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Autore: Jencloves    19/08/2014    0 recensioni
L'estate segna la fine della scuola e l'inizio della libertà, ma non per Giada. Lei è sola e non ha nessuno con cui parlare, sfogarsi o altro. Genitori sempre assenti e una vita sociale quasi inesistente.. Già Giada è sola finchè non incontra Harry, ma sarà tutto perfetto finchè..
Giada, pronta a rinunciare alla sua studia vita senza senso.
Harry, colui che le salverà la vita facendogliela amare di nuovo.
Lo ying e lo yang, nati per stare insieme.
Spero di avervi incuriosite.. buona lettura
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Solo il tuo sguardo mi ha cambiato la vita- 
 
 
Era appena iniziata l'estate e una ragazza, Giada , se ne stava seduta sull'erba di un vecchio parco deserto a piangere. 
Aveva appena compiuto 18 anni e i suoi genitori, che si separarono quando lei era molto piccola, non si preoccupavano della vita della loro unica figlia, così quando lei si sentiva sola, se ne andava in quel parco sempre deserto che ormai, era diventato il suo posto fisso per piangere e per sfogare la sua rabbia e la sua frustrazione verso la vita. Non voleva più restare tra quelle persone che odiava, ne aveva fin sopra i capelli di essere sola e incompresa da tutti, così estrasse dalla borsetta una lametta con cui avrebbe messo fine alle sue sofferenze. Se la portava sempre dietro, non se ne separava mai. Era diventata quasi come la sua migliore amica, l'unica cosa capace di alleviare il suo dolore e farla stare meglio anche se per poco. In quel momento passò un ragazzo che, vedendo la giovane in quelle condizioni, si precipitò verso di lei spaventato e le tirò via di mano la lametta 
"Ma che fai?" chiese lui 
"Basta! Perchè dovrei vivere se non ho nessuno con cui parlare, i miei genitori non mi vogliono vedere. Perchè dovrei restare qui se sono inutile in questo mondo!?" gli urlò lei in faccia con gli occhi pieni di lacrime che celavano un grande dolore. 
"Ma cosa stai dicendo?! Tu non puoi e non devi morire" le disse il ragazzo prendendo della carta igienica e mettendola sul polso della ragazza per fermare il sangue che fuoriusciva. 
"Tutti abbiamo dei problemi chi più gravi chi meno, ma non per questo dobbiamo per forza morire. Non credi?" continuò lui aiutandola ad alzarsi. "Comunque io sono Harry" 
"Giada" disse alzando lo sguardo precedentemente rivolto verso il pavimento. 
La ragazza riuscì a vedere il suo volto in tutta la sua bellezza, e non più le sue scarpe. Notò due occhi verde smeraldo, un leggero sorriso accennato sulle sue labbra e delle fossette ai lati di esse. Aveva ancora la vista sfocata per via delle lacrime, ma quei piccoli dettagli le rimasero stampati in testa come le li avesse visti perfettamente. 
"Dai andiamo devi mangiare qualcosa" la incoraggiò 
"Ma io..." 
"Tu niente.. Devi solo accettare, altrimenti ti dovrò fare il solletico" 
"Io da qui non mi muovo" ribatté lei provocando il giovane dagli occhi smeraldo e i capelli ricci. 
A quelle parole Harry le sorrise divertito e iniziò a solleticarla e a quel tocco la ragazza iniziò a ridere. Rideva come mai aveva fatto prima. Rideva divertita. Rideva davvero. 
Quando il ragazzo si fermò, Giada era rimasta senza fiato per tutte le risate che si era fatta e nonostante i suoi pensieri riguardanti quello che si stava per fare, sorrise. Non era ancora un sorriso vero, ma non ci si andava tanto lontano. 
Harry aiutò la ragazza a rialzarsi, e standole accanto la accompagnò a mangiare qualcosa perchè temeva che quei tagli sul polso le avessero tolto le forze. In effetti era vero, perchè seppur avesse fatto solo due tagli, il sangue che aveva perso era parecchio e sentiva la testa pulsare, la vista leggermente offuscata e le gambe sembravano non volerla tenere in piedi. 
Harry la fece sedere, andò ad ordinarle una brioches e subito dopo gliela portò assicurandosi che la mangiasse tutta. A Giada tutte quelle attenzioni da parte di un ragazzo sembravano a dir poco strane, ma in un certo senso le piacevano perchè non era abituata a vedere che qualche ragazzo fosse interessato a lei, anche solo come amico quindi le trovava piacevoli. 
Giada non era mai stata una ragazza popolare, anzi, era il contrario di quel tipo do persona. Non aveva amici, non frequentava le feste, non aveva uno di quei cellulare di ultimo modello. Aveva solo la sua lametta e i suoi libri. Nient'altro. Nessun'altro. 
"Raccontami un pò di te visto che siamo qui a non far niente" 
"Non c'è niente da raccontare, sono sola, i miei genitori hanno divorziato così ho iniziato ad avere una doppia famiglia ma entrambe erano troppo impegnate per prestarmi attenzione, così ho trovato l'amore di cui avevo bisogno nei tagli" confessò lei sentendo il suo stomaco chiudersi improvvisamente e avendo la sensazione che il dolce appena mangiato non sarebbe rimasto dentro di lei ancora per molto. 
"Quello non è amore Giada, ti stai solo rovinando e te lo dico perchè ci sono passato anche io in entrambe le situazioni, ma ho avuto la forza necessaria per affrontare i miei demoni e dire 'sono più forte di voi e non ho paura' " confessò lui stupendosi di ciò che aveva appena fatto. 
Harry non aveva mai avuto il coraggio di confessare il suo 'passato' a qualcuno e il fatto di esserci riuscito con quella ragazza che conosceva si e non da meno di un ora lo lasciò senza parole. Gli veniva quasi naturale parlare con lei di quelle cose, forse perchè poteva capire cosa aveva passato, ma trovava strano il fatto di riuscire a fidarsi di una persona in così poco tempo. 
"So che nella tua testa ti stai incolpando del divorzio dei tuoi, ma non devi. Io sono sicuro che non è colpa tua. Te lo dico perchè ho provato anche io le tue stesse e identiche sensazioni e posso capire come ti senti" 
A quelle parole gli occhi di Giada si fecero lucidi e una piccola luce sembrava riaccendersi in essi ed Harry fu il primo ad accorgersene tanto che si lasciò scappare un sorriso e Giada notando le fossette che si formarono sul viso del ragazzo sorrise a sua volta, mentre nel bar risuonava dalle casse Over My Head di Elen Levon, una delle canzoni preferite di Giada che da quel giorno le avrebbe ricordato Harry e il modo dolce e premuroso in cui la stava trattando. 
"Grazie Harry. Grazie dell'aiuto, della brioches e della compagnia, ma ora devo proprio andare" disse lei alzandosi di scatto dalla sedia presa da un senso di imbarazzo che la travolse non appena si scontrò con gli occhi sinceri di Harry. 
"Ti accompagno io se vuoi, così ti faccio altra compagnia" si offrì lui scattando in piedi e mettendo i soldi del conto sul tavolo. 
Giada si ritrovò ad accettare senza saperne il motivo e dopo un altro scambio di sorrisi i due si incamminarono. La ragazza durante il tragitto verso casa non smetteva di pensare al ragazzo accanto a lei. Nei suoi pensieri rivedeva quegli occhi verdi, quel sorriso e quelle fossette che aveva avuto davanti per un oretta e sentiva il suo cuore accelerare ogni volta che pensava a quella bellissima voce roca. 
Arrivarono a casa di Giada in un battibaleno e lei ne fu quasi sollevata perchè il silenzio imbarazzante che c'era stato durante il ritorno a casa sarebbe finito. 
"Grazie ancora Harry" disse di nuovo lei prima di abbracciarlo. 
Si scambiarono i numeri di telefono e dopo un piccolo abbraccio Giada ringraziò il ragazzo ed entrò in casa buttandosi sul divano con la testa persa tra le nuvole. 
Quella sera non riuscì a dormire a causa dei messaggi che si scambiava con Harry. I due stavano iniziando a conoscere dettagli della vita dell'altro e Giada iniziava a sentire che quel ragazzo aveva qualcosa di strano, ma allo stesso tempo piacevole e che non avrebbe dovuto lasciarselo scappare. 
 
La sveglia per Giada suonò nel tardo pomeriggio dato che si addormentò all'alba dopo aver parlato tutta la notte con Harry, ma lei non si rassegnava ad alzarsi perchè stava cercando di godersi a pieno il suo riposino che venne interrotto dal campanello di casa sua. Giada si alzò a malavoglia e con l'andare di uno zombie andò a vedere che bussava, e dallo spioncino vide il ragazzo che fino a poche ore prima l'aveva fatta sorridere. Imbarazzata per lo stato semi-comatoso in cui si trovava corse in bagno a sistemarsi i capelli e lavarsi la faccia per poi poter tornare ad aprigli la porta. 
"Scusa se non ti ho aperto subito la porta, non trovavo le chiavi di casa" mentì sperando che Harry credesse a ciò che aveva detto "Come mai sei qui?" proseguì incuriosita da quel ragazzo così strano ma allo stesso tempo dolce e premuroso che aveva ormai già fatto accomodare in casa. 
"Volevo vedere se stavi bene" mentì anche lui. 
Harry non era affatto li per quello, voleva solo stare con Giada. Dopo quella notte passata scriversi messaggi Harry si era ritrovato senza accorgersene a pensare a quella ragazza alla quale aveva salvato la vita. Continuava a pensare ai suoi occhi scuri e rivedeva quella luce che si accese durante la loro prima conversazione, quei piccoli sorrisi che ogni tanto gli mostrava, aveva ancora in testa l'istante in cui la trovò con il polso sanguinante e gli occhi pieni di lacrime. Dopo quel giorno sentiva che doveva starle accanto perchè a quanto pareva lui era l'unico che ci teneva a lei. 
"Si Harry, grazie per essere passato, ma come vedi sto bene" disse lei sorridendogli, mentre lui ammirava ogni secondo quel sorriso sapendo che sarebbe durato poco e infatti fu così perchè quel magnifico sorriso sparì con la stessa velocità di come era arrivato. 
"Ti va di andare da qualche parte a fare un giro?" chiese lui. 
Giada fu presa alla sprovvista, non si aspettava un invito da lui ma non pensò a cosa rispondere, si rifiutò perchè seppur sembrava molto simpatico non conosceva quasi niente di lui. 
Per qualche strana ragione Harry non sembrava accettare un rifiuto e per qualche strano motivo si ritrovò a pensare che lei doveva per forza andare con lui, così dopo averla presa per mano disse "Non puoi rifiutare, lo sai. Tu vieni con me" 
A quello strano contatto delle loro mani e dopo quelle parole che nella testa di Giada sembravano un ordine, la ragazza si irrigidì obbligata a seguirlo anche contro la sua volontà, ma poco dopo le parole di Harry sembrarono peggiorare in lei le paure: "Tranquilla vedrai che ti piacerà" 
I due salirono sull'auto del ragazzo e per un'ora Giada rimase all'oscuro della destinazione, finchè davanti a se con vide un grande Luna Park. Ma non era uno qualunque, le ricordava qualcosa di bello. 
"Che ci facciamo qui?" chiese lei 
"Secondo te? Ti faccio passare una bella giornata" rispose lui applaudendo le mani. 
"Non sono mai andata ad un Luna Park" Mentì lei. 
La ragazza conosceva quel posto quasi come le sue tasche. Quando era più piccola ci andava ogni anno con i suoi genitori e cavolo se si divertiva. Ricordava come ogni volta ammirava quelle luci come fossero la cosa più bella al mondo, ricordava l'odore di pop corn e zucchero filato che c'era nell'aria, ricordava la prima volta che vinse un peluche al gioco delle lattine e soprattutto ricordava ancora com'era bello passeggiare mano nella mano ai suoi genitori senza pensieri. 
Disse quella piccola bugia bianca perchè non voleva soffrire ricordandosi che non avrebbe più vissuto quelle emozioni che quando era piccola la rendevano una bambina solare con il sorriso sempre stampato in volto. 
"Andiamo nella casa degli orrori" disse Harry sperando in un si dalla ragazza. 
"No Harry ho paura. Seriamente" affermò lei quasi in preda ad una crisi di panico. 
"Se hai paura stringiti a me, ma andiamo" Ormai Giada era arrivata al punto che non poteva più rifiutare qualche invito da parte di Harry perchè lui in qualche modo riusciva sempre a farle fare quello che voleva. Il ragazzo lo faceva per il bene della nuova amica, ma lei lo temeva ancora un pò perchè pur sembrando simpatico, il suo strano comportamento la spingeva sempre a mettersi sulla difensiva. 
Quando uscì da quella casa Giada aveva letteralmente lo stomaco sottosopra e il cuore che le batteva in gola, ma nonostante fosse tutto finito non si era ancora staccata da Harry che pur essendo infinitamente felice del fatto che fosse ancora stretta e lui ci scherzava su chiamandola fifona a cose del genere. 
Fu la serata più divertente di tutte quelle che era appena trascorsa e anche se si era fatto davvero tardi Giada non sentiva minimamente la necessita di dover andare a dormire, al contrario si sentiva come un treno in corsa ormai inarrestabile. Così i due decisero di farsi un giro da qualche parte aspettando che la stanchezza prendesse il sopravvento. 
Arrivarono vicino alla riva di un piccolo fiume affiancata da salici piangenti i cui rami toccavano terra. L'odore dell'acqua riempiva le narici dei due, e la luce delle stelle che illuminavano il cielo regalavano un'atmosfera di pace. Si sedettero su una panchina e una leggera brezza muoveva i capelli di Giada facendole salire la pelle d'oca costringendola a scaldarsi solo con il calore delle sue braccia. Harry si sentiva in dovere di fare qualcosa per farla stare un pò meglio, così si tolse la giacca e la mise sulle spalle della ragazza che immediatamente iniziò a stare meglio ma comunque ancora un pò infreddolita. 
Il resto della nottata, fino all'alba passò così, senza pretese e senza pressioni. Solo loro due, le loro voci e il rumore del fiume che gli scorreva accanto. 
Dal loro primo incontro passava sempre più tempo e Giada stava iniziando lentamente e a piccoli passi a fidarsi di quel ragazzo che le aveva salvato la vita e che continuava a farlo ogni giorno. Iniziavano a sentirsi tutti i giorni al telefono e spesso Harry trovava dei modi per farla divertire un pò, riuscendoci sempre. Giada diventava felice ogni giorno di più sentendo finalmente che le ferite aperte che portava nel cuore piano piano si cicatrizzavano. 
 
"Harry seriamente dove stiamo andando?" chiese Giada con una benda sugli occhi mentre in preda ad un crisi d'ansi stava seduta sull'auto del ragazzo "Io ho davvero tanta fame" continuò lei impaziente dopo aver passato più di un ora seduta sul sedile dell'auto. 
"Siamo quasi arrivati. Resisti ancora per poco" Brontolò lui. 
Giada sospirò stanca di non sapere perchè era seduta in auto da più di un'ora e perchè avesse una benda sugli occhi che non le permetteva di vedere. Era stanca di non sapere dove il ragazzo la stava portando, tanto da farla tornare a prova quell'ansia che provava durante i primi giorni passati con lui, quando cercava ogni modo per farla sorridere facendole qualche sorpresa. E a quanto pareva il ragazzo gliene stava organizzando un altra. Harry era agitato, ma felice. Continuava a chiedersi se la sorpresa che aveva organizzato per Giada le sarebbe piaciuta, se si fosse ricordato di preparare tutto, se mettendole la benda avesse esagerato.. Era più preoccupato per la ragazza che di tutto il resto. 
"Ecco siamo arrivati" disse lui mentre parcheggiava l'auto. 
Harry aiutò Giada a scendere dalla macchina e dopo averle dolcemente messo le mani sui fianchi la giudò verso il posto prestabilito dal ragazzo che nel frattempo sentiva che stava per star male per paura che qualcosa potesse andare storto. 
Il ragazzo la fermò di colpo e dopo averle tolto la benda si allontanò di qualche passo da lei, e contò fino a tre prima di vedere Giada aprire gli occhi. 
Quello che vide la lasciò senza fiato. Harry l'aveva portata in un vecchio complesso di case di pietra apparentemente appartenenti all'Ottocento e dopo averle fatto fare una rampa di scale vecchie e corrose dalla pioggia, dal sole e dal tempo si era ritrovata su una terrazza completamente in pietra e davanti a lei il tramonto più bello che avesse mai visto. Il sole diventato arancio le risplendeva davanti scaldandole il viso con un calore flebile ma gradevole, una leggera brezza si infrangeva sul corpo della ragazza facendole svolazzare l'abito azzurro che aveva deciso di indossare per quell'occasione, le nuvole si tinsero di rosa e arancio e il mare rifletteva i raggi solari tingendosi anch'esso di quell'arancino che trasmetteva tranquillità, mentre alcuni gabbiani ci svolazzavano sopra e altri cadevano a picco sfiorando la superficie dell'acqua. 
Osservava il panorama con occhi sognanti e con un bellissimo sorriso sulle labbra come se non avesse mai visto niente di più bello in tutta la sua vita, mentre Harry che lentamente si avvicinava verso di lei non riusciva a smettere di sorridere. La abbracciò da dietro posizionando le sua mani appena sopra l'ombelico della ragazza e incastrò la testa sulla sua clavicola. 
"Ti piace" chiese lui osservando il panorama mozzafiato restando ancora abbracciata a Giada 
"Harry è meraviglioso" 
Le farfalle nello stomaco di Giada tendevano ad aumentare sempre di più, mentre una scarica le percorse la schiena nel momento in cui sentì Harry appoggiarsi a lei in quell'abbraccio che avrebbe desiderato non finisse mai. 
"E non è ancora finita" le sussurrò all'orecchio facendo irrigidire la ragazza che sentiva il fiato caldo di Harry sul suo collo provocandole i brividi. 
Giada si girò verso di lui trovandosi a una distanza minima da lui, dalle sue labbra e dai suoi occhi verdi come smeraldi celati da degli occhiali neri e in quell'istante sentì il cuore battergli talmente forte tanto da potergli scoppiare. 
"Vieni con me" le disse lui a pochi centimetri dalle sue labbra. 
Giada, ancora immobilizzata e sicura che Harry in quel momento avesse dovuto baciarla si ritrovò ad annuire senza riuscire nemmeno a parlare, e poco dopo sentì la sua mano intrecciarsi a quella del ragazzo che la accompagnò con se fino alla spiaggia adiacente al complesso in pietra. 
Il paesaggio, appena messo piede in spiaggia, sembrava ancora più bello e romantico visto da quel punto e davanti a se Giada vide accese delle piccole candele bianche e beige che facevano da contorno ad una coperta adagiata sulla sabbia, e su di essa un piccolo cestino in vimini dall'aria antiquata e vintage. 
"Harry.." disse solo per mancanza di parole dovuto allo stupore di una sorpresa così bella. 
Il ricciolo la prese per mano e la accompagnò fino al posto prestabilito per il loro romantico pic-nic a base di pizza e coca-cola. Davvero romantico. Ma a nessuno dei due interessava il cibo in se, volevano solo stare l'uno accanto all'altro come accadeva quasi tutti giorni da quando si erano conosciuti. Giada si era isolata da tutto e da tutti e non aveva contatti più con nessuno da giorni. Si era chiusa nella sua bolla, nel suo guscio... Harry. 
Ancora non riusciva a capire come quel ragazzo che conosceva da poco riusciva a farla sentire sempre così viva e riusciva sempre a farla sorridere come mai prima di quel momento. Era diventato la sua ancora di salvataggio, colui a cui aggrapparsi quando stava per annegare nei suoi demoni peggiori, ma lentamente Giada doveva imparare a nuotare. 
"Che succede?" chiese lui mettendo nel piatto l'ultima fetta di pizza al prosciutto e avendo notato lo sguardo perso di Giada. 
In effetti Giada era persa, ma negli occhi verdi del ragazzo e non riusciva a smettere di guardarlo in ogni dettaglio. La postura comoda che aveva mentre mangiava, il sorriso che si allargava sul suo volto mostrando quelle sue stupende fossette, il modo in cui si metteva a posto i capelli quando la brezza glieli scompigliava, il modo in cui parlava la facevano morire, ma sentiva che per lei era troppo presto per lasciarsi andare ai sentimenti dolci e smielati di una ragazza innamorata. 
Aveva passato un eternità a costruirsi addosso la maschera di ragazza fredda e forte -che quel ragazzo aveva frantumato nel momento in cui invece di lasciarla morire dissanguata aveva deciso di aiutarla, di salvarle la vita- e non voleva tornare ad essere la ragazza fragile che Harry non aveva mai conosciuto. 
"Mi stai fissando.." disse di nuovo lui. 
"Perchè lo fai?" chiese lei 
"Faccio cosa?" 
"Tutto questo. Nel senso, perchè sprecare questi bellissimi giorni estivi per stare con una ragazza normale che conosci a malapena" spiegò lei cambiando umore e iniziando a guardare il panorama davanti a lei non badando alla reazione di Harry che la guardava perplesso chiedendosi il perchè di quella domanda saltata fuori all'improvviso. 
"Perchè tu non sei una ragazza normale, come tutte le altre... Tu sei Giada Thomas, la ragazza migliore che io abbia mai conosciuto" disse lui facendo mancare un battito alla ragazza che in quel momento stava per mettersi a piangere all'udire di quelle bellissime parole. Gli occhi le diventarono lucidi ma non uscì una sola lacrima, lo guardò dritto negli occhi finchè lui non la abbracciò come se fosse qualcosa di prezioso, e nonostante quel dolce contatto tra i loro corpi lui aveva paura che lei potesse sottrarsi a quell'abbraccio che le stava facendo bene al corpo, al cuore e all'anima che stava cominciando pian piano ad amare di nuovo la vita, così com'era senza chiedere di più, perchè Harry era tutto ciò che aveva e tutto ciò che desiderava. 
 
Un raggio si sole entrava dalla finestra e accarezzava il viso di Harry facendolo svegliare nel migliore dei modi seppur la scomodità del divano su cui aveva dormito la sera prima non gli aveva permesso di dormire tantissimo. L'orologio segnava ancora le sei, ed era troppo presto per andare a svegliare la bella addormentata che dormiva nella stanza accanto alla sua e visto l'orario pensò che fosse bene andare a correre un pò per schiarirsi le idee. Era davvero una giornata perfetta per farsi una corsetta a riva al mare. 
Quando ritornò a casa di Giada erano ormai le nove passate, ma la ragazza ancora dormiva così Harry pensò bene di andarla a svegliare e non appena arrivò nella sua stanza lei non c'era e il letto era già stato rifatto. Non era da nessuna parte in casa. Provò a chiamarla ma non rispondeva ne alle chiamate ne tantomeno ai messaggi, e la preoccupazione si faceva spazio sul viso e nella mente di Harry che stava iniziando a pensare al peggio. 
Poco dopo sentì dei rumori provenienti dal tetto, e una volta salito per vedere di chi o cosa si trattasse vide la ragazza seduta sulle tegole rosse e malandate di quella casa. Il suo sguardo era perso, concentrato sul sole che sorgeva davanti a lei nascosta dall'ombra delle piante accanto alla casa, come un vampiro che ha sempre desiderato di poter sentire il calore del sole ma con l'impossibilità di farlo. 
"Ehi vampira" disse Harry attirando la sua attenzione "Che ci fai qui?" 
"Volevo prendere un pò d'aria" disse lei mugugnando qualcosa successivamente, ma che il ricciolo non riuscì a comprendere a pieno. 
Harry avanzò lentamente verso di lei facendo attenzione a non cadere e poco dopo le si sedette accanto posandole un braccio intorno al collo avvolgendola in un caldo abbraccio mentre lo sguardo di Giada tornò a fissare il vuoto mentre il ragazzo la stringeva a se. 
Si sentiva bene quando c'era lui, si sentiva felice e per qualche strano motivo si sentiva anche amata. Per lei era strano sentire che qualcuno avrebbe fatto di tutto pur di vederla felice, eppure Harry lo stava facendo e avrebbe continuato a farlo. Sul suo viso su fece largo un magnifico sorriso e Harry pensò che quel nulla doveva essere davvero divertente se la faceva sorridere così. 
"Che c'è di così divertente" chiese lui attirando l'attenzione della ragazza. 
Giada si girò verso di lui con lo sguardo perso e poi sorride di nuovo riaccadendo una piccola luce all'interno di quelle iridi color cioccolato che Harry tanto adorava. 
"Niente.." la ragazza si bloccò di colpo come se avesse visto un fantasma, invece aveva visto solo il suo sorriso riflesso negli occhi di lui. 
Era così strano per lei sorridere che non era più abituata ormai a vederlo, eppure era li stampato sul suo volto e riflesso negli occhi verdi del ragazzo. Sorrise ancora, più forte di prima con la piena consapevolezza che un sorriso come quello non si vedeva più da un pò e che solo lui era stato capace di riportare alla luce. "Stavo solo pensando a come le cose sono cambiate in meglio ultimamente.." continuò dopo qualche minuto di silenzio passato a contemplare il ragazzo davanti a lei, quello che le aveva trasformato la vita e le aveva dato una valida ragione per viverla. 
"..Tutto grazie a te" disse di nuovo lei stringendo a sé la maglietta del ragazzo e abbracciandolo togliendogli quasi il respiro. 
"Grazie Giada" disse lui con un filo di voce. 
"Non respiro" continuò lui facendo staccare immediatamente la ragazza che subito iniziò a scusarsi con fare impacciato ma che agli occhi di Harry la rendeva ancora più bella. 
Il ragazzo si stava facendo prendere da un turbine di emozioni tutte insieme, e accadeva solo quando passava del tempo con lei. Trovava strano il sentirsi così legato ad una persona -anche se da poco tempo- da sentirsi male. I due non si conoscevano da tantissimo ma entrambi non potevano più fare a meno l'uno dell'altro se volevano essere felici. Non facevano altro che vedersi di giorno e telefonarsi durante la notte. Si cercavano, si volevano ma entrambi non si sentivano ancora pronti ad esternare i loro apparenti sentimenti verso l'altro. 
"Torniamo dentro o il vampiro si brucerà" disse Harry ottenendo il silenzio più totale come risposta. 
Dopo qualche minuto in cui Giada lo osservò con aria perplessa, iniziò a ridere come una matta avendo probabilmente capito la battuta del ragazzo. 
Rientrarono in casa l'uno abbracciato all'altro mentre Giada non riusciva a smettere di ridere dopo aver capito la pessima battuta di Harry. 
"Hai finito di ridere?" chiese lui sedendosi sul letto della ragazza 
"Scusa ora la smetto" rispose smettendo immediatamente di ridere e tornando seria 
"Ti conviene" 
"Mettiti il costume perchè andiamo al mare" disse Harry dopo svariati minuti di silenzio quasi imbarazzante. 
Giada con un sorriso che andava da una parte all'altra del volto, accettò senza pensarci due volte. Era così contenta di poter andare al mare insieme a Harry che sparì immediatamente in bagno per ripresentarsi cinque minuti dopo solo con un costume a due pezzi blu lasciando senza fiato il ragazzo. 
Si mise un vestito prendi sole azzurro e dopo aver preso ciò che potesse servire in spiaggia, i due salirono in auto. Arrivati in spiaggia Harry si tolse immediatamente la maglietta mostrando il suo fisico a Giada che ne rimase abbagliata non immaginando che sotto ad una canottiera si nascondesse qualcosa di ancora più bello, e si buttò in acqua invitando la ragazza a fare lo stesso. 
Un piede già bastava alla povera Giada che odiava l'acqua fredda, ma Harry la tirò a se fino a portarla in un punto in cui lei faticava a toccare il fondo. Ma per fortuna sapeva nuotare così non appena ne ebbe l'occasione sgusciò via dalla dolce morsa del ragazzo e iniziò a nuotare in quell'acqua che lentamente le diventava gradevole tanto da non sembrare così fredda come lo era in origine. 
Ormai senza fiato Giada riemerse dall'acqua e si mise tranquillamente ad osservare il sole che sembrava abbracciare il mare che si trovava davanti a lei. In quel momento la sua mente iniziò a vagare facendole ricordare il bellissimo pic-nic in riva al mare che Harry aveva riservato solo per lei. 
Poco dopo la ragazza sentì qualcuno cingerla dolcemente per i fianchi. Riconobbe il dolce tocco di Harry sulla sua pelle e quando si girò ne ebbe la conferma. Lui le mostrava un meraviglioso sorriso che avrebbe fato sciogliere chiunque e quelle fossette erano la fine del mondo. 
I loro sguardi si incontrarono e in quel momento tutto intorno a loro sembrava sparire. C'erano solo loro, i loro sguardi innamorati e il rumore delle onde che si infrangevano contro gli scogli. I brividi si impossessarono del corpo di Giada che non smetteva di ammirare quei meravigliosi occhi verdi, mentre Harry che non spiaccicava parola, pensava a quanto la ragazza fosse bella e che ormai si sentiva pronto per dirle ciò che provava davvero per lei. Nulla a che fare con la semplice amicizia però. Harry era completamente innamorato di Giada. Non se ne accorse subito, ma quando successe non faceva altro che pensare a lei e ad ogni dettaglio che la rendeva perfetta. Era un momento magico quello e in entrambi c'era la paura che qualcosa potesse andare storto, ma anche la forte voglia che quell'istante perfetto non finisse mai. 
"Senti Giada, c'è qualcosa che vorrei dirti. E' importante." disse Harry cercando di trovare abbastanza coraggio per dichiararsi 
"Dimmi pure Harry. Che succede?" chiese lei mentre sul suo viso era chiarissimo il timore che stava provando ma nulla a che vedere con i brividi e le farfalle nello stomaco che si impossessarono di lei nel preciso istante in cui le mani di del ragazzo si posarono sui suoi fianchi. 
"Io credo di..." disse senza riuscire a terminare la frase perchè in quel momento le loro labbra si scontrarono unendosi in un bacio. 
Quello non era affatto un bacio normale. Per Giada era il primo in assoluto, mentre per il ragazzo era un bacio vero e non uno di quelli dati in discoteca dopo aver bevuto qualche drink in più del solito e ne era soddisfatto. 
Troppe emozioni furono quelle che entrambi provarono in quel bacio che durò per un tempo che nemmeno loro sapevano di preciso. Per loro contava che finalmente era successo e che anche senza aver parlato erano riusciti a dirsi ciò che provavano l'uno per l'altro. 
Il bacio finì come ogni cosa bella e sul viso di Giada comparve un meraviglioso sorriso che Harry ricambiò soddisfatto. La ragazza era finalmente felice e si sentiva più viva che mai, tutto grazia a quel ragazzo dai capelli ricci e dal sorriso più dolce del miele. 
Ora voleva restare sola. 
Sola con Harry al suo fianco. 
 
Passarono mesi da quel meraviglioso bacio e i due erano una coppia felice, ma che dico, felicissima ma l'estate stava lentamente volgendo al termine e sulle spiagge i ragazzi diventavano sempre di meno fino a scomparire del tutto. 
Settembre era alle porte e Giada sentiva l'ansia crescerle dentro perchè sapeva benissimo che Settembre voleva dire college e separazioni... Già, e non voleva succedesse anche a lei e a Harry. Peccato che lei avrebbe iniziato a frequentare il college solo dal secondo semestre per colpa degli impegni lavorativi dei suoi genitori che l'avrebbero portata a viaggiare per la nazione per svariati mesi e nonostante lei si fosse opposta a questo sballottamento da una parte all'altra era stata costretta ad accettare sotto ricatto. 
"Se non verrai con noi ti scordi il college e la borsa di studio della Juliard" 
Quella frase le ronzava in testa di continuo facendola sentire continuamente in colpa per ogni sua azione. 
 
"Mi mancherai amore mio" disse lei abbracciandolo più forte che potesse mentre le lacrime iniziarono a bagnarle il volto. "N-n-non voglio a-allontanarmi d-d-da te." continuò tra un singhiozzo e l'altro 
"Io nemmeno, ma sai che non succederà mai. Staremo lontani solo per un paio di mesi poi finalmente anche tu andrai alla Juliard e saremo di nuovo vicini" replicò lui stringendola a se mentre il suo stomaco si stringeva sempre di più a causa dei singhiozzi di Giada. 
"Il prossimo semestre saremo più vicini che mai e potremmo stare insieme" continuò Harry staccandosi leggermente da Giada così da poterle alzare il volto con due dita in modo che potesse vedere i suoi occhi bellissimi nonostante rossi per via delle lacrime. 
La ragazza si asciugò le lacrime e sorrise per poi lasciare un piccolo bacio all'angolo della bocca del suo ragazzo mentre i genitori di lui finivano di caricare le ultime valigie sull'auto. 
"Ti amo Giada. Ti amo. Ti amo. Ti amerò sempre e per sempre" disse Harry facendola sorridere per un istante finche lui non si staccò e dopo averle lasciato un dolce bacio sulla fronte, salì sull'auto e se ne andò. 
 
"Si mamma, sono appena entrata nel dormitorio ora sor cercando la mia stanza. ti richiamo più tardi" disse Giada al telefono con la madre. 
Erano stati mesi duri per lei senza Harry e più i giorni diventarono meno, più lei diventava felice sapendo che avrebbe rivisto il suo fidanzato. 
Ormai non le bastavano più le chiamate e i messaggi. Voleva vederlo in carne ed ossa per poterlo abbracciare e baciare per tutto il tempo in cui avrebbe voluto ma in che non aveva potuto. 
Stanza 286. Eccola, davanti a lei si trovava la stanza in cui avrebbe dovuto dormire per i successivi anni. 
"Tu sei Giada la mia compagna di stanza?" chiese una ragazza spuntata improvvisamente dal bagno. 
"Si sono io" replico Giada mentre portava dentro le sue valige. 
Finalmente era arrivata al college, e non vedeva l'ora di iniziare le lezioni ma soprattutto non vedeva l'ora di rivedere Harry. Il suo Harry. 
Due mani le coprirono gli occhi e subito Giada sorrise sapendo già chi fosse colui che le stava negando la vista giusto per farle una sorpresa. 
"Chi sono?" chiese lui cercando di non farsi riconoscere, ma Giada aveva imparato a memoria la sua voce e non appena lei si girò sorrise ancora più di prima 
"Sei l'amore della mia vita" disse lei con un sorriso a trentadue denti per poi incrociare le braccia attorno al collo del suo ragazzo e annullando la distanza che da tempo li teneva separati. 
"Per sempre?" domandò lui dopo aver messo fine a quel meraviglioso bacio. 
"Solo per sempre" replicò lei baciandolo nuovamente.

SPAZIO AUTRICE:
Ehila ragazze come va?
Avevo scritto questa oneshot tempo fa, ma era corta e non molto dettagliata così ho pensato di riscriverla meglio e spero che vi piaccia, e finalemte sono riuscta a fare un banner grazie ai collage.. Mi sento dio ahaha. No scherzo
E' un pò che ci lavoro e posso dire di esserne fiera. Mi piace tantissimo e spero sia lo stesso anche per voi visto che ho utilizzato parecchio del mio tempo libero per riscriverla.
Mi piacerebbe molto sapere che ne pensate nelle recensioni.
Un bacio,
Jennifer
  
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