Ciao...
ed eccomi con la
seconda storia di cui vi parlavo.
Naturalmente sarà un'altra AU e un'altra TIVA, ma
sarà principalmente una Ziva centrica.
in questa storia Ziva avrà 17 anni e andrà al liceo, ma non sarà una storia di ragazzi al liceo. Troverete Ziva appena arrivata in America, ma non sarà da sola; nonostante l'unico membro vivente della sua famiglia l'abbia mandata via di casa e spedita a casa della zia in America, con la sua grande forza riuscirà a ricominciare e ricostruire al meglio la sua vita. Una vita che non riguarda solo lei, ma anche colei che è la cosa più importate al mondo per la ragazza.
questa storia l'ho pensata durante una delle mie solite notti insonni, spero vi piaccia...
e adesso buona lettura...
Capitolo 1.
Ziva
David, da meno di un mese Ziva Levi, era una ragazza di appena 17 anni
che si
trovava per le strade di DC sul pulmino della scuola. Finalmente quel
primo
giorno di scuola, almeno per lei visto che le lezioni erano cominciate
da 15 giorni, era giunto a termine. Appena un giorno di scuola
e già sentiva il
bisogno di urlare.
Dalla
fine di Agosto a quel momento la sua vita aveva subito un altro
cambiamento.
Tutto era stato stravolto di nuovo. Non bastava quello che le era
successo
quasi due anni prima, no doveva riuscire a superare pure questo e non
poteva
crollare o mollare un attimo visto che non era più solo lei,
ma c’era chi
contava su di lei e la sua forza.
Ricordava
benissimo quella mattina terribile, di metà agosto. Si
trovava nella sua casa
in Israele a prendersi cura del bucato e del pranzo quando un
esplosione
fortissima fece tremare il palazzo in cui viveva; senza esitare
lasciò cadere a
terra la cesta con i panni e corse subito in camera sua e dalla piccola
Asya.
In quel momento non immaginava minimamente ciò che sarebbe
avvenuto nella sua
vita di lì a breve.
Quando tutto
il trambusto dell’esplosione cessò e pure le
sirene d’allarme si calmarono Ziva
riuscì a riportare un po’ di calma pure
nell’attico dove viveva con la sua
famiglia. Nel primo pomeriggio fu raggiunta da suo padre e due delle
sue
guardie fidate.
“Ziva
il mio
ufficio adesso!!” ordinò con fare minaccioso Eli.
Era
più di
un anno che i due avevano un pessimo rapporto e non si rivolgevano la
parola se
non strettamente necessario. Continuavano a vivere sotto lo stesso
tetto
semplicemente perche Rivka non aveva nessuna intenzione di lasciare sua
figlia
da sola, e soprattutto perché Ari aveva messo ben in chiaro
che se fosse
successo nuovamente qualcosa alla sorellina il padre avrebbe pagato per
mano
sua. Quindi l’essere chiamata in ufficio dal padre mise in
allarme la ragazza.
Chissà cosa voleva da lei adesso. Passando per il salone
notò Hadar guardarla
compassionevolmente e questo non fece altro che preoccuparla
maggiormente.
Facendosi coraggio entrò nell’ufficio del padre.
“Siediti
Ziva” ordinò Eli senza neanche guardarla
La ragazza
non poté fare a meno di obbedire.
“immagino
che hai sentito l’esplosione di questa mattina”
cominciò Eli “ebbene è avvenuta
nella scuola di Tali” andò dritto al punto Eli.
“oddio
c’era
la festa scolastica!” esclamò Ziva
“mamma e Ari erano a vedere Tali per la sua
recita. Come stanno?” chiese sempre più agitata.
“non ci
sono
stati sopravvissuti. Sono tutti morti” disse gelidamente Eli
“no. No
non
può essere” esclamò incredula Ziva
“è
la verità
Ziva. Nessuno è sopravvissuto. I miei uomini sono riusciti a
ritrovare i corpi
di tua madre, di Ari e Tali. fortunatamente non erano così
vicini
all’esplosione da venire spezzati, ma il tetto della scuola
li ha schiacciati”
continuò freddamente il padre “ma adesso veniamo
al punto per cui ti trovi qui
in questo ufficio. sai perfettamente che non ti considero
più parte di questa
famiglia dal giorno in cui sei stata debole e non hai saputo reagire
con forza
come avrebbe fatto un vero David, portando così su questa
famiglia un grave
disonore. Ti ho tollerato solo per il bene di tua madre, ma adesso non
sei più
la benvenuta qui e ho già attivato le pratiche per cambiarti
cognome, non
voglio avere niente a che fare con te” disse severamente Eli
“e adesso vai a
preparare le tue cose. Ho già chiamato tua zia Nettie,
volerà qui dall’America
per il funerale, si è offerta di portarvi con lei e vivrete
con lei. Ti è
permesso rimanere in questa casa fino a quando non volerai in
America” ordinò
Eli, prima di alzarsi dalla sua scrivania e lasciare
l’ufficio.
Ziva rimase
ferma immobile sulla sedia. In pochi minuti il suo mondo era crollato
nuovamente. Quelle poche basi che era riuscita a ricostruire con
l’aiuto di sua
madre e di Ari erano crollate nuovamente e adesso non aveva
più nessuno che
l’avrebbe potuta aiutare. E la piccola Tali, la sua dolce
sorellina la quale
con il suo sorriso le risollevava sempre il morale facendole apprezzare
la
vita, era morta. Erano tutti morti.
Come un
automa, alcuni minuti dopo, lasciò l’ufficio per
raggiungere la sua stanza. Nel
lettino a cancelli, sistemato nella sua stanza, si trovava Asya che
stava
balbettando in solitudine ad un pupazzo, quando vide entrare la ragazza
il
visino s’illuminò di gioia, non sapendo che Ziva
in quel momento era
completamente distrutta, ma che quel sorriso era la spinta di cui aveva
bisogno
per alzare la testa e andare avanti.
E
così adesso eccola lì, in America a vivere con la
sorella della madre, Nettie
Levi. La zia era stata stupenda, come la raggiunse in Israele si
mostrò subito
come il suo pilastro per sostenerla. Quei giorni erano ancora una
sfocatura
nella sua testa. Ricordava che la zia si era occupata di tutte le
pratiche per
il passaggio del suo cognome da David a farle avere quello della madre,
Levi.
L’aveva sostenuta ad organizzare tutto per i tre funerali e
le era stata vicina
per i primi giorni dello Shiva, poi non potendo più rimanere
lì ancora più a
lungo prese tutte le sue cose e con Asya e la zia partirono per
Washington DC.
Finalmente
quel pulmino super chiassoso giunse alla sua fermata così si
affrettò a
scendere il prima possibile. Come primo giorno di scuola non era andato
molto
bene. Tutti le erano stati alla larga, ma quello non sarebbe stato un
problema
visto che non amava socializzare con gli altri; a darle fastidio erano
stati
tutti quegli sguardi strani che stava ricevendo e occhiate o commenti
poco
educate. Sapeva che i ragazzi potevano essere dei veri cafoni, ma dopo
quello che
aveva passato aveva paura di quello che poteva accaderle ancora. Almeno
i
professori erano stati molto piacevoli, ma non sapeva se lo erano
perché
conoscevano tutta la sua storia o perché lo erano veramente,
ma per quello
avrebbe avuto tempo per capirlo.
Scesa dal pulman fece un bel respirone e si diresse a passo svelto verso la sua nuova casa lì vicino. La zia la stava aspettando davanti casa in giardino con la piccola Asya che come vide arrivare Ziva iniziò a battere le sue manine e a ridacchiare per poi balbettare “ima ima” tendendo le sue piccole braccia verso la ragazza che corse ad abbracciarla.
Alla prossima settimana XD
piccole note:
preciso che nella serie tv Eli era un personaggio che mi piaceva moltissimo, però qui avevo bisogno di qualcuno da usare come cattivo della situazione :P
e poi sono sempre stata curiosa di conoscere la famosa zia Nettie, ma visto non è mai avvenuto me la sono inventata io qui XD. Nei prossimi capitoli avrà più spazio pure lei.