Serie TV > Stargate
Segui la storia  |       
Autore: TanHayk    10/01/2005    0 recensioni
Il ritorno della squadra Sg-1 sarà sufficiente per fermare la nuova e terribile forza che minaccia la Terra? La squadra affronterà una nuova situazione critica e scoprirà che non tutto è quello che sembra.
Non aggiungo altro... ^_^ avvertenze all'interno.
Genere: Avventura, Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CHAPTER 1: (Dove diavolo eri finito

CHAPTER  1: (Dove diavolo eri finito?)

Quando aprì gli occhi, Daniel Jackson capì che era stato tutto un sogno, un’altra volta. Lo era sempre, perché ogni volta si illudeva che fosse reale? Perché ogni volta sperava che fosse reale? Sha’re era morta da molto tempo ormai e non sarebbe tornata, neppure per lui.

Dopo il congedo dell’ SG-1, avvenuto due anni prima, i vari componenti si erano allontanati da lui, o meglio, lui si era piano piano allontanato da loro. Samantha e Jack erano finalmente liberi di stare insieme, Teal'c aveva ottenuto la cittadinanza americana per “servigi resi alla Nazione” e insieme alla sua famiglia si era trasferito sulla Terra, e il generale Hammond era andato in congedo e si era trasferito in Canada. Daniel, forse a causa di questa sua nostalgia per Sha’re, ma soprattutto per le missioni SG-1 aveva preferito isolarsi e concentrare i suoi studi sull’archeologia “terrestre”. Ma neppure il suo antico amore per questa scienza gli dava pace e lui continuava a sentirsi spaventosamente solo. E anche spaventosamente abbandonato, dato che i suoi “amici” dell’ SG-1 non l’avevano più degnato neppure di una telefonata da sei mesi, da quando si era trasferito a Seattle.

Si alzò dal letto e guardando l’orologio si rese conto dell’ora: erano le 10 del mattino, aveva dormito per otto ore. Per molto tempo, dormire, e quindi sognare per lui era stata una sofferenza, rivivere ogni notte la sua vita con Sha’re, la sua cattura e la sua morte; aveva pensato che stare sveglio lo avrebbe aiutato a non pensare a lei, ma la veglia era addirittura peggiore del sogno. Almeno lì poteva ancora starle accanto, parlarle, ma da sveglio poteva solo ricordare quanto era bella, quanto l’amava. Ma non aveva pianto, in tutto quel tempo non aveva pianto, “Lei non avrebbe voluto!” aveva pensato, e aveva cercato di tirare avanti senza versare una lacrima, tentando di soffocare la voglia disperata di piangere. Ma ora era deciso a porre fine a tutto questo, erano passati anni e da tempo aveva deciso di voltare pagina, farsi una nuova vita; ma non sapeva come fare, non sapeva con chi costruirsi una nuova vita, non aveva niente e nessuno che lo aiutasse, era solo.

Il resto della mattinata trascorse con la lettura di un antico manoscritto ritrovato da un suo collega in Sud-africa. Dopo un frugale pranzo, Daniel, si decise che sarebbe stata ora di darsi una sistemata e uscire a comprare qualche “riserva” per la sua credenza ormai vuota. L’archeologo era in uno stato a dir poco pietoso, da più di una settimana non si radeva la barba e il suo pettine stava per darlo disperso. Ma non era sempre stato così, all’inizio si incontrava con i suoi amici dell’ SG-1, ma li aveva piano piano allontanati da sé e si era rifugiato nel suo appartamento, l’ultima volta che aveva sentito Jack o Sam o chiunque altro era stato sei mesi prima. Da allora era perennemente in quello stato pietoso in cui ogni azione che non sia più che essenziale per la sopravvivenza viene scrupolosamente allontanata dalla mente e l’archeologia, che per il dottor Jackson era una ragione di vita, forse l’unica rimasta, era l’unica cosa che lo separava dal poter essere paragonato ad un bradipo, non tanto per pigrizia, ma per inattività.

Si avviò verso il bagno intenzionato a darsi un aspetto umanamente accettabile, ma prima che potesse raggiungerlo qualcuno bussò alla porta d’ingresso.

-Chi è?-

-Chi credi che sia, E.T.? Avanti apri, archeologo dei miei stivali! Lo so che sei lì dentro!- rispose una voce familiare e adirata da dietro la porta

-JACK!- replicò Daniel spalancando di colpo la porta e trovandosi davanti il vecchio amico -Anche per me è un piacere vederti!- aggiunse sarcastico

-Accidenti, allora è vero! Sei ancora vivo, ma dico, è il caso di sparire così?! Diavolo potevi almeno farci sapere dove ti eri trasferito!- sbraitò tutto d’un fiato Jack, con aria furente ignorando completamente l’amico ed entrando in casa.

-Cosa!? Ma . . .- tentò di dire Daniel chiudendo la porta sbalordito dal comportamento del colonnello, ma fu subito interrotto

-Niente “ma”! Se volevi tagliare i ponti bastava dirlo! Ci sono voluti sei dannatissimi mesi a rintracciarti!-

-Ma . . .- di nuovo non riuscì a proferire parola prima che Jack ricominciasse la sua sfuriata

-Ho detto niente ma!!! Insomma, non hai altro da dire che un semplice e stupido “ma”!? Accidenti forse è veramente stato un errore cercarti, avrei dovuto lasciarti nel tuo . . . ehm . . . appartamento!- e si guardò intorno un po’ perplesso vedendo il disordine e l’abbandono che si rispecchiavano anche in Daniel. –O forse no . . . – aggiunse poi abbassando il tono, accorgendosi per la prima volta veramente dell’aspetto dell’archeologo e rendendosi conto che forse stava esagerando.

-Jack! Accidenti, sei sempre il solito diplomatico eh? Se mi lasciassi parlare e non continuassi a interrompermi riuscirei a mettere insieme qualcosa che non sia un “ma”!- Daniel era un piuttosto irritato dal comportamento di Jack, in fondo lui aveva lasciato un recapito, in una lettera indirizzata all’amico. I due si sedettero sul divano, spostando i numerosi appunti dell’archeologo, riguardanti varie traduzioni di manoscritti Sud-africani.

-Allora- disse Jack cercando di calmarsi, era diventato rosso in viso dopo la scenata -Si può sapere che fine hai fatto? Perché sei sparito senza farci sapere dove andavi?-

-Io non sono affatto sparito, mi sono trasferito e voi lo sapevate!- Daniel era ancora un po’ seccato, ma il cambiamento di atteggiamento di Jack si rifletteva anche su di lui.

-Come no! E a chi avresti lasciato detto?-

-A te, Jack! Non hai ricevuto la mia lettera?-

-Quale lettera?- Jack sembrava confuso -Di che diavolo stai parlando?-

-Quella che ti ho spedito appena arrivato qui!-

-E dove l’avresti spedita?-

-A casa tua e dove altrimenti!?- Daniel era piuttosto spazientito

Jack sorrise -Ti ho mai detto che sei un idiota?-

-Sì, credo che tu me l’abbia detto diverse volte, perché?- Daniel aveva colto il sarcasmo nella voce dell’amico

-Perché mi sono trasferito a casa di Sam da un bel pezzo, e in casa mia ci vive Sarah!- il colonnello aveva una faccia a metà tra il divertito e il disperato -Come ben sai la mia cara ex-moglie evita in tutti i modi di rivolgermi la parola e probabilmente ha gettato ogni lettera indirizzata a me senza neppure avvertirmi. Sembra che quella donna voglia cancellarmi dalla faccia della terra!-

-C-cosa?- Daniel non poteva credere alle sue orecchie –Ma . . . E quando ti saresti trasferito da Sam?-

-Mi ci sono trasferito circa un mese e mezzo prima che tu scomparissi. Intendi dire che non lo sapevi?-

-Beh, Jack, non che tu ti sia mai premurato di dirmelo . . .-

-Oh oh . . .- Jack si era reso conto dell’errore che aveva commesso - . . . Sam mi ucciderà!-

-Sempre che non lo faccia prima io!- ribatté Daniel ridendo

-Già. Beh, mi dispiace per essere entrato in casa tua sbraitando come un pazzo furioso-

-Non è colpa tua Jack, avrei potuto telefonare. Sai, mi mancavate- Daniel si fece più serio

-Perché non l’hai fatto allora?-

Vi fu una pausa durante la quale Daniel si alzò e andò alla finestra.

-Beh, ho pensato che se non vi facevate sentire era perché non vi importava un granché di me- lo sguardo dell’archeologo era veramente triste mentre pronunciava queste parole, ma Jack non poteva notarlo; Daniel gli dava le spalle mentre scrutava il cielo nuvoloso.

-Io l’ho sempre detto che a furia di tradurre vecchi testi anche il tuo cervello si sarebbe mummificato!! Ma come ti salta in mente di dire o anche solo di pensare una cosa del genere!?!?!?- Jack era sbalordito e se l’amico non fosse stato così lontano gli avrebbe certamente mollato un bel ceffone -Se non ci fosse importato di te, ti sarei venuto a cercare?-

-Grazie- Daniel si era voltato di nuovo verso l’amico, sorridendo, con gli occhi lucidi. Anche Jack sorrise.

-Adesso che abbiamo chiarito, mi spiegheresti esattamente come hai fatto a ridurti in questo stato?- il colonnello stava indicando alternativamente l’archeologo e il suo appartamento

-Sono troppo impegnato nelle traduzioni per mettere in ordine- inventò Daniel

-Avanti, ti conosco da troppo tempo per credere ad una balla del genere. Voglio la verità.-

Per qualche istante vi fu un silenzio triste.

-Sha’re- mormorò Daniel cupo “Sha’re è morta, l’SG-1 non esiste più, non ho più una valida ragione per andare avanti . . .” aggiunse mentalmente.

Aveva pronunciato il suo nome a voce alta molte volte, ma mai davanti a qualcuno, soprattutto davanti a qualcuno che conoscesse la storia che stava dietro a quel nome. Ma con Jack era diverso, lui poteva comprendere ciò che provava nel pronunciarlo.

-Ora capisco.- nella mente di Jack balenò per un attimo l’immagine di Charlie, il figlio morto anni prima -Comunque non ti permetterò di rimanere in questo stato!-

-Cosa?- il colonnello stava già spingendo verso il bagno l’amico

-Devi darti una ripulita, io al mio matrimonio non ti ci voglio così conciato!- alla parola “matrimonio” il viso di Daniel si era contratto in una maschera di sorpresa mista a confusione.

-Matrimonio?- Jack, che rideva della perplessità dell’amico, lo spinse nel bagno e chiuse la porta

-Ora non uscire di lì finché non sarai presentabile, poi ti spiegherò tutto!-

-Tu e Sam vi sposate!?!?!?-

-No, guarda, credo che mi sposerò con Anise!- il sarcasmo di Jack era fuori luogo dato che la domanda di Daniel era più che seria. -Ora se hai finito di fare domande idiote sbrigati, io ti aspetto in salotto-

-Hai qualche altro ordine, colonnello?- ora era Daniel ad essere sarcastico, ma purtroppo per lui, Jack non lo era.

-Sì, quando hai finito in bagno, fai la valigia, abbiamo il volo tra due ore!- gli urlò Jack dal salotto mentre, facendosi spazio tra gli appunti sul divano, accendeva la tivù con il telecomando faticosamente recuperato tra le montagne di fogli.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Stargate / Vai alla pagina dell'autore: TanHayk