Mi guardo allo specchio. Non mi piace come sto. Il fondotinta mi ricopre tutta la faccia, il mascara è troppo e il rossetto rosso é estremamente sgargiante. Il vestitino nero che porto è minuscolo e troppo aderente, i tacchi così alti da far male dopo 10 minuti e il reggiseno push-up mi spinge tutte le tette di fuori. Però se agli altri piace, chi sono io per dire che sto male? Magari sono usuperbellissima per gli altri. E gli altri contano. Io non posso dire che sono brutta, sono troppo stupida per capirlo. Troppo è una parola che si usa spesso riferita a me. Troppo scollata, troppo appariscente, troppo stupida, troppo sfacciata. Mai troppo intelligente però. Mai troppo simpatica. Pazienza. I ragazzi mi dimostrano che piaccio in altri modi, le ragazze ingelosendosi. Mi passo un altro po' di rossetto sulle labbra per stare sicura. Esco dal bagno e saluto papà, che sta palpeggiando la ragazza di turno sul divano. "Ciao papà, io esco" non credo mi abbia sentita. L'aria fresca è magnifica, mi fa rinascere da sotto il trucco. Vado a piedi fino in discoteca, tanto è vicina. Lì sempre a tanti ragazzi piaccio e finiamo sempre nel bagno o nella loro macchina. Entro subito perché conosco il buttafuori. Mi iniziano tutti a dare pacche sul sedere. Mi avvicino a quello più carino che vedo ed inizio a strusciarmici contro. Non se lo fa ripetere due volte ed inizia a palpeggiarmi. Bene. Si conclude subito. E mentre ci avviamo nei bagni, mi chiedo: sarà diverso?