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Autore: _Sweet_Heart_    02/09/2014    6 recensioni
Nuova storia AU. Naturalmente è una storia TIVA e molto, ma molto FAMILY...
"[...]Si stavano dirigendo verso quella che sarebbe stata la sua nuova casa, con due nuove persone che si sarebbero presi cura di lei. Aveva paura di andare in case nuove, l’ultimo anno era stato molto difficile. Da quando aveva l’età di tre anni si era ritrovata sballottata da una casa all’altra[...]". In questa storia troverete Tony e Ziva già una coppia felicemente sposata, ma affronteranno insieme un momento delicato che molte coppie si possono trovare davanti. Nel loro caso si ritroveranno un piccolo angioletto di nome Emily...
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ciao a tutti!!!!

sono tornata con una nuova storia come promesso la settimana passata...

ringrazio ancora tutti voi per la vostra partecipazione a leggere "New Life", spero di potervi coinvolgere anche con questa storia.

Anche questa volta ho scritto un AU tutta a base di Tiva e Family. Come dicevo nell'introduzione troverete Tony e Ziva già una coppia sposata, ma che si troveranno a dover affrontare un nuovo cammino della loro storia insieme. Affronteranno insieme un momento delicato che molte coppie si possono trovare davanti. Nel loro caso si ritroveranno un piccolo angioletto di nome  Emily. Su questo argomento ho letto varie ff e in particolare una mi ha ispirato a scrivere questa storia, così ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura, ma ora non voglio svelarvi molto di più  quindi vi lascio alla lettura XD...

Capitolo 1.  L'arrivo di Emily

 

La piccola Emily si trovava seduta sul seggiolino del sedile posteriore della vecchia auto della signora Brian. La bambina di quattro anni era con lo sguardo rivolto verso il finestrino intenta ad osservare le piccole nuvole nel cielo ed era intenta ad immaginare le varie forme che queste assumevano ai suoi occhi. La vecchia signora Brian stava guidando e parlando al cellulare. Emily sapeva che la signora era molto impegnata con il suo lavoro e quel giorno non era diverso. Si stavano dirigendo verso quella che sarebbe stata la sua nuova casa, con due nuove persone che si sarebbero presi cura di lei. Aveva paura di andare in case nuove, l’ultimo anno era stato molto difficile. Da quando aveva l’età di tre anni si era ritrovata sballottata da una casa all’altra. La sua vera madre, Jackie, un pomeriggio l’aveva lasciata a casa della vicina con la scusa che sarebbe uscita a fare la spesa e non era più tornata a prenderla. La dolcissima signora Summer le aveva dato il pranzo e la merenda, ma poi non sapendo più cosa fare con lei aveva avvertito la polizia che insieme ad un’altra signora, che lavorava con la signora Brian, andarono a prenderla e la portarono in quel luogo che aveva imparato a conoscere come orfanotrofio. In seguito la bambina era stata affidata ad un paio di famiglie, ma non si erano mai curati di lei. Emily era finita nel giro di quelle famiglie che prendevano i bambini in affido solo per poter ottenere l’assegno, mentre i bambini venivano sfruttati a livello lavorativo o ignorati e maltrattati. Fortunatamente la signora Brian, anche se in ritardo, era riuscita a portare via Emily dall’ultima famiglia, prendendo sotto la sua responsabilità il suo caso. Questa volta Emily era stata rassicurata, dalla vecchia signora, sulla sua nuova famiglia. La signora Brian, infatti, aveva spiegato alla bambina che la coppia che la stava aspettando erano un agente federale del NCIS e sua moglie, una ex-agente che adesso ricopriva la carica di traduttrice per la stessa agenzia del marito. La signora Brian l’aveva rassicurata che questa volta sarebbe stato tutto molto diverso, ma Emily pur avendo solo quattro anni aveva i suoi dubbi e adesso si trovava in macchina piuttosto spaventata a quello che poteva trovarsi davanti.

Stava ancora fissando il cielo mentre si succhiava il pollice, un gesto che trovava molto confortante quando era spaventata, quando si accorse che la macchina si era fermata e la signora Brian la informava che erano giuste a destinazione.

“ok piccolina siamo arrivate” disse la signora Brian mentre la slacciava dal seggiolino auto e l’aiutava a scendere dalla macchina. Mentre l’assistente sociale l’aiutava a mettersi sulle spalle il suo zainetto rosa, contenente i suoi pochi averi, e stringeva forte il suo piccolo orsacchiotto rosa Emily si guardò intorno notando la grande casa davanti a lei. Sembrava una bella casa a due piani dove vivere, di un colore rosato. Emily era ancora incantata a guardarsi intorno che non aveva notato le due persone che la stavano aspettando all’ingresso di casa. Si riscosse dai suoi pensieri quando si sentì afferrare la mano dalla signora Brian che cominciò ad incamminarsi verso l’ingresso della casa. Una volta tornata alla realtà Emily notò l’uomo e la donna con grandi sorrisi che la stavano aspettando, apparentemente le parvero delle belle persone, ma non poteva esserne sicura e tutto poteva essere un inganno. Le esperienze vissute nell’ultimo anno l’avevano fatta diventare sospettosa di tutti e molto chiusa in se stessa. Quando raggiunsero la porta di casa Emily fece un respiro profondo per cercare di calmare il suo piccolo cuoricino che batteva forte e spaventato.

“Emily questi sono Anthony e Ziva DiNozzo” la introdusse la signora Brian

“ciao Emily” disse emozionata Ziva mentre si accoccolò all’altezza della bambina e l’abbracciò delicatamente. Emily trovò l’abbraccio molto caldo e amorevole, ma preferì non illudersi troppo. Come Ziva si allontanò da lei di poco Tony imitò la stessa posizione della moglie e dopo un grande sorriso alla bambina l’abbracciò pure lui. Emily si sentì leggermente travolta da tutti questi gesti affettuosi, non li aveva mai ricevuti in vita sua e non sapeva come reagire. Quando anche Tony si allontanò sentì la signora Brian darle un piccolo colpetto dietro la schiena per incoraggiarla a dire qualcosa, così prese un altro respiro per farsi coraggio.

“ciao” bisbigliò. Sentiva il suo cuore battere in gola, si sentiva passare dal caldo al freddo tutto in pochi secondi e sentiva la sua vecchia maglietta pruderle addosso, mentre il suo zainetto diventava troppo pesante sulle sue piccole spalle. Tony, Ziva e la signora Brian si accorsero dell’agitazione della bambina, l’assistente sociale stava per dirle qualcosa quando Ziva si abbassò nuovamente all’altezza della bimba

“ehi tesoro ti piacerebbe entrare con noi? Immagino che sarai curiosa di sapere com’è la tua nuova cameretta” disse dolcemente Ziva porgendole la mano, ma vedendo la bimba insicura aggiunse “naturalmente la signora Brian può entrare a vedere tutto con te se preferisci”.

Emily non trovava il coraggio di parlare, era veramente curiosa di vedere la sua cameretta; nell’ultimo anno nessuno aveva pensato di farle avere una camera tutta sua e questo gesto la incuriosiva, ma ancora aveva paura di rimanere da sola con queste due nuove persone. Azzardò lo sguardo prima alla donna molto gentile davanti a lei, poi verso l’uomo che era in piedi vicino alla moglie che le sorrideva rassicurante, per un momento quel sorriso le ricordo la figura del principe di uno dei cartoni che vedeva in orfanotrofio e questo le piacque molto, poi si voltò incerta verso la signora Brian, ma anche lei le stava sorridendo incoraggiante così si voltò nuovamente verso Ziva  e senza dire niente le prese la mano che le donna le stava porgendo. Ziva le sorrise calorosamente e mentre si rialzava dalla sua posizione le strinse dolcemente la mano. Mentre entravano in casa Emily notò il sorriso di Tony allargarsi ancora di più se fosse possibile. Dopo che Tony le aveva mostrato il piano terra della casa, occupato principalmente dal salone e dalla cucina (anche se vi erano altre stanze), salirono al piano superiore dove con fare divertente Tony aprì lentamente la porta della sua camera facendola ridere delicatamente. Il suono della sua risata sorprese anche lei che chiuse velocemente la bocca e con aria smarrita e preoccupata cominciò a guardarsi intorno cercando di evitare gli sguardi di tutti, concentrandosi sulla sua maglietta sgualcita fino a quando non si sentì stringere rassicurante la mano che aveva sempre in quella di Ziva poi come se niente fosse successo la donna la sospinse ad entrare in camera. La stanza era dipinta di un lilla delicato e ai bordi delle pareti vi erano state applicare delle stampe con raffigurate tutte le principesse e i principi della Disney. Quando avevano saputo di aver ottenuto Emily in affidamento Tony e Ziva si erano informati tramite la signora Brian sulle preferenze e i gusti della bambina in modo da poterle creare uno spazio tutto per lei e di suo piacimento. Emily era completamente affascinata. In mezzo alla stanza era sistemato un letto per i bambini grandi con una coperta tutta colorata, accanto si trovava un piccolo comò con sopra una delle lampade da tenere accese di notte che avrebbero riempito la stanza di tante stelle. Su una parete di lato invece si trovava un armadio uguale al comò e al letto e nelle altre pareti erano posti alcune immagini di alcuni cartoni animati, come Belle che balla con il suo principe una volta che l’incantesimo era stato spezzato. Emily era talmente incantata dalla bellissima stanza che lasciò la mano di Ziva e cominciò a guardarsi intorno si avvicinò alla finestra, e anche se non era alta abbastanza per affacciarsi, riuscì a notare un grande giardino dietro casa.

“cosa ne pensi Emily, ti piace?” chiese Ziva

La bambina ancora non riusciva a parlare, ma ricordandosi di ciò che le aveva detto la signora Brian che doveva essere sempre educata si sforzò di riconoscere le parole di Ziva così annuì vigorosamente e sorrise. Alla vista di quel piccolo dolce sorriso il cuore di Tony e Ziva si strinse dall’emozione. Tutto questo stava diventando reale.

“siamo molto felici che ti piaccia” disse ancora Ziva mentre Tony l’abbracciava da dietro felice.

“signori DiNozzo mi dispiace mettervi fretta, ma ho bisogno che mi firmiate i relativi documenti all’affidamento che devo andare via velocemente” disse la signora Brian dispiaciuta di dover interrompere il momento di gioia della bambina e dei due adulti. Era sicura di aver trovato al casa giusta per Emily.

Una volta tornati in cucina Tony e Ziva firmarono tutti i fogli necessari con la signora Brian, mentre Emily preferì rimanere seduta composta sul divano in salone. La piccolina notò sul tavolino una serie di libri con raffigurati dei bei disegni. Aveva paura ad alzarsi per vedere meglio, ma la curiosità ebbe il sopravvento e silenziosamente si alzò e si avvicino ai libri cominciando a sfogliarne uno con raffigurato una principessa e tre fatine di colori diversi vicine e quello che sembrava un drago lontano dalla ragazza dell’immagine. Era talmente assorta nel guardare le immagini che non si accorse dei tre adulti che  la stavano guardando ammirati, ma la signora Brian doveva veramente andare via di corsa

“Emily!” la chiamò al donna, la bambina sobbalzò spaventata e notando di essere stata sorpresa a vedere i libri senza aver chiesto il permesso, cominciò ad innervosirsi spaventata di poter essere sgridata.

“ok tesoro io adesso devo andare, ma ci vedremo tra qualche giorno quando vengo a trovarti” disse la signora Brian mentre le dava un bacio sulla testa e se ne andava, lasciandola sola con Tony e Ziva. La bambina preoccupata di essere sgridata adesso che la signora Brian se n’era andata si prese la maglietta tra le mani e iniziò a stropicciarla. Solitamente tutti cominciavano a sgridarla pochi minuti dopo il suo arrivo nella nuova casa e se le veniva da piangere la chiudevano in degli stanzini bui senza la cena. Aveva imparato molto presto a fare attenzione ad ogni piccolo gesto e a farsi sentire il meno possibile, infatti non parlava quasi mai.

Sia Tony che Ziva riconobbero subito lo stato di ansia che stava avvolgendo la bambina così senza fare movimenti troppo bruschi che potevano spaventarla si avvicinarono. Tony si sedette da un alto del divano, mentre Ziva si avvicinò al tavolino e prese il libro che Emily stava guardando, gesti che preoccuparono ancora di più la bimba convinta che presto sarebbero arrivate le punizioni, ma si stupì quando Ziva parlò “ma che bambina intelligente che sei Emily che hai già trovato i tuoi libri da leggere” la piccola rimase ferma stupita dall’evolversi della situazione “non la trovi molto intelligente Tony?” continuò Ziva complimentando la bambina. Sapeva benissimo che alla piccola servivano molti rinforzi per farle riavere un po’ di fiducia in se stessa e non era mai troppo pesto cominciare ad inserirli nella sua vita quotidiana.

Tony guardò la moglie e poi la piccola e sorridendo disse “impressionante veramente, bravissima Emily. Che dici ti va di ascoltare la favola raccontata da Ziva?” chiese Tony, alla bambina s’illuminarono gli occhi; desiderava così tanto poter sentire la storia, ma non sapeva come dirlo. “sai ti dico un segreto” disse con voce cospiratrice Tony, fingendo di parlare a bassa voce “Ziva ha una voce bellissima e legge benissimo le storie delle principesse. Perchè non vieni a sederti qui sul divano e l’ascoltiamo insieme?” provò il ragazzo. Emily non capiva se quello fosse tutto un trucco o se erano veramente così buoni con lei. Decise di provare a fidarsi per questa volta, fin ora era andato tutto bene cosa che non si aspettava. Guardando il pavimento ed evitando gli occhi dei due adulti tornò verso il divano, dalla parte opposta da Tony, con difficoltà si arrampicò a sedere e si mise in attesa che succedesse qualcosa. Ziva prese posto in mezzo ai due sul divano e aprì il libro “La bella addormentata nel bosco” e cominciò a leggere.

Mentre leggeva notò, con la coda dell’occhio, che Emily per vedere meglio le figure le si era avvicinata e senza volerlo le aveva appoggiato la testa sul braccio. Quando la piccolina si accorse di quello che aveva fatto si alzò di scatto con la testa e guardò allarmata Ziva, la quale però le sorrise facendole l’occhiolino e continuò a leggere come se non fosse successo nulla. Emily a quel punto preferì non rischiare nuovamente e guardava le immagini senza lasciarsi andare come in precedenza, anche se aveva trovato tutto molto confortevole e bello. Una volta che la storia finì Emily era rannicchiata sul divano con il dito in bocca completamente rilassata. Essendo già ora di cena Ziva si alzò dal divano “hai fame tesoro?” Emily si strinse nelle spalle

“c’è qualcosa che ti piacerebbe mangiare?” provò Tony, ma Emily non riusciva proprio a parlare. Si sentiva sopraffatta già con quelle poche domande e aveva paura che se non rispondeva si sarebbero arrabbiati, tutte queste emozioni la rendevano ancora più agitata, ma ancora una volta i due adulti la stupirono. “ok che ne dici se ci facciamo dei piccoli panini a forma di animali?” provò ancora Ziva attirando la curiosità della bambina. Sapendo dell’arrivo della piccola Tony e Ziva il fine settimana precedente l’avevano impiegato a cercare e comprare tutto il necessario per accogliere la piccola, a fine giornata in un negozio per la casa Tony aveva trovato molte formine a forma di animali da poter essere utilizzate, non solo per fare biscotti, ma anche per ritagliare i toast nella forma che uno preferiva, così decisero di acquistarli in modo da poter fare alla bambina qualche merenda fantasiosa. A quanto pare quell’acquisto in quel momento si rivelò molto utile. Emily scivolò lentamente giù dal divano e una volta in piedi si fece coraggio e prese per mano Ziva con la quale andò in cucina mentre Tony le seguiva. Una volta che i panini furono pronti Tony, impersonando tutti i versi degli animali che avevano in formine, aiutò la piccola a scegliere quella che preferiva e insieme tagliarono il toast. Emily si lasciò sfuggire un piccolo sorriso felice. Nessuno le aveva mai dedicato tanta attenzione come stavano facendo Tony e Ziva e la cosa le piaceva molto. Tutti e due si congratularono con lei per il suo panino e felicemente lo mangiò tutto.

 

Quella notte Tony e Ziva si trovavano a letto stretti in un abbraccio

“è perfetta” sussurrò Ziva stringendosi ancora di più al marito

“si lo è. È perfetta, dolce, timida ma con un sorriso stupendo e così tanto adorabile. Ha i capelli lunghi e neri che sembra quasi come te e quegli occhi grandi così verdi. È adorabile!” disse Tony già completamente preso dalla bambina “e cosa più importante diventerà nostra” continuò dolcemente.

“nostra” Ziva disse la parola per testarla personalmente “la nostra bambina” ripeté con gli occhi pieni di lacrime dalla gioia. Sembrava tutto così giusto adesso, dicendo quelle tre semplici parole era come se gran parte del dolore, la frustrazione e la delusione vissuta nei mesi precedenti cominciasse a svanire. Poco dopo il loro matrimonio avevano provato ad avere dei figli, ma a seguito di un paio di aborti spontanei e la diagnosi su una bassa percentuale di fertilità e tanti sogni infranti, dopo un anno e mezzo presero al decisione di non rischiare più altre delusioni e decisero di passare all’adozione. Non ebbero molti dubbi su questa decisione erano pronti per diventare genitori e più che disposti a prendersi cura di uno o più dei tanti bambini soli al mondo. Bambini che avevano bisogno di cure, amore e la possibilità di un futuro che loro avevano a volontà ed erano disposti a dare. Ad avere Emily nella stanza accanto alla loro era come se quel vuoto che avevano nel cuore si fosse riempito completamente e anche se la strada davanti a loro era lunga e sicuramente impervia erano felici e pronti ad affrontare tutto. Si coccolarono ancora per un po’ prima di prendere sonno quando improvvisamente sentirono dei piccoli singhiozzi strozzati provenienti dalla camera di Emily. Senza pensare troppo i due saltarono completamente fuori dal letto e corsero nella stanza vicino dove trovarono Emily in lacrime che cercava di togliere le lenzuola bagnate dal letto. Lei si riscosse e cominciò a tremare di paura appena li vide entrare nella stanza. Era sicura che adesso l’avrebbero sgridata per il disastro che aveva fatto, anche se lei non lo aveva fatto apposta. Certamente non voleva rovinare il suo letto nuovo, era stato un incidente, ma le altre volte che le era successo nelle altre famiglie era stata sgridata e sculacciata e gli altri bambini la prendevano sempre in giro usando dei nomignoli antipatici.

“tesoro cosa succede?” disse Ziva correndo dalla bambina

Emily iniziò a piangere più forte non riuscendo a smettere e a trattenersi, Tony delicatamente le prese dalle mani il lenzuolo sporco e togliendo anche le altre coperte bagnate dal letto andò a fare subito la lavatrice. Ziva, invece, si inginocchiò accanto alla bambina prendendola tra le braccia “tesoro non devi piangere, sono cose che possono succedere” la coccolò un po’ la ragazza; poi cominciò a toglierle il vecchio pigiama bagnato e sempre tenendola tra le braccia la portò in bagno e le fece un bagnetto caldo veloce. Una volta tutta pulita le mise un nuovo pigiamino con le stampe degli animali, che lei e Tony avevano comprato. Come tornarono in camerina trovarono Tony che stava finendo di rifare il letto con della biancheria pulita. Alla vista del letto Emily ricominciò a piangere, ma Ziva la strinse a se per calmare quel pianto dispiaciuto.

“ehi non devi piangere sai? È stato un incidente può capitare, noi non siamo arrabbiati” disse Tony raggiungendo la compagna e la bambina. Emily tirò su con il naso un’ultima volta prima di fare un respiro tremante e calmarsi appoggiata al petto di Ziva.

Ziva vedendo la bambina molto stanca fece per appoggiarla sul letto, ma la piccolina si aggrappò forte alla sua maglietta, in quel momento si sentiva molto amata e non voleva che finisse tutto così velocemente. Emily stava provando un certo conforto e un senso di sicurezza tra le braccia di Ziva e non voleva lasciarla andare ancora, così la ragazza si sedette sul letto e si coprì con le coperte per non far prendere freddo alla bambina. Tony la guardò e le sorrise dolcemente. Era così orgoglioso di Ziva, sapeva che sarebbe stata una grande mamma; decise di lasciare alle due un piccolo momento solo per loro.

“buona notte piccola principessa. Fai tanti bei sogni che noi ci vediamo domani mattina” disse Tony chinandosi per dare un dolce bacio sulla fronte della bambina, la quale all’inizio si riscosse un po’ spaventata per poi rilassarsi al gesto. Rimasta sola con la bambina Ziva cominciò a cullarla mentre le accarezzava i capelli e la schiena per poi iniziare a canticchiare a bassa voce una ninna nanna per bambini che si ricordava dalla sua infanzia. Finalmente Emily sentendosi più tranquilla si addormentò tra le braccia della donna. Appena fu sicura che la bambina dormiva profondamente, Ziva la sistemò comodamente sotto le coperte, accese la lampada per la notte e tornò a letto da Tony che la stava aspettando. Prima di tornare in camera si dovette fermare in corridoio e sostenersi alla parete per non crollare a terra. Era consapevole che occuparsi di un bambino che aveva subito degli abusi non sarebbe stato facile, ma sentire Emily piangere e vederla spaventata dalla loro possibile reazione le aveva stretto il cuore in una morsa dolorosa tanto da toglierle il fiato. Si sentì afferrare per le spalle e come alzò il viso trovò Tony pronto a sostenerla e ad abbracciarla. Insieme sarebbero riusciti a dare ad Emily una vita felice e piena di amore, l’avrebbero protetta da tutte quelle persone che le avevano fatto del male. Erano consapevoli che ci sarebbe voluto del tempo per farla guarire, ma erano pronti ad aspettare e darle tutta la loro energia per aiutarla a trovare la felicità che ogni bambino merita.

spero che questo primo capitolo vi abbia incuriosito. Alla prossima settimana!
  
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