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Autore: TanHayk    10/01/2005    0 recensioni
Il ritorno della squadra Sg-1 sarà sufficiente per fermare la nuova e terribile forza che minaccia la Terra? La squadra affronterà una nuova situazione critica e scoprirà che non tutto è quello che sembra.
Non aggiungo altro... ^_^ avvertenze all'interno.
Genere: Avventura, Azione, Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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CHAPTER 13: (Fuochi d’artificio)

CHAPTER 13: (Fuochi d’artificio)

-Pagherete per questo Tau’ri!-

-Sai, non ti consiglio di dire quella frase, a quanto pare porta sfortuna… guarda il povero Apophis…- ribatté ironico O'Neill alla donna che cercava di liberarsi dalle corde.

La nave si arrestò improvvisamente e nel grande vetro divenne visibile un grosso pianeta desertico, Abydos.

-Carter, allontaniamoci quanto basta perché il pianeta sia al sicuro e procediamo.-

-Agli ordini-

Tutti videro il pianeta farsi via via più piccolo fino a scomparire completamente, segno che la nave si allontanava velocemente.

-Ci siamo signore, siamo ad una distanza di sicurezza… procedo isolando i corridoi e i dispositivi Jaffa.-

-Bene. Quanto ci vorrà?- Jack prese il suo zat e lo attivò

-Pochi secondi…- fece una pausa, premendo alcune forme sul pannello, che emise un suono particolare -Fatto signore, i corridoi da percorrere sono isolati…procediamo?-

-Voi due è meglio che dormiate…- dicendo questo fece fuoco su Niktari e sul Jaffa, stordendoli

-D’accordo, procediamo. Sam, blocca queste porte quando saremo usciti; teniamo i fucili attivi, non si sa mai…- aggiunse dirigendosi verso la porta, seguito dai compagni. Al di fuori non vi era anima viva e la squadra procedette speditamente guidata da Sam; percorsero parecchi corridoi, in alcuni dei quali i Jaffa tentavano invano di aprire le porte secondarie e di accedervi.

Dopo qualche minuto arrivarono alle navette e davanti ad una di esse Sam si fermò.

-Da qui ci vogliono circa tre minuti per arrivare al nucleo. Signore, propongo di dividerci; io andrò al nucleo e attiverò la sequenza, voi aspetterete qui…-

-Negativo Carter, Jonas verrà con te, potresti avere bisogno di supporto.-

La bionda annuì e fece cenno al kelowniano di seguirla; insieme si avviarono velocemente lungo il corridoio. Il resto della squadra non poté far altro che attendere con il fiato sospeso, pregando che tutto andasse bene. Si giocava tutto in una manciata di secondi…solo pochi istanti di ritardo e la loro missione sarebbe diventata senza ritorno; coscienti di questo sia Sam e Jonas, sia gli altri, prestavano la minima attenzione a qualsiasi cosa potesse pregiudicare un contrattempo. Daniel, Teal'c, Tessa e Jack erano pronti a salire a bordo della navetta non appena fossero ritornati i loro due amici.

 

Nel frattempo Sam e Jonas erano a metà del loro percorso quando un Jaffa si parò loro davanti, e riconobbero la spia Tok’Ra.

-Cosa sta succedendo?- era disarmato e piuttosto confuso dalla situazione

-Apophis è morto-

-Cosa? Voi l’avete…-

-No, è una lunga storia…seguici, qual è il tuo nome?-

-Kir’ton- rispose il Jaffa accodandosi ai due

Presto arrivarono alla porta del nucleo di naquadria e si fermarono. Sam usò il bracciale per aprirla ed entrò, trovandosi davanti ad uno spettacolo incredibile: la grande stanza circolare era alta almeno trenta metri, con un diametro tre volte tanto; grandi colonne di naquadria protette da vetro isolante per le radiazioni erano disposte con ordine regolare. La quantità del pericoloso minerale era tale che l’esplosione avrebbe potuto distruggere addirittura la Terra senza lasciarne neppure un piccolo frammento e a questo pensiero la donna rabbrividì. Superata la meraviglia per il colosso tecnologico che Anubis era riuscito ad assemblare, cominciò la ricerca del pannello principale di cui le aveva parlato Thor. Dopo poco lo vide sul muro opposto alla porta d’ingresso e vi si precipitò, seguita da Kir'ton e Jonas; cercò di rammentare tutto quello che l’Asgard le aveva detto e, dopo aver rimosso la lastra metallica che lo proteggeva, cominciò a modificare la frequenza di cristalli, superando senza problemi lo scudo energetico che li proteggeva, grazie al bracciale di Apophis.

Dopo diversi minuti di lavoro i pannello emise un suono acuto e le colonne di naquadria cominciarono a surriscaldarsi; entro pochi minuti sarebbero esplose. Sam regolò il suo cronometro a cinque minuti, l’arco temporale che Thor aveva previsto per la loro fuga. Tutti e tre lasciarono la stanza di corsa, dirigendosi i più in fretta possibile alla navetta.

 

  -Ci stanno mettendo più del previsto…- Jack era tremendamente nervoso e continuava a scrutare il corridoio. Improvvisamente un suono acuto colse tutti di sorpresa, facendo loro intuire cosa stesse accadendo e facendo salire la tensione alle stelle. Passarono due interminabili minuti da quel suono agghiacciante prima che dal corridoio arrivassero Sam, Jonas e Kir'ton affannati dall’inumana corsa. Subito la bionda aprì il portello della navetta, facendo cenno ai compagni di entrare; richiuse non appena tutti furono a bordo e si diresse al quadro dei comandi, dando una furtiva occhiata all’orologio : 2 minuti e 40 secondi all’esplosione. Assistita da Teal'c, che conosceva bene i comandi delle navette Goa’uld, avviò il motore e prese posizione alla navigazione, facendo partire l’astronave con uno sobbalzo. Il piccolo mezzo di trasporto si sollevò mentre il portello di uscita si apriva e lasciava intravedere le stelle all’esterno; in pochi istanti lo attraversarono e Sam diede di nuovo uno sguardo all’orologio: 1 minuto e 45 secondi all’esplosione.

La navetta prese velocità allontanandosi dall’enorme bomba ad orologeria in cui si era trasformata la nave madre; Sam spinse la velocità al massimo, inserendo le coordinate di Abydos.

1 minuto all’esplosione; nessuno parlava, la tensione era palpabile, mentre l’astronave madre Goa’uld diventava sempre più minuscola ai loro occhi. Daniel si accostò a Tessa e le prese la mano nel tentativo di rassicurala; lei lo guardò in viso e sorrise ringraziandolo silenziosamente. Di nuovo il tempo si fermò per loro due, e i loro sguardi si scambiarono mute frasi di sostegno reciproco che a parole non sarebbero state traducibili.

Solo in quel momento Daniel si rese conto di quello che davvero provava per quella ragazza: l’amava, nonostante l’avesse negato fino a quel momento, ora ne era certo.

Tessa si accorse che qualcosa nello sguardo di Daniel era cambiato, ma non osava sperare che lui ricambiasse i sui sentimenti, sarebbe stato troppo bello, quasi una favola e lei ne sarebbe rimasta ferita. Aveva sempre ammesso di provare qualcosa per lui, ma dal momento in cui l’aveva salvato da Niktari era certa di amarlo.

Improvvisamente un bagliore accecante e uno scossone li avvertirono che l’esplosione era avvenuta, la nave era scomparsa nel nulla portando con sé l’angoscia che aveva attanagliato tutti loro per quelle terribili ore. Volgendo lo sguardo verso il punto occupato dall’astronave poco prima videro in lontananza i detriti incandescenti e tirarono un sospiro di sollievo, guardandosi attorno.

-Ottimo lavoro Sam!- disse Jack in tono affettuoso avvicinandosi alla bionda e sorridendole sollevato -Mi sono sempre piaciuti i fuochi d’artificio!- aggiunse ironico

-Carter, vedo che hai incontrato il nostro amico…- proseguì poi più formalmente dopo qualche secondo indicando Kir'ton

-Si signore, ho ritenuto giusto…-

-…portarlo con noi. Hai fatto bene…come hai detto che ti chiami scusa?-

-Mi chiamo Kir'ton, sono un allievo del maestro Bra’tac.-

Il silenzio tornò a regnare nella navetta, ma non si trattava dal silenzio teso di pochi istanti prima, bensì di un silenzio rilassato, liberatorio. Trascorsero parecchi minuti prima che Abydos fosse abbastanza vicino da poterlo distinguere; tutti furono lieti di vedere il familiare pianeta desertico e all’annuncio di Sam che di lì a pochi minuti l’avrebbero raggiunto e vi sarebbero atterrati, fu accolto con entusiasmo da tutti.

Proprio come aveva previsto la bionda, lo raggiunsero in poco tempo e l’atterraggio fu più fortunato del previsto: la navetta ne riportò solo qualche ammaccatura, mentre Sam chiedeva continuamente scusa per gli scossoni che provocavano lo sballottamento dell’equipaggio.

-Ottimo atterraggio maggiore Carter-

-Grazie Teal'c.- rispose la donna dubitando seriamente delle parole del Jaffa.

-Dico sul serio maggiore, pochi hanno saputo far atterrare una navetta integra al loro primo volo.-

Sam rispose con un sorriso riconoscente.

Erano atterrati nel mezzo del deserto, non lontano dall’accampamento di Kasuf che era accorso a vedere cosa stesse accadendo. Nel vedere i suoi amici scendere da un mezzo di trasporto Goa’uld rimase molto sorpreso, ma poche parole gli bastarono per tranquillizzarsi. Condusse la squadra alla sua dimora e offrì loro cibo e acqua.

-Sta arrivando una tempesta, non farete in tempo a raggiungere il Chappa’ai, passate qui la notte… potete usare la radio dell’ambasciatore per comunicare con i vostri superiori.-

-Credo sia la cosa migliore da fare- ringraziando Kasuf si recarono dall’ambasciatore, che viveva nello stesso accampamento e gli domandarono di utilizzare la radio. Il segnale veniva trasmesso dall’accampamento attraverso il deserto, fino allo Stargate, dove una squadra ritrasmetteva i messaggi attraverso il cancello.

-Qui colonnello Jack O'Neill, SCG mi ricevete? Ripeto: Qui colonnello Jack O'Neill, SCG mi ricevete?-

-Sì O'Neill, la riceviamo forte e chiaro- la trasmissione non era molto pulita, ma la voce del generale Rowley parve sollevata nel risentirli.

-Abbiamo distrutto la nave generale, il nostro ritorno è previsto per domani mattina, causa una tempesta di sabbia-

-Ricevuto SG-1, i vostri GDO li avete?-

-Sì signore, li abbiamo.-

-Bene, a domani colonnello…-

-Ricevuto generale-

La comunicazione durò solo pochi secondi, ma fu per tutti un sollievo. Tornarono da Kasuf e vi trovarono anche Skaara, che era stato avvertito del loro arrivo.

-Skaara, amico mio!-

-O'Neill, è un piacere vederti!!- i due si abbracciarono

-Ciao Skaara- salutarono Sam e Daniel in coro, accompagnati da un gesto di Teal'c

-Loro sono Kir'ton e Tessa- li presentò l’archeologo sia a Kasuf che a Skaara, che diedero loro un caloroso benvenuto.

Il gruppo venne condotto a delle capanne dove poterono riposarsi fino al calare del sole, prima di raggiungere gli altri a cena. Ognuno rifletté su quello che era accaduto quel giorno: Apophis, il loro storico nemico era stato “distrutto” in pochi istanti, ponendo una volta per tutte la parola fine alla sua minaccia.

Presto divenne sera e la squadra si radunò attorno al fuoco, mentre all’esterno imperversava la tempesta. Trascorsero ore felici in mezzo al clima allegro dell’accampamento che festeggiava il loro arrivo.

-Scellerati, ogni scusa è buona per far fracasso…Non sanno cos’è il rispetto per gli ospiti…- Kasuf osservava sconsolato un gruppo di bambini che discuteva animatamente lanciandosi manciate di sabbia e rincorrendosi per gioco.

  
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