Arrivato a questo punto della mia vita mi sento in dovere di scrivere una sorta di diario,  non so esattamente perchè, forse voglio vedere se nel futuro qualcosa cambierà. Una cosa è certa, in questo periodo stanno cambiando moltissime cose. O forse più semplicemente le sto rivalutando.
Una cosa fondamentale è che ora sono abbastanza felice, ogni giorno è diverso dall’ altro, prezioso, in un certo senso, anche se non faccio poi molto.
Ora ho un lavoro, quindi il tempo che passo in casa è poco, ma non mi trovo poi male, i miei colleghi sono molto simpatici.
Torno a casa nel tardo pomeriggio e dopo essermi cambiato raggiungo Misaki al nostro parco.
Misaki, il mio piccolo angelo, il tempo che passo con lei è il migliore del mondo, è come se dopo aver trattenuto il respiro tutto il giorno finalmente tornassi a respirare.
Se ci penso però non facciamo tante cose e siamo anche piuttosto silenziosi, ma a me va bene così.
Mi basta sentire la sua mano nella mia, sentirla stringersi al mio braccio, il suo calore, per capire che siamo soltanto noi due, contro tutti gli altri, contro tutti i complotti. Nessuno me la porterà via così facilmente.
Abbiamo anche fatto l’ amore, è stato bello e dolce, proprio come lei.
Avevamo appena finito di cenare a ci siamo seduti sul divano a guardare la tv, uno stupido film romantico ( cosa non si fa per amore ) quando lei ha iniziato a piangere.
“ Misaki, non starai  piangendo per uno stupido film vero? Dai non ne vale la pena” “Non solo per quello Sato, è che stavo pensando che ogni volta che guardavo un film romantico mi chiedevo se anch’ io un giorno avrei avuto un fidanzato. Ed ora ci sei tu, e io mi sento la ragazza più felice della Terra”
Dopo aver ascoltato queste parole ed aver visto il suo bel viso inondato da lacrime di gioia non ce l’ho fatta a non baciarla, la mia piccola e dolce Misaki.
“Misaki, penso di amarti...” “ Lo pensi soltanto? In questo caso dovrai pagare la penale da un milione...” “Cosa?!” “ Il contratto, non ricordi? A amerà B, è la prima clausola” “C’è anche scritto che B farà lo stesso, o sbaglio?”
Ricordo di aver preso il suo mento tra le dita, volevo sentirglielo dire con quella sua voce che non mi stancava mai, volevo registrare in modo indelebile quel momento. Era tutto così surreale.
“ Dimmelo Misaki, dimmi che mi ami” “Ti amo tanto Sato”
Era da tanto che volevo fare l’ amore con lei, ma mi ero promesso che sarebbe stata lei a dirmelo, qualora fosse stata pronta. Sembrava così piccola e fragile e l’ ultima cosa che volevo era farle male.
Inoltre sapevo che se glielo avessi chiesto lei si sarebbe sentita a disagio a causa mia. Perciò aspettai. Fino a quella sera.
Era la prima volta per entrambi ed eravamo un po’ agitati. Cercai di fare il più piano possibile, ma penso di averle fatto comunque un po’ male, era inevitabile comunque.
Da allora l’ abbiamo fatto molte altre volte e ho imparato a non farle male, se possibile quando facciamo l’ amore è più bella del solito.
Ne sono proprio innamorato perso, d’ altronde cosa sarei senza di lei? Un Hikikomori asociale e depresso che passa il tempo a cercare complotti ovunque, come ero prima di incontrarla.
Non so cosa abbia visto in me, eppure ero ciò che cercava, un essere solo e miserabile, un’ uomo che si affezionasse a lei, l’ unica donna in grado di dargli un po’ d’ amore.
All’ inizio tutto ciò mi sembrava assurdo, insomma, all’ inizio il suo mi sembrava un secondo fine, una sorta di scambio, ecco, non so come dire. Non un amore completamente disinteressato, anche se forse non è la definizione giusta.
Ho sempre pensato ai rapporti sociali come una cosa dettata da comuni interessi o da comuni visioni del mondo, ma adesso ho capito la verità. Agli uomini non importa trovare una persona con le stesse passioni, con cui passare del bel tempo in compagnia, la cosa importante è trovare qualcuno da cui ricevere amore, ed ora ho capito che non è per niente una cosa egoista, perchè se lei è felice anch’ io lo sono.
E’ questo il senso di tutto.
Ora che ho scritto queste parole mi sento il cuore molto più leggero, le tenevo dentro di me da molto tempo e non sapevo come esternarle. Potrei farci l’ abitudine a scrivere un diario, ma ormai si è fatto tardi, il mio angioletto mi aspetta e non è saggio fare attendere una signora!