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Autore: granji    31/08/2014    2 recensioni
[Scandal]
[Scandal]Olivia è salita su quell'aereo con Jake... Cosa succederà dopo? La quarta stagione di Scandal immaginata durante questa pausa estiva. Avverto: io, personalmente, sono molto Olitz!! se vi va, recensite! così saprò cosa ne pensate!!
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non aveva risposto al telefono, forse per la prima volta nella sua vita.
Diamine, seppur in fuga, era pur sempre Olivia Pope! Quindi:
Non aveva risposto al telefono, sicuramente per la prima volta nella sua vita.
 
Perché nella sua vita non esistevano forse. O meglio, erano così tanti che per mestiere cercava di insinuare solo certezze nelle vite degli altri, come per risparmiare loro quella pena dell’indecisione, che continuamente la divorava. E ci riusciva bene, con le vite degli altri. Con la sua, evidentemente, no.
Forse non voleva quell’uomo accanto; forse avrebbe voluto capire di più di suo padre; forse non avrebbe dovuto tradire la fiducia di Abby e dei gladiatori; forse non voleva essere su quell’aereo; forse avrebbe voluto rispondere a quel dannato telefono.
 
Senza dubbio, però, stava cercando di aiutare l’uomo che amava, scappando con Jake, ben consapevole di essere lì per compagnia e non per amore.
E allora via, stand in the sun, si ricomincia.
 
 
 -- Un anno dopo--

Era passato un anno. Un lungo anno lontana da Washington e lontana da Fitz. Olivia non aveva potuto vederlo neanche in televisione, perché dalla morte di Jerry (o dalla sua partenza) non aveva più fatto pubbliche apparizioni, nascondendosi sempre dietro il suo nuovo portavoce, rigorosamente uomo.
Il suo punteggio nei sondaggi non era calato, perché il popolo americano si stringe sempre con grande comprensione intorno ai drammi familiari.
 
In quel lungo anno di volontario esilio aveva convissuto con Jake. Avevano deciso di comprare una villa con una piscina molto grande, dove Olivia avrebbe potuto nuotare, come sempre amava fare per distrarsi; un’intera sala era, poi, dedicata agli attrezzi da palestra di Jake, che non disdegnava mantenere il suo fisico perfetto com’era.
Olivia, nel concedersi questi lussi, era stata molto attenta a dividere l’appartamento: ognuno aveva la propria camera e il proprio bagno, quasi come due studenti che convivono per dividere le spese. Loro, però, convivevano per dividere la fatica e il dolore.
 
I primi quattro mesi erano stati veramente difficili: poco dopo la loro partenza, era venuta a conoscenza del fatto che Eli Pope era il vero mandante dell’assassinio di Jerry. Olivia aveva, però, deciso di non dar troppo peso  alla notizia, dal momento che in ogni caso il colpevole era un suo genitore, il che continuava a renderla il denominatore comune di tutti gli scandali.
Oltre a tollerare tutto il dolore della lontananza dal suo mondo, Olivia aveva dovuto sopportare i ripetuti tentativi di conquista di Jake. Lo capiva, non voleva offenderlo; inoltre, non era neanche semplice rifiutare sempre le sue avances. Tuttavia, sapeva che non poteva approfittare dei sentimenti di un uomo così dolce, già ricorrentemente ferito dai suoi effimeri cedimenti.
Fortunatamente, le qualità del capitano erano state presto notate ed apprezzate da una giovane donna del paese, che aveva saputo renderlo felice come meritava.
Il rapporto tra Olivia e Jake ne aveva risentito positivamente portandoli ad essere un reciproco sostegno, in modo equilibrato e molto più sereno.
 
In una delle loro serate sul divano, una notizia del telegiornale fece irruzione tra le coccole e i pop-corn: l’attentato al Pentagono, della settimana prima, aveva visto coinvolti, tra i responsabili, alcuni importanti membri dello staff del Presidente. Per questo motivo, avrebbero mandato in onda la conferenza stampa, in diretta dalla Casa Bianca.
Attesero trepidanti di sentire le giustificazioni che il portavoce avrebbe sciorinato ai giornalisti assetati di articoli da prima pagina.
Quando la linea fu trasferita alla sala conferenze, Olivia si pietrificò tra le braccia di Jake: a salire sul podio era Fitz, abbattuto e sofferente come poche volte l’aveva visto. Non sapeva cosa pensare, la sua testa si riempiva nuovamente di forse: forse la sua partenza non era stata d’aiuto, forse avrebbe dovuto stargli accanto, aiutarlo, sostenerlo politicamente e personalmente.
   
 
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