Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: _hugmejace_    02/09/2014    0 recensioni
La ragazza percorreva veloce il corridoio della scuola, si sentiva l'essere più inutile e insigificante del mondo, non era mai stata con un ragazzo, eppure aveva molte qualità: era bella, mora,magra,alta,simpatica, e sapeva sopratutto cantare. Nessuno l' aveva mai degnato uno sguardo... In quella scuola se non sei una cheerleader o fai parte di qualche gruppo popolare non ti notano, resti sempre la solita sfigata.
Un giorno però un ragazzo l'aveva notata, un ragazzo dagli occhi color oceano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bentornata a Los Angeles Mari Jonas.


-si prega i gentili passeggieri di prepararsi all’arrivo.- aveva annunciato l’hostess.
Mari stava ancora dormendo, mentre gli altri erano tutti svegli.
..
-Mari! Sveglia siamo arrivati- la chiamò suo fratello Nicholas, scuotendola per un braccio
-Sono sveglia, stavo solo riflettendo-ammise lei.
Il viaggio in taxi verso la casa di Los Angeles è durato un eternità, Alex, Andrew e Sarah Hyland non sono riusciti ad andare in aeroporto, si sarebbero visti tutti l’ultimo dell’anno, dopo 1 ora e mezza l’auto costeggiò accanto ad una villa, Era grande ed imponente.
Austin aiutò Mari a scendere dall’auto, e insieme portarono i bagagli su per le scale.
-wow, dimmi una cosa.. a Los Angeles siete tutti così ricchi?- Erano appena entrati nell’ingresso, dove Mari buttò il suo zaino vicino al mobiletto vicino alla porta e prese fiato per rispondere alla domanda
-beh, questi sono quartieri alti. Non sto dicendo che sono una diva e che sono ricca, ma si, qui siamo tutti così- Austin non smetteva di guardare in giro e ammirare la bellezza della casa, ovunque lui guardasse c’erano sempre delle fotografie della famiglia. Alcune ritraevano i fratelli Jonas intenti a fare una posa sexy per qualche photoshoot, altre ritraevano Marika e Sarah giocare sull’altalena e altre ritraevano Frankie nei suoi primi mesi di vita.. poi Austin si fermò su una foto, accarezzò la cornice d’argento che faceva da ornamento alla foto.
-questa sei tu, Scarlett.- affermò Austin quasi affascinato dalla bellezza di quella foto.
-uhm?..Oh si quella ero io- La foto ritraeva una bambina di profilo, che guardava il tramonto, e quella affianco ritraeva sempre lei, mentre inseguiva un gabbiano. A Austin quella non sembrava Mari, sembrava semplicemente Scarlett Jonas. La Mari che vedeva ora, era una Mari chiusa in se stessa, una Mari consumata dal tempo (omg, che poeta), mentre nella foto vedeva una “Mari” felice, coraggiosa e spensierata, come se non le importasse del futuro.
-Avevo 13 anni in quella foto, me la scattò la nonna..-Disse lei giocherellando con il portachiavi che era appeso al mazzo di chiavi.
-posso tenerla?- chiese lui accarezzando il vetro
-certo, levala dalla cornice e poi buttala da qualche parte, meno vedo quella foto e meglio è-
Austin non capiva, era bellissima in quella foto, la ritraeva perfettamente, metteva a nudo la sua personalità, e forse per quello Mari la odiava, odiava mostrarsi, odiava se stessa.
Austin portò con sé la foto, mentre seguiva Mari per i lunghi corridoi. La stanza della ragazza era al piano di sotto, ma Austin dai suoi racconti ricordava che la sua stanza stava al piano di sopra.
-scusa ma la tua stanza non sta al piano di sopra?..- lei era seduta sulle ginocchia di lui, erano sul letto.
-questa è la mia vera stanza, quella di sopra diciamo che è il mio posto segreto, e nessuno ragazzo prima d’ora è entrato in quella stanza, nemmeno i miei fratelli, pensa che non facevo entrare neanche mia madre..- rispose cingendoli un braccio intorno al collo.
-e a me  farai entrare?- chiese lui guardando ancora la fotografia, che ora aveva appoggiato sul letto.
-vedremo..- La stanza di Mari era molto grande, forse un po’ meno di quella di Miami. A Miami aveva tre stanze attaccate l’una con l’altra, una fungeva da camera da letto, una da cabina armadio e una da bagno, questa invece era unica, con solo il bagno personale. Era di colore lilla, il letto ad una piazza e mezza , come si usa lì, una grande scrivania l’armadio e la veranda che portava direttamente nell’enorme cortile dove vedeva chiaramente il vialetto di casa, ricoperto di rose appassite e cristallinizzate dalla neve, eh si nevicava.
-io dove dormo?- chiese il ragazzo, levandosi il giubbotto e sistemandosi accuratamente il cappellino di lana che teneva in testa.
-puoi dormire qui con me, i miei fratelli non faranno storie, uh sono le 7 hai fame? Ma dove sono Nick e Joe?? Io sto morendo di fame- disse lamentandosi e buttandosi sul letto a peso morto
-li ho sentiti prima avviarsi verso la cucina-
Uscirono dalla stanza, riattraversarono il corridoio, svoltarono a destra ed entrarono in cucina.
-Joee! Qui non c’è niente di niente!- gridò Nick dall’altra parte della cucina
-Qui si! Ho trovato un barattolo di pomodori. Uh è scaduto! Ragazzi miei dovremmo andare a fare la spesa, tutti in macchina suu!-  Stavando uscendo quasi tutti dalla cucina, quando.. puff.. Blackout
-Joe, diamine accendi quella luce.- gridò lei al fratello
-cretina, è saltata la corrente- la rimproverò Austin, allungando un braccio nel buio e cercando la mano di Mari.
-Vado a prendere una torcia.-  affermò Nick sbuffando, e stando bene attendo a dove andava
-no! Fermo. Io ho la torcia sul telefono, l’applicazione.- aggiunse Austin dopo qualche minuto, avviò l’applicazione e un forte bagliore di luce uscì.
-Allora? Chi va in cantina a tirare su il contatore?- domandò Mari quasi impaurita
-oh non guardate me- rispose Joe, e poi Nick e infine Austin.
-see col cavolo che io scendo laggiù da sola, e se ci sono i fantasmi, o qualche persona posseduta? O un ladro ad esempio!? O si va tutti insieme o io non scendo!- Nessuno, nemmeno i più grandi volevano scendere la sotto così decisero, che sarebbero andati al supermercato e avrebbero comprato qualcosa già pronto da mangiare e poi sarebbero andati fuori in giardino a consumare la cena, illuminati dalle luci delle lanterne.
Salirono nella vecchia  mustang di Nick, quella che usava per far pratica con la guida, infatti lui si mise al volante, accanto ci si mise Mari, e dietro Joe e Austin, i quali erano intenti a messaggiare.
Nel viaggio in macchina
-Nicolino, accelera, neanche le lumache vanno a questa velocità!- Mari si dimenò nel suo sedile, sbattendo i piedi e sistemandosi la cintura
-se vuoi mi vado a schiantare contro un palo..- ribattè il ragazzo, che un attimo dopo  svoltò nel parcheggio del Supermarket
-contenta?- chiese Mr. President, ma lei gli rispose con una smorfia
Austin e Mari, mano nella mano insieme a Joe e Nick si avviarono all’ingresso. L’aria sapeva di bruciato.
-ohh Nicholas guarda che carini, forza diamoci anche noi la manina come fanno loro- li stavano chiaramente prendendo in giro.
-si Joseph, dammi la manina, se no mi perdo- rispose Nick cantilenante
-ow Austin guarda una coppia di stupidi, ridiamo come fanno loro, AH-AH-AH- ribattè Mari.
Finalmente erano entrati nel supermarket, tutti e quattro si divisero.
Mari era alla corsia dei dolci, si era accorta che qualcuno la stava fissando, e infatti..
Una ragazza in fondo alla corsia la stava spiando e stava ridendo, mentre lei sceglieva quale tavoletta di cioccolato avrebbe mangiato stasera. Si girò verso di lei. Guardò meglio la ragazza, dio.. sembrava strafatta per quanto sclerava.
-Ehi.. scusami.- Mari si avvicinò a lei, la ragazza gli corse incontro, gli diede un grosso abbraccio, la strinse forte e a se. Mari ricambiò amorevolmente e poi si staccò, era davvero sorpresa
-Ciao, qual è il tuo nome?.- chiese lei sorridendogli
-Alyssa, oddio ti prego scusami, non volevo disturbarti, sono una tua grandissima fan, ti seguo da molto tempo, potresti farmi un’autografo?Non voglio disturbarti- Era in lacrime, la ragazza, Mari ora non era sopresa.. era straaasorpresa.
-ehm.. certo! Devo confessarti una cosa.. io non ho mai fatto un autografo, quindi perdonami se è uno schifo, e non piangere, sei cos’ carina.- La ragazza annuì col capo tutta felice, porse a Mari il quadernetto che aveva in mano e la penna.
-Grazie Mille Mari!! NOI MARYSTARS TI AMIAMO!- e la ragazza se ne andò correndo
-oddio la mia prima fans! Aspetta.. cosa ha detto Marystars? I miei fans si chiamano Marystars? Ho anche io un fandom!-prese una barretta di cioccolato e degli oreo al volo e poi corse da Austin a raccontargli tutto, lui l’abbracciò forte.
Andarono alle casse, alla fine avevano comprato:
quattro porzioni di pizza, preconfezionata.
Due barattoli di cetriolini
Una barretta di cioccolato
Due birre e due pepsi
 Un pacchetto di Oreo
E una mega vaschetta di gelato.
Pagarono e andarano di filato a casa, e per tutto il viaggio Mari non faceva che parlare della fan che aveva incontrato e di quanto fosse bello avere un fandom.
Portarono la spesa sotto il gazebo, in giardino. Faceva freddo e Mari non ce la faceva più. Così mangiarono in casa tutti e quattro a lume di candela.
-E’ strano- commentò Mari
-cosa?- chiese Austin che le era seduto accanto, addentando la sua pizza
-tutto questo, io, tu e loro..- rispose Mari imbarazzata
-vuoi che ce ne andiamo?-domandò Nick, divertito
-si così loro due possono..-rispose Joe, che stava per dare di matto
-si già così noi possiamo.. , su Joseph alzati- disse scherzosamente Mari, appoggiandosi a Austin
-ci promettete che quando avrete.. si insomma ecco.. quando avrete il bisogno di… fare quella cosa, ci avvertirete?- Joe era imbarazzatissimo, e per poco Austin non si strozzava con la pepsi.
-di fare cosa?- chiese Austin, che era diventato rosso al massimo, Mari si era messa una mano, in modo tale da coprirle la faccia e non mostrare quanto era imbarazzata..
Nessuno fiatò.
-ODDIO NICHOLS! Hanno..!! Nicholas di qualcosa!!- Joe era in preda al panico
-Ehi, Ehi calmati! Noi non.. e poi non te lo verremo di certo a dire!- rispose subito Mari salvando la situazione.
-ragazzi noi vogliamo solo avvertirvi e dirvi che se volete parlane potete farlo con noi, si cioè.. sarebbe meglio.-
-veramente noi non.. ne abbiamo mai parlato- commentò Austin
-ragazzi prendete..-Mari non lasciò finire Nick di parlare
-CHI VUOLE IL GELAAAATO?- Nick assunse un espressione di rifiuto, come per dire “ io ci rinuncio” e Joe sbuffando disse: -io- Austin annui soltanto.
La ragazza prese la vaschetta che era a fianco a lei, e poi diede a ciascuno un cucchiaio.
Erano seduti sul tappeto, al centro del salotto, a causa del blackout non potevano guardare la tv, così con solo le candele a disposizione, a far luce, decisero all’unisono di giocare al gioco della verità.
-Allora, Mari..-iniziò Nick-omg- rispose lei
-Cosa hai pensato la prima volta che hai visto Miley?-chiese Nick
-Cyrus? Che centra ora?- Mari non capiva il nesso
-lo voglio sapere! Quando era la mia ragazza ti comportavi sempre da gelosa e adesso che sei più grande lo voglio sapere!- affermò Nick deciso
-ok, beh.. non so come o perché.. ma avevo subito capito che ti avrebbe spezzato il cuore e che avrebbe dato a te la colpa di tutto ciò, non so avevo questa sensazione.-rispose alla domanda e poi chiese ad Austin
-okay ora ne ho io una per te, Austin. La prima volta che mi hai visto cosa hai pensato?-domandò Mari, mettendosi in bocca un cucchiaio stra colmo di gelato.
-ho pensato che fossi buffa, perché la prima volta che ti ho visto, stavi raccogliendo dei fogli da terra- rispose Austin, dando un sorso alla sua pepsi
- grazie è questo quello che pensi di me?- La ragazza continuò con un'altra domanda, detta in modo scherzoso ovviamente.
-no dai, beh.. a volte lo sei- azzardò lui.
Continuarono così per un po’, poi si fece mezzanotte.
-ragazzi è ora di andare a letto, domani vedremo di sistemare la luce.- Nick prese l’involucri di ciò che avevano mangiato e con la luce del telefonino si avviò al cestino della cucina.
-Bene.. allora avevo pensato… che io e te, Mari, potevano dormire insieme e Austin poteva dormire con..- Joe guardava confuso Mari, mentre Austin era impegnato al cellulare
-no Joe ti dico io cosa faremo, io e lui dormiremo insieme e tu e Nick per i fatti vostri.- Mari era molto soddisfatta di come aveva elaborato la frase e di come gli avesse dato carattere pronunciandola.
-io ho un idea.- Austin comparì dal nulla nella conversazione
-avanti parla- era arrivato Nick, e aveva le braccia incrociate al petto, per un certo senso incuteva timore ad Austin.
-visto che voi non volete che noi dormiamo insieme, e noi non vogliamo dormire con voi.. perché non dormiamo tutti insieme, in un'unica stanza, così io e Mari saremo vicini e voi potete controllarci!?-Mari diede una gomitata energica a Austin, ma che diavolo gli passava per la mente!? Ma era sicura che tutti avrebbero preferito l’opzione del suo ragazzo. Beh infondo sarebbe stato come stare in un campeggio…in casa… senza tende… con due fratelli alle costole… si sarebbe divertita…forse. I fratelli  rigettarono l’idea del ragazzo.. Nick iniziò a parlare.
-io dico che potete dormire insieme, infondo dobbiamo darvi fiducia come dici tu Mari, e Joe deve imparare a farsi da parte, su forza coraggio andate..- Mr. President aveva assunto un atteggiamento da menefreghista
-aspetta stai tramando qualcosa, c’è sotto la fregatura, cosa devo fare?- domandò la sorella incrociando le braccia al petto, scocciata.
-assolutamente nulla. – Si dileguarono tutti delle loro stanze.

...
Eccomi qui con un'altro capitolo, era da mooolto tempo che non aggiornavo, spero vi piaccia, fatemi sapere c:
Baci.

P.s. ho gia inziato a scrivere la seconda serie, ve la posterò presto.
_hugmejace_

twitter:
@jamiesrune.

 
  
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