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Autore: Aliak    13/08/2014    2 recensioni
250 anni sono passati dalla distruzione della sfera degli Shikion e l'eleminazione di Naraku, pian piano era tornata la pace in quelle terre, e tutto sembrava aver preso una buona piega, si eran creati accordi tra umani e alcuni demoni portando così una convivenza serena, anche se rimanevano alcuni focolai accesi fra le tante fila di entrambi. Qualcosa sta per cambiare, chi riporterà ora la pace, quando ormai i nostri vecchi eroi non ci sono più, e chi è rimasto sembra essersi estraniato dal mondo...
NB:Il personaggio principale di questa Fanfiction, sarà il figlio di Sesshomaru e Rin, saranno presenti anche altri personaggi presenti nel manga, anche se visto il periodo in cui si presenta la storia tutti i personaggi umani, saranno morti. Principalmente quindi saranno presenti quasi unicamente personaggi nuovi, o comunque secondari della storia, spero che piaccia.
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Inuyasha, Jaken, Nuovo personaggio, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Passato - Presente - Futuro'
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Lentamente entrò nella casa del fabbro, ormai doveva essere pronta, gli aveva detto di aspettare 5 giorni, lo sguardo si poggiò sull'interno di quella caverna, fissando le varie lame, sparse qua e la ma non avvertiva l'odore di Totosai, che fosse scappato temendo la sua rabbia? ma lui non era come suo padre, doveva saperlo, se non era riuscito a finirla sarebbe tornato qualche giorno dopo gli sarebbe bastato saperlo per il tempo, sospirò mentre sentì pizzicargli qualcosa o qualcuno il collo, schiaccio con la mano per poi incontrare la piccola figura di Myoga sulla mano. -Signorino sono felice di vederla- ammise mentre lentamente si stava rigonfiando - Dovè il fabbro myoga?- domandò -E' uscito un'attimo ma dovrebbe tornare presto, mi a detto di avvertirvi che non dovevate preoccuparvi, che al suo ritorno vi avrebbe dato l'arma che avete chiesto- sospirando uscì lentamente dalla grotta, myoga ancora poggiato sulla sua spalla, lo sguardo del giovane poggiato contro il cielo -avete notizie del mio signore- Scosse il capo, la piccola pulce non potè fare a meno di sbuffare -non bastava solo quello che è successo al padron Inuyasha, ci mancava solo anche questa- Lui rimase in silenzio senza commentare le parole della pulce, non sapeva che dire, entrambi avevano perso le persone più care, e entrambi non avevano potuto far nulla, si morse con forza il labbro inferiore, infine decise di mutare la vecchia pulce rimase salda alla pelliccia del suo signore, non voleva lasciarlo. -Mio signore ma Totosai..- "non mi importa" -ma..- Sentì un ringhio di lui e si zitti, nascondendosi nella morbida pelliccia del collo. Erano in volo da diverso tempo, nemmeno lui sapeva dove erano diretti, si era allontanato di lì senza avere una vera e propria meta, al fine orfatto arrivavano gli odori di 5 demoni Inu, un brontolio uscì dalle proprie fauci, non gli piaceva non aveva mai percepito tante presenze di Inu insieme, scorse tre delle cinque figure poco sopra di lui che uscivano dalle nuvole, schivò l'attacco di uno dei tre, stava per attaccare la figura della Inu più vicina, una femmina dal pelo dorato -padrone si fermi- La femmina si era fermata per non si sa quale motivo e questo gli permise di sferzargli quell'attacco, ferendola a un fianco mentre gli altri due gridavano stavano per attaccarlo quando quella con una delle due code lo afferrò e quindi lo costrinse a scendere giù insieme a lei, e a mutare. Fissava la donna Inu ricoperta solo da un kimono da combattimento femminile del colore del cielo notturno primaverile, parte dell'armatura copriva il petto prosperoso, e alcune placche alle gambe i capelli lunghissimi biondi ricadevano su una spalla richiusi in una grossa treccia, gli occhi erano del colore dei suoi capelli argentei. La donna lo fissava attentamente, mentre le altre quattro figure la affiancarono, circondando il giovane. Maledì se stesso per essersi cacciato in quella situazione, guardò tutti e cinque gli avversari erano troppi per lui da solo, e erano di sicuro più preparati di lui in combattimento. Eppure la mancina andò a afferrare la lama che aveva alle sue spalle, per estrarla avrebbe voluto la nuova spada che aveva chiesto al fabbro in quel momento, ma doveva accontentarsi per ora, non poteva far altro. Sentì la piccola figura di Myoga sbucare di nuovo dalla sua pelliccia, cominciando a saltellare sulla sua spalla. -Aki, mia signora si fermi- Saltò dalla spalla sua per raggiungere la figura, della demone cane con un movimento rapido si avventò su uno dei inu che si trovava a destra sferrando un fendente improvviso che lo colpì senza che facesse in tempo a pararlo, gli altri si avventarono contro di lui, tranne la donna sembrava lei il capo di quel gruppo. Combatteva come al solito, senza mostrar paura ne cenni di stanchezza determinato senza abbassare mai il capo, eppure erano troppi e troppo forti, non poteva farcela da solo. Sentì un colpo che lo colpì dietro la nuca, sentì le forze mancargli in pochi istanti il buglio calò su di lui, non sapeva se era solo svenuto, o morto.

***
Camminava lungo il corridoio principale del palazzo, era appena tornata dalla missione che il consiglio aveva dato alla sua squadra, suo fratello portava in spalla la figura, del giovane inu, mentre le parole di myoga rimbombavano nella sua testa, aveva notato una certa somiglianza in quello sfrontato ragazzo. Si voltò a fissare Hiro mentre congedò infine gli altri -dobbiamo portarlo davanti al consiglio- gli disse il fratello -no non dobbiamo- vide lo sguardo di sua sorella era determinato -ci ha attaccato- affermò -non credo sappia chi siamo ne tanto meno qual'è il nostro compito- ammise, avvicinandosi al giovane inu, gli accarezzo dolcemente il viso scostò leggermente la frangetta notando la piccola falce di luna sulla sua fronte, allora quello che myoga aveva detto era la verità, notò con la coda dell'occhio che anche il fratello stava fissando quel ragazzo -anche se lo nascondessimo nel palazzo, credi che non lo scoprirebbero?- sorrise -pensavo di portarlo da Isonka- -la trovo un'ottima idea ma perchè siamo passati prima per il palazzo- Sospirò -perchè mi tocca per forza andare prima da quelli per fare resoconto della missione, e non potevo lasciarlo lì da solo- -lo ami ancora- Gli domandò ma sapeva già la risposta, ma lei non gli rispose, solo il fatto che non l'aveva ammazzato o che non l'avrebbe portato davanti al consiglio per il giudizio, voleva dire che amava ancora il padre di quel ragazzo, anche se gli aveva fatto molto male, anche se aveva sofferto per lui, anche se.. La vide entrare nella sala, rimase fuori si abbassò e poggiò la figura del ragazzo a terra, andando quindi a far poggiare la schiena di lui contro il muro, gli si affiancò accanto seduto, ora che lo guardava meglio si rese conto di quanto somigliasse a suo padre, quando aveva la sua stessa identica età, dopotutto avevano vissuto l'infanzia insieme, erano cresciuti in quel villaggio, avevano servito Inu no Taisho fino alla fine, scosse il capo allontanando quei pensieri, era annoiato, sapeva che quella riunione sarebbe stata lunga come le tante altre, si addormentò per qualche istante, o quanto meno gli parve così, venne infine svegliato da sua sorella, si caricò di nuovo in spalla il ragazzo e uscirono insieme dal palazzo muovendosi nei meandri del villaggio, fino a arrivare in una modesta capanna, ne piccola ne troppo grande, quella di Isonka, bussando entrarono infine nella stessa prima ancora di ottenere una risposta, vennero accolti subito dalla piccola figura di Mikio, che si accorse del ragazzo che i due portavano, svenuto e li accompagnò in una delle stanze, dove lo distesero su uno dei Futon. Ecco che la figura di Isonka entrò nella stanza, lo sguardo si spostò prima su Hiro e Aki per poi poggiarsi sulla figura del ragazzo. -perchè mi avete portato questo ragazzo?- domandò perplesso fissando colui che giaceva nel futon, perchè a guardarlo quel giovane Inu gli sembrava familiare, eppure non l'aveva mai visto in vita sua, ma doveva avere più o meno l'età di sua figlia, quindi circa 150 anni, era molto giovane non l'aveva mai visto al palazzo ne era sicuro -è il figlio di Sesshomaru- A quelle parole si destò di colpo, fissando quindi la ragazza, per quanto celasse le emozioni che provava, quando aveva pronunciato quelle parole, aveva sentito il dolore che aveva messo in quelle 5 parole, si grattò la testa non sapeva che fare ne che dire, era perplesso aveva portato il figlio del principe da lui perchè? si era stato il suo maestro ma era da lungo tempo che non lo vedeva, ne tanto meno sembrava farsi vedere da oltre 300 anni in quel villaggio, per quanto il consiglio avesse insistito per il suo ritorno per prendere il posto del generale defunto. -che cosa è successo?- come un fiume in piena le parole uscirono dalle labbra della Yasha rimase in silenzio a ascoltarla, lo sguardo di tanto in tanto si spostava sul giovane inu e su lei e suo fratello, quando terminò di parlare rimase per un po' in silenzio -non era meglio, lasciarlo nelle mani del consiglio-; -era quello che gli avevo consigliato io- ammise Hiro, conosceva la testardagine di Aki oltre ai sentimenti che provava per il suo ex compagno, e immaginava perchè volesse proteggere il figlio di lui, per quanto lo avesse avuto con un'altra donna, lei non era riuscita a aver un figlio da Sesshomaru, per quanto era rimasta diverse volte incinta, aveva perso sempre il bambino, si era allontanata da lui, perchè si era sentita colpevole di quello e dopo quello che era successo con il generale e la sua morte, si erano separati completamente e lui era scappato via, alla ricerca di Tessaiga, ma sapeva benissimo che quella donna ancora amava il suo principe. -allora cosa dovrei fare con lui?- ; -proteggilo- ; -perchè non l'hai lasciato allora dove l'avevi trovato se non volevi che finisse nelle mani del consiglio- ; -aveva attaccato il nostro gruppo e gli altri volevano portarlo davanti al consiglio, in modo che venisse punito severamente, ma io ho detto che l'avrei portato io, hanno alla fine accettato anche se diturbanti, ma non voglio che finisca nelle loro mani- sentì un verso uscire dalle labbra del ragazzo, e notò che stava per svegliarsi, non poteva aver già ripreso i sensi con quel colpo ben assestato avrebbe dovuto dormire per diverse ore, lo vide alzarsi lentamente a sedere, ancora stordito e scosso era sicura che non riusciva ancora del tutto a mettere a fuoco ciò che lo circondava, ma quando ci riuscì scattò in piedi, mentre la mano cerco la sua lama dietro la schiena senza trovarla, vide che la yasha ce l'aveva appesa al fianco, scattò in avanti cercando di riprenderla ma fu subito fermata da lei, che l'aveva preso per i polsi e sbattuto contro il muro, sentì un forte dolore alla schiena era forte molto forte non riusciva a sottrarsi alla presa di quella maledetta -calmati non voglio farti del male- gli ringhiò contro furioso -non mi sembra maledetta- ; -Modera i termini ragazzino- gli ringhio a sua volta quelle parole, Hiro era stupefatto non aveva mai visto sua sorella così arrabbiata, Isonka afferrò Hiro per un braccio insieme e lo stesso fece con Mikio. -se avessi voluto farti del male, saresti già morto, o ti avrei lasciato nelle mani del consiglio, che ti avrebbe punito e avresti preferito morire probabilmente piuttosto che nelle loro mani- lo sguardo di lui rimase impassibile, gli ricordava quello di suo padre era una piccola copia di lui, si trattenne dalla voglia di baciarlo, no non era Sesshomaru non era lui. -dove ci troviamo?- domandò infine cominciando a calmarsi o quanto meno apparentemente, ma lei non mollava la presa. -questo è il villaggio degli Inu-youkai- lasciò lentamente la presa, a dir la verita non si fidava a lasciarlo, non si mosse rimase inchiodato dove era prima, e la guardava -perchè non mi hai portato allora davanti a questo fantomatico consiglio?- domandò perplesso -sai cos'è? o di cosa si occupa?- ; -mi accennò qualcosa la Kami, dovrebbe essere un gruppo di anziani inu, che si occupa di gestire il villaggio se non c'è il generale- annui lievemente con il capo -perchè dovevi portarmi da loro?- ; -di solito è punibile con la morte, chi attacca la squadra dei dodici- ; -non mi hai risposto alla domanda- gli disse non capiva perchè quella yasha lo stesse proteggendo no non lo capiva, aveva ferito lei e una parte della sua squadra non ci era andato alla leggera. Sembrò anche a lei una scusa stupida quella che gli diede poco dopo -perchè inizialmente la squadra dei dodici era nata, con il solo scopo di essere la guardia del generale, e voi.. - vide lo sguardo gelido del ragazzo mutare di colpo, scorgendo la rabbia in quelle ambrate iridi. Si era spostato dalla posizione di prima con un movimento rapido, e si era mosso in direzione della porta, andandola a spalancare si trovò di fronte alla figura di Hiro, ma non c'erano solo loro ma anche gli inu della squadra della donna, e alcuni che non aveva mai visto, un brivido percorse la sua schiena, non sapeva perchè ma quella situazione non gli piaceva. -mi dispiace Aki non li ho potuti fermare- non ebbe il tempo di ribellarsi che le guardie lo afferrarono, e portarono via da quella casa, non riusciva a ribellarsi alla presa di quelli, era ferrea, legarono i suoi polsi e lo portarono in una sala enorme, sentiva l'odore di diversi inu tanti forse troppi, lo sguardo si spostò verso tutti, le ambrate scorrevano lungo ogni personaggio che sedeva in quella sala. Vide sollevarsi dal trono al centro della sala un uomo sconosciuto, era anche il più giovane di tutti, alle sue spalle sentì la porta spalancarsi e vide di colpo entrare la figura di Aki. -chi ti ha detto di entrare, non ti è permesso presenziare a una riunione del consiglio- ; -si fermi per favore mio signore- Lo sguardo si poggiò di nuovo sulla donna, che alla fine gli si affiancò -che ti succede come mai all'improvviso ti ribelli così al consiglio, sei stata sempre un'ottima guerriera consigliera un ottimo capo, e ora proteggi questo giovane inu pur sapendo quello che ha fatto- ; -si lo so quello che ha fatto, ma tutt'ora la mia squadra come le nostre squadre le squadre dei dodici, hanno il dovere di proteggere la famiglia reale, e per questo non potevo permettere che gli venisse torto nessun capello- Lo sguardo indagatore di Kitaro, si spostò sul ragazzo fissandolo attentamente -che cosa intendi con quello che hai appena detto?- sentiva un vociare estendersi nella stanza, rimase in silenzio per poco, e poi disse -lui è il principe Iriumaru, erede al trono delle terre occidentali, figlio del Gran Generale Sesshomaru, e nipote di Ino no Toisho- il mormorio aumentò per la stanza, sentiva gli sguardi di tutti comprese le guardie poggiati su di lui, non gli piaceva quella sensazione, odiava stare al centro dell'attenzione, forse fin troppo abituato alla solitudine e alla convivenza con la Kami. -alzati ragazzo- gli disse quell'uomo ma non accennò a muoversi dalla posizione in cui si trovava, ma Aki, lo spinse ad alzarsi imprecò contro se stesso per aver permesso di cacciarsi in quel problema, era stato un idiota, l'uomo si avvicinava sempre di più allungando la mancina verso la fronte scostando la frangia che la lasciava crescere per nascondere il simbolo della stirpe reale, lo stupore si diffuse per la stanza. -ci dispiace principe per il comportamento inopportuno, avuto nei vostri confronti, spero che perdonerai il nostro modo di fare- sentì finalmente che gli vennero liberate le mani, senza dire nulla si allontanò da quella stanza, non ne poteva più di quel luogo e villaggio, sentiva le voci che lo chiamavano ma nessuno ora osava mettersi in mezzo per fermarlo.
   
 
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