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Autore: Moonshine Quinn    05/08/2014    3 recensioni
La vedo allontanarsi, si gira ancora una volta verso di me e solleva la mano in segno di saluto, la imito sollevando la mia che sta stringendo quel dannato biglietto aereo che mi sta portando lontano da lei. La fila scorre e sono costretta ad allontanarmi sempre di più da lei, dalla mia migliore amica.
[...]
«Una volta trovata la ragazza, cosa dovrei fare?»
Sento un paio di rumori in sottofondo, per poi avvertire il leggero tremolio nella voce di Alex.
«D-Dille che sto arrivando» e, dopo un leggero singhiozzo, la chiamata si conclude
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: G-Dragon, Nuovo personaggio, T.O.P.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sto bene...



[Phoebe POV]
 
La vedo allontanarsi, si gira ancora una volta verso di me e solleva la mano in segno di saluto, la imito sollevando la mia che sta stringendo quel dannato biglietto aereo che mi sta portando lontano da lei. La fila scorre e sono costretta ad allontanarmi sempre di più da lei, dalla mia migliore amica. Abbiamo passato una settimana insieme, la settimana più bella della mia vita e ora non voglio andarmene. Lei e` molto di più che una semplice amica per me: lei e` la migliore, lei e` la sorella gemella che non ho mai avuto, la sua anima e` legata a filo doppio con la mia e ora, mentre mi sto allontanando da lei, sento che una parte di me si sta perdendo nell'oscurità. Vengo spinta dal tizio in fila dietro di me perché sono rimasta ferma immobile, incantata dai miei pensieri e, sbuffando, riprendo a camminare. La fila scorre lenta e io sprofondo ad ogni passo, come se stessi camminando nelle sabbie mobili e non sul liscio pavimento dell'aeroporto. Tocca a me, porgo il mio biglietto d'imbarco e i miei documenti all'uomo in divisa che li controlla e mi fa segno di procedere verso il check in, poso la mia valigia sul nastro trasportatore e mi tolgo la giacca, la cintura e le scarpe con gesti meccanici per poi riappropriarmi di tutto una volta passata oltre il metal detector. Afferro di nuovo la valigia e mi incammino, ma il cellulare mi cade dalle mani:"Ecco, lo sapevo" sbuffo chinandomi per raccoglierlo, ma fatico a vederlo attraverso lo strato di lacrime che inonda i miei occhi. Non posso piangere, non adesso. Devo trovare il gate giusto, devo salire su quel dannato aereo. Non voglio farlo, ma devo. Mi alzo e, strofinandomi gli occhi umidi con le maniche della giacca, mi incammino lungo il corridoio; raggiungo lo schermo con tutti i voli, ma non riesco nemmeno a distinguere una lettera dall'altra. Scaravento la valigia a terra con un gesto stizzito e mi lascio cadere in ginocchio prendendo la testa tra le mani: non ce la faccio, non voglio andarmene, voglio restare con la mia amica per sempre. Inizio a piangere e singhiozzare forte mentre sento un forte senso di vuoto crescermi dentro: ho bisogno di un suo abbraccio, adesso. Ho bisogno di sentire di nuovo quel intenso profumo da uomo che a lei piace cosi` tanto e che usa come deodorante, ho bisogno di lei.
Ad un tratto sento una mano posarsi sulla mia spalla, sobbalzo leggermente per lo spavento e sollevo lo sguardo, ma non riesco a distinguere granché attraverso il velo di lacrime che copre i miei occhi.
"Stai bene?" mi chiede, ma sento a stento la sua voce attraverso il fischio che invade le mie orecchie, ma capisco che si tratta di un uomo e che sta parlando in inglese.
"Non si preoccupi, sto bene." rispondo sbrigativa cercando di rialzarmi in piedi: l'ultima cosa che voglio e` far pena alla gente.
"Vieni con me, ti offro qualcosa da bere cosi` ti riprendi." dice l'uomo al mio fianco aiutandomi a prendere la valigia.
"No, grazie. Sto benissimo e ora, se vuole scusarmi, avrei un aereo da prendere." ribatto acida e cerco di allontanarmi.
"Non e` vero, il tuo volo parte tra due ore. Vieni con me, non puoi restare qui in queste condizioni, ti serve aiuto." insiste lo sconosciuto prendendomi la valigia dalle mani. Mi strofino gli occhi con le mani per scacciare le lacrime e lo osservo con attenzione: alto, magro, indossa un berretto di lana calato sulla testa da cui spuntano alcuni ciuffi rosa, indossa un paio di enormi occhiali da sole con cui so bene che sta nascondendo due bellissimi occhi a mandorla ed e` avvolto dentro una pesante giacca nera come se volesse nascondersi dal mondo intero. So chi e` e so bene che lui lo sa: dopotutto la mia passione per i BigBang e` più che evidente: in questo momento indosso la loro giacca, una t-shirt con su scritto VIP, il braccialetto dei BigBang e, appeso al collo, l'anello di G-Dragon.
"Come sai quando parte il mio aereo?" chiedo con voce fredda senza abbassare le sguardo, l'ultima cosa che voglio e` fare pena al mio idolo, al mio bias.
"C'e` scritto sul tuo biglietto, sei diretta a Londra con il volo delle 17.45 lo stesso volo che devo prendere io." risponde con una scrollata di spalle indicando il mio biglietto stretto tra le sue mani.
"Non mi serve aiuto." insisto strappandogli le mie cose di mano.
"Io direi di si." ribatte lui afferrando il mio cellulare che minaccia di nuovo di cadere al suolo.
"Non potresti comunque aiutarmi." gli faccio notare.
"Dipende, che genere di aiuto ti serve?" mi domanda abbassando leggermente gli occhiali per potermi vedere bene in viso.
"Mi serve una via di fuga che mi impedisca di salire su quel dannato aereo." rispondo cercando di non ricominciare a piangere.
"Perché?" mi chiede di nuovo, sembra preoccupato e curioso allo stesso tempo.
Scuoto il capo e guardo nel punto da cui sono arrivata, dove so che oltre quel maledetto muro di vetro opaco c'è la mia migliore amica, e io non posso fare nulla per fermare tutto e tornare da lei.






Okay, due paroline veloci: questa storia risale a più di un anno fa, ma ho deciso di riproporla lo stesso.
Questo capitolo non l'ho scirtto io, ma bensì la mia mia migliore amica, per cui... è semplicemente perfetto (dal mio punto di vista). Se la storia piacerà, pubblicherò i prossimi capitoli, se no.... la lascerò morire così, come è nata. A proposito, il senso del titolo lo si capirà più in avanti con i capitoli... se mpre che ce ne saranno.

Ciao

Moonshine Quinn
   
 
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