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Autore: athenawinchester    05/08/2014    4 recensioni
<< Hai sorvolato gli inferi e sei giunto fin qua, deciso a dar fuoco a questo mondo con le tue ali solo perché non riesci ad accettare la verità: tu sei un demone, e in quanto tale la gente ti seguirà fino alla fine dei tempi, ma potrà solo temerti, mai amarti. Io non potrò mai amarti >>
Genere: Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BEAUTIFUL DEMONS








If I cannot move Heaven
I will raise Hell








 
 
Jonathan Christopher Morgenstern incombeva nella notte come un principe delle tenebre.                                              
Seta ricadeva sui suoi occhi, argento ricopriva la sua pelle, come se della luna fosse l'unico amore.
Maestose ali spuntavano dalle larghe spalle, e bruciavano. Bruciavano come se le stelle sovrastanti, invidiose di tale splendore, avessero appiccato loro fuoco.                                                                       
Non si era mai visto niente di più bello.

Era forse un angelo caduto?

Poi egli fece sbattere le lunghe ciglia - anch’esse bruciavano - e rivelò ciò che nascondevano.                                        
Nero fumo. Ombre che strisciavano insieme ad amori perduti, sogni infranti, desideri spezzati e speranze morte. Scuri riflessi di visi deformi, occhi disperati e labbra bucate. Nitidi e fiochi echi di urla afflitte, voci imploranti. Barbagli di mani che si contorcevano spezzandosi all’infinito nel tentativo di unirsi per chiedere pietà, l’ambito perdono. Poi ancora fumo e l’illusione di un’ascensa eretta solo per rendere più letale la discesa.                                                                                              
Battevano e battevano le palpebre, come imposte istigate dal vento. E allora finestre furono le sue iridi, e i luoghi su cui davano erano aridi e privi di colore come le ombre che li popolavano.

L’inferno.

Ma come potevano gli inferi nascondersi negli occhi di una simile magnificenza? Come potevano coesistere eterna dannazione e immacolata bellezza?

Jonathan Christopher Morgenstern alzò le mani al cielo, e le punte delle sue dita si tinsero del colore dell’incendio. Le fiammelle danzavano su di esse come concubine.

Egli sorrise. Candido e ingannevole, accattivante e persuasivo, gentile e feroce era il suo sorriso. Perfino un angelo del cielo sarebbe caduto ai suoi piedi. E lui lo sapeva.
Allora perché una fragile umana, una cagionevole mortale, riusciva ad opporsi a lui?                                                  
Egli era grande, forte, letale come la sua bellezza. Egli poteva avere tutto, far sì che chiunque lo seguisse, lo acclamasse a gran voce. Eppure lei gli era avversa. Come poteva ciò essere possibile?
Le aveva offerto un trono fatto d'oro e d'avorio, una vasta terra su cui governare, un luogo senza confini da controllare e modificare a suo piacimento. Come si poteva rifiutare un simile dono?                                                       
Ma lui non si era arreso, ed era tornato a prenderla.

Se non posso muovere i celesti, smuoverò gli inferi.

Se non posso averla consenziente, l'avrò con la forza.

Lei si trovava là, proprio davanti a lui. I suoi capelli erano simili alle fiamme che ardevano le ali del demone. Lo guardava in maniera totalmente differente da come gli altri esseri umani erano soliti osservarlo. Se nei loro animi c’era ammirazione, paura, meraviglia, in lei vi era sola pietà e compassione.

Jonathan Christopher Morgenstern la invitò tra le sue braccia calde come braci ardenti. Lei gli si avvicinò senza esitazione, senza guardarsi indietro.

<< Sei venuta >> Le sussurrò lui mentre le loro pelli si sfioravano. Ella non rispose, ma continuò a guardarlo con tutta  il disappunto delle sue emozioni.

<< Sapevo che alla fine saresti venuta da me di tua spontanea volontà >> Aggiunse poi, come per voler smentire ad ogni costo quello che gli occhi di lei non smettevano di comunicare. << Lo sapevo >>. Inverosimile che un demone cercasse assenso.

<< Io non sono venuta da te perché lo volevo. Tu mi hai obbligata. >> Rivelò la ragazza, mentre le dita di lui infiammavano la sua pelle delicata alla luce di un’alba imminente.

<< E’ questa la scusa che usi per essermi ceduta? >> Il demone rise compiaciuto.

Ma lei non cambiò espressione. Jonathan vacillò per un solo attimo, poi tornò all’iniziale rigida postura. << Hai sorvolato gli inferi e sei giunto fin qua, deciso a dar fuoco a questo mondo con le tue ali solo perché non riesci ad accettare la verità: tu sei un demone, e in quanto tale la gente ti seguirà fino alla fine dei tempi, ma potrà solo temerti, mai amarti. Io non potrò mai amarti >> Disse.

Egli rise ancora, stavolta di una risata burbera che fece tremare il mondo. << Cosa ti fa pensare che io possa mai desiderare qualcosa di tanto futile come l'amore? >> Chiese poi movendo le labbra con l'estrema eleganza propria solo di un demone.

<< Tu non comprendi l’amore, ma lo invidi, e invidi chiunque possa provarlo. Mi chiedi cosa mi rende tanto sicura di ciò? Il fatto che cerchi disperatamente la mia approvazione, nonostante tu sappia che non l'avrai mai >>

Jonathan Christopher Morgenstern assottigliò gli occhi, e le anime perdute al loro interno gridarono. Il fuoco che ardeva le ali si diffuse in fretta lungo tutto il suo corpo prima che il sole potesse nascere. La catturò con le sue braccia infuocate e la strinse a sé. << Non ha importanza. Niente ha importanza >> .

I capelli di lei presero fuoco, e adesso non era più una parvenza. Jonathan la sollevò e accarezzò il volto della ragazza col suo mentre il fuoco divampava e lasciava la terra sotto di loro sterile.

<< Tu brucerai con me >>.
  
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