri si attardavano in angoli appartati con sgualdrine poco vestite.
Seguì il rumoroso vociare e la musica fino alla porta della locanda.
Lì dentro c'era ciò che le serviva. Aveva un'occasione, ed era ben consapevole che non poteva farsela scappare.
Respirò profondamente l'odore salmastro e si calò meglio il cappuccio del mantello sul volto prima di entrare.
L'odore di alcohol la colpì come un pugno e il fumo dei sigari formava una densa foschia tutt'intorno.
Schivò all'ultimo secondo un boccale di birra in volo che si schiantò sulla porta alle sue spalle.
Si guardò intorno circosapetta.
Lo riconoscerai, le avevano detto.
I capelli corvini, gli occhi di ghiaccio e la fiaschetta di rum sempre alla mano.
Un uncino al posto della mano destra.
Hook. Capitan Hook, della Jolly Roger.
Uno dei pirati più temuti del regno. Se vi era una persona che faceva al caso suo, quello era lui.
E lo vide.
In fondo alla locanda, con più di qualche sgualdrina spalmata addosso e circondato dalla sua ciurma, un uomo che corrispondeva esattamente alla descrizione.
L'uncino d'argento emanava bagliori anche alla fioca luce delle lanterne ormai quasi del tutto consumate.
Emma si avvicinò a passo deciso, spingendo via un uomo ubriaco che le barcollava davanti.
«Capitan Hook?»
L'uomo, di un fascino indiscutibile, distolse pigramente lo sguardo dal prosperoso seno di una delle cameriere per guardarla con un sorriso sornione dipinto in volto.
«Dipende da chi lo cerca»
Emma si liberò del cappuccio con un gesto secco. Lunghi boccoli biondi ricaddero sulle sue spalle mentre manteneva uno sguardo deciso sul capitano. «Mi chiamo Emma Swan e cerco il capitano della Jolly Roger» ribadì con maggior decisione.
Ora aveva la completa attenzione dell'uomo che la scrutò da testa a piedi inumidendosi le labbra con la lingua. Qualche fischio di approvazione si levò dalla ciurma.
Il capitano spinse via tutte le sgualdrine che si allontanarono indispettite e si volse nella sua direzione.
«Beh, mi hai trovato. Cosa posso fare per te, dolcezza
Emma ignorò le spudorate advances. «Ho sentito che cercate reclute per il vostro equipaggio»
«È così, tesoro, ma non vedo come ciò possa interessarti»
«Desidero prender parte nella sua ciurma»
Intorno al tavolo scese un silenzio innaturale, mentre gli uomini realizzavano che la sua era un'affermazione seria. A romperlo fu la risata del capitano, seguita da quella di tutto l'equipaggio. «Mi dispiace, non sono ammesse sgualdrine a bordo»
La risata che si levò fu ancora più rumorosa della prima e contagiò tutti i presenti nella taverna, che ormai assistevano curiosi allo scambio.
Emma digrignò i denti, incapace di reprimere la sua rabbia.
«Forse non mi sono spiegata»
Estrasse il suo pugnale dalla guaina nascosta sotto il mantello e lo piantò con forza sul tavolo, a pochi centimentri dalla mano buona del capitano. Un silenzio tombale calò nuovamente sui presenti, mentre il pirata puntava i suoi occhi fiammeggianti di ira su Emma.
«Insisto perchè lei prenda seriamente in considerazione la mia richiesta, capitano» disse calcando con sarcasmo sull'ultima parola.
L'uomo si alzò lentamente dal suo posto, dirigendosi verso di lei con una calma che la inquietava.
«Vedi, dolcezza» iniziò quando fu a soli pochi centimentri da lei.
«Uno dei requisiti più importanti per far parte della mia ciurma è il rispetto»
Alzò il braccio e usò la punta ricurva dell'uncino per spostarle una ciocca di capelli dal viso. Emma rabbrividì alla sensazione del metallo freddo sulla pelle, ma mantenne la sua posizione, facendolo ghignare.
«E, non per essere scortese, ma tu ne sembri un po' carente»
Emma realizzò in quel momento di essersi infilata in una brutta situazione. Ma ormai era troppo tardi per filarsela. Era circondata.
Doveva arrivare fino in fondo. Tentare, e morire, se necessario.
«E altro requisito piuttosto importante» continuò il pirata con una nota di scherno «è l'abilità nel combattimento, che dubito tu abbia»
«Vuole mettermi alla prova?»
Lui rise. «Magari un'altra volta, tesoro»
Fece un cenno con il mento a qualcuno dietro di lei. «È tutta per te, Josh, divertiti»
Due mani forti la presere da dietro, trascinandola con forza verso l'uscita.
Dopo il primo momento di stupore iniziale, Emma si riprese.
Non può andare così.
Piantò il tallone nel piede di chi la teneva, una gomitata nello stomaco, e fu libera.
Con uno scatto fulmineo si girò, e individuò subito l'arma del suo aggressore, ancora nel fodero a causa della sua scarsa prontezza.
Sfilò l'arma dalla guaina e la brandì con sicurezza, puntandola verso chiunque osasse muovere un passo verso di lei.
«Sia chiaro» esclamò affinchè tutti potessero sentirla. «Chiunque proverà a toccarmi di nuovo finirà con questa spada nello stomaco»
Tutti fecero un passo indietro.
«E tu, capitano» continuò imperterrita. «Quale uomo manderebbe qualcun altro ad affrontare una donna senza abilità nel combattimento. Hai per caso timore di affrontare le tue battaglie da solo?»
Il pirata si avvicinò nuovamente a lei, incurante del fatto che fosse armata.
«Veramente, il fatto di lasciare che qualcun altro ti affrontasse al posto mio era solo una gentilezza nei tuoi confronti, dolcezza»
Fu un secondo.
La sua spada fu estratta, e puntava dritta verso il viso di lei.
Emma la parò  per un pelo.
«Ottimi riflessi, sono colpito»
Commenti divertiti di incitazione si levarono introno a loro mentre si scambiavano stoccate e parate.
Emma era allenata con la spada, aveva imparato da un guerriero al fronte degli orchi quando era più giovane. Aveva imparato bene, ma questo pirata aveva uno stile che la metteva in difficoltà: usava la spada di piatto per colpirla in punti strategici con provocazione, era veloce e combatteva di polso. Era strategico e subdolo. Mentre Emma colpiva con furia, accecata dalla frustrazione e dal desiderio di ottenere ciò che voleva, lui manteneva la sua posizione parando e affondando come se non gli costasse nessuna fatica.
Dopo pochi minuti uno strappo profondo si aprì nel suo mantello.
«Chiedo perdono, madamigella»
Emma si avventò su di lui nuovamente, ma cominciava a sentire la fatica.
La spada pesava nella sua mano come non mai, e le braccia le dolevano, così come tutti i lividi che si era procurata nei minuti precedenti.
Un secondo di distrazione, lasciò il fianco scoperto.
Un nuovo taglio nel corsetto e uno sgambetto.
Si ritrovò stesa a terra, la schiena dolorante e il pirata che la sovrastava.
«Di solito preferisco dedicarmi ad attività più piacevoli con una donna distesa sulla schiena»
Emma si dimenò rabbiosa, facendolo sghignazzare.
«Oh, e giusto perchè tu lo sappia» continuò lui strusciando l'uncino per tutta la lunghezza della spada di lei.
«Quando ti colpirò con la mia spada, ti assicuro che lo sentirai»
Il suono stridente del metallo sul metallo la fece rabbrividire quasi quanto il doppiosenso implicito nella frase.
«Sai che c'è, dolcezza?» si allontanò da lei rinfoderando la spada. «Mi piaci, sei una tosta. Ma questo gioco comincia a stufarmi»
Come rispondendo a un comando invisibile, altra braccia la sollevarono da terra.
Tre uomini, questa volta.
«Portatela a bordo, nei miei alloggi. Avrà modo di dedicarsi a attività più...utili»
Emma spalancò gli occhi.
«Tu sei un uomo senza onore» esclamò dimenandosi.
Lui neanche si voltò, fece solo un gesto annoiato con la mano, e fu trascinata fuori dalla locanda.
«Capitano?» Spugna, l'uomo più vecchio della ciurma si avvicinò al pirata.
«Capitano, che ne sarà della regola "niente donne a bordo"?»
Hook si voltò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo. «Sono il capitano, posso portare a bordo della mia nave chi voglio»
«Sissignore, senza dubbio, ma...»
Venne interrotto subito. «La lasceremo al prossimo porto a cui approderemo»
 
 
 
Eilà!
Premettendo che è la prima volta che pubblico su questo fandom...dovevo farlo.
Ho visto tutte e tre le stagioni del giro di un mese, e sono perdutamente innamorata della Captain Swan, e della OutLaw Queen, e della Rumbelle...ok, le amo tutte!
Boh, mi era venuta questa idea: se la maledizione fosse avvenuta in modo diverso? Se fossero tutti rimasti nella foresta incantata, ma Emma avesse comunque perso la sua famiglia per...motivi che devo ancora stabilire? Se avesse deciso di darsi alla pirateria?
Come potete capire (credo) certe cose le citerò dal telefilm, uguali identiche, magari in situazioni diverse, ma ci saranno.
E, scusate, ma io ho visto la serie in inglese, e il nome Hook mi piace molto di più di Uncino. Quindi boh, credo lo lascerò così.
E niente,
al prossimo capitolo!
E.
 
 
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Katnip_GirlOnFire