Silenzio. Un silenzio che diceva piu di mille parole.
Nihal e Sennar erano in piedi, davanti alla tomba di Laio, mano nella mano, in silenzio. La lotta contro il Tiranno era finita e lo spirito del piccolo scudiero era libero, aveva gia raggiunto gli Dei.
Nihal alzò d'istinto gli occhi al cielo e le parve di vedere il volto dell'amico disegnarsi nel nero della notte. Vide i suoi riccioli biondi, gli occhi grandi e grigi che la guardavano di sottecchi, così belli, così infantili; rivide il suo volto da bambino e le lacrime cominciarono a scendere impetuose sulle guance della mezzelfo.
Le vennero in mente le ultime parole che Laio le aveva detto prima di morire "Avrei voluto vederti vincere ed essere finalmente felice". Ora Nihal era felice e sapeva che, da qualche parte in mezzo a quel cielo plumbeo, il piccolo amico la guardava e sorrideva con lei.
Soffiava una lieve brezza che scompigliava i capelli blu della ragazza. In quel vento sentiva risuonare la risata cristallina di Laio, per un attimo le sembrò che lo scudiero fosse accanto a lei, sentì la sua mano da bambino sfiorarle la spalla. Si girò di scatto.
Dietro di lei c'era solo Sennar, il volto pallido, gli occhi chiarissimi umidi di pianto; le sorrideva.
Si abbracciarono e Nihal pianse, pianse tutto il dolore che aveva dentro, pianse soprattutto per Laio, non pensava spesso a lui perchè ogni volta che sentiva il suo nome, una fitta di nostalgia le opprimeva il cuore.
Ma di una cosa era certa, avrebbe sempre custodito il ricordo di quel biondino riccioluto che le aveva regalato il sorriso nei momenti più bui e tristi della sua vita.