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Autore: thebitterend    27/08/2014    0 recensioni
Uno squarcio di vita macabra e pesante raccontata dal punto di vista di una ragazza che, con il mondo circostante, non ha nulla in comune. Il suo obiettivo: distruggere. La sua vita: un inferno a colori. Da definire un miscuglio di noir con tratti drammatici.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Volevo dirti che, sai, mi manchi.
Non quella mancanza frivola, adolescenziale. Mancanza infernale, micidiale. Scioglie lacrime, distrugge l'interno senza pietà, organo che prima pulsava ora dorme di sonno primitivo nella sua culla.
Dolci rumori di sottofondo alleviano le pene e le costole fragili. Nella notte ognuno tace, ognuno gode, ognuno spera, ognuno soffre. Tristezza lacera muscoli, vene, arterie. Non tralascia niente, non tralasci nessuno tu. 
Vorrei assaporarti, divorare il tuo odore, il tuo corpo. 
Vorrei amarti come solo un cuore malato quale il mio sa fare, vorrei osservarti godere nel tuo attimo più fuggente, ammirarti nel tuo nudo più proibito e sensuale. 
Forse vorrei troppe sensazioni, troppe emozioni da raccontare, troppo affetto da provare. 
L'ansia non risparmia me in questo cielo di fine agosto, tiepido, spoglio, neutro. 
Non so descrivermi, non so descriverti. La mancanza ha lacerato il ricordo di te gioioso, di un mostro che ha corazza d'acciaio ma interiora di pura limpidezza e sensibilità.
Vorrei poterti avere, per strozzarti con mani da pianista, per potermi avvinghiare a te e sorridere del momento, per poter degustare l'amaro delle tue labbra e strapparle senza alcuna pietà.
È un gioco, il nostro, dove nessuno esce vivo.
Io sto morendo già, paranoia stritola i polmoni, li penetra, non lascia esalare respiri profondi. Sto per immergermi nelle acque profonde per poi non riemergere più.
Sono stata ingiusta, non ti ho tenuto testa, ho lasciato che avvoltoi mi facessero preda nella leggerezza che questa serata ha.
Mi manchi, tu questo lo sai già.
Ti si legge negli occhi, la lontananza che ci divide, l'orgoglio che ti appartiene, l'insicurezza delle tue azioni, la maleducazione nei rapporti.
Vorrei, ora, commemorare le scintille lampo nelle tue pupille, i tuoi lividi nascosti, ed anche i miei, carezzare un sogno che risulta solo illusione.
Nel silenzio una luce va e viene, si spegne per poi tornare a illuminare le mie parole spicciole. Il buio mi prende con sé a tratti, mi ama e mi odia.
Frescura notturna tenta la mente, fa volare su confini sperduti, sul tuo corpo robusto e fragile allo stesso tempo, sulle tue mani secche e ruvide, fa perdere tra le lenzuola di un letto che, in fondo, non mi appartiene e non esiste. 
Leggere onde annebbiano la vista, sto sprofondando sensualmente in questo oceano nero. 
Non verrai a salvarmi, non lo farai, lo so per certo.
È un gioco, il nostro, dove nessuno esce vivo e io sto morendo già..

   
 
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