Ecco un’altra piccola fic che giaceva
tra i meandri del mio pc!
Ogni tanto ho questi momenti oscurantisti e mi parte l’embolo angst/drammatico!
(Per fortuna son rari! :D )
La dedico a mamie che mi ha (imprudentemente) spronata a postare altre fic
giacenti nel mio portatile.
Quindi cara questa è per te, sperando che non ti faccia recere! Sennò almeno
apprezza il gesto :D
Il Vino e L’Oblio
Il
silenzio opprimente del vuoto siderale li abbraccia, soffocandoli in una morsa
d’angoscia.
La Dark Matter ha appena forgiato una nuova nave che, sinistra e minacciosa, si
eleva in volo, stridendo e tuonando come presagio di morte e desolazione.
Nulla sarà mai più come prima.
Non parla Meeme.
Non parla Harlock.
Tochiro geme, ma nessuno lo sente...
Intorno a loro c’è il nulla assoluto, che piano piano si riempirà di dolore e
di rimpianto.
Il Capitano versa nell’antico calice il liquido rubino simile al sangue versato
sulla Terra, come a suggellare un patto.
Il timido gorgogliare del vino che riempie il bicchiere, rompe appena il
silenzio tombale della cabina.
Tutto intorno è notte fonda, rischiarata appena dalla flebile luce di due
candelabri, le cui fiammelle rievocano l'immagine simile ad anime perse nelle
profondità dell’inferno che gemono, contorcendosi nel loro tormento.
Harlock porge il bicchiere all’aliena che prende lo stelo con gentilezza.
Rimira il liquido rosso che danza nel vetro. Beve avida con le piccole labbra
il succo della vite che la nutre, in cui cerca ristoro e conforto.
Harlock la imita, cercando l’oblio nel più antico e semplice dei modi che
l’uomo conosca.
Una volta e una volta ancora. Senza parlare, senza colpo ferire.
Per un secondo, simile ad un battito d’ali di farfalla, il tempo si ferma.
Il vino diventa protagonista e il suo sapore forte e deciso rinfranca appena i
due silenti superstiti.
Non corre una parola tra il Capitano e l’alinea. Non serve.
Il grande dolore che li lega indissolubilmente, ha sigillato le loro labbra nel
silenzio del rimorso.
Ma il vino finisce.
Il Capitano si alza e lascia Meeme seduta.
Esce dalla cabina e cammina lento.
La testa appena inclinata a destra.
Il mantello si muove come se danzasse un ballo immaginario ad ogni sua falcata.
Il buio della nave lo inghiotte, fino a che non sparisce.
Riemerge al timone. Afferra la barra. E come un novello Caronte traghetta
l’Arcadia fuori dall’inferno che è diventata la Terra.
L’aliena è seduta al desco deserto. Il vino è rimasto il suo solo compagno.
Ha già capito il costo infinito del loro errore.
Il castigo li unisce, il castigo li separa.
Sono insieme, ma disperatamente soli.
Due anime raminghe che nella furia del dolore, fuggono la colpa e bramano
un’illusione. Un miraggio pietoso che, prendendoli per mano, li condurrà verso
quella luce che essi stessi hanno spento.
Nata per caso per spiegare il mio punto di vista su come potesse essere stato il momento successivo alla “rinascita” dalla Dark Matter. Questo è il mio personale tentativo di interpretate i primi momenti della “nuova vita” di Harlock e Meeme a bordo della nave maledetta in cui il sovrano assoluto è il silenzio.
Grazie a chi si è
fermato a leggere.
Disclaimer: Tutti i
personaggi di Capitan Harlock sono © di Leiji Matsumoto. I personaggi e la
trama inerenti al film sono © Shinji Aramaki e Harutoshi Fukui. Questa storia
non è stata scritta a scopo di lucro.