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Autore: PierceTheVengeance_    01/09/2014    2 recensioni
-salve signora Moore-
-oh ciao Austin!- rispose la donna sistemandosi meglio gli occhiali sul naso -allora? Come stai figliolo? Accidenti da quant è che non ci vediamo? Sei così cresciuto! Stai molto bene con la barba!-
-ci siamo visti l'altro ieri signora, martedì. Comunque sto bene e grazie del complimento, lei invece?-
****************
Poco tempo dopo la canzone che stava ascoltando venne interrotta dal ritornello di The dephts, aka la suoneria del suo cellulare.
-ehi Kitty, non hai..-
-Austin! Austin oddio!io..-
-Alan cos è successo?-
-Austin ho paura..torna qui per favore..io ho paura. Cazzo...per favore-
-ok stai calmo..sto arrivando-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Mpreg
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Austin si tolse una cuffietta fermandosi ma continuando a correre sul posto per salutare la vecchietta che abitava nella casa accanto a quella dei suoi genitori -salve signora Moore-

-oh ciao Austin!- rispose la donna sistemandosi meglio gli occhiali sul naso -allora? Come stai figliolo? Accidenti da quant è che non ci vediamo? Sei così cresciuto! Stai molto bene con la barba!-

-ci siamo visti l'altro ieri signora, martedì. Comunque sto bene e grazie del complimento, lei invece?-

-oh è davvero così poco? Eh, a una certa età non è più come una volta...sto bene grazie, e come sta il tuo ragazzetto rosso? Adam, giusto?-

-Alan signora Moore, sta bene anche lui-

-ah si giusto, comunque passate qualche volta! C'è sempre una teglia di biscotti pronta per voi-

-certo, lo faremo. Grazie signora ma ora devo andare. Buona giornata-

-anche a te Austin!buona corsa-. Il ragazzo rivolse un ultimo sorriso alla signora rimettendosi l'auricolare. Si rimise a correre tra i sentieri del parco, salutando di tanto in tanto i conoscenti e tirando un coppino al fratello di Tino che camminava davanti a lui parlando al telefono -no mr. Terykyonshy, le sue azioni sono..-

-ehi Emilio!- gridò sorpassandolo. Arteaga, appena lo riconobbe, gli rifilò un dito medio prima di tornare al suo lavoro. Poco tempo dopo la canzone che stava ascoltando venne interrotta dal ritornello di The dephts, aka la suoneria del suo cellulare. Si fermò e tirò fuori il telefono dalla tasca dei pantaloncini per poi staccare gli auricolari e portare l'oggetto all'orecchio, dio solo sa quanto odiava parlare con quei cosi.

-ehi Kitty, non hai..-

-Austin! Austin oddio!io..- la voce terrorizzata del suo ragazzo lo fece allarmare

-Alan cos'è successo?-

-io..io non lo so, è successa una cosa terribile o..boh, io non so se è terribile o bella IO NON LO SO!- continuò singhiozzando. Austin era sempre più preoccupato tanto che cominciò a camminare verso l'uscita del parco

-Alan non capisco, cosa è successo?-

-Austin ho paura..torna qui per favore..io ho paura. Cazzo...per favore-

-ok stai calmo..sto arrivando- concluse la telefonata ricominciando a correre e facendo brutte supposizioni sull'accaduto: insomma, era uscito di casa neanche un'ora prima lasciando un biglietto sul suo cuscino e baciando un Alan ancora dormiente, non aveva acceso ne gas ne corrente, aveva chiuso la porta con due mandate e finestre e persiane erano ancora sigillate dall'interno. Suo padre l'aveva sentito la sera prima come i genitori di Alan ed era tutto a posto, il cane era in salotto e io gatto in bagno come al solito...cosa poteva essere successo di così grave in così poco tempo? E cosa significava che non sapeva se fosse una osa bella o brutta? Ma la voce terrorizzata del suo ragazzo parlava chiaro e Alan non era certo il tipo da assumere quell'atteggiamento, e far cagare addosso Austin per una sciocchezza, per cui: era successo qualcosa di grosso.

Non si ricordava di aver mai corso così forte neanche per scappare dai bulli del liceo, sperava solo che, con tutto quello, non gli venisse qualche attacco al cuore, ci sarebbe mancato solo quello.

Alan d'altro canto continuava a camminare avanti e indietro per il corridoio di casa sua fissando febbrilmente quel...quel COSO che stringeva così forte che temeva di romperlo. Era confuso, molto confuso, spaventato, oh si! E che altro? Arrabbiato? no. Triste? Nemmeno...felice? Forse. Sapeva solo che aveva bisogno del suo ragazzo a rassicurarlo.

-non è possibile- continuava a mormorare scuotendo la testa.

 

Esattamente 25 minuti dopo un Austin trafelato e madido di sudore spalancò la porta di casa irrompendo nel corridoio dell'ingresso come un uragano -Alan!-. Il rosso scattò in avanti, correndo a farsi stringere dal suo ragazzo -Aus!- singhiozzò Alan fregando la fronte sul petto del più alto

-cosa è successo? Mi hai fatto preoccupare da morire...-

-io ho paura..Austin non mi lasciare...-

-cosa?perchè dovrei? Non ti capisco, di cosa hai paura?- riprovò il più grande, sempre più confuso

-io ho solo 23 anni...non è possibile...-

-cosa? Ehi Kitty spiegami per favore....cos'hai in mano?-. A quel punto Alan si staccò dall'altro tirando su col naso

-sai che sono stato male in queste settimane, no? Sta mattina continuava e così ho chiamato mia cugina, la dottoressa, per farmi dire cosa prendere...e quando gli ho descritto i sintomi mi ha detto di andare a comprarlo...-disse prima di tornare a piangere e porgere il test di gravidanza all'altro -Austin, aspetto un bambino...-. Austin afferrò titubante l'oggetto in questione controllando lui stesso il risultato

-da quanto?- riuscì a formulare tra le mille domande che gli affollavano la testa.

-6 settimane-

-come è possibile?- mormorò alzando lo sguardo su Alan che lo osservava dal basso continuando a piangere silenziosamente.

-non lo so, però è così...ti prego non mi lasciare! Non so cosa fare- sussurrò il più piccolo afferrando i lembi della canotta di Austin, il quale lo afferrò per la base della schiena per spingerlo contro di sé

-certo che no Kitty, non ti lascio per niente al mondo...ora però andiamo a farci una doccia e poi in ospedale per fare le analisi ok?- affermò risoluto continuando a fissare il test

-ok-. Austin si staccò tenendo sempre Alan per mano e dirigendosi verso il bagno.

-Aus?- mormorò il rosso a testa bassa facendolo fermare

-cosa?-

-se..questo bambino ci fosse veramente..io non voglio perderlo. Insomma...è il nostro bambino- il più grande sospirò abbozzando un sorriso

-neanche io...cazzo un bambino, non so come sia possibile ma è...è meraviglioso kitty- disse felice prendendo in braccio Alan -ma sei sicuro? Insomma...le nausee, i dolori, le voglie..poi siamo tanto giovani...- continuò prima che il rosso lo interrompesse

-Austin, certo che sono sicuro! Cazzo potrebbe essere la nostra unica occasione e non voglio buttarla via così. Voglio un figlio dal ragazzo che amo. E tu? Vuoi fare il padre?-

- e me lo chiedi?-

 

 

 

 

 

 

NOTEEEEEEEEE:

fan fiction ripescata dai meandri più oscuri dei miei quaderni scolastici...non so, credo fosse nata da un'immagine di Alan incinto creata dalla mia mente malata. però mi sembrava carina come cosa e così...ta daaaaan! non so se andare fiera o meno del fatto che sia la prima mpreg sugli OM&M...boh.

comunque grazie a tutti quelli che sono arrivati fin qui e, pr favore, se ne avete voglia lasciate una recensione su questa modesta storiella!

grazie

bye  

PierceTheVengeance_

                                                

  
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