Preparazione del cyborg in corso…
Istallazione dei componenti…20%

Che succede?
Cos’è quella luce?
E chi è questo anziano che mi guarda?
E se è un criminale?
Qualcuno,un robot probabilmente,si avvicina…alza una mano…Cosa vuole fare? Bussa e solo allora mi accorgo che sono rinchiusa in una cella. Guardo sia l’anziano che il robot,spaventata,chiudo gli occhi,li riapro. Mi stanno ancora fissando.
Ma…cosa?
Uno squarcio…dolore…a fuoco a fuoco!Ma non riesco a focalizzare…
dov’è il fuoco?

Componenti istallati…60%

L’anziano sta dicendo qualcosa. Il robot continua a guardarmi.
Cerco di guardarmi attorno,ma qualcosa me lo impedisce,e un dubbio si fa strada tra i miei pensieri,il sistema nervoso mi sta andando in tilt lo sento.
Non ho il controllo del mio corpo.
Conosci te stesso…Chi sei tu?
Chi è?

DANGER DANGER: COMPONENTI A RISCHIO. INIZIARE PROCEDURA DI DISINSTALLAZIONE DEL COMPONENTE A-6.

Uno spasimo scuote il mio corpo,tale da farmi sobbalzare.
Noto che ci sono dei fili elettromagnetici,un monitor che segna uno sfondo nero e delle linee verdi. Qualche cosa in quel movimento strano e spigoloso delle linee mi ricorda … Di quando ero piccolina e giocavo con mio padre. Era anziano e vagamente assomigliante a questo qui.
Di quando giravo in tondo e sfioravo la neve con le scarpette nuove.
Di quando sapevo che ogni cosa aveva un anima,che bisognava essere gentili e non prendersela con gli altri,qualsiasi cosa essi fossero.
Di quando ero…un’umana.
Di quando ero…

PERICOLO:DISISTALLAZIONE ANNULLATA. IL SOGGETTO è A RISCHIO

Improvvisamente mi rendo conto che sento,avverto,ho tutti e cinque i sensi.
:-Alisa…-
Chi è?
Apro gli occhi,terrorizzata:Sapevo ,in qualche modo,che quello era il mio nome.
:-Alisa…Boskonovich.-
Spalanco gli occhi e un altro spasimo mi scuote,mi fa sobbalzare,ma questa volta lo sento,fa male,brucia il corpo,mi sfascia il cuore,me lo riduce in pezzi…Voglio urlare,fermate questa tortura! Ma non ci riesco,dalla mia bocca ne esce un suono strano,un grugnito,e mi stupisco:Non so parlare!
Pero ricordo…ricordo come si fa,ricordo i suoni,il movimento di labbra.
Ricordi strani,flash-back,tagliati a metà,sfocati,come se fossero vecchi film di un epoca lontana,e in qualche modo so che l’epoca in cui ho vissuto era molto più lontana di quella dei miei film immaginari.
Per quanto tempo sono rimasta addormentata,sul ciglio della morte?
Oppure ero già morta?
Rivolgo lo sguardo all’anziano che è ha un’espressione preoccupata,ansiosa e ha una mano sul vetro della mia cabina,i spessi occhiali che non riuscivano a celare le lacrime che stavano per scorrere dagli occhi cerulei.
Un moto di rabbia investe il mio corpo.
Una consapevolezza che mi sveglia ancora di più dal sonno.
Sono stata umana e quello è l’uomo che io con un tempo giocavo,che un tempo avevo chiamato padre.
Devo farcela.
Per lui.

Pericolo cancellato. Soggetto salvato.

:-Alisa!- Adesso la voce di mio padre la sento forte e chiara. È felice. Ce l’ho fatta.
La parte superiore della cella che prima era il mio campo visivo si apre,rivelando il posto in cui ero stata per tutto quel tempo.
:-Alisa!Figlia mia!- L’anziano si avvicina e mi circonda con le braccia esili.
È una strana sensazione che ricordo,pero,di aver già provato.
Una sensazione di calore,di benessere. Ricambio quel gesto tanto affettuoso che si chiama “abbraccio”.
Ora sono di nuovo…
Umana.