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Autore: telesette    04/09/2014    1 recensioni
Ormai Batgirl era scivolata nella più totale incoscienza.
Davanti ai suoi occhi sconvolti, Robin vide quel dannato infierire su di lei, come se ciò fosse un gioco molto divertente.
Senza indugiare oltre, Robin prese la rincorsa sufficiente a sfondare il vetro della finestra e si ritrovò a precipitare nel vuoto. Incurante dell'aria che gli sferzava addosso, data la spaventosa velocità di caduta, il Ragazzo Meraviglia puntò dunque il rampino verso il cornicione soprastante e cominciò a risalire verso l'alto con il mantello che gli sventolava dietro le spalle come un paio d'ali...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barbara Gordon, Batman, Dick Grayson, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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A Dany, con affetto...

Giù la maschera Bat-Boys
( immagini tratte da internet )

 

- Complimenti, Batgirl, stai facendo progressi - ironizzò Robin, alludendo ai rintocchi scanditi dal campanile di Gotham, non appena la compagna planò sul tetto dove lui la stava appunto aspettando. - Ben venti minuti in meno, rispetto alla notte scorsa: se continui di questo passo, potresti anche arrivare puntuale all'inizio della ronda... tra un mesetto, un mesetto e mezzo forse, non di più!
- Non sei divertente, Robin - rispose lei atona.
- Dai, scherzavo!
- Ho anche una vita privata, piena di studio ed impegni di vario genere, ma probabilmente a casa di Batman il termine "vita sociale" non esiste!

Robin si passò una mano sulla nuca, distogliendo lo sguardo da lei con evidente disagio.

- Ora non prenderla così - mormorò. - Non intendevo mancarti di rispetto, volevo solo buttarla sul ridere... E' il mio difetto, scusami, parlo sempre a sproposito!
- Ma guarda, non me n'ero accorta!

Il Ragazzo Meraviglia sbuffò rassegnato.
Quando ci si metteva, Batgirl sapeva essere più tagliente con la lingua del più affilato dei batarang in arsenale. E dire che lui sperava di fare colpo su di lei, contando proprio sul suo piccato senso dello humour.
Che ingenuo!
Non aveva capito che Miss Pipistrello, in quanto supereroina lei stessa, non era certo tipo da farsi impressionare alla vista delle calzamaglie. Ormai era da un po' che combattevano assieme nella lotta contro il crimine, cercando di mettere da parte il più possibile le diffidenze, ma ancora non si potevano dire "affiatati" nel vero senso della parola.
Ufficialmente, Batman non aveva ancora accettato Batgirl nel gruppo. La Bat-Caverna le era infatti preclusa, così come pure le identità segrete dei suoi proprietari, e quelle notti di turno con Robin erano il suo periodo di prova. Questo era il motivo principale del suo astio, malgrado il Ragazzo Meraviglia cercasse con ogni mezzo di farla sentire già parte della squadra, perciò le era tanto difficile accettare lo spirito scherzoso e bonario del suo giovane partner.

- E' una mia impressione, oppure è il tuo modo consueto di corteggiare le ragazze?
- Ehm ehm... - Robin tossicchiò imbarazzato. - Come... Come ti è venuta in mente quest'idea?
- Chissà - sorrise lei beffarda. - Magari c'entra il fatto che sei diventato tutto rosso in volto di colpo!
- Ehi, bambina, guarda che io lavoro sul serio!
- Adesso stai alzando la voce, buttandoti sulla difensiva... un classico!
- Cos'è, stai forse insinuando che ci provo con te?
- Dimmelo tu - sentenziò Batgirl. - Battute di spirito, guance arrossate e tono di voce alterato... Non potresti essere più esplicito, nemmeno se traessi fuori una scatola di cioccolatini da sotto il mantello!
- Aaah, ne ho abbastanza, non voglio ascoltarti !!!

Ciò detto, Robin trasse fuori il Bat-Arpione dalla cintura e sparò il rampino contro il cornicione di un palazzo adiacente.
Batgirl aveva colto proprio nel segno.
Dopo essersela data letteralmente a gambe, il giovane pettirosso trasse infatti con stizza fuori dalla tasca una piccola confezione-regalo di cioccolatini al liquore. In realtà quella avrebbe voluto essere una gentilezza senza secondi fini, un pensiero gentile come un altro, ma non poteva certo avere ragione con quella rossa acida.
Senza pensarci oltre, Robin buttò la scatola nel vuoto, facendola volare circa centotrentotto piani più in basso, mormorando a bassa voce qualcosa sulle ragazze impossibili e prevenute.
Se solo non avesse raccolto così quella provocazione.
Era ovvio che Batgirl intendesse stuzzicarlo, magari per scaricare su di lui la rabbia e la frustrazione che costei nutriva verso Batman e le sue regole. Reagendo così, però, il giovane non aveva fatto altro che confermare quello che la ragazza aveva già compreso fin troppo chiaramente. Non ci voleva certo un genio, per capire che Robin si era preso una gran bella cotta per lei... Solo che gli seccava ammetterlo, più per il timore di sembrare ridicolo che per la paura di non essere corrisposto.
Ma il problema era un altro.
Distratta dallo scatto di nervi di Robin, Batgirl non si era accorta del lieve spostamento d'aria alle sue spalle. Qualcuno era rimasto fermo e in agguato ad osservarli, aspettando il momento migliore per avvicinarsi, e adesso aveva la possibilità di vedersela con un solo bat-vigilante anziché due.

- Cosa diavolo...

Malgrado si fosse voltata di scatto, Batgirl non ebbe il tempo materiale di distinguere altro che una forte scia velocissima. Un pugno le si abbatté in pieno volto, cogliendola del tutto impreparata, e in men che non si dica si ritrovò scaraventata faccia a terra sul tetto dell'edificio.
Un sottile rivolo di sangue all'angolo della bocca, il livido sulla guancia che le bruciava maledettamente, Batgirl si rialzò tuttavia per fronteggiare il suo misterioso assalitore. Questi era avvolto da capo a piedi in una scurissima calzamaglia aderente, con su un passamontagna del medesimo colore per nascondere il volto, e a giudicare dalla sua posizione di guardia doveva essere senza dubbio un maestro nelle arti marziali.

- Chi diavolo sei, si può sapere?

Nessuna risposta.
Lo sconosciuto sferrò due pugni in rapida sequenza, che lei riuscì opportunamente a deviare, per poi fendere l'aria con una serie di calci di rovescio. Batgirl si chiuse in difesa, opponendo tutta la sua agilità e prontezza di riflessi, ma era palesemente in svantaggio rispetto alle avanzate tecniche offensive dell'altro.
Sfortunatamente, Robin si era già allontanato e non poteva neppure chiamarlo in aiuto.
Lo sconosciuto aveva una padronanza di stile che le ricordava quasi il modo di combattere di Batman: la stessa velocità, la stessa potenza, la stessa posizione delle mani...
Ma chi mai poteva essere?
Con la forza della disperazione, Batgirl scattò all'indietro per evitare l'ennesimo pugno, bloccando il braccio dell'avversario con la stretta delle gambe. Facendo poi ricorso ad un agile scatto di reni, quasi che il suo corpo fosse fatto di molle elastiche anziché carne ed ossa, drizzò repentinamente il busto per investire l'avversario con una scarica di colpi a tamburo.
Questi accusò il danno al volto, senza mostrare il benché minimo cedimento, lasciando Batgirl di stucco.

- Non ci siamo, ragazzina - mormorò. - Devi impegnarti di più!

***

Frattanto Robin, rimuginando sulla pessima figura che aveva appena rimediato, si domandava con che faccia avrebbe potuto continuare a fare squadra con lei...
Stava ancora pensando a come affrontare la questione quando, avvertendo un forte rumore come di vetro appena andato in frantumi, si accorse che il lucernario dell'edificio dove aveva lasciato Batgirl era stato completamente sfondato. Subito si affacciò per vedere meglio e, riuscendo a distinguere chiaramente Batgirl alle prese con il misterioso assalitore vestito di nero, non poté fare a meno di sbarrare gli occhi.

- Dio, non può essere - mormorò sgomento. - Batgirl !!!

La ragazza, sempre avvinghiata al suo aggressore, era atterrata rovinosamente in una pioggia di calcinacci e frammenti di vetro. La lotta proseguiva furiosa, impegnando le ultime energie residue di lei, ma appariva fin troppo chiaro che costui era un avversario ben oltre la sua portata.
Dal punto in cui si trovava, Robin non poté fare altro che assistere impotente alla scena.
Vide Batgirl stanca ed ansimante, l'uniforme lacera in più punti, cercare di opporre un'ostinata resistenza. Il suo nemico la lasciò sfogare ben bene, facendole consumare gli ultimi sprazzi che ancora le infiammavano le vene, attendendo come uno sciacallo il momento di chiudere lo scontro.

- No, dannazione - gridò Robin disperato, incapace tuttavia di farsi udire da lei. - Scappa, Batgirl... Scappa, per l'amor del cielo!

Sfortunatamente la ragazza era troppo orgogliosa, per ammettere di avere già perso.
Già i suoi pugni e i suoi calci si facevano via via sempre più inconsistenti, giacché i suoi muscoli parevano essersi trasformati in un mucchio di gelatina, e questo era il momento che il misterioso aggressore aspettava per porre fine al combattimento in modo definitivo.

- Sei brava, lo riconosco - esclamò, bloccandole il piede a mezz'aria. - Ma il sottoscritto è più bravo di te... Rassegnati, non puoi sconfiggere Reaper!

Costui aveva appena terminato la frase che, facendo dolorosamente leva sulla gamba tesa dell'altra, scaraventò Batgirl contro la parete.
La ragazza tossì, il corpo intorpidito dal dolore, incapace di rimettersi in piedi. Reaper l'afferrò per la gola, quasi volesse strangolarla, sollevandola da terra come una bambola di pezza inerte.

- Bastardo, lasciala andare!

Ormai Batgirl era scivolata nella più totale incoscienza.
Davanti ai suoi occhi sconvolti, Robin vide quel dannato infierire su di lei, come se ciò fosse un gioco molto divertente. Ferita ed umiliata, senza più nemmeno la forza di tenere gli occhi aperti, Batgirl era in balìa della violenza e del sadismo con cui il malvagio Reaper le andava sconquassando il ventre a suon di calci.
Le braccia legate dietro la schiena, con un robusto pezzo di cavo elettrico strappato direttamente dal muro, Reaper se la caricò svenuta sulle spalle come un sacco di patate e si arrampicò con lei fuori del lucernario servendosi di una corda e di un rampino a tre punte.
Senza indugiare oltre, Robin prese la rincorsa sufficiente a sfondare il vetro della finestra e si ritrovò a precipitare nel vuoto. Incurante dell'aria che gli sferzava addosso, data la spaventosa velocità di caduta, il Ragazzo Meraviglia puntò dunque il rampino verso il cornicione soprastante e cominciò a risalire verso l'alto con il mantello che gli sventolava dietro le spalle come un paio d'ali.

- Sto arrivando, Batgirl, resisti - mormorò a denti stretti. - Non gliela farò passare liscia, fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia!

E mentre cercava di non perdere le tracce del criminale in fuga, Robin sentì il cuore gonfiarglisi di rabbia e di collera assieme. Non doveva assolutamente perderlo di vista, se intendeva sottrarre Batgirl dalle sue grinfie.
La caccia era appena iniziata!

continua )...

   
 
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