Sms- Short Message System
[Happy
birthday, Ino-chan!]
Se c’era una cosa che
odiava, era avere torto…
-… ma non doveva piovere
quest’oggi?!-
La sua compagna rise,
vedendola sbuffare delusa. A quanto pareva, di quel cielo sporco non ne era
rimasto traccia: la volta celeste sopra di loro non poteva essere più limpida
di così.
-Eddai, Ino… ma che ti
frega del tempo?!-
-Niente, solo che mi ero
preparata ieri sera dei vestiti più pesanti…e stamattina ho fatto tardissimo
per trovare qualcos’altro di carino e più leggero da mettermi!!-
Sakura Haruno rise ancora,
sentendo quelle sue parole: niente da fare, la cara amica rimaneva sempre una
tipa fissatissima con la moda. Benché non possedesse una fortuna da spendere in
abiti costosi e scarpe firmate, ci teneva molto al suo look: e le bastava
davvero poco, come un nodo particolare alla sciarpetta comprata ai grandi
magazzini, o quella mini jeans acquistata l’anno prima in saldo, o il
rimettersi dei vecchi stivali che indovinò potessero andare di tendenza in quel
periodo, per essere lo stesso impeccabile. E, naturalmente, l’occhio dei
maschietti era felice di tale premura…
-Comunque sia, trovo che
questo nuovo taglio ti doni parecchio, Sakura!- era incredibile come non
riuscisse a non stare allegra per più di due minuti.
-… trovi?- si toccò i corti
ciuffi rosei, arrossendo leggermente. -Pensa che Naruto nemmeno se ne era
accorto…-
-Dici sul serio?! Ma come
diavolo ha fatto!! Cioè… prima i capelli ti arrivavano a metà schiena, ora
praticamente ti sfiorano il collo!-
-Lo sai come è fatto...-
sospirò, ancor delusa.
-E cosa ti ha detto quando
glielo hai fatto giustamente notare?!-
-Ha replicato con un: “Ah,
ecco perché oggi sembravi così diversa dal solito!”…-
-… sono senza parole.-
-E’ un baka.- concluse.
-Gli uomini… sono tutti
uguali: o stupidi o stronzi.-
Gli occhi di menta si
posarono sulla sua figura.
-Ma, Ino… non mi dire che
sei ancora così femminista?! Credevo che la rabbia repressa contro il genere
maschile ti sarebbe passata dopo un po’…-
-Macchè!! Li odio tutti!!-
ringhiò, alzando un pugno in aria.
-… compreso un certo Sasuke
Uchiha?!-
Sussultò, fermando il suo
passo: odiava essere presa alla sprovvista, soprattutto a causa di quel nome.
Ed odiava quell’espressione maliziosa disegnata sul volto dell’Haruno…
-… non credo che questi
siano affari tuoi, fronte spaziosa!!-
-Ma senti senti: stavolta
ho fatto centro, eh maialina?!-
-… Sakura! Dì un'altra
parola, e ti ammazzo!!- la minacciò afferrando la borsetta per il manico, e
brandendola sopra la sua spalla.
-Ok, ok…- rise di gusto
lei, parandosi con le mani. -Non aggiungo una parola... anzi, scappo che il
baka mi attende! Ci vediamo stasera al locale, mia dolce maialina! E vedi di
non farti aspettare solo perché sei la festeggiata, eh!-
E riuscì a scapparle via,
approfittando di avere delle scarpe da tennis sicuramente più comode delle sue.
L’altra rimase a guardarla con un grande sorriso, non stupendosi che oramai
Sakura la conoscesse meglio delle sue stesse tasche.
-… sa signorina, se lei
continua a sostare qui imbambolata in mezzo alla strada, prima o poi qualcuno
potrebbe travolgerla…-
Sentì questa voce profonda
alle sue spalle, e trasalì nel percepire di essere stata leggermente colpita da
un qualcosa sulla nuca; quando si voltò, ed incrociò quegli occhi color notte,
il suo cuore ebbe un secondo sussulto.
-… Sasuke?!-
-Sei onnipresente, a quanto
pare.-
-Mi sembra ovvio: è
l’università, la frequento.-
-Mmh…-
-Che c’è? Solo perché mi
hai conosciuto al lavoro, come cameriera, credi che sia quel che voglio fare
per tutta la vita?!-
-Non c’è bisogno di scaldarsi.-
sbuffò, portandosi una mano ad alzarsi i lunghi ciuffi della frangia.
-Non mi sto affatto
scaldando.-
-Mh.- fece come per
andarsene, passandole accanto.
-… ehi, aspetta!- lo
afferrò per la manica della felpa.
Alzò un sopracciglio. -Che
c’è?-
-Tutto qui? Cioè… non c’è
altro?-
-Di che dovremmo parlare?
Non ci conosciamo tanto bene, in fondo.-
Ino rispose semplicemente
sbuffando, e mettendo un musetto imbronciato.
-Sempre il solito…-
-Ci vediamo.- le fece un
cenno di saluto con la mano.
La giovane restò a fissare
per un po’ delusa la sua schiena che si allontanava, poi spostando gli occhi
verso la strada… subito, venne attirata da un grande mezzo di trasporto bianco
e rosso… e, con orrore, ne lesse il numero.
-…FERMOOO!!!!- gridò
impazzita, iniziando a correre.
Sasuke si voltò, sgranando
gli occhi di fronte a quella reazione; e, quando gli passò accanto senza
degnarlo della benché minima attenzione, non potè fare a meno di restarne
ancora più colpito.
Accidentaccio ai tacchi!!
Era una faticaccia correre con quelli… anf, anf… ma doveva prenderlo, doveva
riuscirci… forza Yamanaka, ultimo sforzo… e non si meravigliò quando, a pochi
metri, le porte automatiche si richiusero.
-… nooo!!!- esclamò
inviperita, dando un calcio ad un sassolino. -Vaffanculo!-
-… ma che finezza.-
commentò da dietro la voce del moretto.
-…Uchiha!!!- ringhiò
furiosa, girandosi verso di lui minacciosa. -E’ tutta colpa tua se ho perso il
318!!-
-Mia?!- si puntò un dito
contro, guardandola perplesso. -Non direi proprio!-
-Se tu non mi avessi
trattenuto a parlare, a quest’ora…-
-Frena: eri tu che volevi
continuare la chiacchierata! Io ti ho solo salutato.-
-Beh, hai comunque iniziato
tu a parlare!!!-
-Bene, la prossima volta
eviterò accuratamente di salutarti.-
-Tsk! Dio, quanto sei
odioso certe volte!!!- sbuffò lei, mettendosi a braccia conserte.
Il ragazzo non le diede
alcuna risposta, allontanandosi da lei: si avvicinò invece al parcheggio, più
precisamente ad un veicolo a due ruote nero in ottimo stato. Poggiò la cartella
che teneva su una spalla sul sellino, aprendo la zip e tirandone fuori un casco
blu scuro…
-… hai un motorino?!?-
sbucò accanto a lui la faccia attonita della Yamanaka.
-… ah!- si mise una mano
sul cuore, che batteva forte. -Accidenti a te, mi hai fatto prendere un
colpo!!-
-Mmh… non mi avevi detto
che sei motorizzato…-
-Scusa, ma perché mi hai
seguito?-
-Beh, volevo sgridarti
perché sei stato maleducato: non si pianta in asso così la gente, senza nemmeno
salutare!!- sbuffò, poi tornando desiderosa a fissare il mezzo. -Ma, visto che
hai un motorino…-
Glielo lesse negli occhi: e
gli passò un brivido dietro la schiena.
-Scordatelo!-
… ed ancora se lo chiedeva:
ma come cavolo aveva fatto quella strega a convincerlo?!
-Senti, almeno vedi di non
esibire impunemente quell’espressione soddisfatta sul tuo viso.- brontolò
l’Uchiha, lanciandole un’occhiata dallo specchietto.
La ragazza ridacchiò,
stringendosi ancora più a lui: si accoccolò con la testa sulla sua schiena e
non si lamentò del fatto che quel casco le rovinava la sua pettinatura. Si
godette quel momento: il vento che le solleticava viso e collo, intoccabile
carezza; il corpo caldo di quel giovane, talmente stretto al suo quasi da poter
sentire come era fatto sotto quell’ingombrante felpa; il sottofondo dell’attrito
delle ruote sull’asfalto, e si meravigliò di come le piacesse sentirselo sotto
i piedi. Alzò gli occhi al cielo.
-Voglio andare al mare.-
proclamò.
-Tu non sei normale…-
-E perché?-
-Siamo in città, l’estate è
decisamente finita, e tu pensi al mare?!-
-Beh, si avvicina la bella
stagione.- si giustificò.
L’altro scosse il capo,
fermandosi ad un semaforo rosso. -Non aspettarti che io ti porti fin là, un
giorno… è già troppa la strada che mi stai facendo fare ora!-
-Guarda che il mio
appartamento non è poi così distante dall’università, stupido!-
Sbuffarono entrambi
contemporaneamente, disegnando sulle labbra una smorfia indispettita.
“… che odioso!”
“… che piattola!”
Grazie al cielo, erano
arrivati.
-Ed ora, smamma!- esclamò
lui, fissandola con la coda dell’occhio.
-Ehi! Non così in fretta!-
si sfilò il casco.
-Che altro c’è?-
-Quanti soldi hai sul
cellulare?-
-Per te, zero.-
-Eddai!! Devo mandare un
messaggio ad una mia amica! E’ urgente!-
-Non mi interessa.-
-Tsk! Per 5 cents… che
taccagno!- scese dal sellino.
-Ehi! Per tua norma in
regola io non sono avaro.-
-Allora non ti costerà
nulla prestarmelo per un momento…-
Sasuke scosse il capo
abbattuto, poi tirò fuori dalla tasca il suo bel telefonino.
-Oh, thank you!- la giovane
lo prese tra le mani, digitando qualche numero.
-Ma sbrigati!-
Ino annuì senza perdere di
vista lo schermo del display; due secondi dopo, glielo riconsegnò tra le mani
con un bel sorriso in volto. -Non ci ho messo molto…-
Quasi strappandoglielo di
mano, se lo riprese; indossò in pochi istanti il casco.
-Spero al più tardi
possibile, piattola!- esclamò lui, ingranando la marcia e lasciando dietro di
sé una scia di monossido di carbonio.
-Lo spero anche io,
simpaticone!!-
Ma Ino rimase ferma in piedi
davanti al cancello, a fissare quel motorino sfrecciare via verso il centro
della città; un sorriso si disegnò sulle sue labbra truccate nel cercare il
cellulare nella borsetta, che trovò pochi secondi dopo. Il display era
illuminato, indicandole che aveva ricevuto un nuovo messaggio: e non si stupì
di trovare il testo completamente vuoto. Però, ciò che le interessava era il
destinatario… trafficò nuovamente con i tasti. Si ritrovò a sorridere come una
stupida e si coprì la bocca con una mano, vergognandosene.
***
Sasuke Uchiha poggiò il
cavalletto del motorino a terra, spegnendo il gas. Si tolse il casco,
scrollandosi i capelli disastrati; si chinò per mettere la catena di sicurezza
alla ruota del veicolo. Non si ricordò di aver messo il cellulare in malo modo
dentro la tasca dei jeans; ed infatti gli cadde a terra, in un breve e veloce
tuffo nel vuoto. Sbuffando, lo raccolse; ma ci fu qualcosa che lo interessò
particolarmente.
Nuovo messaggio ricevuto:
premette il tasto di invio per leggerlo.
Ciao
Sasuke.
Non
chiedermi come ho fatto ad avere il tuo numero,
tanto
non te lo dirò mai.
Non
so se lo sai ma oggi, 23 Settembre, è il mio compleanno: e perdonerò
la
tua mancanza di tatto
solo
se verrai con noi a festeggiarlo.
Chiedi
a Naruto.
Ah,
voglio un bel regalo!
Ino
L’Uchiha si ritrovò a
sorridere senza nemmeno sapere il perché: per l’ennesima volta quella stupida
biondina l’aveva lasciato senza parole. Non aveva la minima idea che quel
giorno fosse stato il suo compleanno; e, senza ancora capirne il motivo, era
più che interessato a quel che frullava nella sua zucca quasi vuota. Certo che
darglielo a vedere sarebbe stato come farle prendere una rivincita… ma poteva
esporsi un pochino.
Si sedette sul sellino
della moto, leccandosi le labbra.
Sei
una rompiscatole, Yamanaka.
E
non ne sapevo nulla del tuo compleanno.
Però…non
ti montare la testa se ti dico che verrò.
Per
il regalo, sappi che non sborserò mai soldi per te:
ma
ho qualcosa che ti piacerà.
Sasuke si leccò nuovamente le
labbra, premendo invio.
Probabilmente, quella sera,
le avrebbe regalato l’inizio di un sogno.
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Questa shot è la
rielaborazione di una longfiction che non ho finito; mi sembrava originale e
carina l’idea di base della trama ed avevo proprio voglia di riusarla. In
realtà stavo scrivendo un altro lavoro per il compleanno di Ino, ma ho bisogno
di più tempo per rielaborarlo e migliorarlo… quindi ho adattato questa per
festeggiare la mia amata.
Non è niente di che, lo so,
ma spero che vi piaccia comunque.
Vi prometto di postare un
lavoro migliore al più presto; intanto, godetevi questo.
Oh, già: tanti auguri, mia
Ino-chan!
La vostra Rael