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Autore: Non ti scordar di me    04/08/2014    1 recensioni
Dopo aver sconfitto tutti i mali che affliggevano Fell's Church, Bonnie si concede un po' di relax al parco dove fa una strana conoscenza.
Conosce Damon, o meglio il Damon bambino che non aveva mai avuto l'opportunità di conoscere. E il vero Damon? Cosa penserà di questa sua copia in miniatura?
Cucciolapuffosa
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti hanno un loro sosia nel mondo, giusto?
 
Un bambino dai capelli neri color pece e occhi scuri come la notte – su per giù di undici anni – era seduto sul prato del parco giochi comunale.

Fell’s Church non era più in pericolo per ora e Bonnie era intenta a godersi la pace di quei tempi.

Tutto sembrava veramente troppo perfetto. Fin’ora, non aveva distolto lo sguardo da un bambino…Un bambino bellissimo che gli ricordava lui in maniera impressionante.

La rossa si stava chiedendo se anche lui fosse così da piccolo.

Scacciò quel pensiero dalla mente e iniziò a sfogliare il giornale svogliatamente.
Di tanto in tanto lanciava, però, alcuni sguardi a quel bambino.

Niente d’interessante. Non aveva più niente da fare. Aveva passato gli anni del liceo e buona parte del college a salvare Fell’s Church e il mondo da essere maligni, pensare che era tutto passato era veramente troppo strano.

Chiuse il giornale e lo ripiegò. Nessuna notizia.

Si massaggiò le tempie e riaperti gli occhi vide il piccolo bambino davanti a lei che la guardava con due enormi occhi pece che nascondevano perfettamente le sue paure e le sue emozioni.

Il suo cuore ebbe un sussulto.

“Piccolo…hai perso la tua mamma?” Chiese Bonnie dolcemente. Lui abbozzò un sorrisetto, anzi più di un sorriso…Era quasi un ghigno. Un ghigno di fabbrica che poteva riconoscere da lontano un miglio.

Lui scosse la testa.

“Come ti chiami?” Chiese ancora, giusto per togliersi uno sfizio.

“Mi chiamo Damon…E voi siete perfetta.” Disse. Dopo aver detto l’ultima frase divenne tutto rosso. Era così tenero. Bonnie non poté a meno di sorridergli e di scompigliargli i capelli.

“Ecco a voi…” Continuò porgendole una margherita. La rossa rimase piacevolmente sorpresa. Si era avvicinato per darle quel fiore? Era stato un bel gesto.

“Grazie, Damon.” Rispose. Era difficile dire il suo nome, senza pensare a lui. Era quasi la sua fotocopia. Anzi, era la sua mini-fotocopia.

“Mi hai chiamato, Pettirosso?” Intervenne una voce più profonda e roca. Il vero Damon – il suo Damon – era dietro la panchina e le cingeva le spalle.

Squadrò pochi secondi il moccioso che aveva davanti a lui e strabuzzò gli occhi. Era, senza ombra di dubbio, un bel bambino.

“E tu cosa vuoi moccioso?” Chiese Damon con un enorme sorriso. Bonnie gli tirò un leggero schiaffetto sulla spalla. Poteva essere poco più delicato con un bambino? Che per giunta era la sua copia?

“Vorrei regalare a questa bella ragazza, questo fiore.” Rispose, sfoderando degli occhioni e un labbruccio irresistibile. Damon lo guardò quasi in cagnesco.

Si stava veramente ingelosendo per un bambinetto? Possibile?
Bonnie sorrise leggermente e prese il fiore tra le mani.

“Grazie, ancora.” Ripeté, lasciandogli un bacio su una guancia. Il piccolo arrossì e le sorrise. Damon – il Damon vampiro iper geloso pronto ad attaccare un povero bambino ignaro della situazione – si sedette accanto a Bonnie.

“Io sono il fidanzato della signora perfetta.” Commentò acido. Per poco Bonnie non scoppiò a ridere. Il piccolo abbassò lo sguardo. Quello sguardo lo traumatizzò momentaneamente, era lo stesso sguardo che sfoderava lui da piccolo.

“E’ molto bella la vostra fidanzata.” Disse. Damon sorrise compiaciuto. Con i bambini bastava usare un certo tono di voce per renderli impauriti.

“Se ti lasci con lui, io sono libero!” Ammiccò il piccoletto. Damon si lasciò sfuggire un ghigno. Si stava facendo prendere in giro da un bambino!?

“Lo terrò in considerazione, Damon.” Rispose gentile il Pettirosso. Il corvino accanto a lei strabuzzò gli occhi. Quel nanerottolo – oltre che ad essere la sua fotocopia sputata – si chiamava persino come lui!

“Piccoletto…vedi quella bella bambina?” Chiese Damon, indicando una piccola bambina sotto un albero dai capelli ricci e rossi con il viso a cuore. Bonnie si girò…Era la sua fotocopia.

Lui annuì.

“Cosa pensi di lei?” Chiese curioso per confermare le sue ipotesi.

“Ci ho parlato una volta. E’ buffa, arrossisce sempre, balbetta quando mi avvicino…Mi ricorda un…” Bonnie alzò un sopraciglio. Quella bambina era lei! E la copia piccola di Damon la stava deliberatamente prendendo in giro!

“Un Pettirosso! Ecco cosa mi ricorda!” Esclamò contento. Damon sorrise. Al mondo esisteva sempre un tuo sosia, giusto? Loro avevano incontrati i loro di sosia, anche se in una versione più ringiovanita.

“Perché non vai da lei? Sono sicuro che faccia per te.” Rispose persuasivo. Lo stava influenzando? Bonnie guardò prima il piccolo e poi il più grande…Non stava usando i Poteri, gli stava solamente dando un consiglio.

“Grazie del consiglio, vecchio signore!” Trillò il bambino, dando una pacca sulla spalla a Damon. Bonnie per poco non scoppiò a ridere. Solo quando il bambino fu lontano, il corvino capì l’offesa del piccoletto.

“Mi ha dato del vecchio signore quel nanerottolo?” Chiese più a sé stesso che alla rossa.
“Non fare così.” Disse la compagna, accoccolandosi su di lui.

Damon si sciolse leggermente.

“Pettirosso non posso lasciarti sola un minuto che i pretendenti vengono per farti la corte!” Sbottò.

“Il pretendente era un bambino!” Scoppiò a ridere di gusto.

“Ehi…Era un bellissimo bambino!” Concordò Damon.

Si baciarono appassionatamente, sotto gli occhi di quei due bimbi in lontananza.

“Un giorno noi diventeremo come loro.” Sussurrò il corvino alla bimba accanto a lui, che aveva scoperto si chiamasse Bonnie.

“Insieme per sempre?” Chiese ingenuamente la bambina.

Per l’eternità.” Rispose Damon con un sorrisetto di chi la sapeva lunga.
 
 
 
 
 
 
A/N: Non so questa cosa da dove sia uscita. Mi sono sempre immaginata Damon che litigava con sé stesso (bambino) per Bonnie adulta. Per non parlare di quant’è allusivo la fotocopia di Damon! Diciamo che non so perché quei due bimbi (che sarebbero le loro copie da piccoli) erano lì. Non c’è una spiegazione razionale…Com’è che si dice? Ognuno di noi nel mondo ha un sosia. Loro hanno incontrato i loro sosia da bambini.
Forse (credo non lo so per certo) farò un piccolo seguito…Di un possibile incontro tra le coppie un giorno in cui i reali Bamon sono immortali e le copie Bamon siano adolescenti.
Non ho altro da aggiungere, sperando che non sia penosa quest’idea e come l’ho scritta.
Una sola domanda e poi giuro che me la squaglio: quando Damon piccolo dice ‘per l’eternità’ sembra che sappia chi e cosa siano in realtà i veri Bonnie e Damon?
Ora me ne vado veramente. *scappa in Australia, senza computer*
Cucciolapuffosa
  
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