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Autore: Rox    13/09/2008    1 recensioni
Aries Mac'Mahon è una ricercatrice farmaceutica orfana e irlandese. Per un contratto di lavoro, si trasferisce in Giappone dove si ritrova a lavorare alla Ryuzaky Pharmaceutical.
Ed è proprio li, mentre aspetta per firmare il contratto di lavoro, che vede dei quadri che riprendono dei sogni che faceva fin da quando era bambina.
Conosce la figlia del magnate e con lei esce a bere un caffè dove consoce le amiche di lei.
E, senza nemmeno rendersene conto, si ritroverà a dover affrontare la sua identità.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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La città era immersa nel sole più completo

La città era immersa nel sole più completo.

Era strano per quel periodo che Tokyo vivesse una giornata così bella ma Aries ne era felice.

Si era appena trasferita dall'Irlanda per un contratto di lavoro molto importante nella ditta farmaceutica nella quale lavorava.

Aveva 25 anni e si era appena laureata con il massimo dei voti come ricercatrice ed aveva trovato subito questo nuovo lavoro che però l'aveva spedita nel paese del Sol Levante.

Non che a lei dispiacesse, visto che era orfana, ma arrivare nel periodo peggiore dell'anno dove pioveva sempre e c'era sempre la possibilità di qualche uragano, non è che la mettessi di così buon umore... Ma grazie a Dio per la prima volta da quando era arrivata, il tempo si era aperto in una bellissima giornata di sole e lei lo prese con un buon auspicio per il suo colloquio che si sarebbe svolto quella mattina stessa.

D'altronde era irlandese: era normale che fosse un po' superstiziosa!

 

La sede centrale della Ryuzaki Pharmaceutical si trovava proprio a pochi passi da quella che era diventata il simbolo della città: la Torre di Tokyo.

Aries era affascinata da quella città dove tutto si sviluppava in altezza e dove il verde era limitato a qualche parco, di solito, a più piano anch'essi.

Lisciandosi il completo di seta che quella mattina indossava, si diresse verso la centralinista alla reception che dopo  una sola telefonata l'accompagnò all'ultimo piano dell'edificio lasciandola davanti a una porta di noce massiccio, con la promessa che il "capo" sarebbe giunto di li a breve.

Lasciata sola a guardarsi in giro, la giovane notò dei quadri dipinti esposti alle pareti.

Erano strani ma al contempo completamente famigliari: rappresentavano posti che era sicura non essere di questo mondo, ma che erano immersi nel verde più assoluto.

Una montagna galleggiava nell'aria, un tempio affogato nel mare, un vulcano in attività, un castello di cristallo...

Erano quadri assolutamente fuori da qualsiasi logica.

"Ti piacciono?"

Come se fosse una bambina colta nel rubare la marmellata, Aries si girò di scatto trovandosi davanti una giovane donna che doveva avere più o meno la sua stessa età.

Era alta quasi quanto lei e i lunghi capelli lisci e azzurri erano sciolti sulle spalle, lasciando che una frangetta sbarazzina le coprisse leggermente gli occhi azzurri, divertiti dal suo spavento.

"Non volevo spaventarti, ma eri così assorta guardando i mie quadri che ero curiosa di sapere se ti piacevano o no!"

Aries sorrise e annuì:

"Sono... strani, ma bellissimi. Complimenti, hai una bellissima mano!"

"Ti ringrazio!" le sorrise l'altra donna, ma prima che potesse anche solo continuare la conversazione, una voce maschile le interruppe e mentre la giovane dai lunghi capelli azzurri si distendeva in un sorriso, Aries si irrigidì notando l'arrivo del Presidente.

"Aries Mc'Mahon giusto?" le porse una mano mentre il signor Ryuzaki in persona si presentava e apriva lo studio con una mano.

"Vedo che ha già conosciuto mia figlia Marina, ma prego non stiamo sulla porta entri e si accomodi"

La giovane le strinse la mano e le sorrise, presentandosi velocemente e seguendo il padre nella stanza.

"Sai, papà, le piacciono i miei disegni" gli riferì come se la cosa fosse veramente importante, ma l'uomo le sorrise con sufficienza facendole segno di accomodarsi sul divanetto.

"Sua figlia ha un'ottima mano per il disegno!" gli disse sorridendo e accomodandosi, mentre una segretaria le portava una tazza di caffè.

"Si, mia figlia, oltre ad occuparsi del settore amministrativo assieme a me, si occupa della parte pubblicitaria e del design" ed un sorriso orgoglioso gli comparve sul volto

"Ma torniamo a lei. Sarà impaziente di conoscere i termini del suo contratto, non è vero signorina Mc'Mahon?"

E così, dimenticandosi dei disegni, ebbe inizio la riunione.

 

Quando Aries uscì era a pezzi, ma soddisfatta. Sentì la tensione che le lasciava le spalle e un sorriso le si allargò sul volto mentre realizzava che aveva finalmente concluso il contratto della sua vita per poter continuare la sua ricerca su u farmaco di nuova generazione contro le malattie degenerative.

"Scommetto che festeggerai stasera!"

Voltandosi si ritrovò davanti Marina che le sorrideva. E riuscì a guardarla per la prima volta, con vero interesse.

Era molto bella e il castigato tailleur non riusciva a mascherare le forme del suo corpo, armonico e aggraziato.

"Beh penso che mi concederò una cenetta in grande stile, anche se da sola!"

"Ma non conosci nessuno qui?" Sembrava sconvolta e Aries scoppiò a ridere.

"Sono arrivata solamente tre giorni fa e tu sei la prima persona che mi abbia rivolto la parola!"

Marina annuì e sorrise:

"Ti piacerebbe conoscere qualcun'altro allora?"

 

La torre di Tokyo era immensa, proprio come aveva immaginato, ma quello che l'aveva stupita era stato il sapere che era diventato il luogo di ritrovo di moti giovani e a quanto apre era anche il posto preferito di Marina e le sue due amiche che ora le sedevano davanti con sorridi incoraggianti.

E lei non si era mai sentita così fuori luogo come in quel momento.

"Allora lei è Anemone! E' il nostro piccolo genio. Si occupa di ricerca, un po' come te, ma le sue ricerche sono fisiche e non farmaceutiche.

E' interessata alla scoperta di dimensioni parallele" E Aries rimase a bocca aperta guardando la giovane ragazza con i dolci boccoli biondi che le arrivavano appena alle spalle e le incorniciavano un dolce sorriso e due grandi occhi verdi nascosti dietro due grandi occhiali.

"Mentre lei è Luce ed è la nostra sognatrice! E' un'atleta di livello internazionale nella ginnastica artistica e da lei il Giappone si aspetta una o più medaglia d'oro alle prossime olimpiadi." E guardando quella ragazza piccola dai capelli rossi che le circondavano un volto sempre allegro, ma pieno di determinazione, non ebbe dubbi che ce l'avrebbe fatta.

"Piacere io sono Aries Mc'Mahon e sono una ricercatrice farmaceutica!"

Le due ragazze la fecero sentire subito come a casa sua e ben presto si scoprì a rilassarsi e a divertirsi, mentre un sorriso dopo l'altro si aprivano sul suo volto.

Dopo una battuta particolarmente riuscita da parte di Luce, la conversazione tornò su di lei e si ritrovò al centro della curiosità più o meno velata da parte delle tre amiche:

"Allora ti sei trasferita qui dall'Irlanda. Chissà i tuoi genitori e amici! Ne sentirai molto la mancanza!" Anemone la guardò con gentilezza e Aries non se la sentì di mentire a loro che si erano dimostrate così gentili

"Io non ho famiglia. Sono orfana da sempre e tutti i miei amici o sono stati adottati molto tempo fa, oppure sono andati tutti per la loro strada una volta finiti gli studi. Quindi non è stato così difficile lasciare tutto per venire qui."

Luce rimase a bocca aperta mentre scuoteva la testa:

"Quindi non sai minimamente chi siano i tuoi genitori?"

E Aries sospirò, girando il suo te:

"Non so se sia un ricordo, o solamente un sogno, ma di loro ho delle piccole reminiscenze come se... non so come spiegarlo, anzi non l'ho mai detto a nessuno, ma di loro ricordo qualcosa. Sono solo sprazzi, qualcosa che ogni tanto torna nei miei sogni, ma mi vengono in mente lunghi capelli biondi e scuri occhi neri, ma pieni d'amore...

E un regno lontano... come se non fosse di questo mondo"

Le tre amiche sobbalzarono e impallidirono.

"Non so spiegarvelo, ragazze, ma nei mie sogni vedo sempre montagne infuocate, foreste, mare e montagne sospese in aria..." e sgranando gli occhi guardò Marina.

"E' come nei tuoi quadri! Ecco dove li ho visti! Che posto è?"

Le tre sospirarono e Aries scosse la testa.

"Voi sapete qualcosa! Voi dovete dirmelo!"

E Luce sospirò.

"I quadri di Marina risalgono a molti anni fa. A dieci anni fa... Quando siamo state trasportate in un mondo diverso da questo. Fatto da foreste, vulcani, mare e montagne sospese in aria."

Aries scosse la testa e rovesciò la tazza vuota di te.

"Ma che state dicendo?  Ma che posto dite?"

Anemone la guardò seriamente e sospirò:

"E' un posto chiamato Sephiro"

E una luce immensa le investì.

 

 

 

  
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