Boccoli neri e occhi verdi

Capelli biondi, occhi come due pezzi di cielo nuvoloso e sorriso ammaliante.
Era un po’ questo il modo in cui Emma vedeva Tom e non poteva fare altrimenti.
Ogni cosa di quel ragazzo la attraeva, la incuriosiva… Erano amici e a Emma ormai questa etichetta andava stretta. Lo vedeva, era seduto accanto a lei, stava mandando qualche messaggio, sicuramente a quella Giuly, una ragazza conosciuta qualche giorno fa. Emma aveva assistito all’ entusiasmo di quella conquista
“Ehi Emma non sai che notizia ho da darti” le aveva detto il biondo avvicinandosi a lei
“Dimmi” sorrise la ragazza
“Occhi verdi, riccioli neri e un fisico mozzafiato”
Emma non capiva e Tom se ne accorse
“Si chiama Giuly, l’ ho conosciuta ieri a una festa”
Lo sguardo di Emma si era fatto più cupo
“Sì è avvicinata e abbiamo cominciato a ballare e ci siamo scambiati i numeri”
“Ti piace?” aveva chiesto Emma a bruciapelo
“Bè” aveva tentato di rispondere Tom “Non è da buttare ecco”
“Ma che tipo ti sembra?”
“Un tipo a posto. Non ha niente che non vada. Non dico sia l’ amore della mia vita, ma mi accontento..” aveva sorriso quasi per far divertire la sua amica che però di ridere non aveva assolutamente voglia.
“Sono felice per te” aveva risposto tentando di sorridere, invano.
Era corsa nella sua roulotte maledicendo gli occhi verdi e i boccoli mori con tutta la rabbia che covava nel cuore. Malediceva se stessa per non essere la ragazza ideale di Tom e Tom stesso per farla soffrire inconsapevolmente. Era arrabbiata con tutti e con nessuno.  Era accaduto tutto tre giorni fa, ma il ricordo era stranamente sbiadito nella mente di Emma come risalisse a molti anni prima quasi il suo cervello volesse eliminare quel ricordo doloroso. Ricordava di aver pianto quella sera. Era la prima volta che le capitava di piangere per amore.
Tom distolse lo sguardo dal telefonino mettendoselo in tasca e rivolgendo  la sua attenzione alla sua amica seduta accanto a lui “Tu Emma come sei messa in fatto di ragazzi?”
Non poteva scegliere domanda peggiore.
“Sono molto impegnata col lavoro” rispose secca Emma “E dovresti concentrarti anche tu. Il fatto che abbiamo la parte in Harry Potter da anni non ci autorizza a essere deconcentrati. Siamo a lavoro Tom”
Il ragazzo rimase sorpreso e le sue iridi color cielo fissarono quelle color nocciola di Emma in modo interrogativo. Emma si trovò in bilico ritrovatasi a decidere se dichiararsi o lasciar perdere. Si da il caso che Emma sia tenace e determinata quasi quanto Hermione, ma che in fatto di cuore sia un vero disastro. Optò per la seconda opzione, la più facile e comoda.
“Scusa” disse Emma abbracciando Tom mentre i suoi occhi stavano luccicando per le lacrime. Lui contraccambiò l’ abbraccio.
“Emma, non so che hai, ma stai tranquilla” disse lui sorridendo
Anche Emma sorrise, Tom aveva un sorriso contagioso.
“E’ per un ragazzo vero?” chiese Tom “Se lo becco lo uccido”
Proprio non capiva. Di sicuro non era il momento. Per fortuna a salvare Emma arrivò Bonnie “Venite a mangiare con noi stasera?” chiese la rossa
“Stasera?” chiese Emma come caduta dalle nuvole
“Avevamo deciso di mangiare una pizza insieme” le ricordò Bonnie un po’ seccata dal comportamento assente dell’ amica.
“Ah è vero. Tu vieni Tom?”
“Veramente io devo uscire”
“Con Giuly?” chiese Emma stringendo forte i pugni
“Sì”
Era troppo. Emma si alzò bisbigliando un “buon divertimento” lanciato con tanta cattiveria, rabbia e rancore.
Bonnie e Tom si guardarono interrogativi e poi si salutarono.
Emma tornò nella sua roulotte. Delle lacrime le erano scese e, anche se poche, le avevano colato il trucco e arrossato gli occhi. Con un getto d’ acqua fredda decise di rinfrescarsi poi con cura si risistemò il trucco. Mentre si rimetteva la matita scura sugli occhi continuava a maledire con tutta se stessa quella Giuly dai boccoli mori e gli occhi di smeraldo. La malediceva e si sentiva peggio, sempre peggio. Ad un certo punto bussarono alla roulotte “Bonnie sono impegnata” gridò Emma per farsi sentire
“Sono Tom”
Emma sussultò e corse ad aprire guardando prima se si vedesse che aveva pianto.
Aprì. Si ritrovò davanti lui con i suoi occhi dalle mille sfumature celesti e grigiastre e i suoi capelli biondi spettinati.
“Posso entrare?” chiese sorridendo
“C..certo” disse Emma sentendosi tremendamente agitata come non lo era mai stata. Si sentiva i muscoli tremendamente pesanti.
“Cosa facevi? Ti preparavi a uscire coi ragazzi?” chiese Tom
“No”
“Ah ecco perché sono già andati via.”
“Già”
“Ma cosa ti prende Emma?” chiese Tom prendendola per le spalle
“Cosa mi prende?”
“Sì. Ti chiudi nella roulotte e non esci dopo essere scappata da me e da Bonnie”
“Non sono scappata”
“Mi hai fatto anche una ramanzina” continuò Tom “Ma cosa ti ha infastidito?”
Emma abbassò lo sguardo “Io non ho boccoli neri da bambola e occhi verdi” bisbigliò sprofondando per la vergogna
Tom capì, capì tutto.
Le fece alzare il viso e la fece immergere nelle sue iridi chiare “Non ci sono ricci mori e occhi verdi che tengano” e la baciò delicatamente sulle labbra.
Emma sorrise “Vuoi dire che..”
“Che preferisco i tuoi capelli, i tuoi occhi.. Che preferisco te Emma.. io non sapevo..”
Emma lo baciò nuovamente facendolo tacere definitivamente.