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Autore: yizu    25/08/2014    1 recensioni
Non avevo mai sofferto per amore. A scuola avevo voti ragionevoli. Di amici ne avevo abbastanza, e anche se mi tradivano io rimanevo impassibile. Mia madre è presente poco e niente, ma non do peso a questo. Non avevo mai pianto. Non avevo mai avuto fobie. Non mi ero mai ammalata. Eppure, papà mi lasciò a mamma, scappando dalla realtà e senza rendersi conto che io, semplice bambina, quel giorno, smisi di avere emozioni negative
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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<< Bene, il tempo è finito! Consegnate i vostri test in ordine alfabetico. >> Disse la voce squillante del professore mentre trascrivevo il risultato dell' ultima equazione. Mi alzai lentamente e consegnai sicura di aver fatto pochi errori. All' uscita aspettai come sempre Armin, che però non uscì. Restai una mezz'ora buona a cercarlo, ma senza risultati. Sembrava dissolto nel nulla. Così mi diressi verso casa, decidendo di chiamarlo più tardi. << Sono a casa! >> annunciai appena entrata, sentii solo dei mormorii provenire dalla cucina e così andai verso quella stanza. Appena entrai notai un uomo sulla cinquantina con pochi capelli in testa, una corporatura non troppo robusta e dei occhi verde smeraldo come i miei. Furono questi ultimi a farmi comprendere chi fosse la persona in questione. Notò solo dopo la mia presenza, insieme a mia madre che mi sorrise leggermente. << Ciao papà. >> dissi a bassa voce, perchè non ero sicura che lui fosse chi pensavo. << E-Elena!? >> disse con gli occhi lucidi e con un sorriso stampato sul viso. Annuii leggermente mentre lui si avvicinava a me e mi abbracciava. Ricambiai l' abbraccio semplicemente. Ogni persona avrebbe avuto rancore, ma non io. E questo non mi dispiaceva. Quando si staccò mi accarezzò il viso con il pollice, mentre io accennavo un piccolo sorriso. Dopo ore di conversazione, aperte grazie a mamma che non faceva altro che parlare dei miei meriti, lui si alzò e salutandomi amorevolmente se ne andò. Verso le 19 il campanello suonò a andai ad aprire io. Una volta aperto mi si parò davanti un Armin arrabbiato che si gettò sul divano dove pochi minuti prima ero seduta io, avvolta dalle coperte e con la tv accesa a guardare Glee. Chiusi la porta guardandolo sconcertata. << Ciao anche a te Armin. >> dissi avvicinandomi e rimettendomi sotto le coperte come nulla fosse accanto a lui. Lui mi imitò, per poi rimettersi a vedere con me Glee. Per noi era normale comportarci in quel modo. Avevo capito che stava male, e conoscendolo non ne avrebbe parlato subito. Aveva bisogno, prima di tutto, di pace, cosa che, a quanto pare, Glee gli stava dando. Dopo qualche minuto poggiò il suo braccio sulla mia spalla stringendomi a lui, e consentendomi di potermi poggiare sul suo petto. Quando la puntata finì, mi voltai verso di lui e sorrisi leggermente, lui ricambiò. << Grazie El >> disse con tono calmo e riposato. << Ti va di raccontarmi cosa succede ora e perchè all' uscita non c'eri? >> << Ho litigato con mamma per il mio disordine >> disse alzando le spalle. << Ah capisco, quando hai intenzione di dirmi la verità fammi uno squillo >> dissi fingendo di posare la mia attenzione sulla pubblicità, poichè presa a pensare a cosa turbasse Armin. << Ti è mai piaciuta qualcuna così tanto da diventare pazzo? >> Se ne uscì lui dopo un pò. Mi voltai cercando di leggere quelle iridi azzurre in cui sempre più spesso mi imbattevo. Restai a fissare i suoi lineamenti, più morbidi rispetto a prima. Quando se ne accorse mi sorrise. Io mi decisi a rispondere. << Non sono lesbica, ma se lo fossi penso possa succedermi. Chi è la fortunata? >> Ridacchiai per sdrammatizzare. << Debrah Olsen, ma ho scoperto che è fidanzata con un certo Castiel. E l'ha baciata davanti a me. >> disse lacerando di rabbia quei suoi occhi di ghiaccio e facendomi capire la successione dei fatti. << Quella ragazza castana e bassa di terza? >> chiesi alzando un sopracciglio. << Sì, la conosci? >> << Frequento con lei il corso di arte, se vuoi ci parlo io. >> << Non penso che tu riesca a convincerla. E' abbastanza chiusa e non siete neanche amiche. >> << Uhm, qualcosa mi dice che tra qualche settimana mi dovrai un grosso favore >> dissi maliziosa, mentre lui non capiva. << Spiegati >> << Diventerò la sua migliore amica, e quando starete insieme potrò allontanarmi tranquillamente. >> Ricevetti un sospiro come risposta. <> Dissi in modo convincente. << Spara >> << Se riesco a farti uscire con Debrah, tu mi aiuti con storia dell' arte. Ho un' insufficienza che devo recuperare. >> Allungai la mano in attesa di una stretta che confermasse il tutto. Chi l' avrebbe mai detto che quello sarebbe stato solo l' inizio dei miei guai.
   
 
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