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Autore: Cristin_94    22/08/2014    5 recensioni
La nona stagione di “Un medico in famiglia 9” è iniziata con il mancato matrimonio tra la sorella di Marco e Giuliano in un tranquillo pomeriggio di settembre. Da quel giorno è iniziata la storia d′amore tra la spensierata e dolce Sara Levi e il serio e integerrimo Lorenzo Martini. Puntata dopo puntata i giorni sono passati; le stagioni sono cambiate. Autunno, inverno, primavera… Ma cosa sarà accaduto a Natale, a Capodanno, a San Valentino⁇ Come avranno festeggiato Sara e Lorenzo i loro rispettivi compleanni: insieme o separati⁇ Scopriamolo insieme…
Nota bene : La storia non è inventata ex novo. Ho lasciato intatte le prime nove puntate! L’inizio della mia Fan-fiction corrisponde a una data speciale: 25 dicembre 2013! Il Natale in casa Martini è, appunto, posizionato tra la nona e la decima puntata, prima cioè che il Destino faccia incontrare Sara e Lorenzo al rifugio, subito dopo la fuga di Tommy, Giada e Daniele e gli splendidi sguardi sotto le stelle dei “Sarenzo”…
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lorenzo Martini, Sara Levi, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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25 dicembre 2013, ore 4.30

Lorenzo
“Ecco: è proprio così che speravo di trascorrere il Natale quando ho deciso di lasciare New York e tornare a Roma per cercare di ricostruire il rapporto con la donna che ho sempre amato e con mio figlio: felici ma soprattutto insieme. Eppure, quando, dopo essere atterrato, ho visto Veronica con Fabio e ho incontrato Tommy, ho capito che mi sarei accontentato di un pranzo tutti e tre insieme, scambiandoci più di tre parole. Ora invece… Siamo insieme, questo sì. Ma non so se siamo davvero felici, se io sia davvero felice. Il mio rapporto con Tommy è molto migliorato da quando sono arrivato a Poggiofiorito. Ricordo ancora quando, vedendomi a casa sua, mi disse a chiare lettere di aver fatto una cavolata a tornare. In quel momento mi sembrava una catastrofe. Volevo scappare via. Tornato a casa Martini avevo solo un pensiero: fare il biglietto e tornare a New York, subito e a qualunque costo.  Anche la moto che zio Libero mi aveva fatto portare dalla Puglia, a prima vista, mi aveva quasi convinto che avevo davvero fatto bene a tornare a Roma. Ma dopo aver visto Veronica con un altro avrei rotto quel catorcio. Non l’ho fatto però. L’ho coperta per non farla rovinare quando.. beh quando è arrivata Lei…
- “Se stai pensando di farci un giro voglio venire con te!”
- “Faresti prima a fuggire a piedi”  
- “E chi ti ha detto che voglio fuggire?”
- “Perché: non è quello che fai! Fuggi dal tuo fidanzato. Fuggi dal tuo sport. Non so perché lo fai ma il quadro clinico è piuttosto chiaro.”
- “La logica non ti abbandona mai, eh?”
- “No. E ogni volta che non l’ho seguita ho commesso degli errori.”
- “Cioè?”
- “Mia moglie ha un nuovo fidanzato. Mio figlio mi ha detto che ho fatto una cazzata a venire qua. E io faccio fatica a dirgli che ha torto.”
- “Certo: sono due brutte sorprese. Ma non significa che non ce ne siano di buone in agguato.”
- “Apprezzo lo sforzo. Però, quelle che tu chiami sorprese per me sono solo degli imprevisti e io.. io odio gli imprevisti.”
 E sono andato via. Ma prima, senza sapere come, ho detto come stavo, cosa provavo a Lei. Non lo avevo fatto con Libero, non lo avevo fatto con le persone che conoscevo da una vita. L’avevo fatto con Lei. Non so come spiegarlo: ma dalla prima volta che l’ho vista, seduta accanto a me, in ansia per un volo in aereo, blaterare tutto il tempo, mi aveva fatto uno strano effetto. È come se Lei fosse una calamita e anche se sembrava che volessi che smettesse di parlare, che stesse zitta, che non continuasse a cercare di avere per forza ragione su Deborah Keer di “Un amore splendido” (perché Cary Grant ha il diritto di sapere, su questo non faccio retromarcia!), beh invece ero a mio agio accanto a Lei, nel sentirla straparlare, nel guardarla negli occhi.. E, ripensandoci, è grazie a Lei che ora Tommy ed io parliamo come padre e figlio. Non ci sono più attriti; non è come quando ci siamo aggrediti in macchina al ritorno dal mare, senza neanche cercare di trovare un punto d’incontro. Già: Cancello 3. Quel giorno di quattro mesi fa Tommy ne aveva fatta una delle sue… Primo giorno di scuola e per l′occasione aveva fatto filone portandosi dietro pure Elena! Io ero in clinica, a festeggiare il mio arrivo a Villa Aurora, quando… beh! Quando vedo Lei. L′avevo lasciata gironzolare per casa con parrucche di vario genere. Una era corta di color platino! “Avevo voglia di cambiare!” mi aveva risposto con molta naturalezza quando la mattina l′avevo incontrata rimanendo a bocca aperta. “Cambiata sei cambiata… Molto piu′.. Cioè sei molto meno...” “Va beh: ti puoi rilassare, tanto è una parrucca!” mi aveva tranquillizzato Lei! E me la sono ritrovata a Villa Aurora con un abito granata corto, un cardigan beige, un tacco 12 ai piedi!!! Quando l′ho vista sono rimasta senza parole. Non riuscivo a smettere di guardarla!! Anche Davide era rimasto estasiato e gli altri, Oscar, Tea, Gloria ci guardavano con l′aria di chi pensa che a una come Lei non si può solo essere amici! D′altra parte, era un incanto. Ricordo che invece di dirglielo l′ho subito punta con la mia ironia! “Ehh meno male che c′è ortopedia!” le ho detto quando ha rischiato di prendere una storta! Ma Lei non ci ha fatto tanto caso: c′era un problema più grande: “Mi sa che Tommy ed Elena sono un “tantinello” dispersi!!” mi ha detto! Non sapevo cosa fare, dove sbattere la testa. Fortunatamente c′era Lei con me, ad aiutarmi a inventare una scusa con Veronica, a capire dov′era finito Tommy: “Conosci un posto che si chiama Cancello 3⁇” Ostia: Tommy ed Elena erano al mare!!! Ero inferocito!! Non riuscivo a calmarmi.. 
- “Dai Lorenzo: ora calmati!! È inutile che reagisci così!! E poi tutti noi abbiamo almeno una volta marinato la scuola!!!”
- “Beh: io no!!! E comunque non doveva farlo. È il primo giorno di scuola, caspita!!! E poi nei suoi casini non deve coinvolgere anche gli altri!!! Ostia: ma ci rendiamo conto!!! No: ora che lo trovo lo sistemo per le feste.. Quindici giorni senza uscire, senza telefonino, computer, i-pod, lettore mp-3..”
- “ … e a pane e acqua!!! Perfetto: così la prossima volta Tommy se ne va direttamente sulla Luna!!!
- “E allora cosa dovrei fare, secondo te?”
- “Cerca di capirlo.. cerca di capire perché ha fatto una cosa del genere, perché si è comportato così…”                                                                     E mentre mi diceva questo arrivammo in spiaggia. Le sue parole non avevano avuto alcun effetto su di me. Continuavo a blaterare: “Cosa gli è saltato in mente! Ma come è possibile che un ragazzino si allontani così, senza permesso, senza chiedere niente?” E Lei che fa? Si mette a giocare con un cane!! Manco a dirlo l’avrei uccisa!! “Sara non è il momento le dico!” E Lei, a malincuore, mi segue.. Lo ha sempre fatto!! Troviamo Elena e Tommy e alla vista di loro due, tranquilli e distesi al sole ad abbronzarsi, non c’ho visto più!!! Lo stavo raggiungendo senza pensare quando Lei mi ferma:          
- “ Aspetta: cosa hai intenzione di fare?”
-  “Non lo so… offro un gelato a tutti!”
- “Senti penso solo che non lo dovresti aggredirlo di fronte a tutti suoi amici.. Peggiorerebbe solo le cose!”
- “Io voglio peggiorare le cose! Tommy si deve ricordare questa giornata per molto tempo!”
- “Senti, non voglio insistere.. Ma non mi sembra una tattica molto efficace..”  
Aveva ragione Lei. E infatti averlo aggredito non ha portato a nulla!! Dopo il nostro solito scontro, io e Tommy non ci guardavamo nemmeno quando Lei si è messa a fare il bagno con il cane!!! È riuscita a far rilassare Elena, fin lì pietrificata, a far togliere le cuffie a Tommy e a far sorridere anche me.. Devo ammettere che all’inizio l’avrei uccisa ma quel pensiero è durato un nano secondo: quel sorriso sulla faccia di Tommy mi mancava e l’avevo rivisto grazie a Lei!!! Però questo non gliel’ho detto!!! Né in macchina, né dopo quando si è venuta a scusare per la sua bravata… Ma ripensandoci.. quante cose avrei voluto dirle, e non l’ho mai fatto…
- “Drinnnn.. Drinnnn!”
 Ecco.. anche questa notte l’ho passata in bianco.. sì. In bianco a pensare a Lei, la mia Sara!!!”
 
Sara
- “Drinnnn.. Drinnnn!”
“Ecco.. anche questa notte l’ho passata in bianco.. sì. In bianco a pensare a Lui, il mio Lorenzo!!! Già, quell’uomo insopportabile, chiuso e introverso che ho conosciuto in aereo, sul volo per Roma il giorno del mio matrimonio. Del mio mancato matrimonio, dovrei dire!!! Era così diverso da me: per il serio e integerrimo Lorenzo Martini valeva solo la logica.. Ricordo ancora quando, durante il viaggio da Pisa a Roma, ci imbattemmo in una discussione circa “Un amore splendido!!!”..
 - “Ma come fai a non trovare romantico un film che si intitola un amore splendido!!”
 - “Ma spiegami perché Deborah Keer non può dire a Cary Grant che ha avuto un incidente e non può più camminare?” 
- “Perché no! Perché sono cose… Lei lo ama!”
- “Appunto!” 
- “Appunto! Non vuole che lui stia con lei solo perché lei sta su una sedia a rotelle, eh!”      
- “Magari lui vuole stare con lei sedie a rotelle o non sedia a rotelle!”
- “Va beh, ma lei questo non può saperlo!”
- “No! E finché non telefona non lo saprà mai!”
- Sì ma tu ragioni troppo logicamente!”
- “E come devo ragionare, logicamente no?!!?”
Niente: sembrava un computer, fino a quando parlò a quei poliziotti. “Senta sono quindici ore che sono in viaggio. Io voglio solo andare a vedere mia moglie e mio figlio. Sono otto mesi che non li vedo e mi mancano. Da quando il mio matrimonio è finito, io.. La mia vita si è fermata. Voglio solo andare da mia moglie, guardarla negli occhi e dirle che.. dirle che mi dispiace e che non avrei dovuto lasciarla da sola.” Sono rimasta senza parole. Già! Proprio io che avevo straparlato per tutto il tempo. Ma mentre arrivavo in chiesa quelle parole mi hanno fatto riflettere.. Io non sentivo neanche la metà delle cose che Lui provava per Veronica.. E non avrei fatto metà delle cose che Lui voleva fare per riprendersela. Così siamo arrivati.. “Eccoti arrivata: contenta?” mi chiese.. “No!!” avrei voluto dire… Ma non ho detto nulla.. Sono scesa dalla macchina... “Conoscerti è stato molto…” aveva iniziato Lui, contento di liberarsi di me!!! “Bello!!! Conoscerti è stato molto bello!!” ho continuato io!!! E l’ho abbracciato, prima che andasse via, da sua moglie, prima che io andassi da Giuliano giusto per lasciarlo sull’altare. Ricordo ancora il sapore di quell’abbraccio. Mi sono sentita per un attimo completa, a casa, al sicuro, certa che tutto sarebbe filato liscio. Le stesse emozioni che ho sentito quando quella sera, nella cucina di casa Martini, Lorenzo mi confessò che erano mesi che non operava più. Lo abbracciai: non sapevo cos’altro fare. Ero dispiaciuta e spaventata. E non sapevo perché. O forse lo sapevo. Da quando l’ho visto ho sempre pensato che fossimo destinati e quando mi ha detto che era un medico, uno dei più grandi chirurghi in circolazione, ho pensato che fosse un segno del destino. Se mai fossi stata male sarebbe stato Lui a operarmi.. E invece… Rimanemmo abbracciati non so per quanto tempo. Poi, però, arrivò un messaggio di Veronica… E allora ritornammo alla realtà.
-  “E’ Veronica…”
- “Capisco.. beh!! Vuoi che ti faccia una tisana così cerchi di dormire?”
- “No, grazie!! Preferisco andare a coricarmi un po’!”
- “Ok.. Cerca di dormire.. e se hai bisogno di qualcosa, sappi che ci sono!!”
- “Grazie Sara. Sei un angelo!!”  
Mi disse andando via, dopo avermi dato un bacio sulla guancia. Anch’io sono andata a letto, ma non ho chiuso occhio. Avrei solo voluto stare con Lui.. Ma Lui voleva Veronica… Me l’aveva detto a chiare lettere: al bar, la prima volta che abbiamo bevuto insieme il Bloody Mary; la mattina dopo il compleanno di Tommy; durante quella notte d’insonnia in cucina. “Sei felice?” gli avevo chiesto io. “Sì, credo di sì.. molto” aveva risposto Lui.. “E allora sono felice anch’io” ho concluso io, cercando di essere convincente. In quel momento, stavo mentendo a Lui, ma prima ancora a me stessa.. Ma dovevo farmene una ragione.. Guardare avanti!! C’era il Bar.. e Stefano.. già Stefano. Dalla prima volta che l’ho incontrato ho avuto la sensazione di potermi fidare di lui. Mi sono sentita corteggiata e amata dal primo incontro al Bar. Mi ha assecondato, senza conoscermi, anche nella pazzia del ballo, tant′è che di sera avevamo un appuntamento ma io…. Beh io ho messo al primo posto Lorenzo…
- “Ogni volta che sono triste e arrabbiato o che mi succede qualcosa, ci sei tu vicino a me!”
- “Quindi mi stai dicendo che porto sfortuna?!?!” avevo scherzato io.
- !No! Ti sto dicendo che quando ho bisogno di te, tu sei sempre lì a darmi una mano!”      
- “Beh.. In effetti: adesso che conosco il tuo segreto potrei anche ricattarti!”
- “Non ti conviene. Tutti abbiamo degli scheletri nell’armadio e un giorno potresti aver bisogno di un amico, di una persona di cui fidarti!”
- “Non è una questione di utilità!”
- “Va beh: hai capito cosa voglio dire! È bello sapere  che ci sono delle persone a cui vuoi veramente bene che custodiscono i tuoi segreti!”
E′ così che ho deciso di dare una chance a me e Stefano! Sono corsa da lui e da lì è iniziata la mia storia.. Ero contenta. Me lo disse anche Lui: “Io non ti ho mai vista così.. serena!” Peccato che in cuor mio sapevo di non essere felice e completa, qualcosa che provo solo quando sto con Lui …
“Sara! La colazione..” Mi avvisa Marco!!!
“Scendo!” dico io, cercando di dimenticare il vuoto che sento ogni volta che penso a Lui.. “Quello pensa a un’altra e tu ti struggi per Lui??? Forza: la vita va avanti!” Così mi alzo e mi preparo. “Ci vorrà molta pazienza.. “Quella” vorrà cucinare un pranzo di Natale fatto solo di tofu e seitan e Nonno Libero e Ave non glielo permetteranno mai!!! Immagino già la scena… Meglio armarsi di tanta pazienza per vivere.. beh, quello che potrebbe essere l’ultimo Natale della mia vita! Il primo con Lorenzo, l’uomo che, nonostante tutto, amo con tutto il debole e malconcio cuore!”
 
Natale 2013, ore 8.30
Veronica: “Libero, veramente! Non è un disturbo. Mi fa piacere cucinare.. E’ un modo per ricambiare la vostra ospitalità!!”
Nonno Libero: “Ma no!!! Ti ho già detto che non ti devi sdebitare di nulla!! Sei la moglie di mio nipote, sei una “Martini acquisita”. Il tuo posto è qui con noi e non devi ricambiare con nulla, tanto meno devi stancarti preparando il pasto per un reggimento!”
 Nonna Enrica: “Sì, mia cara. Libero ha ragione!! Qui ci pensiamo noi vecchi!!! Tu goditi il Natale con la tua ritrovata famiglia!!!!”
Intanto in cucina Lorenzo, Tommy, Elena, Bobò , Giada, i piccoli di casa, Palù e Jonny, Marco e Maria continuano a fare colazione lanciandosi sguardi divertiti.
Tommy: “Sì, sì… Altro che gentilezza!! I nonni hanno paura del seitan e del tofu!!!”
Tutti ridono alle parole veritiere di Tommy, anche Lorenzo che però quando alza gli occhi diventa serio. E’ appena entrata in cucina Sara con una faccina pallida e stanca. “Avrà passato un’altra notte insonne…” pensa Lorenzo, che la saluta insieme agli altri. Libero, Enrica e Veronica sono troppo occupati a fare il menu del pranzo di Natale (già perché Veronica non demorde e vuole preparare per forza qualcosa!), ma ad Ave non sfugge l’aria fiacca di Sara e così le chiede:          
- “Mia cara, tutto bene?”
- “Sì Ave. Grazie!! Sono solo un po’ stanca!!! Sta notte non ho dormito molto bene… Per la verità non ho chiuso occhio!”
- “Sara ma hai per caso litigato con Stefano? No.. te lo chiedo perché ieri hai detto ai nonni che non sarebbe venuto né per il cenone, né per il pranzo di Natale!” si inserisce Marco
- “No, no… E’ che sta con la nonna. Sai teme possa essere l’ultimo Natale che stanno insieme e allora... Ma comunque no.. stiamo benissimo!!!”
-  “Va beh… magari sta notte ti porta l’olio!!” dice Lorenzo, con lo sguardo che è un misto di disappunto e fastidio.
- “Magari glielo porto io!” risponde Sara, abbastanza seccata, prima di alzarsi. “Vado a prendere le lucette in mansarda.. Quelle sulla scala si sono fulminate!” dice senza degnare di uno sguardo Lorenzo, già pentito della battuta di prima.      
Marco, Maria, Ave, Enrica e Libero si guardano con aria di chi ha capito tutto ma fa finta di non aver capito niente. Intanto Veronica torna in cucina con un libro di ricette.
- “Ecco: ho trovato un dolce macrobiotico… Mi metto subito all’opera! Amore, mi aiuti???” chiede a Lorenzo.
- “Sono sicuro che te la caverai anche senza di me.. E poi guarda quanta gioventù oggi non vede l’ora di cimentarsi nell’arte culinaria..” dice Lorenzo uscendo dalla cucina tra le proteste dei giovani e gli sguardi complici dei grandi.
Uscito dalla cucina, Lorenzo si precipita in mansarda. C’è la porta aperta. Entra e vede Sara, abbastanza agitata, sbraitare contro dei birilli che faticano a stare in piedi..
- “Nervosetta stamattina!!”
- “Già!! Quindi se non vuoi che me la prenda con te, togliti dalla mia vista!!!”
- “Perché??? Altrimenti che fai?? Mi…”
- Lorenzo non sto scherzando!!!” dice Sara e nel farlo apre un vecchio armadio.
Dispiaciuto Lorenzo apre la porta e fa per andarsene quando si accorge che sta per cadere un pacco da sopra l’armadio. Spaventato lascia la maniglia della porta, e corre da Sara. L’afferra e la spinge via, cadendo su un divano, come quella volta in cantina. Sara, ignara di quello che stava per accadere, gli dice:
- “Ma con cosa hai fatto sta mattina colazione? Con il rum???”
Nel dire ciò sente un gran tonfo. Si volta e si accorge che, proprio nel luogo in cui stava lei fino a un secondo prima, ora ci sono vecchi arnesi arrugginiti, appuntiti e molto pericolosi.
- “Come vedi non ho bevuto il rum, altrimenti i miei riflessi non sarebbero stati così pronti!” controbatte Lorenzo, che poi aggiunge: “Ti sei fatta male?”
- “No, no… Scusa.. sono..”
- “Sì.. un disastro!!! Lo so!!!”
  E rimangono lì a guardarsi per un po’ di tempo fino a che non sentono qualcosa che sbatte. È la porta della cantina. Sara e Lorenzo si guardano e scoppiano a ridere..
- “Ho un déjà-vu!” dice Lorenzo.
- “No, non preoccuparti. Questa è una cantina vecchia ma la porta si apre” dice Sara mentre si alza. “Vedi?” Si avvicina alla porta, cerca di aprirla ma non ci riesce! “Lorenzo.. Non si apre!!”
- “Si certo… Va beh: meglio versione simpatica che arrabbiata, però!”
- “No Lorenzo. Non sto scherzando. La porta non si apre!”  Lorenzo allora le si avvicina e, sfortunatamente, capisce che la sua dolce Sara non sta mentendo.
- “E adesso??” le chiede Lorenzo.
- “Adesso agiamo!!!” e così Sara incomincia a urlare e sbattere contro la porta. Lorenzo la guarda divertito. Gli ricorda quel pomeriggio di quattro mesi prima quando, per recuperare quella stupida macchinetta del caffè, sono rimasti chiusi in quella cantina per ore. Allora era seccato: aveva il pranzo con Veronica. Anche ora c’è Veronica, c’è tutta la famiglia giù; eppure non riesce a non essere contento di essere lì con Lei. Mentre la guarda si accorge di una chiave e gli vengono in mente le parole di Libero: “Se andate in mansarda, state attenti: la porta si chiude da sola. Se vi capita, c’è la chiave su una mensoletta poco stabile. La mettete nella toppa e…” “E uscite!!” aveva continuato Enrica prendendolo in giro.  Ecco: bastava dire a Sara della chiave e fine dei problemi. Eppure la prende, la nasconde e le dice
- “Va beh. Stai calma. Tutti quanti sanno che stiamo qui. Quindi appena noteranno la nostra assenza, presto o tardi, verranno a vedere se va tutto bene e il gioco è fatto!”
- “E fino a quel momento che facciamo?”
- “Cerchiamo le lucette così  dopo cambiamo quelle che si sono fulminate” le risponde con un sorriso e si mettono a cercarle.
Nel frattempo giù in cucina, Libero, Ave ed Enrica avevano sentito quegli strani rumori, rumori ai quali  Veronica, impegnata con tutti i ragazzi, non aveva dato peso. I tre allora, inventarono una scusa e andarono a dare un’occhiata. Anche Marco e Maria erano per le scale e i cinque si ritrovarono fuori la porta della mansarda. Erano un po’ preoccupati, non sapevano cosa pensare quando incominciarono a sentire delle risate. Aprirono leggermente la porta e li videro. Lorenzo vestito da Babbo Natale ballare un valzer con Sara. Si guardarono tutti e cinque e andarono via. La più perplessa era Maria, che, scese le scale, disse:
- “Ma perché non abbiamo aperto la porta  e li abbiamo tirati fuori di lì?”
- “E perché… perché facciamo che il destino faccia il suo corso!!!” disse Enrica che, insieme a Libero e Ave ritornarono in cucina.          
- “Ora te lo spiego io!” disse Marco, e insieme andarono fuori in giardino a parlare.
Intanto in mansarda Sara e Lorenzo, che aveva tolto quel vecchio costume, continuavano a divertirsi, a prendersi in giro, cercando le lucine di Natale. A un certo punto mentre scherzavano Sara non rispondeva più e Lorenzo si preoccupò. Si voltò e non la vedendola, lasciò alcuni libri di chirurgia di Lele che stava leggendo e andò a cercarla. La trovò seduta, incantata, con il viso abbassato.
- “Sara, oh: stai male??”
- “Eh: no, no..”
-“Che hai lì?”
- “Niente!!”
- “Dai, fai vedere!!” e le tolse dalle mani quello che era un vecchio dvd di “Un amore splendido!” Lorenzo la guardò e le disse:     
- “Che dici: vediamo se quella vecchia tv con il lettore funziona e ci vediamo questo film che ci perseguita?”  
“Per litigare ancora su se Deborah Keer abbia sbagliato o no a non dire a Cary Grant che è su una sedia a rotelle?”
 - “Certo! A me piace litigare con te!! Su forza… alzati e dammi una mano con la tv!”
 
Frattanto, in cucina, Veronica inizia a domandare di Lorenzo. Ave, Libero, Enrica non sanno più cosa dire. Anche Marco e Maria non hanno una grande fantasia, soprattutto quando Veronica si accorge dell’assenza di Sara. Così irrompe Tommy. I cinque si guardano, preoccupati che le loro mille bugie vengano a galla. Ma ecco che …
- “Mamma Sara è con Stefano. Papà è uscito a fare quattro passi.. Mi ha detto che tra un po’ torna. Quindi tranquilla e passami il tofu!!”          
- “Ecco Tommy, ciapa il tofu!” dice Ave.
Intanto Libero, Enrica Marco e Maria si avvicinano.
-“Ma Tommy lo sa che Sara e Lorenzo sono insieme. Perché si è inventato questa cosa?” dice Maria.
– “Perché la nonna ha ragione: le minestre riscaldate non funzionano!! E poi Sara è stupenda.. ma non ditelo alla mamma!” dice Tommy tutto d’un fiato, per poi ritornare dai suoi cugini.   Rimangono tutti storditi, felici. Fino a che Marco dice:
- “Bene.. Però ora è meglio che vado a chiamarli perché se no questo Natale ce lo ricorderemo a lungo!!!” e va in mansarda.

Intanto in mansarda:
- “Allora??? Questo film ce la faremo a vederlo per Natale dell’anno prossimo????”
 - “Fatto! Su dammi il dvd!!”
Ma, proprio mentre Sara stava per passare il dvd a Lorenzo..
- “Oh ma che fate ancora qui??? Ste lucine le state fabbricando??” dice Marco tutto d’un fiato, cercando di sembrare il più naturale possibile.
- “No è che siamo rimasti chiusi dentro e.. va beh: menomale che sei arrivato tu!!” dice Sara, in realtà dispiaciuta dell’arrivo del fratello e, senza neanche voltarsi da Lorenzo, con il dvd ancora in mano va via.
Lorenzo guarda Marco e gli sorride poco convinto e poi va via. E rimasto lì da solo, Marco spegne la tv e torna giù, ancora più preoccupato per il casino in cui la sua sorellina si sta infilando.

In cucina entra Sara e dopo poco anche Lorenzo.
- “Come è andata la passeggiata, amore?” dice Veronica.          
- “La passeggiata?” le risponde Lorenzo, confuso.
 – “Sì Tommy ha detto che sei andato a fare quattro passi..”
- “Sì papà: tu sei stato un po’ in giro e Sara è stata al bar.. Però ora siamo tutti qui e possiamo mangiare… Su a tavola!!” conclude Tommy.  
Così Sara e Lorenzo si siedono a tavola scambiandosi un sorriso. E così tra una portata tradizionale e una tratta dalla dieta “macrobiotica” il pranzo di Natale si dilunga per tutto il pomeriggio. Poi c’è il momento della tombola, dei cartoni animati dei piccoli. E quello dei regali.
Sara e Lorenzo erano stati sempre insieme, non si erano mai persi d’occhio ma ad entrambi quel tempo non bastava. Ma era arrivato l’ora di andare a letto. Così Lorenzo seguì Veronica in garage, e Sara salì in mansarda. Non riuscirono neanche ad augurarsi la buona notte.
La Levi si cambiò, aprì la finestra ma..
- “Sta sera niente stelle!!! Sì ma io non ho sonno… E ora che si fa?” si chiedeva lei. Nel dire questo l’occhio le cade sul comodino dove prima di pranzo aveva riposto il dvd di “Un amore splendido”. “Mi sa proprio che ora ti vedrò per l’ennesima volta!!” e così scende in salotto.
Il tempo di accendere la tv e vedere scorrere i primi secondi del dvd che Sara sentì la mano di qualcuno sulla spalla. Si voltò di scattò e trovò Lorenzo
 “Che fai? Vedi “Un amore splendido” da sola?? E chi cercherai di convincere che Deborah Keer ha ragione?? Su fammi spazio che devo difendere il povero Cary Grant!” E così il dottor Martini si siede accanto a Lei.
- “Sicuro che non ti addormenti??”
- “Scherzi?! Sono notti che non dormo! E adesso: silenzio!” le dice sorridendole.       
E così si mettono a vedere il film, seduti, vicino, come quella volta, il 29 settembre, il giorno dopo la loro notte d’amore. Lei era andata al cinema dopo aver letto della prima su un giornale; Lui l’aveva causalmente scoperto per strada. E lì, in un cinema semideserto, si erano ritrovati, tra lo stupore e l’imbarazzo. Quella volta guardandola ripetere a memoria le battute gli aveva fatto tanta tenerezza, la stessa che provò quando notò che gli occhi di Sara diventavano lucidi nel vedere i primi fotogrammi del film. Ma quella volta Sara non recitò nessuna battuta a memoria perché,  senza accorgersene, si ritrovò addormentata abbracciata a Lorenzo, anche Lui vinto dal sonno. Erano notti che non dormivano. Le trascorrevano guardando il soffitto, pensandosi.. E ora stavano lì, insieme e ci rimasero tutta la notte, fino al mattino. Lì li trovarono Libero e Enrica.
- “Come sono belli..” disse Enrica.
- “Già.. Se solo lui capisse che Cosa non è giusta per lui e lei capisse che Coso, sì.. è un bravo ragazzo, ma non è giusto per lei..”
- “Sì va beh.. Ora bisogna svegliarli se no Veronica…” lo interruppe Enrica.
- “Sì, ma facciamolo in modo discreto!”
Si nascosero in corridoio quando Nonno Libero urlò:
- “Enrica su! È mattina. Smettila di parlare che non ti sopporto!!”         
Sara e Lorenzo si svegliarono di colpo e si sedettero sul divano.
- “Va bene, Libero! Però stai calmo!!”
- “Buongiorno ragazzi! Già svegli?” chiese Libero.
- “Sì, sì..” risposero in coro.
- “Bene! Che dite: facciamo colazione?”
- “Sì, arriviamo!”
Sara e Lorenzo si alzarono e si guardarono.         
-  “Sbaglio o abbiamo dormito “questa notte”?” chiese Sara.
- “Un miracolo, dato che su questo coso è un impresa impossibile!”
- “Già!” scoppiò a ridere Sara.
- “Lorenzo ma che ci fai qui?” li interruppe Veronica.
- “Mi sono alzato e sono venuto a vedere i titoli del tg!” improvvisò Lui.
- “Anche tu guardi il tg?” chiese Veronica a Sara, infastidita.
- “No.. Io cercavo il mio dvd! Eccolo… Ehh vado a fare colazione! Ci vediamo dopo!”
“Che fai tu: non vieni a fare colazione?” chiese Veronica a Lorenzo, visibilmente innervosita.
- “Sì. Mi cambio e arrivo” le rispose Lorenzo che si sentiva come se si fosse svegliato da un sogno che desiderava non finisse mai.
 
 
In questo episodio, i riferimenti sono ai seguenti episodi:
- 9x01 Dall’America con amore
- 9x03 Una giornata al mare
- 9x04 Un pappagallo è troppo e due sono pochi
- 9x09 Un amore splendido
- 9x13 Insonnia d’amore
- 9x15 La scelta di Anna
- 9x16 Murales d’amore
 
   
 
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