Serie TV > Grey's Anatomy
Ricorda la storia  |       
Autore: _Marlee_    10/08/2014    3 recensioni
Due sconosciute. Entrambe sono all'aeroporto. Entrambe devono andare a Los Angeles. Ed entrambe ad un certo punto leggono nel tabellone delle partenze che i loro voli sono annullati per via del maltempo. Una ha un colloquio di lavoro e l'altra deve tenere una conferenza. Devono arrivare a Los Angeles assolutamente, ma devono trovare un modo.
Buona lettura.
M♥
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
New York lunedi 15 giugno 2013

Sono in un taxi diretto all'aeroporto, mercoledì in mattinata devo essere a Los Angeles per un importante colloquio di lavoro, sono un chirurgo pediatrico, uno dei piu famosi della East Coast, e quel colloquio potrebbe cambiarmi la vita. Appena arrivata in aeroporto lessi quell'incredibile notizia scritta su tutti i monitor
“TUTTI I VOLI PER LA WEST COAST SONO ANNULLATI DA OGGI PER I PROSSIMI TRE GIORNI, CAUSA MALTEMPO” 
Cosaaaaa? Tutti i voli? Non ne parte neanche uno? Nessuno? E io come ci arrivo a Los Angeles?

 “Anche lei doveva andare nella città degli angeli?” disse una donna affianco a me che non avevo proprio notato, non l'avevo neanche sentita avvicinarsi “Si, ma a quanto pare, niente LA” dissi io mentre mi rigiravo il biglietto tra le mani “Saremmo tutti costretti a trovare un altra soluzione” disse lei sorridendomi quasi come se mi conoscesse “Niente soluzioni, Los Angeles mi aspetterà l'anno prossimo” dissi io con un tono ormai rassegnato “Non mi sembra affatto il tipo di donna che si arrende al primo imprevisto” disse lei, io non ero mai stata una persona molto ottimista, non mi piacciono gli imprevisti e tanto meno le cose poco organizzate, io ero una di quelle tipiche donne in carriera di New York che non aveva un buco nell'agenda, la mia vita era completamente programmata per i prossimi sette mesi, ecco perche ho rinunciato al congresso di LA per quest'anno, il mio progetto lo presenterò l'anno prossimo “E invece sono proprio quel tipo di donna” dissi io rivolgendole un sorriso e le voltai le spalle e me ne andai. 

Dopo una ventina di minuti passati nella disperazione piu totale decisi di chiamare Rose, la mia ragazza per farmi venire a prendere e tornare a casa e ritentare al congresso dell'anno prossimo, appena fuori dall'aeroporto mi sedetti sulla panchina per aspettarla e mentre tra le mie mani continuavo a torturare quel povero biglietto dell'aereo sentì un paio di clacson, convinta che fosse Rose mi alzai senza guardare la macchina, ma appena alzai lo sguardo notai una super jeep nera lucida “Scommetto che questo non ci sarebbe mai stato nella sua agendina rosa, giusto?” disse la donna che pochi minuti prima avevo salutato nella hall “Indovini un po? Ho la soluzione” continuò lei “Cosa significa, non capisco?” dissi io visibilmente confusa “Ho trovato la soluzione per i nostri problemi, se non ricordo male Los Angeles la sta aspettando, bhe sta aspettando anche me, e ho una macchina e se ancora non l'avesse capito le sto offrendo un passaggio fino alla città degli angeli” mi disse e la mia confusione si trasformò in incredulità, voglio dire ha parlato con me per al massimo cinque minuti, l'espansività della gente spesso mi disarma, ma come potevo accettare, una parte di me, la parte della donna perfetta non avrebbe mai accettato, ma l'altra parte di me che fino a quel momento credevo inesistente mi spinse a pensarci e quando aprì la bocca per dire NO quello che è uscito è stato SI, e mi fece cenno con la testa di entrare in quella super macchinona, chiamai Rose per metterla al corrente di cio “Ehi Rose, a Los Angeles ci vado lo stesso, ho deciso di prendere il treno, perche non posso perdere quest'occasione.. sono felice che tu mi capisca.. sisi.. buona giornata” decisi di omettere qualche dettaglio, per esempio che ero in macchina con un'estranea che ora che la guardo è anche carina, appoggiai braccio al finestrino e mi misi a fissare la città, sperando che la donna che guidava non notasse la mia espressione “Dato che prevedo un viaggio molto lungo , che ne dici se ci presentiamo” disse lei abbassando al radio “Io sono Callie Torres” disse lei porgendomi la mano, tendendo il volante solo con l'altra “Arizona Robbins”

Accennai un sorriso molto finto “Sembri molto turbata” disse lei ma io decisi di chiudere il discorso “So che senza questo passaggio molto probabilmente sarei ancora li in quella panchina, ma non credo di conoscerti abbastanza per dirti cosa mi turba, quindi io ti sarei grata se smettessi di parlarmi e di farmi domande troppo personali” dissi io, il mio tono dava fastidio anche a me, ma era il mio stato d'animo che parlava “Ok, per ora mi accontenterò solo del tuo nome Arizona” disse lei sorridendo, come faceva ad essere cosi socievole con una donna praticamente che non aveva mai visto prima d'ora?     Io non sono cosi, ho un pessimo carattere, chiuso e associale, sono il suo opposto, in tutti i sensi.

Fisicamente e caratterialmente: lei aveva i capelli scuri, occhi neri e carnagione olivastra, mentre io ero bionda con gli occhi azzurri e la carnagione chiarissima, e poi il carattere, bhe quello era proprio agli estremi dal troppo socievole alla totale mancanza di interesse verso gli altri. Quando imboccammo la strada principale davanti a noi non c'era che pioggia, decisi di chiudere gli occhi, perche niente mi spaventava di piu del temporale, sopratutto quando in lontananza si notavano alcuni fulmini, cosa che odiavo. Credevo fossero passati solo pochi minuti, ma quando riaprì gli occhi fuori era buio e la pioggia non c'era piu “Oddio mi sono addormentata, per quanto ho dormito?” dissi io stropicciandomi gli occhi “Ah, per un paio di orette credo, o forse di piu, comunque tra mezz'ora c'è un Autogrill, ci fermiamo per fare pipì e poi partiamo di nuovo” disse lei continuando a tenere gli occhi fissi sulla strada deserta “Volevo scusarmi per come ti ho parlato prima, non volevo essere scortese, o forse si lo volevo, perche io sono una che odia nel modo piu assoluto gli imprevisti, e questo è un imprevisto in piena regola, e sul momento reagisco male, e poi me ne pento, come ora” dissi io osservandola mentre guidava, ogni volta che la guardavo diventava sempre piu carina “Non preoccuparti, non me la sono presa, insomma siamo due estranee, non posso mica essere permalosa con una donna che non conosco, ho lasciato passare. Io sono fatta cosi, molto espansiva, e posso capire che spesso questo possa dare fastidio, insomma è normale essere diversi” disse lei sorridendo “Credo che qui non sei tu il problema” dissi io “Non sei di certo tu, la tua reazione è stata normale, qualsiasi persona avrebbe reagito cosi, non c'è problema” disse lei, poi le scappò uno sbadiglio, e solo in quel momento notai i suoi occhi stanchi “Credo che tu abbia bisogno di un po di riposo, insomma sono ore che guidi” dissi io porgendomi in avanti per guardarle il viso.

“Devi essere a Los Angeles mercoledì” disse lei come se il portarmi a LA fosse diventata una specie di dovere per lei “Si, ma se ci fermiamo al primo albergo che troviamo, domattina saremo piu attive e partiremo presto” dissi io sperando di convincerla, e notai che non ci volle molto, perche accettò e al primo albergo parcheggiò la macchina, quando scese, la notai, non era la prima volta che la vedevo per intero, anche in aeroporto l'avevo vista, ma non osservata, non avevo notato la sua bellezza prima di adesso, ma il telefono squillò e mi fece distogliere lo sguardo da lei “Pronto, Rose, come stai?.. Si tutto bene.. il mio treno ha fatto scalo e sto andando all'albergo, domani partirò presto.. certo ci sentiamo domani” chiusi la telefonata e sentì il suo sguardo addosso, ma ringraziai Dio che non mi domandò  niente, non so come le avrei risposto, entrammo nell'hotel e prenotammo due stanze singole, però le uniche disponibili erano comunicanti, ma a me bastava avere la mia privacy, perche nonostante fossi salita in un auto con una sconosciuta ero pur sempre quella donna perennemente in tacchi e vestitino, e ci tenevo a mantenere la mia immagine e di certo non volevo che Callie mi vedesse con i capelli raccolti, gli occhiali, struccata e con la felpa, quindi prima di entrare nella stanza chiarì una regola principale “Facciamo finta che quella porta comunicante non esista” dissi io facendomi capire anche solo con lo sguardo lei accennò un assenso  e entrò in camera sua. Appena entrai anche io feci quello che avevo detto, tolsi il vestitino rosa che indossavo e lo appoggia sulla sedia, mi misi la prima felpa che trovai in valigia, tolsi le lenti e presi gli occhiali e sfinita mi buttai sul letto con pochissima eleganza e iniziai a leggere il mio discorso per il congresso al Los Angeles Space, quando una leggera melodia proveniva dall'altra stanza, non era musica, solo voce, e ascoltando meglio era la sua, quella donna sconosciuta aveva una voce che avrebbe fatto rilassare e sorridere chiunque, posai il mio discorso e rimasi li ad ascoltarla, avrei preferito di gran lunga ascoltarla da piu vicino, o forse preferivo vederla.

In quel momento suonò il mio cellulare, che mi disturbò “Pronto” risposi io “Arizona, cos'hai? Ti sentivo strana prima, sei stanca?” mi chiese lei “Oh noo, anzi, un po si sono stanca, in effetti stavo per andare a dormire, domani partiamo presto” dissi io accorgendomi troppo tardi di cosa le avessi appena rivelato “Partite? Tu e chi? Arizona cosa mi stai nascondendo?” disse lei quasi arrabbiata “Ho incontrato una famiglia, e il padre deve andare allo stesso mio congresso e ha due bambini, che hanno parlato con me per tutto il viaggio e domattina partiremo insieme con il primo treno per Phoneix dove passerò la notte” dissi io inventandomi una storiella sperando lei ci cascasse “Oddio Arizona, per un attimo ho pensato che mi stessi mentendo, e ti fossi allontanata da New York solo per scappare con un'altra” disse lei quasi rilassata, io non avevo mai pensato una cosa de genere, anche se Callie e la sua voce mi avevano spinta ad abbandonarmi completamente, ma a tradire Rose non ci avevo mai pensato, almeno non consciamente “Ma vaa” mi limitai a rispondere io “Vai a riposare tesoro, ci sentiamo domani mattina” disse lei, io non risposi, accennai una risata, e chiusi la conversazione.

Ovviamente quando chiusi la telefonata, quella voce non c'era piu, aveva smesso di cantare, e fui costretta ad addormentarmi senza quella dolce melodia.

**Sono tornata con una nuova storia, un nuovo inizio, una nuova avventura per le nostre Calzona. E' una storia molto particolare, insomma chi salirebbe in macchina con una perfetta sconosciuta? Solo loro, perche sono destinate a stare insieme. Spero che vi possa piacere come FF, vorrei leggere molte recensioniii, sguinzagliate le vostre mani nella tastiera e scrivete ciò che pensatee, ahahhahahahahah, a presto:) 
M♥
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Grey's Anatomy / Vai alla pagina dell'autore: _Marlee_