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Autore: ellacowgirl in Madame_Butterfly    19/08/2014    3 recensioni
(Sequel della One-Shot "~ Ambrosia")
"«Lei non ti merita!» Questa volta quasi gridò, le labbra erano serrate, la mente confusa, gli occhi annebbiati dall’incomprensione.
Com’era potuto succedere?
Silenzio.
«Camilla…» Asserì l’altra con un tono di nuovo dolce, volgendosi finalmente verso di lei e sorridendole, con la tenerezza di cui solo chi conosce l’amore più profondo sa disporre.
Mai, nella sua vita, Camilla aveva mai visto occhi tanto sinceri e colmi delle emozioni più pure.
«Io la amo.» La Campionessa rimase immobile, con le labbra semichiuse, incapace di parlare.
Non poteva darle una spiegazione più forte e veritiera di quella, l’unica che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio e le motivazioni per contestare.
Perché l’amore è così, non si può spiegare né smentire.”

(Seconda Classificata al Contest "La verità è che mi piaci" di AmahyP su forum di efp)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Camilla, Erika, Sabrina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
- Questa storia fa parte della serie '~ I fiori del male'
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Note Autrice:
Altro piccolo momento della coppia Sabrina x Erika a cui mi sto affezionando, una sorta di intercalare tra la mia One Shot precedente (Ambrosia) e le seguenti a cui sto già lavorando.
Ho voluto affrontare un momento delicato ed un po’ angusto che, purtroppo, un tipo di coppia di questo genere si trova quotidianamente a dover gestire nei confronti di chi gli sta intorno: dichiarare di amare una persona dello stesso sesso.
Spero di aver reso bene i personaggi e soprattutto la profondità dei loro sentimenti ed opinioni – il mio scopo, come sempre, è di non banalizzare mai l’amore.
Il titolo, “Camelia”, fa riferimento ancora una volta al significato di questo fiore: sacrificio. È un pegno e un impegno ad affrontare ogni sacrificio in nome dell'amore. Inoltre la Camelia rossa significa “sei la fiamma del mio cuore” e quella bianca “sei adorabile”.

 
Camelia

Non lo avevano detto, né lo avevano nascosto.
Si era venuto a sapere pian piano che quell’amicizia del tutto particolare si fosse tramutata in qualcosa di molto più profondo, qualcosa che nessuno si sarebbe veramente aspettato e che, come da copione, aveva lasciato tutti interdetti, stupiti, quasi irritati.
Perché ciò che non si comprende fa paura – tremendamente paura - e prima o poi vi avrebbero fatto i conti.
«Perché lei?»
Si sforzava di essere calma, la Campionessa. Si sforzava di mantenere la maturità e al contempo l’auorevolezza che l’avevano sempre contraddistinta, ma dinnanzi a ciò che aveva scoperto il mondo le pareva totalmente diverso, inspiegabile, forse addirittura sconosciuto.
Erika sospirò.
Prese la teiera e cominciò a riempire due tazzine, tenendo le spalle all’amica.
«Tu lo sai?» Le domandò semplicemente in tutta sincerità.
Chi poteva dare un oggettivo e razionale perché all’attrazione verso una persona?
Chi poteva spiegare una cosa tanto complessa come i sentimenti o le emozioni?
Chi poteva dire cosa facesse battere il cuore ed impazzire la mente?
Camilla scosse nervosamente il capo biondo, senza distogliere lo sguardo dalla corvina davanti a sé, costretta ad un interrogatorio che, ne era sicura, era a nome della maggior parte dei suoi colleghi.
«Sei una persona meravigliosa, Erika. Hai la sensibilità per arrivare al cuore di chiunque sappia apprezzarlo, dovresti avere cura di questo dono invece di»
«Invece di cosa?» La interruppe la Capopalestra Erba, fermando per quell’attimo i propri gesti.
Erika era perennemente calma e serena, ma evidentemente l’argomento la toccava nel profondo e quella sorta di accuse non le piacevano per nulla.
Riprese a versare la tisana nella seconda tazzina solo dopo qualche attimo, con un garbo quasi afrodisiaco.
Decisamente l’argomento la toccava, o meglio, toccava una persona a cui teneva fin troppo.
Camilla non disse nulla, ma impiegò ben poco per tornare alla carica, possibilmente più adirata di prima.
«Lei non ti merita! » Questa volta quasi gridò, le labbra erano serrate, la mente confusa, gli occhi annebbiati dall’incomprensione.
Com’era potuto succedere?
Silenzio.
«Camilla…» Asserì l’altra con un tono di nuovo dolce, volgendosi finalmente verso di lei e sorridendole, con la tenerezza di cui solo chi conosce l’amore più profondo sa disporre.
Mai, nella sua vita, Camilla aveva mai visto occhi tanto sinceri e colmi delle emozioni più pure.
«Io la amo.» La Campionessa rimase immobile, con le labbra semichiuse, incapace di parlare.
Non poteva darle una spiegazione più forte e veritiera di quella, l’unica che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio e le motivazioni per contestare.
Perché l’amore è così, non si può spiegare né smentire.
Lui esiste e basta. Lui ti prende, ti travolge e ti trascina senza lasciarti una via di fuga, logica o meno che sia.
Fece un passo indietro, i capelli biondi ondeggiarono sgarbati quando le voltò le spalle di scatto. Irritata, delusa, sconfitta.
Ma si fermò nell’immediato, poiché a bloccarle la strada erano due occhi di ghiaccio, scuri come le tenebre e penetranti come la lama più affilata.
Era lì, Sabrina, era adirata tanto che avrebbe potuto distruggere il mondo con un sol gesto.
Ma rimaneva calma, si conteneva, la razionalità cinica che la caratterizzava le imponeva di smontare quella Campionessa pezzo dopo pezzo con cautela, tagliente, completando l’opera che, di fatto, Erika aveva già portato a compimento.
«Stammi bene a sentire.» Disse fredda, uno sguardo che non dava possibilità di replica.
«Puoi dire che non la merito. Puoi venirmi a dire che sono la peggior persona di questo mondo, che non saprò renderla felice, che non saprò prendermene cura ed un sacco di altre stronzate che voi superiori amate tanto blaterare di continuo.» Esordì con quel pizzico di sadica acidità, senza però alterarsi, senza mutare effettivamente il tono di voce o l’espressione.
Camilla era paralizzata, non poteva fare altro, in nessun modo.
«Ma ora ti dirò una cosa. A te e a tutti voi che credete di conoscere l’amore.» Le si avvicinò, con gesti precisi e calcolati le arrivò ad un soffio, portando le labbra dinnanzi all’orecchio dell’altra, in un bisbiglio gelido e tagliente.
«Chi ama non abbandona. Chi ama non molla. Chi ama sa che ciò che ha è la cosa più importane e meravigliosa che le sia mai capitata.» Si fermò, fece una piccola pausa.
Lanciò un rapido sguardo oltre la spalla di Camilla per incrociare gli occhi lucidi di Erika, una commozione ingenua e sincera dipinta su di un volto candido.
Uno sguardo che era una promessa. Una promessa eterna.
«Io la amo. E la terrò stretta fin quanto potrò, fin quando vorrà, con i denti e con le unghie se necessario.»
Non si tirò indietro per guardare l’espressione della Campionessa, non le importava nulla.
Dandole una leggera spallata la superò, lo sguardo ancora fisso sulla principessa dei fiori e sul suo sorriso, così candido e maledettamente affettuoso.
Si sarebbe persa in quello sguardo per sempre.
Si sarebbe lasciata avvolgere da quel sorriso per l’eternità, se avesse potuto.
Arrivò a lei e la baciò, un bacio né rapido né lento, né invadente né delicato.
Era quello, il loro amore.
E non si lasciarono, non si staccarono, non considerarono niente e nessuno al di fuori di loro due per un lungo ed interminabile attimo.
Sabrina le teneva il volto fra le mani, Erika le aveva appoggiato delicatamente le proprie al petto.
Non si accorsero di Camilla che usciva sbattendo la porta, né della pioggia che cominciò violenta ad abbattersi sul Bosco Smeraldo, fuori da quella capannina.
C’erano loro, loro soltanto.
Loro e quel bacio. Loro e una promessa.
E l’amore.
«Temo che si siano arrabbiati…»Bisbigliò la corvina distanziando le labbra di pochi millimetri, rimanendo ad osservare la compagna.
Gli altri Capopalestra non avrebbero accettato tanto facilmente una cosa del genere, lo scandalo si sarebbe abbatuto su Sinnoh in un tempo fin troppo breve.
Sabrina sospirò appena, lasciando che le mani scendessero dal volto sino al bacino di Erika, accarezzandola con una dolcezza quasi impercettibile.
«Sì, si incazzeranno di brutto.» Concordò. La strinse poco di più a sé, quasi temendo di poter spezzare quel fragile fiore che teneva gelosamente fra le braccia.
La corvina si accoccolò letteralmente al suo petto, poggiando la nuca nell’incavo del collo della Capopalestra Psico – la differenza d’altezza, se non altro, a qualcosa serviva.
Si sentiva protetta in quell’abbraccio, si sentiva al caldo nonostante la pelle di Sabrina fosse perennemente gelida.
L’amore distorce la realtà, è vero, ma la rende anche meravigliosa.
«Vuoi un po’ di tisana?» Le propose timidamente, ma aveva già gli occhi socchiusi, quasi dovesse addormentarsi in quella posizione.
Sabrina le baciò appena i capelli: se c’era una cosa che proprio le faceva schifo bere erano quelle brodaglie.
«Certo.» Le rispose. Non riusciva a negarle nemmeno una banalità come quella, troppo concentrata com’era ad assicurarsi che il respiro dell’altra fosse regolare e tranquillo.
Era sempre stata convinta – ma veramente convinta – che sarebbe stata lei a proteggere l’altra, a ripararla dalle critiche e dai giudizi altrui, a vegliare su di lei in qualsiasi momento ed in qualsiasi modo le fosse possibile – poteri paranormali a parte.
Eppure si rese conto di quanto, invece, fosse lei ad essere dipendente da quella morettina tutta sorrisi e dolcezza.
Sarebbe morta di diabete, ne era certa.
«Ma allora mi ami davvero.» Affermò Erika con un sorriso quasi divertito, staccandosi dal petto dell’amata per osservare la sua espressione.
«Scema, avevi anche dei dubbi?!» Domandò scandalizzata ed un po’ offesa, inarcando un sopracciglio e palesando un’espressione piuttosto contrariata.
«Certo che no. Ma adoro quando arricci il nasino in quel modo irritato.» Ammise con un sorrisone languido, ingenuo, quasi angelico – anche se era evidente che stesse recitando.
Sabrina rimase interdetta per qualche attimo, poi sospirò contenendo a fatica ed in malomodo un sorriso divertito.
«Tu mi farai impazzire.» Ammise.
La corvina allargò ancora il sorriso, si alzò appena sulle punte dei piedi per sfiorarle le labbra.
«Tu mi hai già fatta impazzire.»


-.-.-.-.-.-.-.-
Seconda Classificata al Contest "La verità è che mi piaci" di AmahyP sul Forum di Efp

Grammatica e stile: Il tuo stile e l’impostazione della storia sono veramente molto buoni, peccato solo per qualche piccolo errore di battitura qua e là:

Si sforzava di mantenere la maturità e al contempo l’auorevolezza che l’avevano sempre contraddistinta: hai scritto per sbaglio “auorevolezza” anziché “autorevolezza”.

Chi ama sa che ciò che ha è la cosa più importane e meravigliosa che le sia mai capitata: manca la t di “importante”.

lo scandalo si sarebbe abbatuto su Sinnoh: abbattuto, manca una t.

Sabrina rimase interdetta per qualche attimo, poi sospirò contenendo a fatica ed in malomodo un sorriso divertito: malo modo va staccato.

Questi chiaramente sono solo errori di battitura che influiscono relativamente sul tuo punteggio, che rimane molto buono. Tuttavia, vorrei farti notare che in questa frase:

Prese la teiera e cominciò a riempire due tazzine, tenendole spalle all’amica, a mio parere sarebbe più corretto “dando le spalle all’amica”, anche nel caso Erika fosse stata già in precedenza girata di spalle.

-> 13,5/15

Caratterizzazione dei personaggi: Sei riuscita a caratterizzare queste due meravigliose ragazze non solo come coppia, ma anche singolarmente in modo estremamente chiaro e completo (se non odiassi profondamente quest’espressione per fissazioni mie, userei “a tutto tondo”, ma davvero non la posso sopportare). Mi sono piaciute la dolcezza di Erika e la straordinaria determinazione di Sabrina, il personaggio in cui mi sono identificata di più e a mio parere il meglio caratterizzato. Non mi è piaciuto invece (non nel senso che non l’hai caratterizzato bene, anzi! Semplicemente perché non mi piacciono il suo modo di comportarsi e il suo punto di vista) il personaggio di Camilla, all’inizio mi ha confuso un po’ la sua presenza e l’ho odiata quando ha fatto quel discorso su “lei non ti merita”. Dato che ho provato quest’emozione vuol dire che il personaggio era ben definito. Brava! -> 9,5/10  

Caratterizzazione della coppia: Ho adorato, assolutamente adorato la tua coppia Erika/Sabrina. Mi piacciono perché hanno due caratteri opposti: la Capopalestra Psico pragmatica, quasi aggressiva, quasi un “maschiaccio”, innamorata della principessa dei fiori mi ha veramente catturato. Non posso che assegnarti il punteggio pieno, mi sono piaciute tantissimo sia le scene in cui discutono con Camilla sia le scene in cui si scambiano baci, abbracci e segni d’affetto, sono veramente molto tenere. La dichiarazione d’amore è indiretta, però c’è, ed è a mio parere bellissimo e molto significativo il discorso che Sabrina fa a Camilla su cosa significhi amare una persona. Si vede che ti sei sforzata di non “banalizzare” l’amore, e a mio parere ci sei riuscita, scegliendo anche un contesto molto serio e pieno di spunti di riflessione come quello del dichiarare agli amici, al mondo, di amare una persona dello stesso sesso. Ci vuole una certa sensibilità per farlo, e in te l’ho trovata. -> 10/10 

Originalità: Non avevo mai letto una storia del genere né pensato a Sabrina ed Erika come coppia, inoltre la serietà del tema e il modo in cui viene affrontato l’amore sono dettagli di una grande originalità che vanno assolutamente premiati. Hai meritato il punteggio massimo anche qui, perciò ho poco da dire: bravissima! -> 10/10

Titolo: Sono fissata con il linguaggio dei fiori e spesso ne faccio uso in alcune mie storie, per cui non posso che apprezzare al massimo il tuo titolo che gira attorno ai due significati del fiore, pienamente coerente con il tema della storia. -> 5/5

Gradimento personale: Oh, i Pokémon, da quanto tempo non leggevo su questo fandom! Ero assolutamente ossessionata da bambina, e ritrovare una storia del genere con questi temi così seri ma anche con questa rappresentazione così accurata dell’amore non mi è per niente dispiaciuto. Ho già detto troppo nei punti precedenti e non ho molto da aggiungere, a parte rinnovare i complimenti per come sei riuscita a rendere questa coppia a cui evidentemente sei molto affezionata.

Vorrei farti notare un passaggio che mi è piaciuto molto e che secondo me riassume l’intera storia e il rapporto che hai costruito tra Sabrina ed Erika. È questo qui:

«Vuoi un po’ di tisana?» Le propose timidamente, ma aveva già gli occhi socchiusi, quasi dovesse addormentarsi in quella posizione.

Sabrina le baciò appena i capelli: se c’era una cosa che proprio le faceva schifo bere erano quelle brodaglie.

«Certo.» Le rispose.

Quando l’ho letto, mi è venuto il batticuore per la dolcezza: Sabrina che chiama le tisane della Capopalestra Erba “brodaglie” dentro di sé, sinceramente, ma poi le dice che certamente ne vuole una mi è sembrata una bellissima e delicatissima dimostrazione d’amore. Complimenti! ->8,5/10
Eventuali punti bonus 0/1 
Per un totale di 56,5/61 punti 

La tua fanfiction è quella con la coppia slash che mi è piaciuta di più, complimenti!


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