Sheppard In Love .

Ronon prese il vassoio e si diresse verso il tavolo dove sedevano Sheppard e McKay, presi da una conversazione.
-Non capisco quello che mi succede Rodney! Io non sono tipo da innamorarsi! Sono le donne che corrono dietro a me, non io che corro dietro a loro, dannazione!
-Accidenti Sheppard, vero anche che da te non me lo sarei mai aspettato, ma non è un problema così grave! Se vuoi posso darti lezioni sulle donne, d'altra parte posso dire di avere una vasta conoscienza dell'animo femminile, in quanto...
-Grazie mille McKay, ma credo che farò benissimo da solo- affermò scettico il colonnello.
Ronon osservò Sheppard alzarsi, poggiare il vassoio vuoto e incamminarsi tranquillamente per il corridoio.
Chi era la misteriosa ragazza che tormentava tanto l'animo di John Sheppard, o come preferiva chiamarlo McKay, il capitano Kirk?
Chiunque fosse, a Ronon dispiaceva per lei.
Perché a giudicare dallo sguardo determinato dell'affascinante colonnello dell'aereonautica, se la poveretta già non gli sbavava dietro, l'avrebbe fatto presto.
John era un ottimo amico, un combattente valoroso, un saggio capo; era bello, simpatico, intelligente.
Si poteva dire tutto di lui, ma non che fosse serio con le donne.
In ogni pianeta che visitava adescava una ragazza; poi si separavano con mille promesse di lui riguardo a quando si sarebbero incontrati di nuovo, e quanto sarebbero stati felici insieme.
E ogni volta, puntualmente, Sheppard non tornava più sul pianeta in questione, e si trovava un'altra ragazza da un'altra parte.
Che poi faceva la fine della precedente.
Non era lui a cercarle, ma loro a trovarlo.
Sheppard si limitava semplicemente a presentarsi con una stretta di mano e un' occhiata che scioglieva le vittime.

Ronon aveva giudicato così strano l'episodio vissuto a pranzo -non avrebbe mai pensato che anche Sheppard potesse perdere la testa per qualcuna- che se ne dimenticò presto.
Fino a che, una sera, non vide una cosa che gli fece tornare alla mente le parole del moro.
Teyla era seduta sul terrazzo, e stava parlando con qualcuno; aveva l'aria di divertirsi un mondo, e tra una risata e l'altra beveva brevi sorsi da una bottiglia scura che poi passava alla persona che le faceva compagnia.
Ronon si spostò oltre la finestra successiva, per poter vedere chi era che divertiva tanto l'athosiana.
Seduto con le spalle al muro, le braccia incrociate e i capelli meravigliosamente scompigliati dal vento, stava Sheppard.
Probabilmente stava raccontando una storia molto divertente alla ragazza, poichè ella dopo averlo ascoltato attentamente scoppiava a ridere di botto.
-Allora è lei- si disse Ronon. Non sapeva se esserne felice o se doveva preoccuparsi, ma l'espressione spenserata di Teyla in quel momento gli suggeriva la prima opzione.
Lui sapeva che l'athosiana provava qualcosa per Sheppard prima ancora che lo sapesse lei stessa.
Si ricordava ancora di quando Teyla gli aveva raccontato che Sheppard, in preda al retrovirus dell'insetto iratus, l'aveva baciata.
Ricordava la sua faccia confusa, l'imbarazzo che le si leggeva negli occhi.
Probabilmente non sapeva ancora che conseguenze avrebbe avuto per lei quel bacio.
Con il tempo la ragazza aveva imparato a vederlo come qualcosa di più che di un amico, un capo, un compagno di missione.
Ronon distogliette lo sguardo dai due e si incamminò per il corridoio, immaginando quello che sarebbe successo se la storia fosse andata avanti.
-Se la farà stare male anche solo un pochino, sarò costretto a spaccargli la testa contro il muro- concluse sorridendo il guerriero di Sateda.