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Autore: ElanorPagina25    03/09/2014    4 recensioni
19 Luglio 1999, data di morte di un talentuoso batterista, Gar Samuelson. In questa fanfiction Chris Poland, amico e collega del biondo, parla del suo ultimo giorno con lui, dov'era intenzionato realizzare un desiderio nascosto da tempo...
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"He was a true friend. Everything I know about time, rhythm and feel I learned from Gar, so i'll always hear his voice in my music."
-Chris Poland



Ero andato tutti i giorni per circa sette giorni da lui, che appena 41enne, era arrivato all'ineschivabile punto della morte. A casa sua ed assistito dai suoi familiari, Gar riposava sperando in una miracolosa ripresa. Ma i miracoli non esistono, e se esistono non capitano sicuramente a noi. Andai di nuovo a trovarlo, ero impaziente di vedere come stava, ma già sapevo come stava, era solo una banale scusa per poter incrociare i miei occhi con i suoi. Come uno speranzoso idiota, avrei creduto che Gar avrebbe potuto riprendersi. Dopo i convenevoli con la madre e il padre di Gar, mi recai frettolosamente di fronte la porta della sua piccola camera, e fu lí che rallentai. Agitato ed ansioso, poggiai lentamente la mano sulla maniglia, rimembrandomi che sta volta dovevo farlo, e sospirai. Tirai quindi la maniglia verso il basso, e poi spinsi la porta cercando di farla cigolare il meno possibile. Brividi, quando Gar distolse lo sguardo dal muro, lo pose sul mio viso, mi chiamò per nome e trovò la forza per sorridermi. Gar era coperto da un leggero lenzuolo, e di fronte al suo letto c'era un ventilatore messo a media potenza. Feci appena due passi avanti e mi accomodai nella sedia già sistemata vicino al letto, però la avvicinai di più verso lui, per potermi trovare faccia a faccia con lui. Tremava in continuazione data la sua grave insufficenza epatica, ed era solo pelle ed ossa. 'Ehi, oggi come te la passi?' gli dissi fingendomi tranquillo; quei sorrisi che facevo mentre lo guardavo in quel cadaverico stato parevano tremare ancor più del mal ridotto corpo di Gar. Egli non volle rispondere alla mia domanda e deviò lo sguardo alle sue mani giunte sopra le lenzuola, posate sulle coperte gambe. 'Gar?' Lo richiamai, e la tranquillità che recitavo penosamente svanì nel nulla, mostrando il vero me: spaventato, e ancor più spaventato dal gesto di Gar. 'Amico' smorzò finalmente il suo silenzio con questo, ma ciò che disse dopo, avrei preferito non sentirlo. 'Mi hanno detto che il mio conto alla rovescia finisce oggi' fu veloce, diretto e scandalosamente chiaro, ma io non volevo. Non volevo crederci, e non volevo che le mie speranze erano inutili. Non volevo che Gar andasse via. Lui continuò 'Questa è l'ultima volta che parleremo nella nostra vita'.
Dopo questo, rimanemmo entrambi in silenzio per un paio di interminabili secondi. Durante quel momento, il mio sguardo cadde dove anche quello di Gar era abbassato: sulle sue mani, caratterizzate da lunghe e ossee dita e da un caldo e sudato palmo che percepii quando feci unire le mie mani con quelle sue, per stringergliele un'ultima volta con una salda presa, che si dimostrò fin troppo salda 'Chris, Chris cazzo mi fai male'. Allentai subito la presa dopo quell'avvertenza che volli prendere come un rimprovero, e dunque mi scusai. Una, due, tre, quattro, non bastavano per quello che i miei sovrastanti sensi di colpa che iniziavano a crescere in me mi convinsero che gli feci. Vero che lui era completamente assuefatto all'eroina ai tempi dei Megadeth e successivamente a quelli dei suoi Fatal Opera, ma proprio ai "bei vecchi tempi" dei Megadeth ero io che lo riempivo di eroina, e fu questo eccesso a costarci il posto di me alla chitarra e lui alla batteria nel gruppo. Dovevo scusarmi quindi anche di quello, ma non c'era modo, oramai che Gar aveva meno di 24 ore di vita. 'Mi dispiace, ti ho rovinato la vita io... dovevo fare qualcosa per evitare tutto questo, ma adesso è troppo tardi...' iniziai a sentir premere le lacrime sotto i miei occhi ma non uscirono, non le feci uscire di mia volontà. '...è troppo tardi' ripetei con voce fioca mentre rialzavo lo sguardo a lui, che non mi accorsi mentre parlavo che mi stesse guardando tranquillamente, come se non sentisse il mio triste tono di voce; ma lo sentì perfettamente, allo stesso modo di come sentì ogni mia parola. Negò esse con un cenno del capo. 'Tu sei un coglione' disse con un leggero sorriso per cercare sicuramente di tranquillizzarmi, e ci riuscì. 'Non hai nulla di cui scusarti. Non è mica colpa tua se la mia vita è stata piena di qualsiasi droga fino alla fine. L'ho voluto io, perché mi piacevano da morire, da morire letteralmente' tramutò quel suo sorrisetto che mi tranquillizzava in uno sconsolato sospiro 'e adesso ovviamente me ne pento'.
Pentirsi era inutile quanto credere nei miracoli, e me ne sono accorto dopo queste sue frasi tipiche di chiunque in punto di morte. Dopotutto, realizzai che queste cose erano inutili quanto le mie scuse e me stesso, che non stavo facendo altro che fargli sprecare fiato e le ultime forze rimastegli. Dovevo pur fare qualcosa, ma cosa? Era veramente troppo tardi. 'Voglio fare qualcosa, qualunque cosa che possa farti del bene' gli dissi velocemente. Gar prese in considerazione la mia proposta e ci pensò su poco tempo. 'Beh, credo non sia mai tardi per ricevere un abbraccio'. Rimasi a guardarlo in silenzio e a respirare prolungatemte. Pian piano mi alzai dalla sedia e mi rimisi a sedere sul bordo del materasso del letto di Gar mentre lui con il busto si avvicinava a me, ed io facevo lo stesso. Entrambi aprimmo le nostre braccia, ed entrambi ci stringemmo non troppo forte. Le sue mani tremavano senza fine sulla mia schiena e le mie carezzavano piano la sua, dandole qualche pacca. D'un tratto, nella totale calma e senza preavvisi, Gar esplose in un fragoroso pianto e provò per come poteva a stringermi con più forza. Nascose velocemente il viso nell'incavo del mio collo lasciando scoperta la fronte, staccata per qualche millimetro dalla mia guancia. Nel frattempo che lui continuava a versare le sue ultime lacrime, io iniziai a girare il volto verso la sua fronte, coperta in parte dai suoi capelli biondo scuro. Chiusi gli occhi e cercai lentamente di allungare le labbra alla sua fronte, per poi tenerle appoggiate un attimo li e poi schioccare un minuscolo bacio. Ma appunto fui lento, troppo lento. Ogni mia intenzione andò in fumo quando tra i singhiozzi Gar mi disse 'Ti voglio bene, Chris'. Mi bloccai, non potevo continuare, anzi si che potevo, ma non ci riuscii. 'Ti voglio bene anch'io, te ne vorro per sempre amico mio' fui secco e freddo. Non dovevo essere ne freddo ne seccato con qualcuno che sarebbe morto tra non molto, non era affatto giusto. Rimasi zitto ad ascoltare i violenti pianti di Gar fino a quando iniziò a calmarsi e a staccarsi dal mio collo inumidito dalle sue lacrime per guardarmi in viso con quei suoi lucidi occhi. Quel suo sguardo pietoso mi creava un paio di strette allo stomaco e in più il fatto che non riuscivo a dargli un men che minimo bacio fece crescere in me la voglia di scappare da li, e abbandonare Gar al suo destino. 'Devo andare, ho una cosa importante da fare' non avevo un cazzo da fare quel giorno, gli mentii come un vigliacco. Gar non poté far altro se non annuire e togliere le braccia dal mio busto, dicendomi 'sta tranquillo, vai'. Mi alzai dal suo letto, spostai la sedia e andai ad aprire la porta. Un ultimo sguardo tra me e lui. Poi uscii e chiusi la porta. Me ne pentii amaramente. Volevo subito ritornare da lui per stare ancora in sua compagnia e dargli quel bacio, ma mi inventai un impegno che putroppo dovevo rispettare. Scappai da quella casa e andai a chiudermi in macchina. 'Hai proprio ragione Gar' dissi fra me e me mentre mettevo in moto 'io sono un coglione'. Feci manovra con la macchina e uscii dal parcheggio, mettendomi in strada e guidando senza una meta, ricordandomi tra i sorrisi e le lacrime di quanto lo amassi e di quanto avrei voluto baciarlo ogni momento che io e lui suonavamo e stavamo insieme, felici.


=l'autrike parla(?)
Vabbé che devo dire boh ciao spero vi sia piaciuta questa fanfic, l'ho scritta in un giorno e mezzo vaffanculo a me va cwc recensite, se non volete non fatelo ma vbb mi piacerebbe tanto. Dedico questa fanfiction a chiunque l'abbia letta <3 w i Megadeth e w il signor Page che non c'entra un cazzo con tutto questo yeah=
  
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