Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! 5D's
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Autore: Vega_95    11/08/2014    3 recensioni
Questa storia racconta delle avventura dei protagonisti della serie 5D's e di Jessica,la sorellina minore di Yusei,più piccola di lui di 2 anni,apparentemente sembra una normalissima ragazzina ma in realtà dentro di lei è nascosto qualcosa di potente e misterioso di cui nemmeno lei è a conoscenza.
Questa storia inizia due anni prima e termina molti anni dopo la lotta contro i Dark Signer,Yliaster non ci sarà,per un motivo che verrà svelata in seguito.
Ho cercata di renderla più shonen possibile ma per alcune parti non ce l'ho fatta descrivendo diverse scene shojo.
Una furiosa corsa contro il tempo,una disperata lotta contro l'oscirità che da millenni attanaglia l'umanità,amori sbocciati,una famiglia ritrovata,l'illusione di un'Utopia e una disperata ricerca della vendetta... saranno in grado i Predestinati di impedire l'apocalisse che si prepara a sconvolgere il loro mondo?
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Crow Hogan, Jack Atlas, Yusei Fudo
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stanca e sfibrata dal dolore e dai combattimenti, Jessica si lascia convincere a farsi portare in casa per riprendersi. I suoi amici hanno voluto sapere tutto nei minimi dettagli di ciò che era accaduto nell’Abisso della Vendetta e lei gliel’ha raccontato, ma non dice nulla sul rapimento del bambino a cui riserva un momento successivo; aspetta di essersi calmata e che anche i suoi amici l’abbiano fatto «avevi ragione »mormora stringendo le mani di Crow «non è stato un’incidente, io non ho perso Ichiru per un incidente, non solo. Mi ero sentita male  e poi è arrivata Natsumi, lei mi ha portata dall’Oscuro. Poi ho perso i sensi perché non ricordo altro» dice ricordandosi perfettamente di me e di ciò che feci quel giorno.
Yusei è sul punto di esplodere quando Leo si butta sul divano sedendosi per errore sul telecomando accendendo, così, la televisione. C’è Angela in onda che sta facendo un servizio su un fatto tremendo accaduto in Europa che non spaventa solo la giornalista, ma anche i ragazzi che restano inorriditi «…ben 7 persone sono già morte in questi giorni, tutte in una piccola cittadina italiana, le vittime si sono accasciate a terra, apparentemente in presa ad un malore. I testimoni raccontano che dopo varie convulsioni e urla, i loro corpi hanno cominciato a dilaniarsi facendo comparire su di essi ferite e mutilazioni. Chi è il misterioso serial killer invisibile che ha fatto fuori tutti questi innocenti? Finora sono morte 4 donne e 3 uomini, ma la domanda è: ce ne saranno altri? come ci si potrà difendere da un killer invisibile? » domanda, terrorizzata, lei stessa, dalla notizia.
«ma che…» domanda inorridita Luna
«c’è solo un essere che potrebbe farlo» mormora Jessica ,ma suo fratello sta pensando a tutt’altro e, senza dire niente a nessuno, corre fuori di casa prendendo la moto allontanandosi
«che vuole fare?! »si preoccupa Jack
«non lo so, ma dobbiamo…» cerca di seguirlo Jessica ,ma appena si alza le gambe non la reggono e ricade sulla poltrona
«tu non ti muovi da qui» la ferma Crow restandole accanto «ragazzi, seguitelo prima che faccia qualche cazzata» sospira il ragazzo guardando i suoi amici che corrono tutti fuori.
 
Mi sono vendicata, ho fatto soffrire tutte le persone che mi avevano fatto del male, ho lacerato i loro cuori come loro avevano fatto con il mio, la strega, i giudici e tutti coloro che si sono messi in mezzo con l’impegno di rovinarmi la vita. Non ho certo finito, ma avrò tempo per proseguire, ora devo portare le tenebre sulla terra e per farlo c’è solo un posto da cui possono cominciare, il palazzo della Sicurezza in cui è anche custodito il reattore Ener-D, ma ancora le ragazze m’intralciano
«…adesso fermati» si fa avanti Hina chiamandomi ancora con il mio vero nome puntandomi contro una mano per immobilizzarmi, ma stavolta l’anticipo e imito il suo gesto bloccandola
«come hai fatto?! » si spaventa Kaily indietreggiando assieme a Rachele
«e chi lo sa» rido, in realtà ormai ho capito cosa mi è successo, ma non voglio ancora rivelarmi e poi ho voglia di giocare un po’ con loro e testare quello che sembra essere il mio vero potere.
«lasciami andare! » grida Hina, ma ancora non ho voglia di lasciarla, non so gestire bene il mio potere e mi viene difficile controllare più attacchi alla volta, per cui è meglio che Hina resti ferma «no» rispondo infatti, poi mi viene da ridere, anzi scoppio proprio a ridere «hai visto Hina, ho imparato a dire di no e se vuoi parliamo anche dei nostri problemi»
«smettila! » urla Rachele evocando affilatissime lame che mi lancia contro, non lo fa per uccidermi, infatti secondo le loro traiettorie i coltelli dovrebbero solo ferirmi alle braccia e alle gambe, conoscendomi, sa che la vista del mio sangue dovrebbe farmi svenire a terra in pochi minuti, ma non sono più una stupida ragazzina che reagisce sempre in ritardo, in questi anni ho allenato i miei riflessi e con un solo gesto prima li immobilizzo e poi li scaravento a terra
«com’è che hai fatto? » ridacchio ripetendo il suo gesto e lanciandole contro un coltello che lei è costretta a evitare gettandosi a terra.
Kaily non apre bocca, sbatte semplicemente un piede a terra e un’onda incandescente si scaglia contro di me, vista la loro situazione, credo che a Kaily interessi ben poco non ferirmi, ma dalla mia parte ho un attacco molto efficace acquisito durante lo scontro con Yusei, non sono sicura di riuscire a copiarlo di nuovo, ma devo provarci se tengo davvero alla mia pelle, in realtà ci ho sempre tenuto poco, però non posso farmi fermare in questo momento, ho un compito da assolvere  e, con un grandissimo sforzo, riesco a generare per la seconda volta un turbine di cristalli bianchi, lo stesso che il draghetto di Yusei mi aveva lanciato addosso. I due attacchi si contrastano, ma paiono alla pari e alla fine si annullano a vicenda lasciandoci entrambe incolumi
«cos’accidenti sei diventata?! » urla, spaventata, Hina che si dimena ancora cercando di liberarsi
«sai che non lo so esattamente? » sorrido cercando di far capire loro  che davvero non ne ho idea, ma provo a ragionare «ho sembra avuto la tendenza a imitare quello che facevano gli altri, a volte volontariamente, altre no. Era più forte di me, muovermi, parlare, scrivere, proprio come la persone che avevo accanto e secondo me è per questo che ho sviluppato questo potere, assorbo le capacità che mi vengono scagliate contro, copio i poteri degli altri. Si può dire che io abbia sempre copiato e sfruttato tutto ciò che avevo a disposizione a mio favore. Direi che mi si potrebbe chiamare: Copiatrice » rido sentendomi, per la prima volta, completamente a mio agio con un nome, io copio e trasformo le cose per sfruttarle a mio vantaggio ed è così che sconfiggerò i Predestinati.
«ora devo andare, ho un mondo da assoggettare al mio volere e voi non m’intralcerete» mi faccio d’un tratto seria, non è più tempo di giocare e devo essere concentrata per riuscire a portare a termine la mia missione e anche se le LAC vogliono fermarmi, non potranno perché appena muovono un passo le immobilizzo nello stesso modo in cui ho fatto con Hina e riprendo la mia corsa verso la sede centrale della Sicurezza.
Arrivata ai piedi dell’edificio, incontro Tradge e Mina che stanno entrando in centrale, mi riconoscono, infondo ho passato diverse ore con loro nell’interrogatorio per capire cos’era successo quel lontano giorno in cui Jessica Fudo fu uccisa. Non posso ancora destare sospetti, ho bisogno di tranquillità per agire
«buongiorno» li saluto  con un inchino, come si usa da queste parti. Sfortunatamente loro hanno la ‘cordialità’ di avvicinarsi a me per parlare, chiedermi come sto, come procede il mio lavoro, infondo sanno quasi tutto di me e da brava ragazza, che tutti dicono io sia, rispondo cordialmente fingendo ancora una volta che tutto va perfettamente, ma mi consola il fatto che sarà l’ultima volta che dovrò mentire, presto potrò finalmente dire che ‘sto bene’ davvero, non proverò più nulla e finalmente troverò la pace che tanto ho bramato per anni. Non tutti i mali vengono per nuocere e mi viene in mente che per portare a termine nel migliore dei modi la mia missione, sarà meglio conoscere il campo di battaglia al meglio
«chiedo scusa, Signor Tradge »comincio, mostrandomi il più cordiale possibile, assumendo una delle mie solite espressioni da bimba ingenua «vorrei migliorare il mio videogioco aggiungendo un livello con sfondo metropolitano e visto che Nuova Domino è stata importante, beh vorrei usarla come sfondo»
«mi sembra una bella idea» sorride Mina intromettendosi nella discussione
«ho disegnato praticamente tutto, analizzato quasi ogni dettaglio, ma non ho ancora trovato una buona postazione da cui osservare il tetto della vostra centrale. Yusei mi ha raccontato del reattore Ener-D e di quello che accadde 19 anni fa e… e io vorrei fare un tributo, un ricordo. Potreste dirmi cosa c’è la sopra? »
«una sorta di trasmettitore» sorride Mina « incanala e distribuisce parte  dell’energia prodotta sotto forma di onde così che tutti la ricevano» mi spiega cercando di usare termini facilmente comprensibili, ma cercando anche di esser sufficientemente esauriente.
«la ringrazio signorina» sorrido «ora dovrei andare, mi aspettano al lavoro» li saluto fingendo di allontanarmi, ma faccio giusto qualche passo, tempo che loro entrino, poi alzo lo sguardo verso il cielo lasciando trasparire un ghigno compiaciuto sul mio viso, ora capisco, quell’antenna trasmetterà le ombre in tutto il mondo, ma ora il problema è: come ci arrivo lassù?
Apparire e sparire in una zona così carica di energia sarebbe pericoloso e nessuno dei poteri che ho imparato a copiare può farmi arrivare lassù senza essere vista, certo potrei entrare nella centrare e bloccare tutti, ma non per molto e comunque mi vedrebbero e darebbero l’allarme, Rachele può evocare solo armi per cui cercare di chiamare qualcosa che possa aiutarmi è inutile. Avrei voluto scontrarmi con Jessica solo per copiare le sue ali di fuoco.
«bella bambina» sento sussurrare, un attimo dopo una piuma nera e un artiglio si scagliano contro di me, per fortuna che ho la prontezza di bloccarli un momento prima che mi accechino, le prendo in mano riconoscendo l’artiglio di Mikuro e la piuma del demone della vendetta, ma non capisco che dovrei farmene, sono oggetti, non attacchi che potrei copiare, però le mie diventano domande inutili quando Yusei urla il mio nome raggiungendomi di corsa
«non credevo che mi avresti trovata tanto in fretta» sorrido compiaciuta dal suo intuito
«ti prego, dimmi che non hai ucciso tu quegl’innocenti »mi prega non solo con la voce, ma con gli occhi, il viso e il suo intero corpo, sperando con l’anima nella mia innocenza. Devo contraddirlo e non mi dispiace farlo, senza ridere troppo, infondo i morti li rispetto puro io, rispondo scuotendo la testa «domanda stupida Yusei, ti ho detto che mi sarei vendicata di chi mi aveva fatto del male»
«e ora cosa farai? »mi domanda con il dolore negli occhi e nella voce
«realizzerò il mio desiderio. Creerò un mondo in grado di accogliere la Copiatrice» ammetto evocando un coltello tra le mani «e di certo non sarà un ragazzino a impedirmelo! »esclamo lanciandoglielo contro, certo, lo evita e cerca di fermarmi, immobilizzarmi, però l’Oscuro e le sue ombre mi hanno addestrata agli scontri corpo a corpo e con un balzo lo evito colpendolo con un calcio in faccia che lo fa barcollare, ma non ho ancora la forza per fare seriamente male ad un ragazzo come Yusei, questo lo so, ma come il killer perseguitatore che vuole uccidere a colpi di cucchiaio, anche i miei colpi, per quanto deboli, prima o poi feriranno Yusei dandomi modo di liberarmi di lui. Ho sognato tutta la vita di farlo e finalmente riesco a saltare e fare capriole per evitare i colpi di Yusei, mi sembra di essere una di quelle super spie dei film americani, super snodate e più simili ad acrobate del circo; forse è anche merito dei poteri d’ombra che mi facilitano il lavoro.
«ci sono modi migliori per avere giustizia, per darsi pace! » grida Yusei parando il mio calcio e colpendomi, non troppo forte al braccio che uso per proteggermi
«ah sì? E tu come ti sei dato pace per la morte dei tuoi genitori? Per la distruzione della città? Per la morte di tutti quegli innocenti? » lo sfido
«ho sfidato Roman e Goodwin a duello» ribatte lui
«certo e come è finita? Sono morti Yusei. Non sei diverso da me, tu ti sei vendicato esattamente come sto facendo io, ma allora la domanda è: perché tu puoi e io no? Non credi di essere un po’ egoista? » questa mia affermazione insinua per un momento il dubbio nel suo cuore e riesco a stampargli un pugno in faccia che lo atterra per qualche secondo e gli fa sanguinare il naso. Mentre lui si riprende, io faccio lo stesso, accidenti la mano mi fa davvero male, o lui ha la faccia dura o la mia mano è davvero delicata e sto per dirlo, se non che Yusei si alza pronto a ribattere
«è stata una loro scelta, Roman si è ucciso per portare a compimento il suo obbiettivo  e Goodwin, libero dalle ombre, scelse di seguirlo. Non è stata colpa mia! » urla dimostrandomi quanto mi sbaglio, dimostrandomi che ciò che dice è vero e che lui ci crede. Si avventa ancora su di me cercando di afferrarmi, non riesco a muovermi e non ho la prontezza per bloccarlo, è troppo vicino per muovere la mano, ho paura, non voglio che finisca, mi sento in trappola e ho una voglia matta di piangere, mi fa male il petto per la delusione, ma forse è proprio questo che mi serve per non smettere di essere la Copiatrice, le mie unghie della mano destra diventano affilate lame che respingono Yusei graffiandogli il petto, è solo una ferita superficiale, ma scopre il tatuaggio delle ali che gli apparve il giorno in cui apprese i segreti dell’Accel Synchro. Stanno brillando, reagiscono a qualcosa anche se non capisco a cosa; non dovrei pensarsi, queste domande mi fanno abbassare la guardia e non mi accorgo delle fiamme di Kaily che mi travolgono schiantandomi a terra. Si sono sbloccate e sono corse a fermarmi e non solo loro, anche i predestinati, meno Crow, sono qui per fermarmi; possibile che debba risultare sempre io in torto? Cosa c’è di male nel volere un po’ di pace, nel voler esaudire un semplicissimo desiderio?
«io voglio solo essere felice, voglio che questo smetta» piagnucolo stringendomi una mano al petto strappandomi via il ciondolo con l’ala d’angelo «è finita» mormoro alzando la testa verso di loro. L’oscurità mi circonda trasformandomi nella Natsumi del videogioco, il lungo abito nero senza una fine, l’ampolla al collo e la fascia rossa tra i capelli che si abbina ai miei occhi che da marroni sono diventati colore del sangue e poi immense ali nere appaiono sulla mia schiena alzandomi nel cielo permettendomi di alzarmi in volo fino alla cima dell’edificio
«non farlo! » grida Hina facendosi avanti
«cosa vuole fare? » le domanda Akiza tenendo, come tutti, gli occhi puntati su di me
«ha un’ampolla, contiene una sostanza malvagia che trasformerà questo mondo, nel regno delle tenebre» spiega Rachele
«da lì, le onde lo propagheranno in tutto il mondo» digrigna i denti Yusei
«dobbiamo fermarla! » grida Luna
«Natsumi basta! Hai avuto vendetta, sei soddisfatta, non andare oltre ti prego! » insiste il predestinato il cui tatuaggio continua a brillare senza motivo
«no Yusei, non mi basta, il mondo è colpevole del mio dolore, voi tutti mi state provocando dolore, voi predestinati ostacolate il mio desiderio e voi ragazze mi avete tradita» dico loro osservandoli, dall’alto, uno per uno stringendo tra le mani la fiala «questa spazzerà via tutto»
«che cos’è?! »grida Jack
«tenebra, tenebra pura, la stessa che sta uccidendo tua sorella Yusei» cominciò a sorridere, sentendomi di colpo inibita di ogni dolore e brutta sensazione
«Jessy non sta morendo! »ribatte lui
«quella che voi credete una comune malattia, sono gli effetti della tenebra pura, essa s’insidia nel corpo e uccide l’ospite poco a poco, si espande e lo consuma lentamente» ci tengo a spiegargli
«ma Jessy è stata curata, non c’è più niente in lei! » grida, fermamente convinto, Yusei
«se ne sei convinto» scrollo le spalle, non so come stanno le cose, al tempo mi fu spiegato che quella tenebra era in grado di uccidere e il mio Signore mi spiegò come si fosse insediata nel corpo della piccola Jessica nel momento in cui il segno del drago s’impresse in lei. Che esista una cura o meno non lo so e intanto mi sono divertita a spaventare i predestinati, specialmente Yusei che ora non sa che pensare.
I ragazzi ancora pensano a come fermarmi quando Leo barcolla e cade in ginocchio attirando l’attenzione di tutti loro
«Leo! » urla spaventata sua sorella attirando persino la mia attenzione, il suo segno sta brillando e lui è sudato marcio e ansima
«Yusei »mormora tenendosi alla sorella per rialzarsi «solo tu… solo tu puoi fermarla, devi… devi percorrere la luce e raggiungerla» dice
«ma che stai dicendo? » si preoccupa Akiza aiutandolo ad alzarsi assieme a Luna
«Leo che significa che devo percorrere la luce? » non lo segue Yusei, ma poi abbassa lo sguardo sul tatuaggio «la luce…» mormora coprendolo con la mano premendola forte sul cuore che inizia a battergli all’impazzata nel petto e una strana sensazione lo schiaccia a terra
«percorri la luce» ripete Leo che sa meglio di tutti ciò che sta accadendo e accadrà.
Consapevole di ciò che deve fare, Yusei si lascia andare, non resistendo più al potere che vuole impossessarsi di lui; benché il dolore sia forte, lui cerca di resistere mentre un paio di arti gli lacerano la pelle tra le scapole strappando la giacca e uscendo assumendo lentamente la forma di grandi ali luminose che lo alzano da terra permettendogli di raggiungermi
«come lo sapevi Leo? »lo strattona Luna mentre suo fratello guarda soddisfatto l’amica librarsi in aria.
Tutti sembrano estasiati da quelle ali, ma non Jack, terrorizzato, lui non vede ali, vede solo il sangue e non solo quello che scivola nel vuoto dalla schiena dell’amico, ma dal sangue del passato che lo pietrifica estraniandolo da quella realtà.
«Natsumi ti prego! » insiste Yusei raggiungendomi
«allora potevo rubarlo anche a te il potere» sorrido vedendo quanto maestose sono le sue ali, è chiaro che vuole fermarmi
«smetti di portare dolore. Vuoi davvero che il mondo intero provi ciò che hai provato tu? » ha ancora la forza di farmi ragionare
«così capiranno. Nessuno l’ha mai fatto Yusei, nessuno ha mai provato a capirmi! Mi hanno abbandonata tutti, i miei genitori, i miei parenti, mio fratello, le mie amiche… io ormai sono sola… »mormoro abbattuta, ma poi mi riprendo «realizzerò il mio desiderio e vincerò! »urlo liberando la sua stessa polvere di stelle assorbita da Drago delle Macerie per fermarlo e respingerlo. Metto tutta me stessa in quell’attacco che lo allontana, forse anche troppo, perché il predestinato perde il controllo del suo nuovo potere, le ali svaniscono, la luce del tatuaggio si spegne e Yusei comincia a precipitare nel vuoto, il cuore gli salta in gola e urlare gli viene naturale, non trova un modo per salvarsi, per aggrapparsi, è troppo distante e non ha modo ti trarsi in salvo
«Yusei!! » urliamo tutti per lo spavento di vederlo precipitare.
Troppe persone sono morte attorno a me, non voglio vedere anche lui, infondo al tempo mi aiutò, cercò di darmi conforto, glielo devo. Con il potere di Hina lo blocco a mezz’aria, è tutto quello che posso fare e per fortuna Akiza fa il resto
«Tentacoli di Rosa! »chiama dal dueling disk e subito il mostro fiore dai lunghi tentacoli si arrampica sull’edificio raggiungendo Yusei e avvolgendolo con le sue liane riportandolo a terra dove il mio potere svanisce e lui torna a muoversi, incolume senza nemmeno un graffio se non una gran paura. È salvo e ciò mi fa sentire meglio, ora, però, ho un lavoro da portare a termine.
La boccetta è già aperta e sono pronta a versarla, piccoli esserini neri con luminosi occhi rossi escono da essa volandomi attorno ridendo e incoraggiandomi a versarla, ma quando lo sto per fare sento chiaramente la voce di Leo strillare il mio nome «Natsumi!! » strilla tenendo sul viso un sorrisetto beffardo mi obbliga a guardarlo e seguire il suo sguardo quando indica alle sue spalle; ci sono dei bambini che corrono, non li ho mai conosciuti, ma quando l’Oscuro mi mostrò gli amici dei predestinati, mi presentò anche loro, erano i compagni di scuola dei gemelli e c’erano tutti, tutto il loro gruppetto, dalla piccola Patty a Sly, a Dexter e Bob, senza contare che gli ultimi due tirano per la mano due ragazzi, anzi un uomo e una donna, lei magra e non troppo alta, viso ovale, occhi profondi, capelli rossi, lui alto e secco, le braccia muscolose, i capelli color cioccolato un po’ mossi, il viso asciutto e allungato  coperto da una ispida barbetta e gli occhi marroni. I ragazzini trascinano la coppia in mezzo ai predestinati che fanno loro spazio mettendomeli perfettamente in evidenza. È un colpo al cuore che m’impedisce di muoversi, vederli li sotto mi fa venire una voglia matta di piangere, ma non so se per la felicità o il dolore
«non è possibile…» singhiozzo stringendo tra le mani la boccetta da cui continuano a uscire quei fastidiosi esserini
«Natsumi ascoltami» urla Leo facendosi avanti e affiancando la coppia «se loro sono qui, significa che sei stata ingannata! Pensaci! Pensa da che parte è giusto stare! »
I due non capiscono cosa stia accadendo, erano venuti a Nuova Domino e un gruppo di ragazzini li avevano trascinati fin qui spiegando loro a pezzi come stavano le cose e solo una cosa è chiara, ciò che sto per fare e ciò che ho fatto
«siamo qui, siamo venuti a prenderti. Ascoltami, mi dispiace, so di averti fatto male, ma cerca di capirmi, sai bene quanto anch’io abbia sofferto, volevo solo allontanarmi da tutto ciò che mi feriva» cerca di spiegarsi lui allontanandosi da sua moglie, ma non è con le sue parole piene d’egoismo che mi fermerà
«e non credi che anche io abbia sofferto, ho passato quello che hai passato tu, se non peggio! So che mi hai sempre odiata per cui non venire a fare il santo con me! So bene ciò che hai sempre provato per me! » grido sporgendomi sempre più verso il bordo dell’edificio «ormai è tardi! Il mio Signore ha già avviato il processo! Il mio cuore si sta gelando definitivamente e nessuno di voi potrà più ferirmi, voi non po- » urlo loro, ma la sua voce copre la mia impedendomi di finire
«ti sbagli! » strilla con gli occhi lucidi, non l’avevo mai visto così e il suo sguardo riesce ad impietosirmi per alcuni minuti
«fratello…» mormoro sul punto si scoppiare a piangere
«per favore, non farlo! So che ti sei sentita sola, ma non la sei, ci siamo noi, siamo la tua famiglia» cerca di convincermi Vale aggrappandosi al braccio di mio fratello e suo marito
«voi siete una famiglia, io sarei solo l’intrusa, la sconosciuta…» continuo a ripetermi ricordando tutte le volte che ho desiderato vedere e parlare con mio fratello e tutte le volte che lui si è negato
«ascoltali» s’intromette Yusei, che in un certo senso capisce entrambi « tu non sarai una sconosciuta per loro, per quanto poco vi conosciate, loro sono la tua famiglia e ti vogliono bene»
«il legame di sangue non vincola l’affetto Yusei! E noi di sangue ne condividiamo persino la metà. Andatevene! Non voglio avere a che fare con voi! stavo meglio quando vi credevo morti, ma non ha importanza, tra poco non me ne importerà più niente» fingo di ridere inclinando la boccetta per versarla, ma una scossa mi respinge e gli esserini neri me la strappano di mano
«cosa… perché? » mi domando, non riuscendo proprio a capire
«basta» è la voce del mio Signore, la riconosco e riconosco lui, di fronte a me che mi tende una mano, ma non è davvero lui, è solo un ombra che sta usando per comunicare con me, ha le sue sembianze e la sua voce, ma il vero lui è ancora imprigionato nel suo mondo, anche se per poco ormai.
 
«cosa sta succedendo la sopra? » domanda Jack osservandomi parlare con qualcuno che non conoscono
«credo che il vostro nemico sia venuto allo scoperto» s’intromettono Mina e Tradge portando loro un tablet olografico collegato alle telecamere sul tetto generalmente usate per tenere sotto controllo le antenne, loro vedono me e un’ombra con fattezze umane avvolta in un mantello di tenebra, ma non ci sentono e non hanno idea di quanto lui mi stia dicendo
 
«perché? » ripeto osservandolo
«perché il tuo cuore batte ancora, piccola» mi risponde con dolcezza
«credevo che lo stessi congelando» mi stupisco sentendolo parlare in quel modo
«non ce l’ho fatta» mi sorride avvicinandosi per accarezzarmi il viso, non è lui, lo sento dalla freddezza della sua mano, ma il suo tono mi scalda il cuore «sei solo una bambina, hai ancora tutta una vita da vivere, con che coraggio ti avrei congelato il cuore»
«perché te l’ho chiesto io! » reagisco urlando stringendo la sua mano sul viso «mi fa male, loro mi fanno male e tu me ne stai facendo» singhiozzo
«ora ti senti ferita, vorresti odiarmi, farmela pagare, ma un giorno ti guarderai indietro e riderai di tutto questo, capirai che questa è la scelta sbagliata» continua a strofinare l’indice sulla mia guancia asciugandola dalle lacrime che non posso più trattenere
«io voglio solo vivere nel tuo mondo! Nel tuo mondo di tenebre in cui non provo nulla, in cui sono solo la Copiatrice, la Signora del Dolore» lo imploro, sperando di fargli cambiare idea
«ma non puoi» mi sorride di nuovo « ti osservo da moltissimo tempo bambina, ho imparato a conoscerti e so che se ti privassi delle tue emozioni, non potrei più vedere il tuo dolce sorriso, le tue guance arrossire e i tuoi occhi illuminarsi»
«se dici così, sei cieco come tutti gli altri» lo allontano da me girandogli le spalle
«no. Tu e Yasumi siete state come il figlio che non ho mai potuto crescere, ho cercato di proteggervi, siete state le mie bambine e come padre non posso permettere che tu rinunci a te stessa, il dolore fa di te ciò che sei, ti rende umana. Tutte le persone soffrono, ma poi sorridono, capiscono quanto sia stupido soffrire quando si ha una vita davanti»
«ma io non ho un futuro»
«sì che l’hai» insiste posandomi le mani sulle spalle come farebbe un vero padre « tu e le tue amiche non subirete l’influsso delle tenebre, nel vostro mondo non potranno arrivare»
«io non lo voglio! Io voglio stare con te! » mi volto cercando i suoi occhi, ma non li trovo, sono nascosti « ti prego, papà» mormoro ricominciando a piangere.
È più forte di lui, l’Oscuro mi porta nel suo mondo stringendomi lui stesso in un caldo abbraccio, coccolandomi come nessuno aveva mai fatto, lasciandomi piangere tra le sue forti braccia «mi dispiace piccola, ti ho ingannata e ti ho fatto del male, credevo di poterti tenere al mio fianco, ma non posso, tu hai ancora una famiglia e delle amiche che ti vogliono bene. Il tuo cuore batte ancora, l’ho visto quando ti sei preoccupata per quel predestinato» mormora
 
«dove diavolo è finita? » sbotta Jack guardandosi intorno
«è l’Oscuro, l’ha portata nel suo mondo» intuisce Kaily
«sta succedendo qualcosa, forse lui può fermarla» ipotizza Rachele
«perché dovrebbe farlo? » non la segue Jack
«perché le vuole bene, forse più di noi» capisce Hina «comincio a pensare che tutte le nostre sventure siano solo una finta, come la loro morte»
«i vostri genitori…» inizia Yusei rivolgendosi a mio fratello che annuisce addolorato
«sua madre era debole e alla fine non ce l’ha fatta e nostro padre, lui ha avuto un brutto incidente » racconta, è la verità, quello che spezzò il mio cuore quasi un anno fa era vero.
 
«…loro non erano sufficienti, non riuscivo a decidermi e così mi hai fatto credere che anche mio fratello fosse morto» sospiro stringendomi ancora a lui «mi hai ingannata»
«non mi scuserò mai abbastanza per averlo fatto e purtroppo devo confessarti che anche l’incidente di tuo padre non è stata una coincidenza » ammette con il cuore a pezzi stringendomi ancora a lui
«lo so, l’ho capito. Anche per le ragazze, sono tutte finzioni, i loro cari stanno bene e sono a casa che le aspettano, ma a me va bene così, mi sono vendicata» mormoro allontanandomi «ora basta, questo è un addio mio Signore, ti ringrazio di tutto»
«mi mancherai bambina. Piccola Principessa» sorride «tatina»
Doveva proprio farlo, chiamarmi come faceva mio padre quando ero piccola, mentre svanisco per tornare nel mondo, scoppio di nuovo in lacrime salutandolo un’ultima volta
«perderò i miei poteri? »gli domando ancora, ma lui scuote la testa dicendomi di non averne il potere e che quello è il suo ultimo regalo che mi aiuterà a ricordarmi di lui.
 
Sono tornata sulla cima del palazzo, sono sola e tutti possono tirare un respiro di sollievo
«torniamo a casa» mi sorride mio fratello tendendomi la mano, ma non voglio, mi tiro indietro prendendomi con la forza la fiala nera
«non voglio vivere in questo mondo di dolore! Io voglio essere la Signora del Dolore! E la sarò» mi decido inclinando la fiala, solo che quegli esserini mi attaccano e non solo, la tenebra contenuta mi si rivolta contro respingendomi. La tensione è talmente forte da mandare in corto circuito i computer circostanti, le duel runner e i dueling disk.
L’onda d’urto generata spaventa l’Oscuro che vorrebbe rimandare l’ombra da me, ma non ne ha più la forza
«Natsumi no!! » urla mentre indietreggio perdendo l’equilibrio cadendo e gridando per il terrore di sprofondare nel vuoto. Tutti mi chiamano con un urlo di terrore, Hina prova a bloccarmi, ma è troppo distante, non ci riesce e forse nemmeno può, il sospetto di aver perso i poteri la fulmina all’improvviso tirando un urlo fortissimo. Luna si copre gli occhi gridando per lo spavento.
Smetto praticamente subito di urlare, sono troppo agitata per fare qualcosa, pensare di volare, svanire o qualsiasi cosa. Ripenso alla mia intera vita, quelle poche gioie, quelle poche volte che il mio cuore ha dimenticato il dolore per palpitare per qualcuno facendomi poi sprofondare di nuovo nell’angoscia e nella solitudine, ricordo quel ragazzo, quello che mi rubò il cuore e senza volerlo lo spezzò, tutto il tempo che passai a pensarci; penso alle mie amiche, a quelle d’infanzia che sono durate solo per la scuola, a quelle che io ho praticamente lasciato perché credevo m’influenzassero negativamente e poi loro, le SLAC, loro che mi hanno voluto bene, poi mi hanno abbandonata e ora urlano per me gridando e cercando un modo per salvarmi, ma inutilmente ;penso alla mia famiglia, al grande disagio a quell’orribile sensazione d’inferiorità che mi hanno sempre fatto provare e d’un tratto nasce in me una nuova sensazione che a volte si faceva viva per brevi istanti, l’istinto di far vedere a tutti quanto valgo, ciò che c’è nel profondo della mia anima, voglio dimostrare chi sono e non soddisfare le aspettative del mondo, voglio riuscire a vivere una vita felice, trovare qualcuno a cui affidare la mia anima come ha Yusei, come ha Crow, Jack, come ha mio fratello, voglio un uomo come loro pronto a proteggermi e confortarmi. Vivrò e lo troverò, per cedere la mia anima al male ci sarà sempre tempo
«voglio… voglio vivere» singhiozzo stringendomi le mani al petto « non voglio che finisca!!! » strillo reagendo finalmente al mio destino spronandomi a oppormi e, come lui mi aveva promesso, i miei poteri tornano a soccorrermi, una calda luce mi circonda riscaldandomi il cuore, è dolce e piacevole e mi fa stare bene, un’ala bianca mi avvolge da sinistra mentre una nera mi abbraccia da destra ed entrambe creano uno scudo che mi protegge attutendomi la caduta.
I ragazzi sono costretti a scostarsi, ma appena la polvere sollevata dalla mia caduta si dirada, corrono da me, credo di essere semicosciente, non ho le idee molto chiare, le ali si sono aperte subito dopo l’impatto per mostrarmi il cielo azzurro di questa città.
«ti prego rispondimi! » grida mio fratello sollevandomi la testa, lo sento, ma non ho voglia di rispondergli, la pace che sto provando è indescrivibile e voglio godermela per un po’
«un giorno tornerò a cercarti» mormoro al cielo, consapevole che lui mi sta ascoltando «padre»
Mio fratello non capisce, ma non importa, è tempo di tornare in me e far sapere a tutti loro che è finita, che possiamo tornare a casa, là dove tutto quello che accadrà non esisterà e forse nemmeno i miei poteri. Lui un giorno mi raccontò che in tempi immemorabili tra due dimensioni si aprì un varco, all’inizio molto piccolo, ma che con il tempo ha iniziato a ingrandirsi e che ha permesso all’Oscuro di trovarmi e condurmi da lui, probabilmente la fine della guerra lo richiuderà, qualunque sia il suo esito e io non potrò più tornare; probabilmente nel mondo austero da cui vengo Yusei è un semplice ragazzo orfano con una sorella problematica e con amici un po’ strani, ma infondo è così anche qui, solo che la ‘magia’ che circonda questo mondo, rende tutto più bello.
«andiamo a casa» sorride Vale inginocchiandosi vicino a me seguita dalle ragazze, tutte con un dolce sorriso sul viso, all’inizio annuisco, ma poi esito, c’è ancora una cosa che devo fare e centra Yusei, più o meno «vorrei vedere tua sorella, Jessica. posso venire a casa con voi? » domando.
 
Jessica è a casa impaziente che aspetta il ritorno di tutti e Crow fa avanti e indietro cercando di calmarsi, ma poi li sentono tornare, sentono i motori e le voci dei loro amici e subito si affacciano sull’ingresso attendendoli, i primi ad entrare sono Yusei e i predestinati, seguiti dai bambini della scuola, io, mio fratello, Vale e le ragazze siamo nascosti dietro di loro e per Jessica all’inizio è difficile vederci
«com’è andata? Avete visto Ichiru? » domanda subito lei a suo fratello, ansiosa di sapere, ma il ragazzo scuote la testa
«no, non l’abbiamo visto, ma c’è una persone che vorrebbe parlarti di lui» dice indicandomi, tutti mi fanno spazio permettendomi di avvinarmi, ma appena Jessica mi vede mi assale lasciando trasparire tutto il suo odio, mi schiaccia contro il muro stringendomi la gola, le ragazze si spaventano vedendola ed io più di loro, quel gesto mi riporta a quando avevo 9 anni e l’istinto di urlare e piangere torna a logorarmi lasciando uscire tutta la mia voce e il mio terrore, li rivedo litigare e prendersi per la gola
«no! No! Lasciala! Lasciala! » comincio a urlare dimenandomi
«Jessy basta! Lasciala! » urla Yusei tirando via la sorella, mentre mio fratello mi presta soccorso; vorrei che il mio nuovo padre fosse qui per confortarmi, ma devo accontentarmi solo di una calda mano sulla spalla e qualche parola
«so che mi odi, che ti ricordi di me, ma ti prego ascoltami! È vero ti ho portata dall’Oscuro, ma solo perché non ho avuto scelta, stavi cadendo, avresti perso il tuo bambino! » esclamo «lui ha cercato di salvare entrambi. Non so che patto ha fatto con quella donna, ma so che se non fosse stato per lui il tuo Ichiru sarebbe morto! » insisto
«vuoi dire che dovrei ringraziare quel mostro per… per aver strappato via mio figlio dal ventre e cresciuto come un demone? No grazie cara, non so come funziona nel tuo mondo, ma qui  io gliela farò pagare» esclama dimostrando di sapere bene del varco, probabilmente lo sapeva fin dall’inizio da dove venivo ed era per questo che non si fidava di me
«abbiamo solo cercato di salvarvi e se ti ha portato via tuo figlio, credo sia stato per il tuo bene. Lui è stato padre e ha amato suo figlio anche se per breve tempo, so per certo che non farebbe mai del male ad una creatura innocente, devi credermi» insisto tentando di far  capire a tutti loro quanto si sbaglino riguardo al mio Signore
«purtroppo, per noi non è semplice, ha cercato di uccidere la nostra principessa più e più volte e se non lo fermiamo continuerà finché non ci riuscirà, mi dispiace, ma non possiamo vederlo come vuoi tu» cerca di spiegarmi Crow, mostrandomi un lato di lui che i suoi amici conoscono bene, ma che io non avevo mai visto
«Jessica »la chiamo facendomi avanti «avrei bisogno di parlati, da sole» preciso guardando gli altri, è chiaro che si sentono tagliati fuori, ma non voglio allarmare tutti, spetterà alla loro principessa dare loro le notizie che io ho per lei, quando lei lo riterrà più giusto. Con un cenno della testa lei acconsente invitandomi a seguirla nella stanza del pianoforte, dietro alle scale, mi fa accomodare sullo sgabello del piano mentre lei prende una sedia vicino alle finestra
«è complicato,  forse non dovrei dirtelo, perché lo tradirei, ma se mi ha lasciata libera credo di poterlo fare…» esito un momento ragionando ad alta voce« lui sta cercando di spezzare il vostro legame, il legame che unisce e rende forti voi predestinati, ci è già riuscito con te e Yusei e temo che presto ci riuscirà anche con gli altri» confesso tutto d’un fiato
«lo sospettavo, ci ha già messi alla prova diverse volte…» sospira lei stringendosi una mano al petto dove un tempo penzolava il ciondolo a cuore d’oro
«tu sei fortunata, i legami non ti mancano e quelli che si spezzano, presto si riconsolideranno » le sorrido prendendole la mano; entrambe, anche se in modo diverso, abbiamo sofferto molto e probabilmente in un’altra situazione saremmo potute essere amiche
«di cosa volevi parlarmi? » mi domanda tirandosi indietro, ancora spaventata da ciò che le avevo fatto
«ricordi la telefonata che ti feci il giorno in cui affrontasti Roswell ? » le domando ricordando chiaramente come ebbe inizio la mia storia e la paura che provai quel giorno. Jessica annuisce ricordando bene le mie parole « uno di voi Predestinati oggi morirà »ripete «infatti sono morta» sospira ricordando l’orrore di quel giorno, lei sola sa cos’era realmente accaduto, Crow era morto e lei aveva toccato il fondo evocando un potere proibito per tornare indietro e salvarlo.
«in realtà non mi riferivo solo a quel giorno, lui mi ha detto che la guerra sarebbe cominciata e finita quel giorno, ma non è stato così… Jessica questa guerra finirà con la morte di uno voi e questo non potrà essere impedito, uno di voi 7 dovrà morire» cerco di farle capire, addolorata.
«puoi stare tranquilla» mi sorride prendendomi  lei, stavolta, la mano «non permetterò che questo accada, sono la loro Sacerdotessa, non permetterò che uno dei miei Predestinati muoia, a costo di essere io quella da sacrificare»
È incredibile la sua forza d’animo, io al suo posto avrei già ceduto, lei invece è forte, vorrei avere solo un po’ di quella forza per affrontare le mie avversità
«vorrei dirti qualcosa in più su tuo figlio, ma non saprei proprio, so solo che è suo prigioniero e che la Contessa, Mikuro e Yagari lo tengono sotto stretto controllo» le confesso ancora. Vorrei davvero aiutarla, ma non posso, non ce la faccio neanche volendolo.
«va bene così» mi conforta Jessica .
Non abbiamo più niente da dirle e per me è ora di andarmene, è l’ultima volta che vedo tutti loro, è un addio e cerco di salutarli nel miglior modo possibile «minna sayonarà» ‘addio ragazzi’ «arigatou kosaimas»’ grazie mille’.
«Natsumi aspetta» mi ferma Jessica avvicinandosi a me prendendomi per il polso «te ne ricomprerò uno nuovo o te l’aggiusterò» dice strappandomi via il polsino dal mio vestito prima di sorridermi «sei stata brava, arrivederci» mi saluta, invece, lei
«arrivederci Copiatrice» sorride Luna, al contrario di suo fratello che muore dalla voglia di dirle qualcosa, che metterebbe seriamente a rischio il futuro.
 
Sembra finita e i ragazzi si buttano tutti sul divano a riprendersi
«è stata una giornata pazzesca! » esclama Akiza
«puoi dirlo forte, tra le ali di Yusei, Natsumi  e lo strano comportamento di Leo, non so cosa sia peggio» borbotta Jack
«Jack di che parli? » domanda Crow subito dopo essersi scambiato occhiate confuse con Jessica
«il tatuaggio si è attivato e mi ha fatto spuntare un paio d’ali di luce» spiega il ragazzo, ma sa bene che quei tatuaggi sono ancora un mistero per loro e non si pongono altre domande, ma lo fa Luna, riguardo a suo fratello «a Leo che sta succedendo? »
«è vero, come sapevi che tutto dipendeva da Yusei?  Del fratello di Natsumi? » lo interroga Akiza, incuriosita, solo che per il ragazzino è difficile rispondere e tocca a Jessica farlo per lui
«si dice che l’ultimo Predestinato sia destinato a risvegliarsi solo in casi di estremo pericolo, lui è figlio della guerra e la sua mente viaggia nel tempo, il suo risveglio segna l’imminente battaglia. Tu Leo, sei il segno che da qui non si torna indietro, siamo in guerra e questa contro quelle 4 ragazze è stata una solo una battaglia che abbiamo vinto a tavolino per clemenza del nostro avversario, ma presto se ne presenterà un’altra che noi dovremo cercare di vincere. Leo, ora che tu sei come noi e puoi vedere nel tempo, non esitare» dice Jessica facendogli capire di potersi fidare a pieno del suo potere
«per cui Leo vede il futuro» capisce Jack
«passato presente e futuro. Il cuore del drago è oggetto di verità e Leo vi può accedere» lo corregge Jessica
«già» scrolla le spalle, abbattuto, Leo.
«ora dovete riposarvi» si sforza di sorridere Jessica «Akiza, mi presto il tuo fermaglio? » le domanda indicando lo stabilizzatore d’energia che le aveva regalato Sayer, senza troppi problemi Akiza se lo toglie dividendosi i capelli dietro le orecchie per non averli davanti agli occhi
«cosa vuoi fare? » le domanda Yusei
«non preoccuparti, devo solo controllare una cosa» risponde lei spostandosi in cucina armeggiando con esso.
 
Passano un paio d’ore, i ragazzini della scuola sono tornati a casa.
Yusei, Crow  e Leo  sono i primi ad addormentarsi, ma anche gli altri sono a metà tra il dormire e la veglia cercando di riposarsi, negli ultimi due giorni non hanno dormito per niente e se Jack e Akiza hanno la forza di stare svegli è solo per paura di un attacco, nonostante quella sia la casa più sicura della città.
Anche Jessica è esausta e mentre smonta e rimonta il fermaglio di Akiza ha dei colpi di sonno che le fanno ciondolare la testa, ma ogni volta rivede il suo bambino tra le grinfie di quei maledetti demoni e allora si risveglia, determinata ad andare avanti
«tieni duro piccolo mio, la mamma sta venendo a prenderti» si dice riprendendo ad avvitare viti microscopiche e collegare fili.
Quando finisce si accorge che tutti i suoi amici dormono, per lei è meglio, le basta lasciare loro un biglietto e sparire per portare a termine il suo piano, il fermaglio di Akiza sembra un tantino diverso, più stretto e largo e con la mia manica legata intorno. Senza fare troppo rumore si avvia alla porta uscendo nel giardino sul retro della casa, cerca di concentrarsi e rilassarsi, focalizzando il suo bambino sperando di raggiungerlo in tempo.
Nel frattempo Leo si sveglia di colpo urlando e svegliando tutti «Jessica! » grida scattando in piedi« Yusei fermala! Fermala, fermala! » urla trascinandoselo dietro per fermarla, la trovano nel giardino con il braccio alzato e il fermaglio di Akiza tra le mani
«Jessy! » la chiama Yusei aprendo a forza la porta bloccata e chiusa dall’esterno, deve rompere il vetro per aprirla, ma ce la fa e la raggiunge
«avreste fatto meglio a dormire» borbotta Jessica preparandosi a partire, infonde tutta la sua energia all’oggetto che l’amplifica rendendole possibile il trasporto da un luogo all’altro «trasporto! » urla, un campo energetico la circonda travolgendo i ragazzi che cadono privi di sensi a terra, tutti meno Yusei che nel frattempo l’ha già raggiunta e le è saltato addosso, i due svaniscono nel nulla lasciando i loro amici stesi a terra assieme al fermaglio di Akiza.
 
I due fratelli si ritrovano esattamente nello stesso posto in  cui sono scomparsi, ma c’è qualcosa di diverso, c’è una grande pace, il cielo è azzurro e il giardino è circondato da un recinto di legno
«non è il mondo di Ichiru »mormora Jessica guardandosi intorno, lo capisce chiaramente, l’Abisso della Vendetta è un mondo oscuro creato da Ichiru come scenario per la sua vendetta «… questo mondo, è troppo luminoso » spiega al fratello «e di certo questo non è il nostro mondo»
«sì hai ragione e questa non è  casa nostra» capisce subito voltandosi a guardare la casa, non più sulle tonalità del blu e del bianco, ma su quelle dell’arancio senza contare che la loro piscina è stata sostituita da un capanno degli attrezzi
«a cos’accidenti stavi pensando quando ci siamo trasportati? »  esclama Jessica, seriamente arrabbiata con il fratello che si è messo in mezzo
«a fermarti, a proteggerti» risponde lui, trovandolo ovvio.
«sei un idiota! » sbotta Jessica «dovevi pensare a Ichiru! I tuoi pensieri ci hanno deviati chissà dove! »
«e mi dici come facevo a saperlo? Leo si è messo a urlare che dovevo fermarti ed è quello che ho fatto» replica Yusei con il cuore che ancora gli batte a mille per lo spavento
«lasciamo perdere» sbuffa lei «forza dobbiamo andarcene prima che ci vedano»
Entrano in casa avviandosi all’uscita, quando la proprietaria li vede e comincia ad urlare, Yusei vorrebbe calmarla, ma sua sorella lo trascina via «lascia perdere! » gli grida correndo via con lui allontanandosi il più possibile da quella casa. Arrivano fino alla piazza della fontana davanti al Poppo’s Time dove si siedono a riprendere fiato
«se tu non mi avessi intralciata a quest’ora non saremmo qui» sbuffa Jessica appoggiandosi al bordo della fontana
«scusami se ho pensato solo al tuo bene» ribatte Yusei mettendosi a braccia conserte
«e io a mio figlio, ma come al solito tu ti sei messo in mezzo»
La discussione è inevitabile, i fratelli cominciano a rinfacciarsi ogni cosa, anche quelle sciocchezze su cui hanno sempre sorvolato
«…continui a trattarmi come una bambina, ma io non sono più una bambina! » esclama lei scattando in piedi
«la sei eccome! Sei un’irresponsabile! »
«oddio sembri Jack! »
«beh forse Jack ha ragione! Sei una ragazzina capricciosa, impulsiva a cui piace mettersi nei guai! »
«anche se fosse, io i miei guai me li risolvo da sola! »
«sì è visto! Se non ti avessi salvata a quest’ora saresti ancora una bambola! Ti sei fatta coinvolgere da un potere distruttivo perché avevi paura di affrontare i tuoi problemi » urla anche lui scattando in piedi fissandola negli occhi
«sai cosa mi da più fastidio? Il tuo totale disinteresse. Yusei siamo in guerra, ma pare che a te non importi, pensi più a fermarmi che a sostenermi in questa guerra»
«io mi preoccupo per te stupida! »
«non farlo! Io non lo voglio! Voglio che tu cresca e capisca cosa sta capitando al mondo! »
«e credi  che non lo sappia? Non sai che voglia ho di strappare le tue catene che ti legano a questo maledetto destino! Pensi davvero che mi sia fatto buttare giù da un palazzo per diletto o bucare la schiena da un paio d’ali perché mi piace farmi del male? » sbotta trattenendosi dal reagire non solo con le parole
«ti avevo avvertito che quella ragazza avrebbe portato solo problemi! »
«Natsumi aveva le sue ragioni e non è solo lei che ci ha causato problemi. Nell’ultimo anno ci hai dato più preoccupazioni  tu di questo Oscuro! »
«io ho cercato solo di proteggervi! »
« no che non l’hai fatto! Hai solo complicato le cose!  Torna te stessa! Smetti di voler fare tutto da sola»
«e tu smetti di comandarmi a bacchetta! Le persone cambiano Yusei, crescono e io l’ho fatto! Vedi di farlo pure tu prima che sia troppo tardi, sempre dietro a quegli stupidi motori, come se servisse a tanto avere la moto più potente quando un demone cerca di ucciderti o ti strappa tuo figlio dalle braccia! »
«ma serve  a scappare, a salvarti! A trovarti! Se quel giorno non avessi avuto la moto, tu e Akiza sareste già morte per colpa di Maicol e Sissi! Ti ricordo che è stato grazie al motore che tu tanto odi se vi siete salvate! »
«oh certo! Il grande eroe Yusei Fudo che è corso a salvare le donzelle in pericolo… ma per favore! Ce la saremmo cavata anche senza di te, io l’ho fatto perché se era per te sarei anche potuta sprofondare nelle tenebre»
«ma che ti prende? da quando mi parli così, da quando ti rivolgi così a tuo fratello? Possibile che tu sia diventata davvero così? Così arrogante  e..e meschina? » stenta a riconoscerla Yusei
«io arrogante e meschina? O tu ingenuo e sognatore? Yusei solo perché sei mio fratello, io non ti devo trattamenti di favore»
«ma sono tuo fratello maggiore! Sono più grande di te e mi devi rispetto! »
«io cosa? Per qualche anno di differenza tu pretendi rispetto? Yusei il rispetto si guadagna e se mamma e papà fossero ancora qui…» comincia, ma suo fratello la interrompe bruscamente, stufo di sentirla parlare di loro «mamma e papà non si ci sono più! Non ci sono mai stati e mai ci saranno! Ci hanno abbandonati per cui smettila di tirarli in ballo ogni volta! I nostri genitori sono morti! Morti hai capito?! » sbotta sputando tutto l’amaro che si teneva in bocca da troppo tempo
«saranno anche morti, ma vivono ancora dentro di noi! »
«no che non lo fanno! Svegliati! È solo una stupida illusione a cui tu sei l’unica a credere! Ci hanno abbandonati perché sono stati deboli, il modo c’era! C’è sempre un modo, ma loro non sono stati abbastanza forti per trovarlo! » urla, il problema è che sua sorella non è per niente d’accordo e si sente fortemente ferita da quelle parole, specialmente nel momento in cui rivede una scena che le aveva già fatto accapponare la pelle: una notte di pioggia, delle urla e uno sparo, lo spavento e il terrore, ma comunque una dolce  e fugace sensazione di protezione. Lo schiaffo è inevitabile, Jessica non lo trattiene, colpisce suo fratello «come puoi dire una cosa del genere! Loro hanno dato la vita per noi! Sei un ingrato, un’egoista! »
«quanta gente ci ha allontanati solo perché portavamo il nome di nostro padre?! » insiste Yusei afferrandole le mani per impedirle di colpirlo ancora, ma lei inizia a dimenarsi strattonandolo, lui cerca di spingerla via, inutilmente, Jessica non lo lascia e gli strattoni finiscono per condurli al bordo della fontana in cui inciampano cadendoci dentro. Forse la caduta o l’acqua fredda che rinfresca a entrambi le idee, riescono finalmente a calmarsi; ormai sono bagnati e nessuno dei due ha voglia di uscire, lui resta seduto appoggiato al bordo della vasca mentre sua sorella rimane stesa a contemplare il cielo e il getto d’acqua che le cade accanto
«ma che ci sta succedendo? » domanda Jessica con un tono più calmo e flebile
«non lo so, da quando l’Orichalcos ha spezzato il nostro legame, noi…» mormora Yusei fermo immobile a osservare l’acqua muoversi attorno a lui «ma che dico, è cominciato tutto da quando quel demone ti ha ammazzata! » esclama ricordando perfettamente lo strano comportamento che iniziò ad assumere sua sorella dal suo ritorno «mi dici che ti è successo? »
«in realtà non lo so bene» comincia lei «quando sono morta ho visto delle cose che non so spiegare, erano immagini senza senso, ad esempio ho visto delle onde che sembravano cerchi nell’acqua che si allargavano partendo da un centro, ma non ero io il centro, gli ero accanto, era qualcun altro di molto vicino a me a provocare quei cerchi e finché non capirò di chi si tratta, sarò io quel centro» cerca di spiegarsi Jessica « come Sacerdotessa, ho dei compiti che devo imparare ad assolvere e come ho detto a Natsumi, il primo è proteggervi. forse per voi sono solo una ragazzina impulsiva, ma ci sono cose che devo fare anche a costo della mia vita»
«sì ma tu…»  cerca di replicare Yusei, ma viene interrotto da un agente accorso per sgridare i ragazzi
«ragazzi non sapete che è vietato fare il bagno nella fontana? Uscite immediatamente! » esclama. Jessica alza la testa osservandolo «ci scusi, siamo caduti e stavamo giusto uscendo» sorride, l’agente invece, sbianca nel vederla in volto «ma tu sei…» mormora indietreggiando «ragazza come ti chiami? »
«Jessica, Jessica Fudo » risponde con naturalezza lei non capendo
«sei la figlia dell’assassino! Ferma dove sei, ti dichiaro in arresto! » esclama sfilando le manette; entrambi i ragazzi si spaventano e Yusei d’istinto lancia l’acqua addosso all’agente afferrando la sorella fuggendo con lei «Jessy scappiamo! » urla trascinandola per  tutte le strade secondarie della città
«non capisco, ma che sta succedendo? »
«io sì, ha dato dell’assassino a nostro padre e ha cercato di arrestarti, questo significa che sanno tutto e considerano te e nostro padre colpevoli del disastro»
«in questo mondo siamo dei ricercati… »
I problemi del loro mondo non sono necessari, ora devono vedersela anche con la polizia di questo che li considera colpevoli, insieme a loro padre, del disastro di 19 anni fa.
 

TO BE CONTINUED....
   
 
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