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Autore: Francesca_Galuppini    04/09/2014    0 recensioni
"forse non ti ricordi di averlo detto, ma mi hai chiesto di non dimenticarmi che mi ami, quindi non mi arrenderò"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ilhoon, Nuovo personaggio, Sungjae
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Ricordo Di Lei

 

#SungJae

 

stavo aspettando gli altri in sala, ma nessuno arrivava, mancavano 10 minuti all'inizio e lei ancora non si vedeva, dovevano accompagnarla loro e io avrei dovuto tenere i posti perché lei non doveva vedermi, volevo farle una sorpresa, chiedo alla signora di fianco a me se può tenere i posti e dopo il suo dolcissimo "chi va via perde il posto all'osteria" decido di chiamare MinHyuk da li

-pronto?-

-pronto! ma dove siete?-

-siamo nel camerino, Rin si è chiusa in bagno e non vuole più uscire-

-cosa!? perché?-

-è nervosa-

-puoi passarle il telefono?-

-no che non posso si è chiusa dentro!-

-allora vieni qui a tenere i posti e io vengo li-

-viene Ilhoon-

-va bene, digli di sbrigarsi però, manca poco-

-si si si, ciao-

-ciao-

aspettai e dopo poco arrivò Ilhoon, lo salutai e dopo avergli detto quali erano i posti mi diressi verso i camerini, trovai i ragazzi che bussavano ad una porta

-dai esci, devi recitare-

-no!-

-Rin per favore!-

-ho detto di no!-

-c'è qualcosa che potrebbe farti cambiare idea?-

-SungJae! ma allora ci sei!-

-si che ci sono! credevi davvero che mi sarei perso il tuo primo spettacolo?-

-avevi detto di non poter venire...-

-volevo farti una sorpresa, allora? esci?-

-bene, adesso che c'è SungJae noi andiamo a sederci e vi lasciamo soli-

salutarono Rin e rimasi da solo davanti alla porta chiusa

-puoi aprire per favore?-

sapevo che era davanti alla porta con la mano sulla maniglia indecisa sul da farsi e sapevo anche che alla fine avrebbe aperto, infatti dopo un attimo sentì il cigolio della porta e la vidi, aveva già addosso il costume di scena ed era truccata e pettinata, doveva solo uscire, ma sapevo che non voleva farlo per via del vestito, la conoscevo come le mie tasche se non meglio, da quando si è trasferita nella nostra scuola è diventata subito nostra amica e si è inserita nel nostro gruppo

-eccoti finalmente-

-ti prego non ridere e non dire niente-

-stai benissimo-

-non è vero! sembro una patata-

-una bellissima patata-

-non sembro una bellissima patata! oddio... ma perché sto facendo un discorso simile!?-

-ah non lo so! tu sei tutta partita-

-perché tu non vero?-

-ovviamente anch'io, ma io non devo entrare in scena tra cinque minuti-

-non me lo ricordare! tutti mi vedranno conciata così... io vorrei sapere a chi è venuto in mente di mettere volantini in giro per la scuola! se lo becco gli rompo entrambe le gambe e gliele metto al posto delle orecchie!-

-non c'è tutta la scuola-

-come no! è passato prima il professore dicendo che la sala è completamente piena e che c'è addirittura gente in piedi!-

-e va bene, forse c'è tutta la scuola, ma cosa vuoi fare? rimanere qui?-

-si-

-e chi è la tua sostituta?-

-SeoDam-

-vuoi davvero che lo faccia SeoDam al posto tuo?-

-no...-

-e quindi?-

-mi tocca uscire giusto?-

-giusto-

fece una delle sue smorfie assurde e poi si mise una mano in faccia mugugnando "prima o poi ti uccido" la abbracciai e sentì che tremava un po'

-paura Potter?-

-ti piacerebbe-

-si, non mi dispiacerebbe vederti spaventata da qualcosa-

-sadico-

-lo so, ora vado a sedermi, tu spacca tutto-

-sarei una Giulietta che soffre le sue pene d'amore, cosa dovrei spaccare? la faccia di Romeo?-

-certo che no, non puoi picchiare Peniel!-

-lo so, nel nostro gruppo niente risse-

-brava ragazza-

-ok, vado-

la salutai e tornai a sedermi, vidi che MinHyuk era riuscito a fare amicizia con la signora acida, quel ragazzo riuscirebbe a socializzare perfino con un sasso, lo spettacolo iniziò e durante una scena Rin inciampò, ma si alzò dicendo "oh Romeo, i tuoi sentimenti sono tanto forti da farmi perdere l'equilibrio" cosa che il professore apprezzò, ma io e gli altri non riuscimmo a trattenerci e scoppiammo a ridere, durante l'intervallo mi arrivò un messaggio "ve la faccio pagare, avvisa anche gli altri P.s. in sala c'è anche mio fratello" feci leggere anche agli altri e ci abbassammo sul sedile per evitare di incontrare con lo sguardo suo fratello, era più grande di noi e aveva un officina meccanica, lo spettacolo finì e noi ci fiondammo all'uscita per poi entrare nel retro, una volta dentro andammo dritti da Rin e Peniel

-allora piccioncini? com'era il bacio?-

-con due dita davanti-

-pensavate davvero che ci saremmo baciati!?-

-ma come? si è visto! vi siete baciati e state fingendo che non sia successo-

-ma tu lo sai che io amo solo te! amore mio come potrei tradirti con lui?-

-giusto mi stavo dimenticando che tu sei solo mia dolce patatina-

-quindi niente bacio nemmeno questa volta?-

-no mio caro, non ci siamo baciati-

-ma sembrava di si...-

-siamo bravi attori-

-voglio le prove-

-le avrai appena stampano le foto, vedrai il prof come si infuria questa volta-

-si, sta volta non c'è la perdona-

durante le prove si erano sempre rifiutati di baciarsi, per loro era come baciarsi tra fratello e sorella, non lo avrebbero fatto e nonostante il professore li gli avesse detto "se questa volta non vi baciate vi caccio dal corso di recitazione" loro non lo avevano fatto, la cosa mi rendeva felice, mi rendeva meno felice vederla scherzare in quel modo con Ilhoon, ma non potevo farci nulla, lei era così, non apparteneva a nessuno e non si legava a nessuno, sempre allegra e pronta a scherzare, nessuno di noi conosceva qualcosa di lei del periodo prima di venire nella nostra scuola, ma a nessuno importava particolarmente, con lei potevamo comportarci come più preferivamo, non era la classica ragazza schizzinosa che si crede meglio degli altri, era semplicemente fantastica, rimanemmo nascosti fino a che non andarono via tutti per poi giocare con i costumi di scena, ad un certo punto Peniel e Rin si scambiarono i costumi non riuscivamo a smettere di ridere, fino a quando non sentimmo dei rumori strani, ci zittimmo all'improvviso e ci nascondemmo di nuovo, entrò il professore di teatro e trovò lo zaino di Rin

-quella ragazzina! ha una testa di cazzo che metà basta... ma è così brava! mannaggia a lei e sua madre-

io ero nascosto con lei e notai che appena il professore disse sua madre le si illuminarono gli occhi, si alzò decisa e andò verso il professore

-RinChan! cosa ci fai qui? e come mai hai il costume di Romeo addosso?-

-ho il costume di Romeo perché quello di Giulietta si è sporcato e l'ho portato in tintoria, ma avevo lasciato qui il mio zaino con il cambio e Peniel mi ha fatto mettere questo per tornare a cambiarmi-

-c'è anche Peniel?-

-ovviamente no, mi sta aspettando a casa-

-bhe allora fai in fretta devo chiudere-

le diede lo zaino e si girò per andarsene

-professore mi scusi, posso chiederle una cosa?-

-certo-

-lei cosa sa di mia madre?-

lui si innervosì visibilmente e iniziò a farfugliare cose a caso

-io? perché dovrei saperne qualcosa?-

-perché l'ho sentita che mi dava della testa di cazzo e poi ha detto mannaggia a lei e sua madre-

-non ne so niente! ora muoviti e cambiati!-

-non è tagliato per la recitazione-

-ho detto di muoverti!-

-certo, un ultima cosa prima-

-ok, parla alla svelta-

-se ne vada a cagare adesso e per sempre d'accordo? e se la vede le porti i miei saluti ed un augurio di morte prematura. ora posso cambiarmi-

-come ti per..-

-stia zitto per favore, quella donna ha due figli e io sono una-

-ma cosa stai dicendo?-

-la verità e se non le piace allora le conviene cambiare lavoro, da adesso non sarà più tanto facile insegnare-

-mi stai minacciando?-

-sicuramente! mi stanno aspettando devo muovermi, esca! mi devo cambiare-

-s-si-

fece un sorriso orrendamente diabolico e il professore uscì sudando nervoso, quando fu fuori anche noi uscimmo dai nostri nascondigli e la guardavamo come fosse un alieno, lei ci guardò tutti, sorrise amabile e fissandomi negli occhi svenne, chiamammo un ambulanza e la portarono via, non sapevamo cosa le stesse succedendo e non sapevamo perché, eravamo preoccupati io, MinHyuk, EunKwang, Peniel, ChangSub e HyunSik eravamo in sala d'attesa e non potevamo fare altro che aspettare, quando finalmente ci dissero che potevamo andare da lei la trovammo nel lettino con una flebo attaccata al braccio

-ehi! come va?-

-mi sento come se fossi appena stata a Gardaland-

-divertita?-

-esausta-

-ma si può sapere come mai sei svenuta?-

-segreto di stato- fece l'occhiolino

-ora ci dici tutto!-

-calmati scherzavo! non lo so nemmeno io, mi devono ancora consegnare gli esiti degli esami-

-ah... scusa, ma sono preoccupato-

-vaaaaaaaaaaaaa beeeeeeeeeennneeeeeeeeeeee-

-ma che?-

finalmente arrivò anche Ilhoon

-amore mio! sei viva!-

-si amore! solo per te! è il tuo amore a tenermi ancora in vita-

-la mia bambolina dolce! ti donerò il mio cuore se ne avrai bisogno d'accordo?-

-aaaaaaw grazie amore mio! ti darei un bacio-

-adesso lo voglio sul serio-

-cosa?-

-davvero?-

-no vero?-

-ci prendi in giro?-

-è un bluff-

-sarebbe il tuo primo bacio!-

-si e lo voglio dalla mia ragione di vita-

-vieni qui amore mio, certo che ti do un bacio-

si avvicinò a lei e quando furono vicinissimi sentivo la gelosia salire, ma all'ultimo momento scoppiarono a ridere e lei gli diede un bacio sulla guancia che lui ricambiò

-ti avevo detto che nessuno ci avrebbe fermati-

-ti devo 500 won piccolo demonio-

-1000!-

-non ho lo sconto?-

-e va bene dai... facciamo che mi devi un panino e siamo a posto così?-

-andata-

-ma davvero sarebbe stato il tuo primo bacio?-

-si, è un problema?-

-no, sarebbe stato anche il mio primo bacio-

-cioè voi due non avete mai baciato nessuno?-

-no- lo dissero in coro

-è sbagliato?-

-almeno sono sicura di non prendere la mononucleosi-

-la che?-

-è più nota come malattia del bacio-

loro erano gli unici del gruppo a non aver baciato nessuno, forse per questo avevano iniziato questa moina dei “finti fidanzatini” dopo un po' mentre parlavamo sentimmo bussare

-avanti-

entrò suo fratello, gli facemmo spazio e si sedette di fianco a sua sorella

-ehi, che è successo sta volta?-

-niente di preoccupante, ti dico a casa con calma-

-il medico mi ha detto che devi stare qui questa notte-

-cosa!? Dormire qui!? Noo!-

-è per il tuo bene, ti devono controllare, poi vengo a prenderti io dopo il lavoro-

-si ma domani finisci di lavorare alle 8!-

-non posso farci niente-

-lo so.. e va bhe, aspetterò fino alle 8-

-se vuoi possiamo portarla noi a casa-

non avevo nemmeno pensato a quello che dicevo, lo avevo detto e basta

-e questi sono?-

-sono quelli che mi hanno portata qui prima che lasciassi le penne a teatro-

-allora va bene, se vuoi possono accompagnarti loro a casa, così arrivi prima-

-bene, allora a che ora venite a recuperarmi?-

-appena dopo scuola?-

-domani non abbiamo il pomeriggio?-

-no, domani niente, quindi arriviamo per le due-

-ok, perfetto, non vorrei mandarvi via tutti, ma voi domani avete scuola e tu devi andare a lavorare, sono le 9 passate e dovete anche mangiare-

-cosa!? Sono in ritardo! Ciao sorellina! Vengo a trovarti domani prima di andare a lavoro, riposati-

-ciao-

le stampò un bacio in fronte e corse fuori a razzo

-allora? Avete intenzione di dormire qui?-

-io si-

-cosa!?-

-stai scherzando?-

-ma perché quando dico una cosa tutti la prendono per scherzo!?-

-non stai scherzando quindi-

-non questa volta-

-ma domani devi andare a scuola, non puoi dormire qui Ilhoonee-

-invece si che posso, mia madre lo sa e mi ha detto che se fosse stato necessario avrei potuto dormire qui e saltare la scuola-

-mi sembra tanto una scusa-

-aspetta-

prese il telefono chiamò e mise il vivavoce

-ciao ma-

-ciao tesoro, cosa c'è?-

-RinChan deve rimanere qui per la notte-

-ti ho detto, se vuoi rimanere con lei fai pure, passo più tardi a vedere come stà d'accordo?-

-si, ciao ma-

-ciao, salutami Rin-

-sarà fatto-

chiuse e ci guardò uno per uno come per dire “visto?”

-io non abbandono l'altra metà del mio cuore in ospedale-

-con te accanto mi sento completa lo sai?-

-è lo stesso per me-

si presero le mani e si guardarono negli occhi, lo facevano spesso, il primo che rideva perdeva e puntualmente perdeva Ilhoon perché lei faceva sempre facce stranissime, a conferma di ciò perse di nuovo lui

-voi che fate? Andate giusto?-

volevo rimanere anch'io, ma sapevo che non mi avrebbero permesso di saltare la scuola, così mi rassegnai e andai via con gli altri, tutti loro sapevano che mi piaceva Rin, Ilhoon no, una volta fuori lasciai traspirare tutti i miei pensieri

-prima o poi li faccio fuori entrambi-

-loro due non lo sanno-

-lo so-

-quando hai intenzione di dirgli tutto?-

-mai-

-così non smetterà mai di scherzare con Ilhoon-

-un giorno si annoieranno e smetteranno-

-come no! Lo sai anche tu che non è vero-

non avevo voglia di ascoltarli e andai a casa, mio padre mi urlò dietro per l'orario come al solito e mia madre gli dava corda, mi chiusi in camera per poi cambiarmi e buttarmi nel letto, mi svegliai alle 4 di mattina, andai in cucina e mangiai la prima cosa che mi capitò tra le mani, non mi addormentai più perché iniziai a pensare a Rin e Ilhoon

 

#RinChan

 

i ragazzi sono andati via e io sono sola con Ilhoon, lui mi rimane sempre vicino, anche gli altri, ma lui mi tratta come se fossi sul serio una cosa sua, era l'unico del gruppo a sapere che ero innamorata di SungJae, scoprire che non ha mai baciato nessuno è stato strano, ma adesso tutti sanno che nemmeno io ho mai baciato nessuno, vorrei tanto sapere che mi è preso e perché sono svenuta dopo aver parlato col professore, ma adesso mi interessa sapere perché Ilhoon è voluto rimanere qui

-Ilhonee-

-dimmi amore della mia vita-

-come mai sei voluto rimanere qui a dormire?-

-per non lasciarti sola-

-solo per questo?-

-no, anche perché tu sei tutta la mia vita-

-no sul serio, come mai?-

-perché sei la mia migliore amica, fai parte del gruppo oramai, se fosse stato male... che ne so... Chang sarei rimasto per lui, vi voglio bene-

-ah, ok, bene-

-che c'è?-

-nulla nulla-

-amore mio mi stai nascondendo qualcosa?-

-ma tesoro come pensi che io possa riuscirci?-

-scusa, mi dispiace di aver dubitato di te mia dolce, pura, perfetta patatina-

naturalmente entrò sua madre che sentì le ultime tre frasi

-ho interrotto qualcosa?-

-no! Non hai interrotto niente, ma bussare?-

-scusate!-

-non si preoccupi signora, io e lui scherziamo così tutti i giorni, se vuole può chiedere anche agli altri-

-e io che speravo che si fosse trovato finalmente una fidanzata...-

-mamma! Sei imbarazzante-

-si, lo so, Rin tesoro ti senti un po' meglio?-

-si, grazie per l'interessamento, sto decisamente meglio-

-ne sono felice, ma cosa ti è capitato? Se posso chiedere-

-le darei una risposta, ma non ne ho idea-

-il medico non ti ha ancora portato nulla?-

-sicuramente li ha guardati mio fratello prima-

-ma tu devi sapere cosa ti succede! È inaccettabile. Vado a cercare un medico e lo porto qui così che anche tu sappia quali sono le tue condizioni-

-non è necessario-

-invece si!-

si alzò e uscì a passo di carica invocando dei dottori

-tua madre è un fenomeno-

-mia madre è pazza! Te lo dico io che la conosco bene-

-ecco da chi hai preso-

-si... ehy!-

iniziai a ridere e continuammo a parlare, poi tornò sua madre con il medico

-eccolo! Prego parli pure-

-si... ecco, la cartella dice che... oh... mi dispiace...-

-di cosa?-

-ecco, non è mai facile da dire...-

-vuole parlare o devo alzarmi e guardarlo da sola!?-

-mi scusi, lei ha un aneorisma-

-cosa!? Un aneorisma? È grave?-

-si... dovrà essere operata e dato che è al cervello i rischi sono sempre alti-

-ah... ok-

-lei è veramente una ragazza forte-

-si, grazie-

-ora può andare, scusi il disturbo..-

-arrivederci-

nessuno diceva niente e io ero sempre più terrorizzata, ma cercavo di nasconderlo

-Rin... mi dispiace, se l'avessi saputo io...-

-è meglio così, lo avrei scoperto comunque-

-ma..-

-mamma, basta per favore-

-si... io vi lascio da soli, mi dispiace, ciao Rin, ciao Ilhoon-

-ciao-

-arrivederci-

uscì e rimasi sola con Ilhoon, di nuovo, ma questa volta non avevo nessuna voglia di scherzare, non come al solito, non ridevo e non lo chiamavo amore, ero solo spaventata

-allora... che si fa?-

-non lo so... ma ho paura-

-non si vede-

-ci vorrebbe SungJae-

-perché?-

-oggi aveva detto che voleva vedermi spaventata da qualcosa... desiderio esaudito-

-vuoi che lo chiamo?-

-starà dormendo-

-io ci provo, anzi chiamo tutti-

-ma no, dormiranno-

-tanto lo faccio lo stesso-

si alzò e uscì lasciandomi completamente sola

 

#SungJae

 

ero sul letto che mangiavo un panino e mi suonò il cellulare, era Ilhoon, chissà che voleva a quell'ora

-pronto?-

-ciao Sung, sei sveglio-

-si, che c'è?-

-ti va di venire in ospedale?-

-mm?-

-RinChan non stà affatto bene, la dovranno operare-

-cosa!? Come mai?-

-ha un aneorisma al cervello-

-arrivo-

chiusi la chiamata e mi cambiai, in meno di tre minuti ero pronto, uscì dalla finestra di camera mia come facevo di solito, presi lo scooter e partì, ci misi poco, ma mi sembrò di aver fatto passare delle ore, Ilhoon mi aspettava fuori

-Ilhoon!-

-ehy! Sei il primo-

-il primo?-

-si, vengono anche MinHyuk e Peniel, gli altri non hanno risposto, probabilmente dormono-

-ok, io intanto vado dentro-

-si, io aspetto gli altri e vi raggiungiamo-

-d'accordo-

entrai e cercai la stanza andai a memoria, non era passato tanto tempo da quando ero uscito e la trovai, aprì la porta e la vidi seduta che guardava fuori, mi sembrava perfetta perfino così

-ehy! Ciao-

si girò verso di me e non aveva la solita espressione sorridente, sorrideva si, ma il suo sorriso era amaro e triste

-ciao orso-

-non mi chiami così da tempo-

-lo so, ma stavo pensando a tutti i momenti che ho passato con voi e mi è tornato in mente-

-ne passeremo altri insieme-

alzò gli occhi al cielo poco convinta e io rimasi sulla porta, poi mi fece cenno di avvicinarmi e lo feci, mi sedetti accanto a lei

-ti ricordi questa mattina? Quando mi hai detto che avresti voluto vedermi spaventata?-

-si...-

-ecco, ora sono spaventata, come ti sembro?-

-piuttosto calma a dire la verità-

-calma... già sembro calma-

annuiva con la testa, lenti movimenti poco ampi e si mordeva il labbro inferiore quando all'improvviso mi abbracciò fortissimo e affondano la faccia nel mio petto iniziò a piangere, non sapevo cosa fare, così la abbracciai a mia volta e rimasi in silenzio ad ascoltarla piangere

-ho paura, ho paura perché non so cosa mi succede e non posso controllarlo, so solo che è grave e che l'operazione comporta sempre dei rischi... ho paura orso... ho paura di morire-

la lascia sfogare, nessuno di noi l'aveva mai vista piangere o tanto meno spaventata, la sensazione di inutilità che mi attanagliava era orribile, mi sentivo una nullità, non potevo fare niente per lei, si tirò su e si asciugò le lacrime, le porsi un fazzoletto

-grazie orso-

-non ho fatto nulla- lo dissi quasi con amarezza

-mi hai ascoltata e mi hai lasciata piangere-

-non è molto-

-per me si, ti voglio bene-

questa volta fui io ad abbracciarla, mentre rimanevamo chiusi in quella stretta entrarono anche gli altri

-ciao Rin-

-com'è?-

-visto chi ti ho portato?-

lei non si staccò, continuava a tenermi e girò il viso verso gli altri

-ciao ragazzi-

-bhe, poteva andarti peggio-

-Peniel... sul serio?-

-voglio dire... ecco.. hai capito no?-

-veramente no... ma va bene lo stesso-

-guarda qua, ti ho preso questi-

-cosa sono?-

-cioccolatini-

-grazie Min-

-figurati-

aprì la scatola e mangiammo tutti insieme i cioccolatini, poi Ilhoon mi prese in disparte

-che c'è?-

-tu sai di piacere a Rin vero?-

-cosa!?-

-ascolta, lei l'ha detto solo a me, quindi ora lo dico a te, perché si vede che le sbavi dietro, non sei mai stato così veloce-

-...lo so-

-ecco, quindi tu rimani qui e dormi con lei, poi domani mattina entri in ritardo, non è la prima volta che ti capita, ma non lasciarla sola questa notte, lei vuole te vicino-

-va bene-

tornammo dagli altri e Ilhoon fece finta di ricevere una telefonata dal padre che gli diceva di tornare a casa, così dissi a Rin che sarei rimasto io e lei mi sorrise, dopo poco andarono via tutti e io rimasi con lei, ero sulla sedia e parlavamo

-ma hai intenzione di dormire li?-

-si-

-questo lettino è abbastanza largo per entrambi, vieni su-

-sicura?-

-si che sono sicura-

mi sdraiai di fianco a lei e mi prese la mano

-ho parlato con Ilhoon prima-

-di cosa?-

-mi ha detto una cosa che hai detto solo a lui-

si staccò subito

-a si?-

-si-

-e cosa?-

-mi ha detto che ti piaccio-

avrei pagato per sapere cosa pensava, era completamente rossa e non sapeva cosa dire, la trovavo meravigliosa, la feci girare e la obbligai a guardarmi

-allora? È vero?-

-... io... ecco... si...-

-meno male-

mi guardò interrogativa e la baciai, finalmente potevo baciarla, il suo viso era caldo per l'imbarazzo, le sue labbra erano morbide e dolci, sentì la sua mano scivolare e incontrare la mia, le dita si intrecciavano saldamente e le nostre labbra combattevano una contro l'altra in uno scontro dolce e perfetto, ma improvvisamente fummo interrotti da un infermiera

-scusate...-

imbarazzati ci staccammo e vidi che Rin divenne rossa, probabilmente lo divenni anch'io perché sentivo stranamente caldo

-ecco... fingiamo che io non abbia visto nulla d'accordo?-

-si... grazie-

-figurarsi, comunque ero venuta per cambiare la felbo-

mi alzai in fretta e mi spostai

-prego-

-grazie, faccio subito ci vuole una attimo, poi vi lascio soli-

piombò un silenzio imbarazzante, così iniziai a canticchiare qualcosa a caso mentre la donna cambiava il sacchetto

-hai una bella voce-

-grazie-

-ecco, ho finito-

prima di uscire ci disse che non sarebbe più passato nessuno e avrebbe detto agli altri che stavamo dormendo, la ringraziammo per la gentilezza e rimanemmo soli di nuovo, mi sdraiai di nuovo accanto a lei e rimase il silenzio, non sapevo se spezzarlo o meno, ma ci pensò lei

-ha ragione sai?-

-chi?-

-l'infermiera-

-su cosa?-

-sul fatto che hai una bella voce-

-che?-

-sul serio, hai una bella voce-

-grazie-

-mi canti qualcosa?-

-no!-

-dai! Per favore!-

-uff... va bene... cosa?-

-Haru Haru-

-no, questa è triste, un'altra-

-e va bene... allora... non lo so... canta... no, non me ne vengono in mente, decidi tu-

-ma non so cosa cantare-

-fammi pensare...-

rimase in silenzio per un po' aspettando l'illuminazione, poi alzò un braccio dicendo “trovato!”

-cantami 24 hours-

-cosa!?-

-ti prego-

-io non la canto-

-ma dai!-

-io la ballo e la canto-

mi alzai e iniziai a cantare e ballare, rise per tutto il tempo, mi fermai a ridere anch'io

-sei fantastico-

-se, come no, non hai fatto altro che ridere-

-sai.. non è una cosa da tutti i giorni vedere un SungJae che balla e canta 24 hours-

-lo so, sappi che non succederà mai più-

-ci speravo-

-tu sei cattiva-

-no che non lo sono-

-a volte lo sei-

-non posso negarlo-

la baciai di nuovo e mi sembrava un sogno poterlo fare quando volevo, ci addormentammo subito dopo e la mattina seguente vennero i ragazzi a farle visita prima di andare a scuola

-buongiorno ragazzi-

-buongiorno a tutti-

-tu non vieni?-

-mi prendi in giro!?-

-si-

-me lo aspettavo-

-era per sdrammatizzare!-

-mi hai offesa- lo disse ironicamente incrociando le braccia e girando la faccia

-ma lo sai che ti voglio bene!-

-no, no, no, adesso basta, sono offesa-

le andò in contro e l'abbracciò

-ti pregoooo, predonamiiiii-

-se me lo chiedi così allora non sono più offesa-

-bene- si staccò

-ma tu Sung vieni?-

-si, entro in ritardo, mi devo ancora cambiare-

-aah, mi sembrava-

-bhe, noi dobbiamo andare, altrimenti facciamo tardi-

-io entro con SungJae, ci vediamo dopo-

-va bene Ilhoon, ma vedete di entrare-

-si-

-certo-

salutarono tutti Rin e andarono via

-bene, allora adesso che si fa?-

-vieni da me, mi cambio e andiamo a scuola-

-non quello, voi due state insieme adesso-

-cosa!? Come fai a saperlo?-

-era scontatissimo, avete intenzione di dirlo agli altri?-

-lo capiranno da soli-

-cosa? Come!?-

-lo vedrai, guai a voi se vi azzardate ad aprir bocca, soprattutto con mio fratello, vi ho avvisati-

-da me non sapranno niente-

-nemmeno da me-

-perfetto-

-ora voglio vedervi che vi baciate-

-come mai?-

-perché si, non si può?-

la baciai e Ilhoon fece un applauso

-alla fine mi hai tradita amore mio-

-si, mi dispiace, ma tu avrai sempre un posto nel mio cuore-

-ma non dovrei dirlo io!?-

-in effetti...-

ridendo e scherzando si fece tardi e andammo via di corsa con la promessa di tornare a prenderla, quando finalmente arrivammo a scuola avevano chiuso i cancelli e quindi non potevamo più entrare, andammo a casa mia, i miei erano a lavorare, passammo la mattina a giocare con i videogame, poi ci pentimmo del fatto che saremmo potuti stare con Rin e ci andammo, quando ci vide fece un espressione sorpresa

-scusa-

-si, scusaci-

-ma... siete completamente rimbambiti? Di cosa dovrei scusarvi?-

-abbiamo fatto tardi e non ci hanno fatti entrare, così siamo andati a casa mia quando potevamo venire qui-

-oddio! Ora vi fucilo allora!-

-no dai, a parte gli scherzi, ci dispiaceva averti lasciata da sola quando potevamo benissimo farti compagnia-

-e va bene, allora scuse accettate-

-bene, mandiamo un messaggio agli altri così dopo scuola vengono qui diretti al posto che aspettarci inutilmente-

-va bene-

dopo aver mandato i messaggi e aver ricevuto le risposte passammo le due ore che rimanevano da aspettare a chiacchierare, quando arrivarono gli altri la portammo a casa, non mi resi conto di quanto era diventata debole fino a quando non siamo usciti dall'ospedale

-Rin, sei sicura di stare bene?-

-certo, andiamo dai-

camminava piano e a passi pesanti, alla fine la portai sulle spalle per metà del percorso, arrivati a casa sua ci fece salire e ci offrì un thè, tutti accettammo, dopo un paio d'ore suonò il telefono di casa sua, era l'ospedale, le comunicarono la data dell'operazione, aveva ancora tre giorni prima di essere ricoverata e operata, chiuse la chiamata e ci guardò sorridendo

-non dovrò aspettare molto, così non farò in tempo a mancarvi-

avrei voluto saper leggere il ermente sorpresi nel vedere che non si comportavano da coppietta felice, poi toccò a me e quando la baciai per salutarla nessuno parlava più

-che c'è? Qualcosa non va?-

-ma voi due..-

-ma che?-

-non posso stare con lui?-

-no, ma non era...-

-stanno cercando di dire che è strano-

-si, decisamente-

-è tutto MOLTO strano-

-bhe, fateci l'abitudine, bene, ora vi ho salutati tutti, potete andare, CIAO-

chiuse la porta e rimanemmo nel giardino un attimo con Ilhoon che rideva e gli altri che mi fissavano, iniziai a camminare fingendo di non sentire le loro domande assillanti, poi fortunatamente si misero a parlare con Ilhoon dato che prima rideva, ci separammo e andai a casa, quando entrai mi sembrava tutto strano, c'era silenzio, il che non era troppo normale, solitamente appena mettevo piede in casa qualcuno mi chiedeva la prima cosa che gli veniva in mente, andai in cucina e non trovai nessuno, così tornai in camera mia e mentre ci andavo notai un biglietto sulla porta “ciao, noi andiamo via per una settimana, vedi di non dar fuoco alla casa o altro, se fai una festa lo verremo a sapere, la vicina verrà a controllare tutti i giorni e voglio trovare tutto pulito come l'ho lasciato, quindi non fare danni, a presto MAMMA e PAPA'” bene, una settimana a casa da solo, l'unica cosa che mi preoccupava era il cibo, non sapevo cucinare nemmeno una patata bollita, pensai “andrò avanti a panini e biscotti” poi buttai le mie cose sul letto e andai a fare una doccia, quando tornai presi il telefono e lessi i messaggi, uno mi sembrava un errore diceva “ma da quando tu e gli altri avete un gruppo? Che canterete?” chiamai la ragazza che mi aveva mandato il messaggio

-pronto?-

-Ehi! Ma cosa intendi per gruppo?-

-vi siete iscritti al talent del mese prossimo-

-cosa!? È uno scherzo?-

-no, ho letto il volantino oggi e ci siete tu e gli altri che vi siete iscritti insieme come gruppo-

-per fare cosa?-

-cantare, SungJae, ma hai qualche problema?-

-no, ma io non mi sono iscritto e nemmeno gli altri l'hanno fatto-

-bhe, fatto sta che siete iscritti come gruppo, non vedo l'ora di sentirvi, ti devo lasciare, mi chiama mia madre-

-ok, ciao-

-ciao-

ributtai il telefono sul letto e con l'asciugamano legato in vita andai in cucina pensando a quello che avevo appena sentito, non avevo idea di chi l'avesse fatto così dopo aver mangiato, un ottimo panino, chiamai uno per uno i ragazzi, nemmeno loro ne sapevano nulla, non riuscivo a capire chi potesse essere il colpevole così mi buttai sul letto e mi addormentai, la mattina dopo quando andai a scuola mi meravigliai di trovare anche Rin, erano tutti davanti a scuola ad aspettarmi

-cosa ci fai qui?-

-ciao, anch'io sono felice di vederti!-

-ma non è questo, dovresti stare a casa e riposare-

-scordatelo, oggi abbiamo teatro-

-e allora?-

-c'è il professore, devo parlargli-

-di cosa?-

-cose-

-mamma mia! Che fidanzato fastidioso che hai-

-grazie Ilhoon..-

-è adorabile-

-devi essere dolce come lei, non fastidioso e assillante-

-appunto-

-allora! Mi comporto come voglio, dovrebbe essere a casa! E riposare!-

-riposerò in classe-

-ma dai!-

-lo faccio sempre-

-scusate se interrompo, ma qualcuno di voi ha idea di chi ci abbia iscritti al festival?-

-ecco, giusto, mi stavo dimenticando, chi ne sa qualcosa?-

tutti mugugnavano cosa del tipo “non lo so” “io no” “non ne sapevo nulla” o “ci penso da ieri”, ma nessuno aveva un identità a cui “dare la colpa” Rin rimaneva in silenzio e guardava da un'altra parte fingendo noncuranza

-Rin, tu ne sai qualcosa?-

-non vi ho iscritti-

-ti ho chiesto se ne sai qualcosa, non se ci hai iscritti-

-io!? E cosa dovrei sapere?-

-chi ci ha iscritti-

-...no, non ne ho idea...-

-RINCHAN! Sei stata tu!-

-no!.... forse... si, sono stata io-

-e perché se posso chiedere?-

-perché siete tutti bravi, sia a cantare che a ballare-

-e tu come fai a dirlo-

-ci siamo andati spesso al karaoke-

-si... ma preché?-

-così, fate una cover e vincete-

-no-

-fatelo per me-

-no-

-non ci penso nemmeno-

-il karaoke è una cosa, un talent è un altra-

-scordatelo-

-no non lo faccio-

-ti uccidrei-

-non voglio-

-per favore, come regalo di pronta guarigione, vi prego-

ci pensammo un attimo, io ero assolutamente contrario, ma gli altri no, si convinsero e accettarono

-io non lo faccio lo stesso-

-ma dai! Devi!-

-no-

-lo facciamo tutti, quindi lo fai anche tu-

nonostante le mie proteste mi obbligarono ad unirmi a loro e fissarono addirittura giorni per le prove, poco dopo suonò la campanella ed entrammo, non uno di noi era in classe insieme, ma avevamo tutti il corso di teatro alla stessa ora, entrammo insieme e ci sedemmo ai soliti posti in fondo

-bene ragazzi, mettetevi a gruppi, oggi facciamo un esercizio di improvvisazione-

ci alzammo e ci divise, Rin rimase seduta, lo guardava scura in volto, i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il mento sulle mani chiuse a pugno

-allora, ci siamo tutti-

-no, RinChan non si è alzata-

-ci siamo tutti-

-ma professore...-

-cominciamo-

-codardo-

-allora, voi siete il gruppo uno, voi il due e così via, l'esercizio è “la famiglia” siete tutti parenti, decidete voi i ruoli e poi uno ad uno salite sul palco e farete la vostra improvvisazione, tutto chiaro? Ci sono domande?-

era di spalle, come al solito quando ci da gli ordini

-si, una-

-prego-

-come sta la troia?-

le spalle del professore sussultarono e si girò di scatto

-RinChan, non intendevo queste, poi perché non stai facendo l'esercizio? In che gurppo dovresti essere?-

-non le importa, risponda e basta-

nessuno parlava a parte loro, lei sempre nella stessa posizione, il professore agitato come l'ultima volta, non volevo che succedesse nulla così andai da lei e la portai fuori dicendo al professore che non saremmo tornati nemmeno per la seconda ora, una volta fuori si sedette sulle scale e affondò la faccia nelle mani

-posso sapere o non vuoi parlarne?-

-cosa vuoi sapere?-

-come mai ce l'hai a morte col proff e “la troia”-

-semplice... loro.. bhe, loro sono i miei genitori-

-cosa!?-

non sapevo più cosa dire, ero scoccato e non avevo idea di come reagire

-già... io vado nella scuola dove insegna mio padre... io credo che lui non si fosse accorto che sono sua figlia, non fino a quando non gli ho parlato l'ultima volta-

-ma come ha fatto?-

-...i miei genitori sono andati via quando io ero una bambina... avevo un anno e quindi non se ne ricordano...-

continuava a non guardarmi, ma sentivo le sue lacrime come fossero mie, soffrivo per lei, volevo sapere tutto ma temevo di chiederle qualcosa

-io... posso fare qualcosa?-

-no, nessuno può, sono andati via, ci hanno lasciati soli e mio fratello ha passato la sua vita a occuparsi della mia, mi ha cresciuto come fossi sua figlia, mi vuole bene e non mi ha mai fatto pesare la situazione, però... poi ci siamo trasferiti per il suo lavoro, è riuscito ad aprire un officina tutta sua e siamo venuti qui, quando poi ho letto i nomi dei professori e ho letto il suo ho trovato strano avere il suo cognome e l'ho detto a mio fratello e lui ha detto “lui è nostro padre...” non mi ha mai tenuta all'oscuro di nulla, sapevo tutto, ma ritrovarlo per caso mi ha distrutta, ho cercato di non pensarci, ma io ho odiato per tanto tempo qualcuno che nemmeno avevo mai visto e mi sono ritrovata a doverlo chiamare professore e vederlo tutti i giorni, sapendo quello che aveva fatto, sapendo che non mi voleva tra i piedi non sono riuscita a trattenermi... sono esplosa e bhe, gli ho fatto capire che lo conosco... non l'avevo mai detto a nessuno...-

non riuscivo a parlare, nessuno diceva più niente, si sentivano le voci distratte di alcuni che camminavano li vicino

-ti ho spaventato?-

-no, non sono spaventato, è solo che... è strano, nessuno ne sapeva nulla e nessuno lo sospettava-

-ho sempre seguito i corsi di recitazione, fin da piccola ho imparato che se mi tengo le cose per me gli altri non possono rivoltarmele contro...-

-ma a noi potevi dirlo, nessuno ti avrebbe giudicata-

-io non ho paura del giudizio altrui, ho solo... ho solo il terrore di scoprire il motivo per cui le due persone che odio di più mi hanno abbandonata quando avevo poco più di un anno...-

-e se lo scoprissi?-

-non voglio, non mi interessa, sono cresciuta anche senza di loro, non mi sono serviti fino ad ora, non inizierò a sentire il bisogno della loro presenza, io non volevo sapere della loro esistenza-

-sei così arrabbiata?-

-tu come ti sentiresti al posto mio?-

-non lo so... anche se rivivessi la tua vita proverei emozioni diverse, solo tu puoi sapere quello che senti, io posso solo provare a immaginarlo-

-... già-

-ma non per questo posso accettare che tu sia così triste, i miei genitori mi trattano come se non fossi loro figlio, manca poco che mi facciano pagare l'affitto di camera mia, mi ritengono una delusione e spesso partono lasciandomi da solo con il controllo della vicina come cane da guardia, il mio esempio sono i ragazzi, senza di loro sarei completamente solo, ma ti sembro triste?-

-no, non lo sembri, ma lo sei, lo vedo nei tuoi occhi, quando ne parli cambi sguardo, non mi guardi in faccia, fissi un punto e i tuoi occhi diventano praticamente cechi, tu puoi mentire, ma le tue emozioni no-

non sapevo come rispondere, mi leggeva dentro come fossi un libro aperto, la guardai con gli occhi sbarrati, nessuno l'aveva mai capito, in quel momento mi sembrava che fossimo due persone sole e tristi fatte apposta per farsi compagnia e capirsi

-non si sa quanto si è forti fino a quando essere forti non è l'unica cosa che rimane da fare, questo me lo dice spesso mio fratello-

-credo che abbia ragione-

-già, è così-

di nuovo quello sguardo strano, lo assumeva quando parlava nel modo più sincero e brutale, uno sguardo terrificante, triste, bisognoso di attenzioni e di qualcuno che ascolti le sue lacrime in silenzio, assorbendo i suoi ricordi e celandoli nella memoria senza mai farne parola a nessuno, mi faceva male vederla così e quindi mi alzai, la presi per mano e la portai sul tetto della scuola

-come mai mi hai portata qui?-

-ci vengo quando ho voglia di stare da solo-

-ma io non voglio stare da sola-

-ci vengo anche perché c'è una vista fantastica-

-mi piacciono le belle viste-

-bene, allora andiamo a goderci la vista-

ci sedemmo sul limite del tetto e le presi la mano, lei si appoggio alla mia spalla e rimanemmo così per tutto il tempo, in silenzio, con gli occhi fissi sull'orizzonte, ognuno con i propri pensieri, avvolti dall'aria tiepida e la luce calda del sole, poi improvvisamente la pace di quel momento venne interrotta dal mio telefono, ChangSub ci avvisava che la lezione di teatro stava per finire così rientrammo e aspettammo la campanella, quando suonò recuperammo tutti e ci separammo, ognuno per la sua classe, ci ritrovammo all'uscita e Rin disse anche agli altri del professore, la riaccompagnai a casa e ad aspettarla c'era suo fratello che mi invitò ad entrare, accettai e iniziai a parlare con lui di auto, con mia grande sorpresa anche RinChan sapeva qualcosa e si inseriva nel discorso dicendo cose sensate, poi suonò il citofono e andò lei, ma dopo aver risposto, scaraventò il ricevitore contro al muro e si girò verso suo fratello

-è per te-

-chi è?-

-papà-

-cosa!? Che ci fa qui!?-

-non lo so-

-che cosa vuole?-

-non lo so-

-scendo, aspetta qui-

-no, vengo anch'io-

-NO!-

-non mi impedirai di seguirti e lo sai benissimo, quindi o vengo e tu lo sai o scendo dalla finestra, vedi tu-

-...vieni, ma stai muta-

-non lo farò-

-immaginavo-

-scusate se interrompo, ma forse è meglio che io vada a casa?-

-si, è meglio, scusa-

-non fa niente, ci vediamo domani-

-ok, ciao Sung-

-ciao Rin e ciao EunJi-

-ciao-

scesi con loro, vidi il professore e una donna probabilmente la madre, andai via e scrissi a Rin di chiamarmi appena andavano via se aveva bisogno di parlare, arrivato a casa trovai la vicina davanti alla porta

-dove sei stato?-

-da una mia compagna-

-a fare cosa?-

-i compiti-

-posso vederli?-

-no, ora puoi anche andartene, come vedi la casa è intera-

-devo controllare dentro-

-si, ma datti una mossa, devo finire di studiare e tu mi dai fastidio-

-maleducato-

-impicciona-

le feci fare il giro di ricognizione poi la chiusi la porta in faccia e andai in camera mia, tenevo il telefono in mano aspettando che mi scrivesse, anche solo per sapere che non era successo nulla

 

#RinChan

 

scesi con mio fratello e dopo aver salutato SungJae iniziarono a parlare

-bene, cosa volete?-

-non permetterti di parlarmi così ragazzina-

-altrimenti?-

mi stava per arrivare uno schiaffo ma mio fratello lo bloccò appena in tempo

-guarda un po', non hai più paura della cinghia?-

-mi spaventavi quando ero un bambino e tu mi sembravi un gigante, ora mi fai solo schifo, non ti permetterò di toccare mia sorella-

-ho tutto il diritto che voglio-

-non hai nessun diritto, ci hai abbandonati, tu come lei e li avete perso i vostri diritti-

-vi abbiamo dato la vita-

-per poi abbandonarci come spazzatura, io non ho idea del perché voi due siate venuti qui, ma vi chiedo cortesemente di andarvene-

-no-

-taci stronza-

-senti ragazzina, rivolgiti a me con un tono diverso, sono tua madre-

-a si!? Non me ne ricordavo-

-questo sarcasmo a cosa è dovuto?-

-alla tua affermazione idiota-

-smettila! Amore mi tratta come se fossi stupida-

-ci penso io adesso-

li guardavo con un misto tra: disgusto, pena, odio e rancore, ma soprattutto disgusto

-non parlare così a tua madre altrimenti poi fai i conti con me-

-tu mi insegni teatro non matematica-

ad un certo punto tutti e quattro urlavamo uno in faccia all'altro senza ritegno fino a che mia madre non disse “vuoi sapere perché ti ho abbandonata?” sentivo il terrore salire, in fondo sapevo che era perché non mi volevano, ma non sapevo se avrei retto la verità più crudele, non sapevo cosa poteva uscire dalle labbra di quella donna sconosciuta che mi aveva donato la vita e che ora si stava divertendo a distruggerla

-N-NO, NON MI INTERESSA!-

lo avevo urlato fortissimo e tutti si zittirono, ma lei no, lei rise e con un ghigno strano mi guardò per poi spingermi la fronte con un dito mentre diceva “e invece te lo dico”, non volevo sentirla, ma non riuscivo a muovermi, ero come pietrificata in quel punto costretta da me stessa ad ascoltare le sue parole

-io e tuo padre vi abbiamo abbandonati perché: lui non serviva a nulla, un bambino inutile, più piccolo degli altri, non particolarmente intelligente e via così, mentre tu, bhe, tu sei il frutto di un errore, ero convinta di aver preso la pillola, ma mi sbagliavo e sei venuta fuori tu, a metà tra il brutto e il goffo, un cosetto rosa orrendo e lamentoso che non faceva altro che dormire e mangiare a sbafo, addirittura più inutile di tuo fratello, vi abbiamo abbandonati per vivere al meglio solo per noi-

quelle parole mi colpirono nel profondo, pensai “quel che segna insegna” un altra cosa che mi diceva spesso mio fratello e trattenni le lacrime, al qual punto mi fratello alzò di peso nostro padre e lo portò fuori mentre nostra madre lo seguiva e gli dava dei pugni sulla schiena, quando tornò io ero ancora nella stessa posizione, con la stessa espressione, trattenevo il respiro per non piangere, ma quando mio fratello mi mise una mano sulla spalla mi lasciai cadere sulle ginocchia e iniziai a piangere, era la prima volta in cui vedevo mia madre e lei mi aveva ferita, ancora più di quanto pensassi, mio fratello mi abbracciò ed entrammo, io mi chiusi in camera e continuai a piangere, un fiume tiepido scorreva sulle mie guance, sentivo gli occhi bruciare, la testa pesante, la gola secca e un nodo alla gola, ma la cosa peggiore era quello strano dolore che sentivo sopra l'occhio destro, era insopportabile e riuscì addirittura a fermi smettere di piangere, mi asciugai le lacrime e mi alzai, barcollando andai in bagno e mi bagnai la faccia con dell'acqua fredda, il dolore non passava, continuava ad aumentare fino a diventare impossibile da sopportare, iniziai ad urlare e mio fratello mi raggiunse

-Rin! Che succede?-

-mi fa male la testa-

-ti porto in ospedale-

volevo dirgli di no, volevo dirgli che sarei stata meglio in poco tempo, ma mi si appannò la vista e caddi, non riuscivo di nuovo ad usare le gambe così mio fratello chiamò l'ambulanza, mi portarono via e l'ultima cosa che ricordo sono dei dottori che mi chiedono se riuscivo a sentirli


#SungJae

 

ancora nessuna chiamata o messaggio, pensai che andava tutto bene, ma decisi di chiamare per controllare, mi rispose suo fratello

-pronto?-

-ciao SungJae-

-ciao, Rin?-

-è in ospedale, l'ho appena portata con l'ambulanza, non si è sentita bene-

-cosa!? È grave? Voglio dire, sta bene? Cioè, non sta bene, ma non è niente di irreparabile vero?-

-non lo so, siamo appena arrivati-

volevo andare da lei, ma non volevo dirlo a suo fratello

-appena sai qualcosa potresti farmi sapere?-

-si, posso chiederti un favore?-

-certo-

-se non hai nulla da fare potresti venire qui e stare con lei? Io devo andare a lavorare e non voglio che stia da sola-

-si, arrivo subito-

-grazie-

chiusi la chiamata e partì, EunJi mi aspettava fuori, mi disse il numero della stanza, mi ringraziò ancora e andò via, appena misi piede nell'ospedale l'infermiera che ci aveva visti baciarci mi venne in contro e mi portò da lei, mi disse che non era cosciente e che non sapevano se si sarebbe risvegliata, la ringraziai e chiusi la porta, la salutai, ma questa volta non si girò verso di me, rimase immobile... mi avvicinai le accarezzai una guancia, avevo quasi paura di farle male, mi tornò in mente la voce dell'infermiera “non sappiamo se si risveglierà” e iniziai a piangere come un bambino, la consapevolezza della mia inutilità era devastante, non potevo fare niente se non stare con lei, starle vicino, le presi la mano e continuando a piangre mi addormentai

 

#RinChan

 

mi svegliai nel letto dell'ospedale con SungJae di fianco, mi teneva la mano e aveva il viso arrossato, probabilmente si era addormentato da poco, decisi di lasciarlo dormire e gli strinsi leggermente la mano, dovetti sforzarmi tantissimo per riuscirci, poi le palpebre divennero così pesanti che nonostante fossi sveglia non riuscivo a riaprirle, lo sentì alzarsi di scatto

-Rin?-

volevo rispondere, volevo vederlo, ma il mio corpo me lo impediva

-che sciocco, stavo sognando... mi sento così stupido... mi dispiace Rin, non sarei dovuto andare via, non avrei dovuto lasciarti li... mi dispiace-

lo sentivo piangere, sentivo le sue lacrime e in qualche modo mi obbligai a reagire, mi sforzai tantissimo e riuscì ad aprire gli occhi e stringergli nuovamente la mano, alzò lo sguardo e quando mi vide mi abbracciò continuando a piangere

 

#SungJae

 

non era stata la mia immaginazione, non stavo sognando, si era svegliata, la abbracciai continuando a piangere, l'unica cosa che riuscivo a dire era “scusa” mi sentivo in colpa per averla lasciata sola

-sei qui, non mi hai lasciata sola-

-invece si, avrei dovuto chiamarti prima, forse non saresti qui-

-non ti avrei risposto-

-allora sarei venuto da te-

-smettila, ti stai prendendo la colpa per qualcosa che non hai fatto-

sembrava volermi consolare, la guardavo e improvvisamente mi venne voglia di baciarla, così lo feci, quando ci dividemmo sorrideva, mi prese il viso tra le mani, erano così morbide e uno strano presentimento mi colse all'improvviso, era come se sapessi che non le avrei più sentite o comunque per molto tempo

-Rin, ti senti bene?-

-si-

-ne sei sicura?-

-si, SungJae che hai? Mi spaventi così-

il mio tono era particolarmente serio, mi schiarì la voce e le sorrisi

-bene, ne sono felice-

-tu non sei normale-

-lo so-

sbadigliò esausta nonostante si fosse appena svegliata e le lacrimarono gli occhi

-è ora della nanna-

-vieni con me?-

-va bene-

mi sdraiai e le diedi la buonanotte, lei ricambiò con un bacio e ci addormentammo, la mattina dopo mi svegliai e lei non c'era, la chiamai allarmato e la vidi uscire dal piccolo bagno della stanza

-sei qui-

-dove dovrei essere?-

-da nessuna parte, solo che non ti avevo visto e mi sono preoccupato-

-la prossima volta metto un bigliettino-

-bene, così non mi preoccupo-

-buono a sapersi-

mi alzai e la abbracciai

-buongiorno-

-buongiorno-

la baciai e ebbi di nuovo quello strano presentimento, lasciai stare e mi concentrai su di lei

-ma non vai a scuola?-

-no, sto qui con te-

-no, vai a scuola-

-non vuoi la mia compagnia?-

-non ho detto questo, è che devi andare a scuola, non perdere lezioni per me-

-ma preferisco stare qui con te che in quel postaccio triste-

-rimarresti in questa stanza da solo-

-come?-

-mi ha svegliato un medico e mi ha detto che oggi avrei fatto tutti i vari controlli per l'operazione e anche molti esami, quindi avrei passato la giornata tra i vari macchinari-

-tutta la giornata?-

-ha detto che iniziamo alle 7.30 e che finiremo per le 2-

-allora aspetterò fino alle 2-

-no, vai a scuola fino alle 4-

-ma voglio stare con te-

-allora vai a scuola, poi quando esci vieni qui e io avrò avuto anche due ore per riposarmi, non ti sembra giusto?-

-mmm... mi sembra sensato-

-allora vai a scuola-

-ma sono le 7, parto quando tu entri a fare gli esami-

-e va bene-

ci sedemmo a parlare e quando la chiamarono io andai via sempre accompagnato da quello strano presentimento, andai a casa misi l'uniforme e arrivai a scuola giusto in tempo per la campanella, la giornata passo lenta e noiosa, un po' come al solito, finalmente suonò anche l'ultima e con i ragazzi andai in ospedale, quando entrammo era sveglia e parlava con un medico, non sentimmo nulla perché lei lo stava salutando al nostro arrivo, lo salutammo anche noi ed uscì

-allora? Gli esami?-

-ciao anche a te, mi sei mancato, sto bene grazie e si mi sono annoiata-

iniziarono tutti a ridere

-scusa, ciao-

-ciao a tutti-

-bongiorno-

-ciao-

-ciao-

-ciau-

-come stai?-

-ciao-

-abbastanza bene direi-

-ma cosa diceva Sung degli esami?-

-sta mattina ho fatto una marea di esami e di controlli-

-per cosa?-

-per vedere se posso essere operata e come-

-e gli esami dicono?-

-che mi operano questa sera alle 9 e lo fanno in maniera invasiva-

-tradotto per noi comuni mortali?-

-non mi aprono la testa-

-meglio così no?-

-non ci capisco niente di chirurgia, quindi non so se è meglio o peggio-

-ma ti fanno l'anestesia?-

-si, totale-

-quindi dormirai-

-si spera-

-e poi ti risveglierai-

-...credo di si...-

piombò il silenzio e quella maledetta sensazione tornò nei miei pensieri, non sopportavo più il silenzio ma fortunatamente Ilhoon lo interruppe

-come mai tutto questo silenzio? Mica sei morta! E non morirai, ovviamente ti risveglierai e torneremo a fare i cretini tutti insieme-

-giusto, ha ragione Ilhoon-

tutti annuivano e concordavano, ma lei non sembrava molto convinta, le si dipinse la paura sul volto e sulle sue labbra affiorò un sorriso triste e pieno di frustrazione

-si, mi risveglierò... altrimenti chi vi tiene d'occhio?-

-perché siamo noi quelli da tenere d'occhio!?-

-certo, chi altrimenti? Io?-

-ovviamente!-

si mise a ridere, ma si capiva il suo sforzo immenso per nascondere la paura, quando gli altri andarono via rimasi con lei per parlarle

-Rin, vuoi parlare un po'?-

-di cosa orso?-

-sbaglio o mi chiami orso quando hai paura?-

-non ci avevo fatto caso-

-quindi adesso hai paura-

-tu non ne avresti?-

-si, ma non cercherei di nasconderlo-

-quindi cosa dovrei fare?-

-se vuoi parlarne con qualcuno sai che io ti ascolto, ma se vuoi parlare con un altra persona non farti scrupoli, dimmelo e la farò venire-

-io non voglio parlare con nessuno-

-perché?-

-perché non so nemmeno cosa dire!-

-hai paura, dimmi perché-

mi lanciò un occhiata fulminante poi girò lo sguardo

-ho paura di chiudere gli occhi e non riaprirli più, ho paura di non potervi vedere più, ho paura che questa sia l'ultima volta in cui riesco a sentire la tua voce, che sia l'ultima volta in cui ho visto i ragazzi, l'ultima volta che ho salutato mio fratello, ho paura, paura di morire... non so come dirlo in modo più chiaro-

-tu non morirai-

-e tu come fai a dirlo!? È un operazione complessa, per di più entreranno nella mia testa con un tubicino, mi faranno un anestesia e mi hanno fatto firmare una delibera in cui dico che se muoio non è colpa dell'ospedale!-

-questo non l'avevi detto però-

-bhe, ora l'ho detto-

iniziò a massaggiarsi le tempie e fece una strana smorfia

-ti fa male la testa?-

-si, non ne posso più-

-dopo starai meglio-

-se avrò un dopo-

-Rin, ti prego, non parlare così, non morirai ti conosco bene e so che non morirai, hai messo un vestito di fronte a tutta la scuola e sei sopravvissuta, non dicevi che era la cosa peggiore che poteva capitarti?-

-giusto! Maledetto! Sei stato tu!-

-cosa? Che ho fatto?

-i volantini, li hai messi tu in giro-

mi aveva scoperto, non so come e non so chi gli avesse detto che ero stato io, ma ormai negare era inutile

-si, sono stato io... scusa-

-non preoccuparti, mi sono già vendicata-

-e come?-

-ho iscritto te e gli altri al festival-

-a già dimenticavo-

-occhio per occhio, dente per dente, e ci andrai, promettimelo-

-no che non ci vado!-

-fallo per me... per quel giorno sarò completamente guarita e potrò venirti a vedere come tu hai fatto con me, ti prego, ci tengo-

-ma non so cantare!-

-non è vero! Sei bravo e come te anche gli altri, lo farai?-

-se tu smetti di essere negativa allora lo farò, ma tu non devi più dire una sola volta che morirai, d'accordo?-

-va bene, lo giuro- mise una mano sul cuore mentre lo diceva

-perfetto, allora lo farò-

-bene, sono contenta-

rimasi con lei tutto il tempo, poi la prepararono e quando fu sdraiata sul lettino prima di andare a fare l'operazione le diedi un bacio e la guardai intensamente, il brutto presentimento si faceva ancora sentire, ma quando mi alzai e vidi le sue lacrime mi venne l'impulso di asciugarle

-andrà tutto bene-

-si, lo so-

la spostarono e la chiamai

-Rin!-

-che c'è?-

-TI AMO-

-ANCH'IO, NON DIMENTICARLO-

mi scese una lacrima e vidi le porte chiudersi davanti a me, uscì e vidi il cielo scuro come non mai, era tetro e prometteva pioggia, ma mi fermai comunque e attesi le gocce che come fredde e dure lacrime si confondevano con quelle tiepide che sgorgavano dai mie occhi, a lei non l'avevo detto, ma ero terrorizzato di perderla, rimasi sotto la pioggia fino a quando i lampi non illuminarono il cielo, andai a casa e il quadro elettrico era saltato, ma non solo il mio, quello di tutto il quartiere, accesi una candela e mi lavai con l'acqua fredda, la mattina dopo andai in ospedale ed entrando nella camera di Rin la trovai distesa, pensai dormisse e mi sollevai, chiesi all'infermiera che ormai mi si era affezionata come stava ma non riuscivo a credere alle sue parole

-lei... è andata in coma a seguito dell'operazione-

mi sembrava tutto surreale, non ci credevo, ero convinto che mi sarei svegliato nel mio letto e sarei tornato in ospedale vedendola sorridere dicendomi che stava bene e che sarebbe tornata a casa, ma non accadde, non mi svegliai, vivevo quell'incubo orrendo sentendomi estraneo alla situazione, poi la donna mi mise una mano sulla spalla e mi diede un bigliettino

-l'ha scritto prima di fare l'anestesia, mi ha detto di dartelo se qualcosa fosse andato storto, prendilo-

-grazie-

rimasi solo con lei e mi sedetti sul bordo del letto per poi aprire il bigliettino “avevo ragione, non è andato tutto bene... se leggi questo è perché non sono morta, ma nemmeno troppo viva, comunque ti ho lasciato il bigliettino, quindi non preoccuparti, vedrai che tornerò, ricordati che mi hai promesso di cantare, TI AMO RINCHAN” nonostante fosse in coma aveva pensato a me, ci aveva pensato fino all'attimo prima di addormentarsi, rimasi li col biglietto tra le mani, incapace perfino di piangere, vennero i ragazzi e cercarono di portarmi via, ma non con molto successo, arrivò anche suo fratello e condivise con me tutta la sua tristezza, ormai passavo più tempo li che a casa, non andavo a scuola e ogni occasione era buona per rimanere 10 minuti di più, le uniche volte in cui non ero li ero con i ragazzi a provare, io le avevo promesso di farlo e quindi l'avrei fatto ad ogni costo, durante le prove mi sembrava di sentirla ridere come il giorno in cui le avevo cantato 24 hours e mi sentivo morire sapendo che era tutto frutto della mia fantasia, ma andavo avanti, eravamo abbastanza bravi e continuavamo a migliorare, ma lei no, rimaneva statica, non migliorava e non peggiorava, era come se il tempo si fosse fermato solo per lei, la andavo a trovare tutti i giorni e ogni giorno mi sembrava bellissima, le giornate passavano più lente del solito e dopo la prima settimana senza di lei tornai a scuola e tornarono anche i miei genitori, ma non per molto, partirono due giorni dopo per tornare chissà quando, ormai era diventato tutto un circolo la mattina scuola, il pomeriggio ospedale e la sera prove eo casa, ogni giorno uguale, più andavo avanti più mi mancava, un giorno mi sembrò che mi stringesse la mano, ma poi mi svegliai... ed ero a casa mia, ogni giorno ripensavo a quel brutto presentimento che mi veniva quando parlava dell'operazione e mi maledissi per non averle detto nulla, mi sentivo in colpa per quello che era successo, ma non potevo fare altro se non quello che già facevo.

Con la noia della routine arrivò il giorno prima del talent scolastico e andammo a fare le ultime prove per la disposizione e cose varie, il palco era più grande di quello che mi aspettavo e ci stavamo tutti e sette comodamente, volevo che una sedia rimanesse vuota davanti al palco, ci avrei messo il biglietto di RinChan per poter fingere la sua presenza, quella sera andai in ospedale, le portai dei fiori e un orso di peluches, era in coma da un mese ormai, non mi ero ancora rassegnato, ma era distante nonostante fosse li di fronte a me, la salutai con un bacio sulla fronte e sentì qualcosa che mi stringeva il polso, pensai si fosse impigliato il lenzuolo o un tubo così tolsi il braccio con uno strattone, ma mi graffiai e allora controllai, lei mi aveva stretto il polso, le sue mani si muovevano e le sue palpebre a fatica si riaprirono, ero talmente felice che iniziai a piangere, corsi fuori chiamando un dottore che quando arrivò iniziò a farle domande e mi chiese di uscire, lo feci e chiamai subito i ragazzi, ma prima suo fratello, lui arrivò in meno di 10 minuti e poi arrivarono anche gli altri, rimanemmo fuori dalla stanza con un via vai di medici che entravano e uscivano, poi l'ultimo che uscì ci guardò tutti, uno ad uno

-chi di voi è EunJi?-

-sono io-

-e tu sei?-

-il fratello-

-ha chiesto di te svariate volte, forse è meglio che vai a salutarla-

corse dentro alla stanza commosso e sorridente, poi il medico si rivolse di nuovo a noi

-bene, chi di voi è Ilhoon?-

-sono io-

-ha chiesto anche di te, ma ha detto di volerti parlare da sola-

-va bene-

-poi ha chiesto di altre cinque persone e in particolare un certo “orso” chi ha questo pittoresco soprannome?-

-io-

-e come mai? Se posso chiedere?-

-ha iniziato a chiamarmi così per una felpa col cappuccio che avevo molto tempo fa, sul cappuccio c'erano le orecchie da orso e lei ha iniziato a chiamarmi così da allora-

-bene, se volete entrare anche voi non sarò di certo io a fermarvi-

entrammo tutti, ma rimanemmo sulla porta, lei e suo fratello si stavano abbracciando, lei sorrideva e aveva gli occhi chiusi, quando li aprì e ci vide ci fece cenno di avvicinarci

-salutatemi in modo decente! Mi hanno detto che ho fatto la bella addormentata per un mese e voi rimanete sulla porta? Vi ringrazio tutti di cuore-

si era appena svegliata dal coma e già faceva battute sarcastiche sul nostro comportamento, la abbracciammo tutti uno ad uno ma quando la abbracciai io mi sembrò stranamente rigida, parlammo per un po' e alla fine lei ci chiese di lasciarla sola con Ilhoon per 10 minuti, uscimmo tutti nel corridoio e li lasciammo nella stanza

 

#RinChan

 

mi ero appena svegliata dal coma e non mi ricordavo molto, ma di una cosa ero certa, adesso volevo confessare i miei sentimenti a SungJae, avevo chiesto a tutti di uscire perché Ilhoon era l'unico a sapere che mi piaceva SungJae e volevo parlarne con lui

-allora, come mai hai voluto questa solitudine?-

-Ilhoon, tu sai che mi piace SungJae vero?-

-si che lo, lo sanno tutti-

-lo hai detto agli altri!?-

-no, siete stati voi a farlo, Rin non ti ricordi?-

-io non gli ho detto nulla-

-come no! State insieme-

-ma stai scherzando?-

-no, Rin sono serio, prima che tu andassi in coma, la prima volta che sei venuta in ospedale, quella sera vi siete messi insieme, davvero non ricordi?-

-io ho ricordi frammentari di cose, ma non di questo...-

-aspetta-

si alzò e si diresse verso la porta

-che fai?-

-faccio entrare SungJae-

-cosa!?-

si affacciò alla porta e lo sentì dire “Sung vieni in fretta, abbiamo un problema” quando rientrarono io guardavo fuori per evitare di incrociare lo sguardo di SungJae

 

#SungJae

 

-cosa succede?-

-ha perso la memoria-

-cosa? Ma si ricorda di noi-

-si, ma non si ricorda di essere la tua ragazza-

mi crollò nuovamente il mondo addosso, ora si era svegliata ma non potevo stare con lei perché lei non si ricordava di “noi”

-se è uno scherzo finitela-

-non è uno scherzo, ti sembra che farei una cosa del genere?-

-Rin, davvero non ti ricordi nulla?-

-io... no, non mi ricordo di essermi messa con te...-

-ma io ti piaccio giusto?-

-no!-

era diventata completamente rossa e negava l'evidenza, buon segno, non era tutto totalmente irrecuperabile, non sapevo bene cosa fare e così la baciai e le misi tra le mani il biglietto che mi aveva lasciato prima di andare in coma

-ti farò tornare la memoria, vedrai che ci riuscirò-

-pazzo-

-lo so, ora devo andare, domani cantiamo al talent, ho bisogno di riposo, spero che tu possa venire-

-s-si, credo-

-ciao Rin-

-ciao-

uscì e la lasciai nella stanza con Ilhoon, poi quando tutti la salutarono li feci venire a casa mia e organizzammo qualcosa per farle tornare la memoria il più in fretta possibile, il giorno dopo con l'aiuto di suo fratello eravamo riusciti a portarla a scuola in via del tutto eccezionale, non sarebbe dovuta uscire per minimo tre giorni, la portai in tutti i posti dove andavamo di solito e alla fine sul tetto, le parlai di quello che mi aveva detto quel giorno e lei si sedette sul cornicione

-mi ricordo di questo posto... ma non mi ricordo di esserci stata con te... scusa-

-abbiamo altro da vedere, andiamo!-

-si-

-alla fine hai letto il biglietto che ti ho lasciato?-

-non ancora, dopo lo farò-

-ok, vieni, entriamo qui-

-ma è la palestra-

-si, ci nascondevamo sotto gli scaloni per non essere trovati, funzionava-

-mi sembrano tutti ricordi familiari, ma...-

-ma non ti ricordi di me, non importa, ci riuscirò-

-...si-

la portai in giro per tutta la scuola dicendole tutto quello che mi veniva in mente a seconda del posto dove ci trovavamo, poi decisi di portarla nel teatro, li avrebbe ricordato qualcosa, almeno speravo

-allora? Di questo cosa mi dici?-

-è il teatro, ho fatto Giulietta e Peniel Romeo l'ultima volta, voi eravate convinti che ci fossimo baciati, ma in realtà cerano le mie dita di mezzo, ricordo la tua espressione sollevata-

-bhe, ero geloso-

-ma non ricordo che..-

-li non stavamo ancora insieme-

-ah, bhe... io non so cosa dirti, non me ne ricordo... e mi dispiace, ma non me ne ricordo-

sapevo che avrei potuto mettermi con lei di nuovo e cominciare da capo, ma non volevo, io volevo che tutto tornasse come prima, volevo la nostra strana storia, non una nuova

-io ti farò tornare tutto alla mente, lo giuro-

-non giurare quando non sai se puoi mantenere-

-sarà la mia missione-

-ne sei sicuro?-

-si, tu non lo ricordi, ma l'ultima cosa che mi hai detto era che non dovevo dimenticarmi che mi amavi e dato che anch'io ti amo non ho intenzione di demordere-

la vidi arrossire e sorrisi istintivamente, poi le presi la mano e mi sedetti vicino a lei, appoggiò la testa sulla mia spalla

-quando ti ho portata qui la prima volta ti sei appoggiata alla mia spalla-

-davvero?-

-si-

dopo un po' ci alzammo e lei era come cambiata

-su, andiamo, cosa c'è da vedere? Voglio ricordarmi di te... nel senso... hai capito no?-

-diciamo di si-

-bene, allora andiamo-

-si-

le feci fare un altro giro, poi le feci mettere il costume di Giulietta e le tornarono un paio di ricordi significativi, alla fine però erano solo quelli i frutti di tanti sforzi, era arrivata l'ora del talent e lei doveva essere in prima fila, le avrei fatto tornare la memoria, in un modo o nell'altro, anche i ragazzi mi avrebbero aiutato, infatti dopo la prima canzone iniziammo a ballare 24 hours, fu decisamente imbarazzante, ma a lei piano piano si ricostruiva la memoria, dopo le premiazioni andammo da lei e ci raccontò i suoi “nuovi” ricordi

-ricordo un infermiera che ci ha interrotti e che ti ha detto che hai una bella voce, poi mi ricordo che hai fatto lo stesso ballo per me-

-si è vero!-

-ma comunque Peniel è più bravo con questi “balli”-

-grazie cara-

lo disse con un tono ridicolo e iniziammo tutti a ridere, man mano che la giornata passava lei riacquistava la sua memoria e io non potevo essere più felice, poi quando lesse il biglietto si ricordò del perché lo aveva lasciato e compose tutto il puzzle nella sua testa, quando fu veramente sicura che stava con me mi guardò come il giorno dell'operazione, allora le presi il viso tra le mani, chiusi gli occhi, appoggiai la mia fronte alla sua e poi sentì uno strano fischio intermittente nell'orecchio destro, un flasch fortissimo e quando riaprì gli occhi tre uomini col camice mi fissavano

-è vivo!-

sentivo qualcuno piangere e poi vidi che si avvicinava a me e mi baciò, era Rin

-amore mio, ti uccido con le mie mani se ci riprovi!-

-a fare cosa?-

-tu, brutto idiota, hai fatto un incidente e sei andato in coma per tre mesi! Se ci riprovi io ti giuro che ti strangolo hai capito!? Non farlo mai più-

-ma eri tu che sei andata in coma-

-io!?-

-si, il professore di teatro era tuo padre e tuo fratello ha un officina meccanica-

-Sung, stai delirando... non andiamo a scuola da anni, mio fratello non fa il meccanico e mio padre non insegna teatro-

-ma quanti anni abbiamo?-

-tu 23 e io 22-

-e come mai non andiamo più a scuola?-

-perché tu fai parte dei BtoB con gli altri e sei un IDOL-

-ah, mi sembra sensato-

-ok, qualcuno lo controlli, sta impazzendo-

quando uscì dall'ospedale capì che tutto quello che avevo vissuto non era altro che un sogno del coma e che non avevo rischiato di perdere Rin, ma il contrario, appena vidi i ragazzi tutto tornò normale e mi rimisi in sesto in poco tempo, tornai a cantare continuando a mantenere segreto il fatto che io sotto sotto lo facevo sempre perché lo avevo promesso a Rin


§THE END§

   
 
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