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Autore: krastykrab1    23/08/2014    2 recensioni
Storia creata grazie all'aiuto di "ShadowMewtwo99".
La storia parla di 5 ragazzi catapultati a digiworld, con l'intendo di salvarlo!!
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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5 è il numero che rappresenta molte cose, squadre, costruzioni, oppure… il numero dei prescelti che salveranno un mondo lontano… lontano ma allo stesso tempo vicino…


Nell’aria si avverte una vaga tristezza, le strade sono deserte, grigie come il cielo, in una scuola come tante sta iniziando una grande avventura….

Nella sezione 2°E si sta svolgendo una normalissima lezione di storia, un ragazzo alza lo sguardo verso l’orologio appeso appena sopra la lavagna, esso segna le 10:45.
Improvvisamente dal cielo cupo si scaglia verso il basso un fulmine creando un rumore assordante, nella stessa classe un altro ragazzo balza dalla sedia spaventato.
- Wah! Che è stato?- disse riprendendo fiato.
- Un fulmine.- gli rispose lo stesso ragazzo che guardava con attenzione l’orario.
- Oh… bello, era parecchio forte eh?-
- Sì.- rispose con freddezza per poi uscire dall’aula senza voltarsi.

- Emanuel aspettami!- lo raggiunse un ragazzo dai capelli corvini sparati all’indietro.
- Ciao Drake.- il corvino si fermò due passi dietro il fulvo che aveva l’impressione di essere parecchio nervoso.
- Che hai? Dormito male?-
- No, se per questo dormo sempre male…-
- Non indago oltre, vieni con me alle macchinette?-
- Ti seguo.-
Lungo il corridoio c’erano un via-vai di ragazzi intenti a contendersi il primo posto lungo una serie di macchinette, ma ad un certo punto dalla tasca di entrambi i ragazzi fuoriesce una luce argentea.
- Che cazz…-
La stessa luce cominciò a brillare fino a far risplendere l’intera scuola, i due si sentirono rivestiti da un lieve calore e sparirono nello stesso istante.

Nessuno si accorse di nulla.


I due aprirono lentamente gli occhi, la loro vista era lievemente sfocata.
- Cosa? Dove sono finito?! Drake?- il corvino non rispondeva.
Il rosso allora si alzò notando che distese a terra c’erano altre 3 persone, due ragazze e un ragazzo seduto che si toccava la fronte.
- Scusa tu.- riconobbe quelle persone, andavano tutte nella sua stessa scuola
- Oh hei, ti sei svegliato!-
- Dove siamo?-
- Non lo so, il mio cellulare ha cominciato a brillare e…-
- Ti sei ritrovato qui.- lo interruppe.
- Esatto…-
Entrambi si guardarono intorno, dietro di loro si estendeva per kilometri una vallata di rocce di colore blu, colore dovuto alla poca luce che si infiltrava tra le nuvole che coprivano un infinito cielo rossastro.
- Che facciamo?-
- Non lo so, non c’è campo qui…-
- Cerchiamo di svegliare gli altri.- rispose il rosso
- Sì… ma prima dimmi come ti chiami.- gli sorrise l’altro
- Emanuel.- gli rispose con risolutezza.
- Io Simone! Piacere!-
- Rimandiamo a dopo le presentazioni.-
- Ok… che noioso…- concluse a bassa voce.

- Drake! Drakeee! Svegliati Dio santo!-
Il ragazzo riprese a fatica conoscenza.
- Che è successo?-
- Niente domande bro, non otterresti risposte…-
- Wow che bel posticino per organizzare una festa.- osservò Drake ironico.
- O per morire male.- controbatté Emanuel 
Nel frattempo Simone era riuscito a risvegliare le due ragazze, quella più alta dai capelli castani camminava in modo regale mentre dietro di lei camminava a piccoli passi una ragazzina mora.
- Ema!-
- Bene, le hai svegliate.-
Il biondo sorrise.
- Tu!- una delle due indicò con fare aggressivo Emanuel, lui non rimase intimidito dai bruschi modi della ragazza. - Che vuoi?-
- Non litigate! Piuttosto cerchiamo di capire dove siamo!- Simone si mise in mezzo ai due.
- Se lo dici tu…-
- Sembra che qui qualcuno abbia una certa influenza sulle ragazze.- osservò Drake rialzandosi da terra spolverando il suo giubbino rosso. - Se sapevo che eravamo in compagnia portavo le casse.-
- Piantala Drake!- lo sgridò il rosso sedendosi su una delle rocce alle sue spalle.
- Immagino cercava di sdrammatizzare, comunque invece di litigare collaboriamo per capire dove siamo e perché ci siamo finiti!-
- Giusto!- esclamò Drake.
- Parto col presentarmi per chi non mi conoscesse, io sono Simone!-
- Drake!- il corvino alzò la mano tenendo lo sguardo basso.
- Io m-mi chiamo Sharon…- la ragazza rimasta muta fino a pochi attimi prima si fece avanti abbozzando un sorriso.
- Io Sandra.- disse scocciata la castana. - E tu?- indicò nuovamente il rosso.
- Emanuel, come se potesse importarvi…-
- Certo che ci importa! Ora siamo amici!- Simone tese la mano in avanti.
- Senti “amico guarda un po’ dietro di te…- gli rispose Emanuel deglutendo.

I ragazzi si girarono, sopra di loro si emergeva un enorme tempio placcato lungo quattro colonne che lo sostenevano di lastre d’oro.
Drake, Sandra e Sharon rimasero senza parole, gli altri due non sembravano troppo sbigottiti.
- Se quello è un tempio ci troviamo in una località turistica!- disse speranzoso Simone.
- Non mi importa cosa sia! Me ne voglio andare via da qui!- sbraitò Sandra.
- Calmati ce ne andremo presto fidati!-
Alle parole del biondo Sandra arrossì lievemente.
- Non ho bisogno che mi rassicuri.- disse altezzosamente.
- Che ne dite se andiamo a dare un occhiata? Magari c’è qualcuno del personale…- propose Sharonn
- Ottima idea, se non altro ci facciamo un giro.- sbadigliò Drake mettendosi le mani dietro la testa.

I ragazzi scalarono velocemente la collina arrivando ai piedi del tempio.
- Che strane incisioni, sai di che si tratta Ema?-
Il ragazzo osservò quelle incisioni che a primo impatto non gli ricordavano nulla.
- Parlano di cinque guerrieri leggendari.- affermò 
- Richiamati in un’altra dimensione per proteggere l’equilibrio della luce.- continuò Simone con sguardo vuoto.
- Riuscite a leggerle?- domandò Sharon.
- N-non credo… è come se… le parole comparissero da sole…- disse tentennante il biondo
- Che cretino! Smettila di fare l’esaltato e andiamo a vedere!- lo riprese la bruna.
Salirono le scale che parevano interamente fatte di granito fino ad arrivare davanti ad un immenso portone.
- Entriamo.- esclamò Drake spingendo una delle due parti del portone.
Si aprirono entrambe di scatto e dal fondo di quell’infinita scala di intravedevano cinque piccole luci.
   
 
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