Cari giovani, ci avete mai pensato? Cari adulti, ci avete mai pensato? Cari anziani, ci avete mai pensato? Ma soprattutto, cari bambini. Cari bambini, ci avete mai pensato? No. Non ci avete mai pensato. O forse sì, ma avete pensato solo a qualcosa di positivo, probabilmente, e lo spero per voi. Avete pensato al vostro futuro lavoro, come fanno tutti i bambini, come facevo pure io a dieci anni, passando le giornate a canticchiare “I want to be a teacher, a beautician..”,  alla vostra futura casa, grande, molto molto bella, simile alla casa del vostro cartone animato preferito, e ai vostri futuri figli, due o tre, e ai vostri futuri viaggi, immagino, chi partirà per andare nella giungla, chi in Giappone, altri in America o Argentina, a trovare gli attori della propria serie televisiva preferita. Quanto è strana la vita. E il tempo, il tempo è la cosa più pazza che ci sia, dico, vi sembra normale saper guardare solo avanti e non dietro? Il tempo è un imbecille, oserei dire. Sìsì, uno sciocco di prima categoria, e utilizzo la parola ‘sciocco’ per non usare vocaboli ben più pesanti e volgari. E’ questa la cosa che più odio di me, il fatto di non riuscire a fare una frase di senso compiuto senza cacciarci dentro una o due parolacce, e peggio, di esserne consapevole ma non fare niente per rimediare. Da piccola non ero così. Da piccola ero la bambina modella che oltre che essere parecchio brava a scuola (anche se molti miei compagni insistevano nel dire che non mi impegnavo molto nonostante mi svegliassi tutti i giorni alle 6 del mattino per studiare, cosa per niente irrilevante considerando la mia giovane età di appena nove anni ..) era pure gentile ed educata, e appena dalla sua bocca usciva anche semplicemente una parola non volgare quale ‘stupido’, si scusava con una certa ‘madonnina’. Sì, fino a circa 10 anni ci credevo ancora a certe cose. Non so se fosse positivo o negativo, ma sono sempre più convinta che forse era davvero meglio così, quando l’ingenuità era tanta al punto di negare tassativamente qualsiasi cosa fosse fuori dal mio immaginario. Che bei tempi. Bei tempi di cui non ricordo granché, e l’unico modo per riportare alla mente quei periodi è sfogliare i miei libri e quaderni di all’ora, e magari leggere anche i miei temi, per vedere quanto sono migliorata, o i temi sulle gite, che, vi assicuro, mi fanno ritornare perfettamente all’epoca e mi fanno quasi magicamente ricordare tutto di quella gita, e anche del momento in cui stavo scrivendo il tema. Credo che mio papà abbia portato giù, in cantina, gli scatoloni con tutti i miei vecchi libri da circa un anno, e lo spero, perché li ho persi tutti assieme. I libri sono ricordi, tutti i libri. Ed è così bello trovare un vecchio libro, non di scuola, un libro da leggere, per intenderci. Quando lo apri, trovi ancora tutto come lo avevi lasciato, con il segnalibro che tanto ti piaceva, e una margherita tra le ultime pagine, ingiallite col tempo, oramai. Sono solo ricordi, ricordi puri. Ricordi di cui non rimane che un pezzo di carta sciupata.