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Autore: makiskz    06/08/2014    2 recensioni
Cal ebbe un lieve sussultò e, come se si fosse accorto solo in quel momento della presenza di Gillian al suo fianco, fissò lo sguardo negli occhi della donna e per un attimo vi si perse.
Cal vuole proteggere la donna che ama da se stesso, a scapito della propria felicità. Riuscirà nell'intento o i sentimenti prenderanno il sopravvento?
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una secchiata di acqua gelata lo colpì in pieno volto e Cal si riprese dal torpore.
Intorno a lui poteva distinguere delle sagome di persone ma non riusciva a mettere a fuoco.
Che diamine era successo? I pensieri erano confusi e tutto gli girava intorno vorticosamente.
Dov’era? Perché era legato ad una sedia? Da quanto tempo era lì?
“Allora, “Jimmy”,
Il capo della banda scrutò a lungo Cal senza mostrare alcun segno di agitazione o stupore.
Lightman non riusciva a schiarire la mente. Che diavolo gli avevano fatto? Non era il classico stordimento da colpo alla testa.
Allen continuò: “Credeva di poter fare il furbo, che non avremmo scoperto la tua vera identità?”
Cal tentò di rispondere malgrado sentisse la lingua intorpidita. “L’avevo detto io che la vostra ospitalità lascia molto a desiderare”
Un manrovescio lo colpì in pieno volto spaccandogli il labbro inferiore. Uno degli uomini di Allen l’aveva colpito…come si chiamava? Jeff, Jack, Ed…niente, non riusciva a ricordare.
Il capo inizio a camminare lentamente davanti a Cal sfregandosi lentamente le mani.
“Non sottovaluti la nostra gentilezza, dottor Lightman, perché a quest’ora poteva già essere un uomo morto” Un sorriso agghiacciante piegò le labbra di Allen.
Un brivido percorse la schiena di Cal. La copertura era saltata e lui aveva bisogno di pensare come guadagnare tempo per poter uscire da quella situazione.
Pensa Cal, pensa
“Si starà domandando come abbiamo fatto a scoprire la sua vera identità, giusto? È bastato scattarle una foto e utilizzare un programma di riconoscimento facciale. La sua faccia mi era familiare ma non sapevo il perché. Quello che mi domando è…” Allen prese una sedia e la posizionò proprio davanti a Cal. Si sedette e accavallò le gambe tenendo le mani giunte sulle gambe “perché uno scienziato del suo calibro si è messo a giocare all’agente infiltrato? Cos’è, si annoiava?”
Cal si mordeva e succhiava il labbro ferito cercando di fermare il sangue. Il bruciore della ferita, il caldo liquido e il suo sapore ferroso lo aiutarono ad uscire dall’intorpidimento.
“Semplice curiosità scientifica” rispose, cercando di accennare un sorriso di sfida.
Un altro manrovescio in pieno volto.
Maledizione Jeff o come diamine ti chiami! Ci vai pesante!
“Andiamo male, Lightman. Non le conviene fare il furbo con me perché io e i miei uomini sappiamo come domare le teste calde come lei”
Accidenti ad Allen e alla sua impassibilità! Cal non riusciva a capire cosa passasse per la testa di quel folle.
Con la coda dell’occhio percepì un movimento nell’ombra e vide Joshua. Il ragazzo aveva gli occhi spalancati e si sfregava nervosamente le mani, evidente segno di disagio.
“Allora, le riformulo la domanda: perché si è messo sulle nostre tracce? Per chi lavora?”
“Le ripeto che è semplice ricerca scientifica: dovevo scegliere tra gli aborigeni della Nuova Guinea e un gruppo di razzisti qui a Washinton e ho preferito restare in zona”
Altro manrovescio e stavolta mancò poco che perdesse i sensi.
Cal spalancò gli occhi ripetutamente cercando di riprendere il controllo ma tutta la stanza gli girava attorno.
Allen si alzò dalla sedia, stirò con le mani le pieghe della giacca e dei pantaloni e si piegò verso Cal.
“Le avevo detto di non scherzare.” Poi volse lo sguardo verso un altro dei suoi uomini e annuì. L’energumeno si avvicinò tenendo in mano una siringa.
“Ora saremo noi a giocare con lei e le posso assicurare che ci divertiremo”
Cal sentì la puntura sul collo e immediatamente tutto intorno a lui iniziò a muoversi diventando sfocato, le palpebre pesanti.
Stavolta sono davvero spacciato.
Fu l’ultimo pensiero prima di perdere i sensi.
Gli uomini di Allen lo slegarono dalla sedia e lo trascinarono all’interno di una stanza spoglia lasciandolo al suolo. Gli legarono mani e piedi e si allontanarono chiudendo la porta.
  
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