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Autore: _Cthylla_    06/08/2014    3 recensioni
Roma. Emerald e Warsman nella loro "vacanza" di due mesi e mezzo. Può un arcinemico aiutare a superare le proprie paure?
Non preoccupatevi, sono giusto 912 parole.
Genere: Commedia, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Warsman/Lord Flash
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CRASH!

Un vaso di cristallo si infranse contro il muro, creando una cascata luccicante i cui frammenti andarono in parte a colpire la ragazza che si era spostata appena in tempo per evitare il colpo, con un sogghigno .

«puoi tirarmi quanti vasi ti pare ma non cambierà il fatto che sei più porco tu di quelli nelle stalle!»

«cosa devo fare per ficcarti in testa che non stavo frugando nel tuo cassetto dell’intimo?!» l’uomo evitò per un soffio un soprammobile lanciatogli dalla ragazza, in risposta al vaso «stavo semplicemente rimettendo a posto quelle cose che hai l’ardire di chiamare mutande, perché almeno uno di noi due dovrà pure pensare a lavare i panni!!!...tsk. Viziata e pure perversa…»

«darling, ti faccio notare che ti ho visto distintamente con in mano delle mutande pulite che hai preso dal fondo del cassetto…»

«tu non puoi vedere qualcosa “distintamente”. Sei continuamente sbronza».

Era il preludio ad una delle loro classiche litigate, in armonia con il preludio ad un temporale di entità indefinita segnalato dalle nubi che si stavano ammassando sul cielo romano.

Una lotta era forse la degna conclusione a quella giornata. Era da diverse ore che a Warsman era venuta una gran voglia di torcerle il collo: precisamente da quando quella bastarda, dopo avergli chiesto di fermarsi parcheggiando vicino al fiume il vespone che avevano preso a noleggio, lo aveva distratto col trucco più vecchio del mondo, “che roba è quella”?...e appena lui si era voltato gli aveva tirato un calcio nel sedere facendolo finire giù nel biondo -mah. Ormai non più tanto- Tevere. E oltre a ridere come una beota invece di dargli una mano ad uscire dall’acqua, aveva anche azzardato l’ipotesi che dopo quel bagno potesse spuntargli un membro in più.

“bwahahahahah un vecchio porcello bifallico! Già, che ne faresti? Non trovi il modo di usarne nemmeno uno…”

Roba da ucciderla, veramente. Ma gli era stato impedito dall’arrivo di alcuni carabinieri, che se non fosse stato per Emerald che aveva prontamente confermato la caduta “accidentale” del russo, forse lo avrebbero pure arrestato dopo avergli fatto pagare una multa salatissima. C’era crisi, i comuni si attaccavano a tutto pur di mettere insieme qualche spicciolo; sicuramente era meglio dare addosso ai poveri cittadini e ai turisti, piuttosto che ridurre gli stipendi a quella larga parte di dipendenti statali il cui unico compito risiedeva nello scaldare le sedie dei propri uffici.

«non per un paio di birre!» ribatté la ragazza scagliandosi contro di lui.

«un paio di casse di birra da dodici, se mai» replicò pronto l’altro riuscendo ad evitare il colpo e ad immobilizzarle le braccia dietro la schiena.

«e beh…fa…lo stesso!» Emerald riuscì ad assestargli una gomitata all’altezza dello stomaco che lo costrinse a liberarla, e gli diede una forte spinta che lo fece crollare sopra al tavolino di legno che ovviamente finì a pezzi.

Prima che Warsman riuscisse a rialzarsi Emerald gli fu addosso, e tutto quel che poteva fare era cercare di trattenerle le braccia, cosa complicata considerando che la ragazza aveva un braccio potenziato artificialmente!

Alla fine Warsman le assestò una potente testata, e tentò con successo di ribaltare la situazione con un colpo di reni.

«piantala!!! Non ti pare di aver già fatto abbastanza per oggi?!»

«ce l’hai ancora con me per quel bagnetto? A proposito, al tuo fratellino è nato o no il fratello gemellooooh!!!» spostò la testa appena in tempo per evitare un pugno che fracassò il parquet.

«vai all’inferno, Lancaster!!!»

Emerald stava per rispondergli a tono, quando il rombo di un potente tuono fece tremare i vetri della casa, e la ragazza istintivamente si strinse al suo Nemico Numero Uno nascondendo il viso contro il suo petto, mentre tremava leggermente.

Non le erano mai piaciuti i tuoni, e se di solito comunque si sforzava di sopportarli aveva reazioni impulsive come quella se questi erano improvvisi.

Il rumore della pioggia era diventato martellante, le gocce colpivano il vetro colando su di esso in complicati arabeschi che proiettavano la loro ombra sui due litiganti.

«non dirmi che hai paura di un po’di pioggia» mormorò lui sarcastico.

«vai al diavolo».

No, non aveva paura della pioggia. La pioggia le piaceva, e anche molto. Trovava rilassante guardarla, ed anche il suo suono…

Finì suo malgrado a stringersi di nuovo a lui quando sentì il rumore di un nuovo tuono.

Erano quelli a non piacerle, ma proprio per niente.

Con un braccio il russo spostò lontani i frammenti di legno alla sua sinistra, e si sdraiò sullo spazio libero appena creato. C’era un tappeto lì, molto morbido, che rendeva comoda la permanenza sul parquet. Nel fare ciò aveva lasciato che Emerald rimanesse stretta a lui, e al momento la ragazza stava usando il suo petto come cuscino.

«a me la pioggia piace» disse piano l’uomo. Lei si voltò a guardare fuori dall’ampia vetrata, sempre rimanendo sopra di lui.

«anche a me. I tuoni di meno».

«i tuoni non ti fanno niente, Emerald».

«non mi piacciono lo stesso, ok?!»

«eppure come DJ dovresti essere abituata al rumore».

«ehi. Il mio non è rumore».

«hai ragione, è baccano agh» la guardò male quando lei gli diede un pugno al petto «puttanella manesca».

«c’è ancora quella questione delle mutande in-» sobbalzò al nuovo tuono «…in sospeso».

«tsk».

Dopo questo entrambi rimasero in silenzio a guardare la pioggia, a lungo. Ed Hammy non si opponeva nei momenti in cui lui la stringeva a sé, quando c’erano i tuoni.

Tutto sommato aveva ragione, non potevano farle niente, facevano un mucchio di casino e basta.

Non potevano farle niente…finché c’era lui vicino.

   
 
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