Prologo : The Solitude
Ero prigioniero in una terra desolata . Dalla grossa finestra della prigione , nel quale ero incatenato penetravano raggi di sole, flebili e sottili. Sentivo il mio corpo bruciare come il sole caldo d’ estate . , Non sapevo dire con esattezza che giorno fosse , erano mesi che ero rinchiuso dentro quella torre . Per me quello era un altro giorno senza significato, noioso e destinato a concludersi come al solito con una lenta agonia . Quasi quasi desideravo che l’ esecuzione avesse inizio subito . Ma il capo dei guerrieri Homra non aveva ancora intenzione di uccidermi . Aspettava il giorno propizio per l’ esecuzione . Il giorno chiamato L’ inferno sulla terra . Quando il sole sarebbe stato talmente caldo che i suoi raggi avrebbero bruciato la terra . Secondo il capo degli Homra in quel terribile giorno il sole avrebbe anche assorbito i miei poteri , rendendomi un comune mortale . Dovete sapere che io in realtà sono l’ erede del potere supremo detto “Fiamma della vita” . Gli uomini di Homra ritengono che questo potere fosse pericoloso e per questo motivo mi avevano catturato ed io non ero riuscito a fuggire . I guerrieri di Homra si ritenevano dei protettori della pace universale , ma erano i primi a fare del male alla gente . Infatti , qualche anno fa avevano dato caccia ad una ragazzina minuta dai capelli bianchi ritenendola una pericolosa strega , soltanto perché lei tramite una strana sfera rossa poteva prevedere ciò che sarebbe accaduto in futuro . I odiavo quei guerrieri . Volevo che fossero loro a patire le pene dell’ inferno . Se il sole li bruciasse ne sarei davvero felice . Riderei di gusto . Lo sapevo , io ero una persona cattiva e in quanto tale ridevo delle disgrazie altrui e non potevo fare a meno di voler vedere la gente che non sopportavo morire . Ma , cercavo di contenermi , infondo non potevo fare nulla . Non ero abbastanza forte da mettermi contro un intero gruppo di guerrieri . In quel momento provavo la sensazione di essere un contenitore vuoto, di essere il nulla . Di essere morto . I miei poteri erano stati inibiti da un potente incantesimo . Li odiavo anche per questo motivo ! Quelli di Homra erano degli esseri spregevoli , mi avevano fatto provare un dolore indicibile colpendomi con quelle fruste . Se non avessi i miei poteri sigillati gli avrei ridotti in cenere , ma non potevo fare nulla . L’ unica cosa che mi era concessa era quella di soffrire in silenzio , da solo , odiato da tutti . Io ero sempre stato da solo , non ho mai conosciuto i miei genitori , loro erano morti in un incendio quando ero un neonato . Soltanto una persona mi aveva davvero amato , ma non l’ ho più vista , mi era sfuggita . E credo proprio che non la rivedrò mai più . Non ricordavo nemmeno il suo nome . L’ unica cosa che possedevo , che apparteneva a lei , era un fermaglio per capelli d’ argento . Desideravo rivederla , almeno un’ ultima volta prima di morire . Mi ricordavo che quella donna , all’ epoca aveva sedici anni e i suoi capelli erano di colore biondo oro . I suoi occhi invece erano azzurri come il cielo sereno . Il suo sorriso era dolce e inconfondibile . Non lo scorderò mai . Poterò il suo ricordo con me anche dopo la morte .Il sudore scendeva dalla fronte e bagnava i miei capelli rossi , tutti scompigliati e sporchi di sangue . Avevo sete . Speravo che qualcuno mi portasse da mangiare e da bere . Non arrivava ancora nessuno . Un rumore assordante mi riportò alla realtà . Un uomo di media statura con in testa una cuffia di lana nera si avvicinò alla cella . Quel giovane mi guardava con disprezzo , era un membro di Homra . Quello sconosciuto teneva fra le mani il vassoio del cibo , con forza lo buttò a terra facendo cadere buona parte della zuppa di Miso . Gli ero grato , odiavo quella zuppa brodosa . Però rimanevano degli involtini di riso e alghe ed erano troppo pochi per soddisfare la mia fame . << Ti odio , per colpa tua la gente di Shizume City soffre ! Perché tu sei un figlio del signore della fiamma scarlatta ! >> esclamò il ragazzo . << Se pensi che io sia un mostro ti sbagli . Il vero mostro è il vostro capo , quel tipo dai capelli rossi , Ah sì come si chiama ? Si quel dannato di Mikoto Sou ! >> urlai con voce graffiante . << Come osi parlare male di Mkoto- sama ? Cane muori ! >> rispose il giovane . << Adesso non è il momento di mettersi a litigare con il detenuto ! Devi smetterla Misaki ! >> lo rimproverò in tono acido Kusanagi Izumo , l’ uomo insopportabile che fa da messaggero per conto del Clan Homra . << Chi credi di essere per farmi tacere ? >> ribatté Misaki . << Non voglio che un ragazzino si metta nei guai ! Il detenuto , non è una persona qualunque è l’ erede della fiamma scarlatta ! Lui è un demone . Devi stargli alla larga finchè sarà in vita ! Ma domani verrà il momento di giustiziarlo! Dovresti essere felice , morirai dinnanzi il capo Clan , il sommo Mikoto ! >> disse il biondo Kusanagi . << D’ accordo , io tolgo il disturbo . restare qui mi fa arrabbiare ! >> disse Misaki . << Anche io me ne vado ! A domani demone ! >> esclamò l’ uomo dai capelli biondi . I due di Homra se ne andarono . Io ero di nuovo solo . Ma preferivo la solitudine piuttosto alla loro disgustosa compagnia . Afferrai il vassoio e mangiai tutto d’ un fiato . Quegli involtini facevano schifo , ma siccome avevo fame li avevo divorati . Sentivo il cuore in gola , non volevo morire , lo sapevo ero egoista , mi aggrappavo alla vita come un pazzo . Ma io meritavo davvero di essere al mondo ? Forse no , perché non avevo mai concluso nulla , durante la mia vita . Mi ero sempre sentito inutile . Nessuno si ricorderà di me ed io non rivedrò più la mia amata e non scoprirò nulla sui miei genitori . Avrò lasciato dietro di me un vuoto incolmabile