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Autore: Crateide    31/08/2014    7 recensioni
Il punto di rottura è raggiunto: Rekla ha ucciso i suoi genitori e si è abbandonata ad una fede cieca e fanatica.
È stata condotta nella Casa e durante la sua prima preghiera al cospetto del dio Nero, Rekla ripensa al suo passato: quel che è stato è stato e ormai i suoi occhi sono proiettati ad un futuro che porta solo il nome di Thenaar.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Rekla
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ma ci saranno uomini onesti i quali ammetteranno che il far male fa piacere?

- Umano, troppo umano, Friedrich Nietzsche -

 

 

 

 

 

 

 

Tutto quel dolore, tutta quella sofferenza.
È stato tutto inutile.
Ho versato lacrime senza motivo, dandomi colpe che non meritavo di avere.
Mi sono fatta del male e ho umiliato questo corpo che il mio Signore mi ha donato affinché fosse strumento di morte fra le sue mani.
Ho vissuto con la convinzione che fossi un errore, un mostro, un maledetto sbaglio. Che fossi cattiva, tremendamente cattiva.
Sono nata e cresciuta nell’odio dei miei genitori, affinché potesse essere più semplice per me riconoscere e abbandonarmi all’amore di Thenaar. L’unico che mi abbia mai amata.
Ho ucciso, seguendo il mio Vittorioso Destino.
Quel sublime piacere nel far del male, non ha fatto altro che spingermi a poco a poco fra le braccia del mio Signore. Il sangue era il nutrimento dei miei occhi, le strida degli animali erano musica per la mia anima e le vite che spezzavo erano degni sacrifici per il mio dio.
Avevo cercato di smettere, ripetendomi che era sbagliato, che le persone buone non facevano cose così cattive. Ma non funzionava: il sangue mi chiamava, Thenaar pronunciava a gran voce il mio nome!
Infine, avevo raggiunto la libertà uccidendo i miei genitori e bagnandomi le mani con il loro sangue. All’inizio non ero stata in grado di capirlo e avevo creduto che per un peccato tanto grave, la pena sarebbe potuta essere solo la morte. E invece …
Ora sono qui, sotto la statua del mio vero Padre, consapevole che Egli ripagherà tutte le sofferenze del passato.
Sarò un suo strumento inarrestabile!
Non mi piegherò, non mi spezzerò, non permetterò a nessuno di scalfire il mio animo tutto di Thenaar.


“Sarò il pugnale che trafigge il cuore! La spada che taglia la gola! L’arco che scaglia frecce di Morte! Il laccio che soffoca! La cerbottana letale! I coltelli che feriscono e le mani che avvelenano!”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Ciao a tutti!
Ho provato a dare voce a uno dei miei personaggi preferiti, Rekla, cercando di descrivere i suoi pensieri dopo che è stata condotta al tempio Nero.
Il passato è ormai un capitolo chiuso e ora Rekla si rivolge con fiducia al suo futuro di follia e fanatismo. Ormai la bambina timida e spaventata che è stata un tempo, non esiste più.
Spero di aver reso abbastanza bene questo personaggio nonostante la brevità della flashfic!
Alla prossima!

p.s.: le armi nominate alla fine, sono le Sette Armi dei Vittoriosi che vengono elencate nel primo libro delle Guerre.

 

   
 
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