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Autore: Shiwriter    23/08/2014    2 recensioni
Sarah ha gli occhi grandi, verdi. Occhi sempre intenti a guardarsi intorno alla ricerca di persone sensibili come lei, che sappiano apprezzare le piccole cose, amino i libri e il mondo che si crea dentro di essi, e che magari ascoltino anche qualche canzone dei Bastille...
Catapultata in Inghilterra così velocemente da sembrarle un sogno, Sarah non immagina che nei suoi pensieri al posto della preoccupazione per il nuovo lavoro e il nuovo appartamento si farà strada qualcosa di molto più profondo e importante che sconvolgerà piacevolmente le sue giornate...
Genere: Introspettivo, Poesia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8. Better to know?

Entrarono nel locale semibuio uno per volta, passando dalla piccola porta verde che dava sulla strada. L'insegna "Inn's pub" penzolava storta sopra lo stipite e delle venature brillanti lungo i bordi delle lettere facevano pensare che un tempo la scritta fosse stata dorata. Attraverso le vetrate non si poteva scorgere quasi nulla, se non lo sfavillio ambrato dei boccali di birra sui vassoi. 
Kyle, che era davanti agli altri, ruotò il collo e fece scivolare lo sguardo tra i tavoli per trovare Janna. Poi notò la sua bombetta nera sopra i capelli biondi e la raggiunse seguito dagli altri.

Sarah p.o.v.

Dall'esterno quel locale non prometteva nulla di buono ; se non fosse stato per la piccola scritta " Open" sul vetro, avrei pensato che fosse chiuso. Ma una volta entrata dovetti ricredermi: i tavoli di legno scuro e la luce fioca delle lampade creavano una sensazione di tranquillità mentre il viavai di cameriere con i bicchieri traboccanti dava vita a quel posto.
Raggiungemmo Janna che era splendida nel suo abbigliamento hipster, e mi sedetti tra lei e Dan.
Le nostre birre non tardarono ad arrivare così brindammo subito alla riuscita dell'intervista e al futuro della band. Al secondo giro di bicchieri eravamo già tutti più allegri e cominciammo a scherzare senza badare più al volume della voce.
Poi, mentre parlava con i ragazzi, Dan prese la mia mano sul tavolo accarezzandone distrattamente il dorso con il pollice, e subito la sentii bruciare per lo sguardo degli altri. Un sorrisetto compiaciuto si distese sulle labbra di Will.
- A proposito di futuro...- cominciò per cambiare argomento - diteci cosa avete fatto di bello oggi, ho saputo che alla sede della radio siete arrivati insieme...- concluse rivolto verso me e Dan. Lui lasciò la mia mano e io avvampai, concentrando il mio sguardo sulle sue converse rovinate.
-Abbiamo parlato del nostro merchandising.- fece Dan negando l'evidenza ma senza mentire. - Avete presente quella salsa che dicevamo? Sarah ha detto che possiamo produrla e venderla ai fan.-
Kyle e Woody si mostrarono subito entusiasti e Will stava per ribattere qualcosa quando Janna ci salvò da quell' inquisizione:
-Allora che ne dite di farcela assaggiare? Qui se non sbaglio fanno la vostra preferita!-
Woody non se lo fece ripetere due volte e fermò una cameriera per ordinare salsa e abbondanti patatine. Io allora sollevai lo sguardo ringraziando Janna con gli occhi e vidi Will che dopo aver chiuso la bocca sorrise, arreso.
Appena la cameriera tornò i ragazzi si avventarono sulle patatine, inondandole di salsa, così li imitai, forse con troppa leggerezza. Presa dalla fame e dalle risate mi ero completamente dimenticata che Dan avesse parlato di salsa "piccante", e ne presi una grande porzione. Non appena deglutii, sentii la gola pizzicare fino a farsi bollente, impedendomi di parlare e tossire. Così con gli occhi colmi di lacrime pregai gli altri a gesti di passarmi da bere e trangugiai il boccale di Janna tutto d'un fiato. 
I ragazzi non riuscivano a smettere di ridere e non appena mi ripresi mi unii a loro, ammettendo di aver fatto una figuraccia.
-Certo che se anche i nostri fan sono così, dovremo creare una salsa un po' meno piccante...-osservò Woody divertito.
-Peccato... Perché è davvero buona!- Kyle immerse altre patatine nella salsa e le ingoiò tutte assieme.  -Sarah, sicura di non volerne un po'?- in risposta feci una faccia disgustata e ridendo asciugai le ultime lacrime causate dal peperoncino. 
Dopo che Kyle ebbe raccontato anche a Janna la lite di Dan con i due discografici, i ragazzi si allontanarono alle nostre spalle per raggiungere il vecchio jukebox: avevano scommesso se ci fosse o meno Hey Jude dei Beatles, così rimasi sola con Janna.

-Ci tiene a te, eh?- Janna sorrise abbassando lo sguardo- Dan, intendo.-
Annuii, avevo già capito. - Penso di sì. Almeno, da come si è comportato in questi giorni.- le risposi.
-Ti guarda come se dovesse convincersi di quanto gli piaci.-
Pensai a quella frase che mi aveva colto alla sprovvista. Janna aveva capito che amare qualcuno fa paura. Che a me fa paura. 
- Forse anche Dan ha paura.- le dissi. E credo che colse subito quell' anche riferito a me.  -Nel senso... Se deve convincersi che io gli piaccio è perché non vuole sbagliarsi e commettere un errore che lo ferisca.- mi spiegai.
-Parli come se Cupido ti avesse fatto qualche dispetto in passato.- a quelle parole mi irrigidii ma lei mi guardò comprensiva.
- Tranquilla, mi è successa la stessa cosa. Capita a tanti per un motivo o per l'altro no? Ma guarda ora, sono felice e non ci ho più pensato.-
Mentre parlava teneva la testa rivolta verso i ragazzi, ma forse il suo sguardo stava spaziando molto più lontano, tra le scene dei suoi ricordi indistinti.
Poi si voltò di nuovo verso il tavolo e lasciò che un sorriso luminoso spuntasse.
- Sai- le dissi- Se penso a quest'ultima settimana faccio fatica a credere che non sia un sogno. Londra, il lavoro, la casa, mi facevano paura prima di partire, ma poi, a dire la verità, da quando sono qui non me ne sono più preoccupata. I ragazzi mi hanno completamente assorbito, non ho avuto tempo di preoccuparmi d'altro, ma "preoccuparmi" di loro mi fa star bene, come se mi garantisse sicurezza.-  
Dopo aver parlato la guardai per vedere la sua reazione, pensavo che mi avrebbe squadrato come se fossi troppo sentimentale, ma il suo sorriso era ancora lì, intatto.
- E poi c'è Dan.- continuai arrossendo- Quando sto con lui mi sembra di conoscerlo da sempre, non c'è nulla che mi imbarazzi o mi blocchi se parliamo e mi sembra che capisca come mi sento, come se pensassimo allo stesso modo. Averlo davanti riproduce l'immagine che mi ero creata da tempo. È stato il mio idolo- ammisi imbarazzata, sperando che Janna capisse - ho ascoltato le canzoni che ha scritto immaginando di poterlo incontrare e ora...
- E ora è meglio di quello che pensavi giusto?-
- Sì, il vero Dan è speciale, è molto meglio.- 

                                                            ******

Dan non fece in tempo a sentire quell'ultima frase. Stava ritornando al tavolo, alle spalle di Janna e Sarah, e aveva ascoltato le sue parole. 
Era una Fan dei Bastille. Lui era il suo Idolo.
Conosceva bene il significato di tutto ciò, così non riuscì a rimanere fermo e le gambe lo portarono subito verso l'uscita; camminò ancora, lungo le vetrine spente dei negozi, poi appoggiò la schiena ad un muretto e non si mosse, anche se era ruvido e gli pungeva le spalle.

Dan p.o.v.

Mi dissi che ero stato uno stupido a non capirlo prima, Sarah conosceva fin troppo bene la band, sapeva sempre cosa fosse meglio per noi, e la maglietta di Twin Peaks avrebbe dovuto dimostrarmelo. Forse avevo deciso di nasconderlo a me stesso, di illudermi che fosse diversa per non perderla, ma non sarebbe comunque durato a lungo. 
Era una fan e si era avvicinata a me solo perché mi aveva giá visto attraverso le foto e i video; desiderava solo conoscermi, come tutte le altre.
Stavo ripensando ancora alle sue parole e più le riascoltavo più facevano male, quando vidi arrivare Kyle, Will e Woody . Feci per allontanarmi ma mi raggiunsero.
- Hey perché sei uscito? Tutto bene?-
- Lei é un'altra delle nostre fan e io sono uno stupido!- dissi praticamente urlando. 
- Perché, non lo sapevi? Non ti ricordi quando ha cantato Poet al recor...- Kyle si interruppe ricordandosi che quel giorno ero arrivato dopo di loro.
- Bene. Tu lo sapevi, voi lo sapevate e non avete detto nulla? Pensavo che la sincerità fra noi fosse naturale, spero che non mi stiate nascondendo qualcos'altro!- mi staccai dal muro e cominciai a camminare veloce verso la fermata della metro. Non sapevo cosa stessi facendo, avevo la testa completamente annebbiata e avevo parlato d'impulso. Più tardi, una volta calmato, avrei capito che i ragazzi non avevano alcuna colpa e che non mi avevano nascosto quello che sapevano di proposito: potevo solo essere arrabbiato con me stesso. 

La facciata bianca di casa mia mi si parò davanti mentre stavo ancora rimuginando sulla serata. Camminare, anzi correre, aveva calmato la tristezza e sotto i muscoli ancora tesi sentivo la tensione sciogliersi.
Mi dissi che avrei dovuto parlare a Sarah, poi entrai e chiusi la serratura alle mie spalle.

Sarah p.o.v. 
Vidi Dan che usciva dal locale a pensai che dovesse parlare al telefono con qualcuno. Tenni d'occhio la porta d'ingresso mentre chiacchieravo con Janna ma lui tardava a tornare. Cominciavo a preoccuparmi, quando i ragazzi fecero ciò che altrimenti avrei fatto io: uscirono a cercarlo. Tornarono poco dopo senza di lui, avvicinandosi al tavolo; vedevo che cercavano di sembrare tranquilli ma il sorriso che avevano prima era sparito.
- Dan è tornato a casa, non passerà il resto della serata con noi. Non se la sente.-ci spiegò Will.
A quelle parole un dubbio si insinuò nel filo dei miei pensieri. Quando aveva camminato verso l'uscita Dan sembrava venire da vicino al nostro tavolo... Avrebbe potuto sentire il mio discorso e fraintenderlo...
Kyle tramutò quel pensiero in una certezza. - Non sapeva che Sarah fosse una nostra fan, e ora che lo ha scoperto ha bisogno di riflettere un po' da solo...- Il suo tono di voce era visibilmente imbarazzato e mi accorsi che evitava di guardare verso di me.
Così mi alzai di scatto e sollevai la borsa dalla panca. - Capisco. Ma credo che abbia capito male, so come si sente, o almeno credo di saperlo. Devo andare... a sistemare le cose- dissi mentre già mi dirigevo all'esterno senza lasciar loro il tempo di rispondere. Vidi Janna che si alzava per venire dietro di me, ma affrettai il passo e svoltai per tornare a casa.
Mentre camminavo non riuscii a non pensare a come si sentisse Dan dopo le mie parole. Le persone mi avevano tradito anche quando avevo riposto fiducia in loro e non era stato facile tornare a fidarsi di qualcuno. Decisi che il giorno dopo sarei andata a parlargli, non potevo permettermi di perdere anche lui, ancor prima che tutto cominciasse.


Spazio Autrice:
lo so che il capitolo non è granchè, ma ho avuto poco tempo per scrivere, scusate se vi ho deluso! Aspetto come al solito consigli e recensioni.
A Presto ;-)
Shiwriter
   
 
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