Fandom: Star Trek (Reboot
cinematografico)
Genere: fantascienza, fluff
Tipo: one shot
Personaggi: James T. Kirk, Spock, Leonard H.
McCoy
Coppia: slash
Pairing: Kirk/Spock
Rating: PG, verde, K
Avvertimenti: movieverse
PoV: terza persona
Spoiler: è ambienta dopo “Star Trek - Into Darkness”.
Note: Spin- off de “Il mio migliore amico” di cui è consigliata la
lettura.
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Gene Roddenberry (J.J. Abrams). I personaggi e gli eventi in questo racconto
sono utilizzati senza scopo di lucro.
Sono un dottore, non un
cupido!
di
Bombay
Il dottor McCoy aveva lasciato
l’alloggio del capitano da pochi istanti ed il
vulcaniano era rimasto ad osservare Kirk profondamente addormentato.
Le parole del medico di bordo avevano
colpito Spock più di quanto lui desse a vedere.
Volse la testa in direzione della porta
quando, un suono elettronico ed il mutare della luce
da verde a gialla, attirò la sua attenzione. Si accostò alla porta e notò con
disappunto che era stata bloccata dall’esterno: il dottor McCoy li aveva
deliberatamente chiusi dentro.
Scuotendo il capo, il vulcaniano
raggiunse la scrivania con tutta l’intenzione di attivare l’interfono
richiamando il medico per ordinargli di aprile la porta, quando il capitano cambiò
posizione e nel sonno chiamò il suo nome.
Il primo ufficiale lasciò la scrivania
approssimandosi al letto credendo che il superiore si fosse destato, ma così
non era.
Nuovamente le parole di McCoy tornarono
a riecheggiare nella mente dell’alieno.
-Non
gli faccia del male-
Era logico che non
avrebbe mai arrecato nessun danno al suo capitano, ma McCoy intendeva
qualcos’altro, lo sapeva bene, ed era per questo che lui si era mantenuto a
distanza dal superiore limitando i suoi contatti alle attività di bordo. Anche
se era innegabile che entrambi traessero piacere nelle lunghe dispute a scacchi
o quando intraprendevano animate discussioni, senza però tentare di prevaricare
sull’altro.
In quei mesi di viaggio aveva avuto modo
di approfondire la sua conoscenza con quell’umano e questo lo aveva portato ad
avvicinarsi sempre di più.
Sapeva che Jim aveva sofferto molto
nella sua vita e che aveva sempre dovuto dimostrare il suo valore e la sua
individualità; in questo non erano poi molto diversi.
Si sedette sul bordo del letto, dove
pochi momenti prima sedeva l’ufficiale medico capo.
Kirk e il dottor McCoy erano molto
legati, l’uomo si permetteva di dire al capitano cose che rasentavano
l’insubordinazione e quest’ultimo lo ascoltava sempre, talvolta litigavano ma questo
non minava la loro amicizia, tutt’altro sembrava rinsaldarla.
Sin dal primo momento in cui li aveva
conosciuti, aveva intravisto il legame profondo e sincero che li univa e
ricordava anche quello che aveva provato.
-È
geloso, signor Spock- gli aveva chiesto il medico di bordo senza tentare di
celare il sarcasmo.
Ora poteva ammetterlo, nel silenzio e
nella penombra di quella cabina, con il suo capitano dormiente ed ignaro della sua presenza.
Sì, era geloso dell’amicizia che legava
Jim a Leonard, anche se Kirk aveva sempre professato la sua amicizia verso di
lui, a causa della sua natura era incapace di dimostrare quanto Jim contasse e
quanto la sua presenza fosse diventata indispensabile nella sua vita.
Il solo pensiero di perderlo faceva frantumare
il suo ferreo e logico controllo, lasciandolo solo una creatura preda di
violente e incontrollate emozioni.
Aveva meditato ore ed
ore per sedare quel sentimento dirompente che si era fatto strada con forza e
violenza nel suo animo, destabilizzandolo nel profondo come un vulcaniano non
dovrebbe mai permettere.
Lui, tuttavia, non era interamente
vulcaniano, la sua parte umana spingeva e sgomitava e talvolta emergeva,
nonostante i suoi continui sforzi e più stava vicino a Jim Kirk più faceva
fatica a controllarsi e le emozioni lo sommergevano e lo sopraffacevano nei
momenti meno opportuni.
In quei momenti gli tornava alla mente
sua madre e la nostalgia e la perdita lo tormentavano come non mai. Se sua
madre fosse stata ancora viva, avrebbe potuto confrontarsi con lei per
chiederle consiglio.
Sapeva bene che Kirk le sarebbe subito
piaciuto e, come il dottor McCoy, avrebbe compreso che il sentimento che lo
legava all’uomo andava oltre la semplice amicizia. Se chiudeva gli occhi,
poteva quasi vederla che reclinava il capo lo scuoteva appena, e carezzandogli
la guancia mormorava “Oh Spock…”
Il comandante si riscosse da quei
malinconici ricordi, tese la mano verso il viso di Jim, ma a pochi centimetri
dalla sua pelle si arrestò, fondersi con qualcuno senza il suo permesso era
come usargli violenza.
-Non
gli faccia del male- la voce del dottore nella sua mente a monito delle sue
azioni.
Sarebbe stato semplice scivolare
nell’inconscio di Jim e…
Kirk si mosse e sbatté le palpebre
infastidito dalla tenue luce.
“Spock?” biascicò stordito dal sonno.
“Capitano…” riuscì solo a mormorare
l’altro troppo sorpreso per dire o fare altro, la mano ancora sospesa a
mezz’aria.
Kirk si umettò le labbra con la lingua,
un gesto che faceva spesso eppure il vulcaniano ne fu ipnotizzato.
Senza preavviso il giovane gli prese la
mano e se la posò sul viso, il vulcaniano trasalì a quel gesto e a quel tocco.
“Questo si che è un bel sogno” asserì
piano chiudendo gli occhi.
“Non è un sogno. Il dottor McCoy ci ha
chiuso nella sua cabina.”
Kirk aprì un occhio, poi l’altro parve
riflettere un momento quindi gli fece spazio nel letto; il suo vice, però,
rimase immobile.
Il capitano attese qualche momento ad occhi chiusi, tanto che l’altro credette si fosse
riaddormentato ed invece li riaprì e si mise a sedere.
Il primo ufficiale lo osservava in
silenzio, Jim era sensuale anche con i capelli spettinati, gli occhi socchiusi ed assonnati, si stropicciò gli occhi corrugando la fronte:
“Perché Bones ci ha chiuso nel mio alloggio?”
Ecco che Kirk cominciava a svegliarsi e
far funzionare il cervello.
“Il dottor McCoy è convinto che tra noi
ci sia un coinvolgimento emotivo.”
Kirk spalancò la bocca sorpreso,
incapace di dire qualcosa, corrugò la fronte riflettendo: il suo vice avrebbe
potuto chiamare McCoy e ordinargli di farlo uscire da lì, mentre lui ancora
dormiva, non si sarebbe accorto di nulla. Perché il suo primo ufficiale era nel
suo alloggio? Quando aveva aperto gli occhi, il vulcaniano era chino su di lui
e la sua mano era a pochi centimetri dal suo viso, perché?
“E c’è un coinvolgimento emotivo tra
noi?” chiese in un sussurro puntando i suoi occhi in quelli dell’altro sentendo
il cuore aumentare irragionevolmente i battiti.
“Sì.”
Kirk si sporse in avanti e lo abbracciò;
era l’unica risposta che voleva sentire, avvertì le braccia del vulcaniano
circondargli le spalle e ricambiare il suo abbraccio.
Era una sensazione bella ed avvolgente, avrebbe voluto restare così più a lungo, ma
sciolse quella stretta.
Spock allungò la mano con indice e medio
unititi, istintivamente Kirk fece lo stesso ed un
brivido gli corse lungo la schiena quando le loro dita si toccarono.
Con le dita ancora unite Kirk si protese
in avanti e Spock fece altrettanto fino a quando le loro labbra non
s’incontrarono e si unirono in un tenero bacio.
L’umano si tirò indietro posando la
fronte contro quella del suo vice “Davvero questo non
è un sogno?” sospirò mentre Spock sfiorava la sua pelle sotto la maglia,
mandandogli mille brividi lungo la schiena.
“No, Jim, non lo è” confermò sollevando
le braccia, permettendo al suo capitano di togliergli le maglie dell’uniforme.
In pochi momenti i loro abiti furono
ammucchiati sul pavimento mentre i loro corpi nudi si accoccolavano sotto le
coperte.
“Quindi quando
mi sveglierò, sarai ancora nel mio letto e potremo fare l’amore” sussurrò
assonnato.
Spock lo osservò abbassare le palpebre,
il dottore aveva ragione Jim era stremato, ma avrebbero avuto molto tempo per
stare insieme.
“Sì” aggiunse solo ed
un mugolio inarticolato fu la sola risposta che ottenne.
Permise a Kirk di sistemarsi meglio
contro di lui ed ordinò al computer di spegnere la
luce.
Prima di chiudere gli occhi e
addormentarsi a sua volta, fece un appunto mentale, doveva ringraziare il
dottor McCoy, anche se immaginava già la sua risposta beffarda: -Sono un
dottore, non un cupido!-
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Note dell’Autrice: orbene ordunque per
questo spin off prendetevela con Naky ^_^ che mi ha mandato la recensione via
P.M. perché il sito non gliela faceva caricare, ma povera!
E mi ha chiesto di scrivere cosa succedeva
mentre il nostro buon dottore dormiva ed è venuta fuori questa cosa.
Per il titolo invece mi sono ispirata alla
recensione di Koa, ragazza mia quando ho letto di
McCoy versione cupido me lo sono troppo immaginato *_* (anche perché se non
erro Urban ha fatto Eros in Xena, ma potrei
sbagliarmi).
Grazie mille ragazze!
Un abbraccio.
Bombay
Ps: buon ferragosto sperando che almeno
domani non venga giù il diluvio.