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Autore: Hollow_Eyes    19/08/2014    1 recensioni
Coloretta è un paesino tanto bello. Un classico borgo di montagna, nulla di speciale; con il suo freddo notturno e il suo caldo mattutino in estate, e la sua neve sottile in inverno. In effetti non è questo gran che. Ma allora perché ne stiamo parlando?
Già.. bella domanda.
Fidatevi di me, se potete, e lasciatemi spiegare.
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coloretta è un paesino tanto bello. Un classico borgo di montagna, nulla di speciale; con il suo freddo notturno e il suo caldo mattutino in estate, e la sua neve sottile in inverno. In effetti non è questo gran che. Ma allora perché ne stiamo parlando?
Già.. bella domanda.
Fidatevi di me, se potete, e lasciatemi spiegare.
A Coloretta, poco dopo il paese e un bosco di pioppi, c’è un piccolo campeggio, con le sue roulotte trasformate in casette (forse un poco abusive, ma proviamo a chiudere gli occhi) e la sua piscina; il campo da tennis, le bocce, il bar.. una città miniaturizzata in qualche metro quadro.
Vedete, in quel campeggio, dalla prima roulotte a destra, esce giusto ora un ometto: un signore ben piazzato sulla sessantina, con un bel paio di baffi bianchi e due occhietti sorridenti.
Mario, si chiama.

Mario la mattina esce e sorride. Saluta “la Ginevra” togliendo il cappello di stoffa chiara, stringe la mano “al Paolo” con un sorriso radioso, scompiglia i capelli scuri dei giovani gemelli Mattia e Francesco. 
E intanto è uscito dal cancello verde del campeggio e si guarda intorno come un bambino fra i balocchi.
Eh si, Mario fa così. Cammina attraverso il bosco e sorride ai pioppi, evita senza disturbo rovi o buche, sempre con  il suo cappello leggero in testa.
Mario è sereno; Mario non sopporta le persone sempre tristi.

E anche Mario ha avuto i suoi problemi;  i problemi che la vita regala senza chiedere, un po’ come a tutti. Ha perso un braccio sul lavoro. Mario.. problemi in famiglia e non che nemmeno io autore ho la possibilità di sapere. Solo lui. Solo Mario..
Mario non ama parlare delle cose tristi.
Intanto cammina e sorride, anche se non c’è più nessuno a cui sorridere. Perché si, va bene così.
Mario coglie un fiorellino bianco e lo mette sul cappello, per poi incamminarsi verso il campeggio, attraverso il cancello verde, oltre il lago. Sempre con il suo sorriso, i baffi bianchi e il suo cappello chiaro.

Che soggetto, Mario. Vede sempre qualcosa di bello, qualcosa di buono. In tutti; in tutto.
“Il Mario”. Come faccia, nessuno lo sa. Chissà la vita cosa gli ha insegnato, chissà lui cosa ha imparato.
Eh già; Mario.
  
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