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Autore: Sydrah    06/09/2014    2 recensioni
Ravi è un ragazzo che vive in una famiglia in condizioni pesanti.
Dopo brutte esperienze a scuola, ha deciso di ricominciare da zero arrivato al liceo.
Vi è solo una persona che non riesce a sopportare, Cha Hakyeon.
Cosa succederà quando incontrerà quella persona ad un locale?
Cosa succederà quando deciderà di ferirla ad ogni costo?
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: N, Ravi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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I give you my heart

 

 

 

Le risate si fecero sempre piú forti, e si potevano sentire anche lungo il corridoio, ma, intanto, non era ancora arrivato il professore.

Gli studenti erano tutti attorno al mio banco, ad ascoltare un altra delle mie storie.

Mi piaceva raccontare barzellete o storie divertenti, mi piaceva far ridere gli altri, ma, soprattutto, mi piaceva essere sempre al centro dell attenzione.

Probabilmente, tutti pensavano che lo facessi solo perchè ero un maniaco del protagonismo, ma non era cosí...

Non era per nulla cosí.

Anche se non mi piaceva darlo a vedere, io ero sempre stato una persona abbastanza debole, ma non era colpa mia.

In casa c erano sempre problemi: mio padre era ubriaco, e mia madre ed io venivamo sempre picchiati.

Fin da quando ero piccolo, mio padre passava le intere giornate a ripetermi quanto fossi una femminuccia.

Passava le giornate a dimostrarmi quanto teneva a me...picchiandomi fino a quando non riuscivo piú a reggermi in piedi.

Portando mia madre nella loro stanza.

Potevo sentire le urla di mia madre, e quegli orribili versi di mio padre.

Ma non potevo fare nulla.

Ero una femminuccia.

A parte ció, insomma, nulla di particolare.

Certo, non ero cresciuto nella migliore delle famiglie, ma non mi potevo certo lamentare, dato che ero ancora vivo.

E ogni cicatrice sul mio corpo mi aveva fatto crescere, mi aveva aiutato a smettere di provare dolore, sia emotivo che fisico.

A causa di tutto ció, ero sempre stato una persona solitaria, che difficilmente si fidava degli altri.

Intanto agli altri non importava di me.

Avevano tutti paura...tutti paura di avvicinarsi ad un bambino che arrivava sempre a scuola con delle cicatrici.

Tutti troppo intimoriti anche solo per pensare di dirgli "hey".

Fino al terzo anno delle medie a nessuno importava di me: tutti mi dimenticavano, tutti mi lasciavano...anche quelli che credevo fossero miei amici...

Ma in fondo era tutta colpa mia, ero io che mi ero fidato, ero io che mi ero illuso, ed ero io che dovevo sopportare il dolore di un ennesima perdita.

'A nessuno importa di te, mettiti il cuore in pace' mi ripetevo ogni volta che una persona mi tradiva, e cosí feci, fino a quando non arrivai al liceo.

Era brutto vivere in silenzio...con la paura di tutti.

Faceva paura essere lasciati indietro.

Faceva paura essere gettati via come un giocattolo difettoso.

Decisi di far finta di nulla, nascondendo tutti i miei problemi, sorridendo e parlando sempre...e si riveló la scelta migliore.

Nuova scuola significava nuove possibilità infondo.

Cercai di aprirmi, cercai di creare una nuova apparenza.

Diventai popolare, e tutta la gente inizió a cercarmi e a preoccuparsi per me.

Era bello vedere le persone preoccuparsi per me.

Era bello vedere che importavo.

Fino a quando non andai in contro ad una certa persona andó tutto bene.

Quella persona si faceva chiamare 'N', e lo odiavo con ogni fibra del mio corpo.

Ogni volta che ci vedevamo, per esempio, nei corridoi, ci guardavamo sempre male, come se ci volessimo uccidere.

Non so neanche con certezza perchè ci odiassimo cosí tanto...forse perchè lui era il vero 'king' della scuola, essendo piú grande, e il fatto che fossi cosí popolare lo faceva sentire a disagio.

La mia intenzione non era qualla di rubargli il posto, ma, vedendo il modo in cui si comportava con me, decisi che lo avrei ripagato con la stessa moneta.

Voleva la guerra? E che guerra fosse!

Il professore entró in classe, facendo ammutolire completamente ogni essere vivente che c'era in quella minuscola stanza.

Le persone che prima avevo intorno si dispersero, lasciando altro che aria....e odore di adolescente sudato, ma...dettagli.

Un po mi rattristó il pensiero di non avere piú tutte quelle attenzioni su di me.

Si, ero diventato dipendente dalle attenzioni, se non ne ricevevo abbastanza un senso di vuoto e solitudine mi avvolgeva.

E non volevo piú provare quelle sensazioni.

Le lezioni erano noiose, e l'unico suono che era presente nella stanza era la voce del professore, a volte accompagnata dal rumore del gesso sulla lavagna.

Non mi interessava quella materia, storia...la trovavo inutile.

La maggior parte delle cose non erano neanche sicure, e quelle che erano sicure erano quasi sempre menzogne...menzogne inventate per plasmare le nostre menti.

'La storia serve per non commettere piú gli stessi errori' dicono tutti, ma anche questa e una sporca bugia.

Gli errori si ripetono sempre, in continuazione, soprattutto quando si parla degli esseri umani.

Le azioni si susseguono col tempo. Le cose non cambiano mai.

Se fosse il contrario, ora anche mio padre dovrebbe aver capito i suoi errori, e sarebbe dovuto cambiare.

Ma non era ancora successo nulla.

Sulla mia pelle erano sempre presenti nuove cicatrici e lividi, che io prontamente nascondevo sotto le maniche lunghe della mia felpa, sotto la stoffa dei pantaloni e con vari strati di fondotinta.

Nessuno se n'era ancora mai accorto.

Meno male, ero riuscito nel mio intento! Intanto, non avevo bisogno dell aiuto di nessuno, il mio cuore era capace di nascondere tutto, la mia mente di mentirmi.

Il mio corpo aveva creato un sistema auto protettivo fantastico.

Ero fiero e stupito di me.

Ma la cosa non faceva che rendermi ancora piú triste.

Perchè nessuno non se n era mai accorto?!

I miei pensieri furono interrotti dalla campanella.

Mi diressi subito fuori dall aula, seguito da altre persone.

Stavo camminando tranquillamente quando sentii qualcuno venirmi addosso, facendomi quasi perdere l equilibrio.

-"Oh, scusa Wonshik. Non ti avevo visto"

Maledetto.

-"No no,colpa mia N, sono io che non vedendoti ti sono venuto addosso"

Ci lanciammo un occhiataccia, prima di distogliere lo sguardo e andare avanti.

Lo odiavo quel tipo, ma...

Ma dovevo dire che era piuttosto bel-. Scossi la testa, N non era bello, era un diavolo che si nascondeva in quel bellissimo corp-.

DIAMINE!

Cosa mi saltava in mente?!

Cancellai quei pensieri dalla mia mente e mi diressi nell'aula successiva, non aspettando altro che l'ultima ora della giornata giungesse.

~~~~~

Erano le 20 di sera.

La scuola era finita, come ogni dannato giorno, alle 16.30.

Appena tornai a casa, fui accolto dalle urla di mio padre, che mi trascinó subito in casa, sgridandomi per non so neanche quale motivo, dato che non c'era mai un motivo.

Dopo le urla, seguirono i colpi fisici.

E dopo una buona mezz'ora mi ritrovai a terra, senza respiro, circondato da sangue.

Denso e rosso.

Mio padre era probabilmente andato in camera sua, a bersi l'ennesima bottiglia d'alcol.

Mi rialzai dal quel freddo pavimento, intontito per il troppo sangue perso, e dolorante.

Andai in bagno, mi lavai e mi misi dei vestiti puliti addosso, dopodichè mi infilai le scarpe, presi le chiavi di casa e il cellulare, e uscii di casa.

Erano le 20 quando entrai nel primo locale che vidi.

Mi alzai il cappuccio della felpa, in modo che non mi si vedesse il volto, e poi attraversai quell'ammasso di gente che circondava un palco.

Il locale era piuttosto carino, le pareti erano color ghiaccio alternate con altre nere brillantinate, e con le varie luci brillavano in modo bellissimo.

Sulla destra c'erano dei tavoli con il bancone, davanti a me c'era, per l appunto, un grande palco, mentre, a sinistra vi erano numerose poltrone, sedie e vari altri posti a sedere, dove alcune persone ci stavano dando dentro, oppure dove stavano semplicemente sedute a godersi i vari spettacoli.

La musica era altissima, e la folla rendeva il luogo ancora piú rumoroso.

Cercai di trovare uno spiraglio, per capire cosa stava succedendo sul palco, e dopo aver ricevuto numerose gomitate, riuscii a farmi largo tra la gente.

Quello che vidi sul palco mi fece rimanere a bocca aperta.

QUEI capelli li avrei riconosciuti tra miliardi.

Quei capelli rossi appartenevano a N.

Stava esibendosi con un altro ragazzo un po piú alto di lui, ma che era sicuramente piú giovane.

Tsk, tappo.

Rimasi comunque stupito del fatto che stava ballando, ed era anche molto bravo.

Davvero tanto bravo.

Ogni movimento era fluido, ben calcolato e potente.

Ogni movimento era sicuro e dolce.

Ogni movimento era perfetto, e non potei far altro che rimanerne ipnotizzato.

La canzone finí e i due si inchinarono cortesemente, salutando la folla prima di scendere dal palco.

Preso dalla paura di poter essere visto, indietreggiai, cercando di non essere travolto dalla gente.

Quando riuscii ad uscirne, ricevetti uno spintone non volontario da delle ragazzine che stavano strilando e ballando al tempo della musica del dj.

Mi ritrovai sul pavimento, il mio fondoschiena dolorante a causa dell'improvviso impatto.

Sbuffai e cercai di rialzarmi, quando vidi una mano comparire nel mio campo visivo.

Era una fortuna che quel cappuccio era uno di quelli che copriva praticamente tutto il viso, dato che la persona che mi aveva offerto il suo aiuto era N in carne ed ossa.

Accettai l'aiuto, mi inchinai e cercai di andarmene il piú velocemente che potevo, quando sentii la sua voce.

-"Sei nuovo di qui?"

Deglutii.

Cosa avrei dovuto fare?! Magari anche lui

avrebbe riconosciuto la mia voce, magari mi avrebbe preso in giro, o che ne sapevo!

-"S-si" dissi cercando di modificare la mia voce.

-"Ah! Che bello! Carne fresca! Io sono Hakyeon, ma chiamami pure N, piacere!" continuó lui offrendomi di nuovo la mano.

Non ero abituato a vederlo cosí gentile.

-"Io sono....s-sono....Ravi! Si, mi chiamo Ravi!"

Ovviamente, non gli potevo dire il mio vero nome, cosí decisi di dirgli il mio nome d'arte.

-"Benvenuto in questo club! Il proprietario è un mio caro amico, e vengo sempre qui per svagarmi...rilassarmi. Cosa ti ha portato qui?"

Perfetto, ero riuscito a beccare l unico fottutissimo bar che quel tipo frequentava spesso! Che coglione!

-"Ecco...volevo anche io stare tranquillo. Brutta situazione in casa" spiegai velocemente.

Non sapevo neanche perchè gli stessi parlando, sarei potuto andarmene tranquillamente, invece mi ero ritrovato a rispondere alle sue domande.

-"Oh. Mi dispiace. Divorziati?"

-"Uhm. No. Anche se sarebbe un ottima idea effettivamente. Mio padre è un alcolizzato" le parole uscirono dalla mia bocca prima che me ne potessi accorgere.

La persona davanti a me non rispose, ma poco dopo sentii delle mani poggiarsi sulle mie spalle, in segno di conforto.

-"Posso immaginare che sia molto dura."

Io annuii lentamente, prima che iniziai ad allontanarmi.

-"O-ora devo andare, scusa"

-"Nessun problema, spero che tornerai!" disse sorridendo.

Non avevo idea di quanto fosse bello il suo sorriso

-"Torneró, certo!" che no- avrei voluto aggiungere, ma mi trattenni.

Poi ritornai di nuovo per strada con l'aria che mi sfiorava la pelle, facendomi lievemente male lá dove avevo ferite.

Non sarei mai e poi mai tornato in quelo posto!

~~~~

Quelle furono le mie ultime fatidiche parole, prima che, in giorno dopo, mi ritrovai nello stesso esatto posto, intorno alla stessa ora.

Maledetto me.

Come il giorno precedente avevo una felpa con un cappuccio, ma avevo deciso di coprirmi ancora di piú intossando una sciarpa.

Una persona mi si avvicinó di soppiatto, senza che neanche me ne accorgessi.

-"Giá di ritorno?"

Feci un lieve saltino e mi girai vero di lui.

Di LUI.

-"Si, meglio che stare a casa" risposi per nascondere il mio imbarazzo riguardo alla mia reazione.

-"Capisco. Hai qualche hobby?"

-"Huh?"

-"Sto solo cercando di fare un po di conversazione, sai, conoscere gente nuova..."

-"A-ah! Si, mi piace il rap"

-"Wow! Fai sentire"

-"Ma non sono bravo!"

-"Non essere modesto, scommetto che lo sei!"

Sospirai e decisi che, per tappargli quella belliss- stupidissima bocca, lo avrei fatto.

Presi un bel respiro, prima di lasciare uscire la parole dalle mie labbra.

Cercai di reppare il meglio che potevo, lasciandomi prendere dal ritmo e dalle parole.

Lasciando scorrere via tutte le mie emozioni.

Finii l'ultima parola, per poi chiudere nuovamente la bocca, aspettando una reazione.

-"Non so cosa dire. Sei bravissimo!"

-"Dici?"

-"Dico, eccome! Ti va di fare uno spettacolo?"

-"Huh?"

-"Dai!"

-"No, non ci penso nemmen-" non feci in tempo a finire la frase che venni trascinato via dal quel tipo.

Il mio odio in quel momento era indescrivibile.

Tentai di liberarmi dalla sua presa, ma mi era difficile, dato che mi aveva preso in una parte dal braccio in cui c'era presente una ferita piuttosto dolorante, e piú tentavo di ribellarmi, piú lui aumentava la presa.

Mi ritrovai sul palco, con tutta la gente che mi fissava e quel bastardo di fianco a me, che si affrettó a prendere un microfono.

-"Buonasera! Volevo presentarvi un nuovo arrivato, Ravi, che oggi si esibirà qui"

La folla inizió ad urlare ed incitarmi, mentre N mi passó il microfono.

Lo presi svogliatamente e, senza che lui mi vedesse (grazie al cappuccio) gli lanciai un occhiataccia.

Avvicinai il microfono alle mie labbra.

Prima lo facevo, prima avrei finito.

 

~ eojet bame nega bwatdeon akmaneun naega aniya

ani sasil nado jal gieogi an na michil geot gata

mageuryeo haebwado naddwineun nae moseub

byeongjeogin suwireul chowolhaesseo

nan neoraneun chiryoga piryohae deureowa nae momsoge~*

 

Quando terminai il pubblico inizió ad applaudire, urlare il mio nome.

Mi sentivo felice.

Tanto.

Scesi dal palco, dove N mi stava aspettando con un sorriso stampato in volto.

Sia chiaro, anche se mi sentivo felice, lo odiavo ancora.

-"Allora? Ti sei divertito?"

Io annuii.

-"Ah, non hai caldo? Perchè non ti togli la felpa?"

Deglutii un cumulo di saliva che sebrava piú un nodo.

Dovevo inventarmi qualcosa, ed infretta.

Venni illuminato da un'idea.. Insomma, non avrei neanche mentito.

-"Preferisco non farmi vedere quando mio padre mi usa come sacco da boxe. Non é un bello spettacolo. Ora, scusa, ma devo andare via!"

-"No, aspetta! Prima mi potresti dare il tuo numero?"

Che cosa voleva da me?!

Avrei dovuto dare il mio numero a QUEL tipo?!

Ero messo male...davvero.

-"S-si, ok"

Dopodichè mi passo il suo cellulare, che gli diedi indietro non appena finii di digitare il mio numero.

-"Grazie mille! Poi ti manderó un messaggio"

-"Ok, ciao"

-"A presto" o forse a mai piú...

Mi ero messo nei casini, ma mentre uscivo dal negozio un'idea cattivissima mi passó per la mente.

No! Non lo avrei dovuto fare.

Si invece! Se lo meritava! Così imparava a trattarmi sempre male a scuola, mentre senza che sapisse chi fossi mi trattava bene!

Gli avrei cancellato quel bellissimo sorriso che si ritrovava, e lo avrei sostituito con nient'altro che lacrime.

N, continua a parlare con 'Ravi'. Ti distruggerá il pensiero quando scoprirai che é Wonshik, vero?

Diventeremo amici. E poi spezzeró questa finta amicizia come se fosse del pane.

Tutti quegli anni di violenze da parte di mio padre mia avevano reso forse un po'troppo sadico.

Sorrisi.

~~~~~~

La sveglia inzió a suonare, e alzandomi di colpo diedi una testata alla parte sopra del letto.

Maledette costruzioni di letti inutili! Maledetti designer che si divertono ad inventare robe per tirarci meglio delle testate.

O forse per svegliarsi meglio? Bah.

Mi stavo preparando per andare a scuola quando mi arrivó un messaggio.

«-numero sconosciuto

Hei Ravi, sono N»

«Hei, come va?»

«Bene tu?, oggi verrai?»

Avrei voluto rispondergli di no. Davvero.

«Bene. Si»

«Ok ^^ Allora ci vediamo lí :)»

«Ciao»

Spensi il cellulare e uscii di casa.

Lo avrei fatto soffrire.

Arrivai a scuola poco dopo, e vidi subito Hongbin avvicinarsi a me.

-"Yo Bin! Come va?"

-"Bene! Oggi usciró con Hyuk e sono troppo felice! Tu? Piani per oggi?"

-"Hyuk?....Ahhh!!!!" dissi ricordandomi chi era il volto familiare che avevo visto la prima sera al locale, quello che stava ballando con N -"Io forse usciró"

-"Eheh! Dove andrai e con chi?"

-"Andró in uno strano locale, da solo. La mia bellezza è troppo perfetta per essere condivisa con qualcuno!"

Lui scoppió a ridere tirandomi un lieve pugno sulla spalla, per poi entrare a scuola.

Camminammo lungo i corridoio, quando vidi in lontananza il gruppo di N.

Tsk. Bastardo. Mi ignorerà di sicuró.

E cosí successe.

Mi superó come se non esistessi, come se non fossi nessuno.

Come se non mi avesse mai visto.

E come se non mi avesse mai sorriso.

Non so perchè, ma sentii una lieve fitta al cuore, al pensiero che quel suo sorriso il vero Wonshik non l'avrebbe mai visto.

Scossi la testa.

Io N lo odiavo.

 

-Una cosa che Wonshik non notó fu, peró, lo sguardo preoccupato che Hakyeon gli rivolse non appena lo aveva superato-

~~~~~~~~~

Era il terzo giorno di fila che mi ritrovavo il quel posto, e mi stavo ancora domandando perchè.

-"Waah! Sei venuto anche oggi!" un ragazzo mi si avvicinó velocemente, saltellando per, immaginavo, la felicitá.

Bugiardo, erano solo bugie.

Lui non era felice perchè ero venuto IO.

Peró il mio cuore non potè far altro che sciogliersi davanti a quella piccola pallina rossa saltellante e allegra.

Mi tirai uno schiaffo mentalmente.

-"Si, te l'avevo detto" dissi sorridendo.

Perchè stavo sorridendo?!

Intanto non mi poteva neanche vedere!!.

Ommioddio Wonshik, eri entrato fin troppo bene nella parte.

Perchè stavo recitando, no?

-"Vieni, ti offro qualcosa al bar!" mi prese per il polso, facendomi sedere davanti al bancone.

-"Cosa vuoi?"

-"Niente di alcolico va bene. Ho ancora 17 anni, e non voglio diventare come mio padre" dissi ridacchiando.

-"Afferrato!- disse anche lui ridendo -Io ne ho 19"

Lo so, gli volevo rispondere, ma mi trattenni -"Ah! Sembri piú giovane. Allora ti dovrei chiamare hyung?"

Lui sorrise è annuí. Aspettate. Era del rossore quello che vedevo sulle sue guance?!

Il mio piano stava andando alla perfezione.

Parlammo per il resto della serato del più o del meno.

Era piacevole parlare con lui, e quasi, ripeto, QUASI, mi rattristó il pensiero che era tutto finto.

Tornai a casa con un peso al cuore.

Perchè?

~~~~~~~

Erano le 10 di giovedí, ció significava torneo di basket!

E, guardate un po' il caso, la squadra contro cui dovevamo giocare era quella della classe di Hakyeon.

Quel ragazzo mi stava tormentando.

Purtroppo, per basket dovevo indossare i pantaloncini corti, che mi arrivavano alle ginocchia, lasciando i polpacci scoperti e....pieni di lividi.

Quando mi chiedevano cosa avevo rispondevo sempre 'sono caduto allenandomi per basket', e tutti ci credevano.

Per quanto riguardava il busto, potevo tranquillamente tenere la felpa.

La partita era iniziata, e la palla era in mano avversaria.

Dopo vari passaggi da parte dell'altra squadra, riuscii ad avere il possesso sulla palla.

Iniziai a palleggiare e cercare di difendermi, mentre cercavo qualcuno a cui lanciarla, quando qualcuno mi spintonó.

-"Ommioddio scusa non volevo!!!" disse Ken, un giocatore degli avversari, fermando la partita per venirmi ad aiutare.

Tutti quanti si raggrupparono intorno a me e mi fissarono.

-"Ti prego perdonami!!" continuó.

-"Tranquillo non mi hai fatto niente!"

-"Ma stai perdendo sangue dalla bocca"

Controllai, ed era effettivamente vero.

Probabilmente mi aveva toccato una ferita fresca, e, spingendomi, avevo iniziato a perdere sangue.

Il professore si avvicinó a noi, dicendo di allontanarsi un po' da me.

-"Qualcuno lo aiuti ad andare in infermeria e lo aiuti a medicarsi"

-"Vado io professore! Sono il capitano e mi prendo le responsabilitá della mia squadra"

Alzai gli occhi.

N...

-"Ok, andate pure"

Lui avvolse un mio braccio intorno al suo collo e mi aiutó ad alzarmi.

Il mio cuore inizió a battere subito piú velocemente, mentre iniziai ad osservare il suo viso.

-"S-smettila di fissarmi" disse lui ad un certo punto, un po'rosso in viso.

In quel momento mi chiesi per quale motivo fosse rosso in faccia.

Strano.

Mi aiutó a sedermi sul letto, mentrè andó a prendere il necessario per medicarmi.

Prese un tampone e mi asciugó il sangue, facendomi male laddove vi erano lividi nascosti sotto il fondotinta.

Osservai il suo viso concentrato e leggermente illuminato dai raggi solari.

Alla fine, non sambrava un viso cosí cattivo. Alla fine, non sembrava la persona terribile che credevo che fosse.

-"S-scusa se ti faccio male"

Io rimasi in silenzio.

Finí di medicarmi e fece per alzarsi dal letto, quando si fermó.

-"Cos'hai sulle braccia e sulle gambe?"

Abbassai lo sguardo per vedere.

Diamine, mi si era pure alzata la manica.

-"Nulla"

-"Non mi sembra nulla quello, te le sei medicate?"

-"A me sembra invece nulla che ti riguarda. Puoi andare via ora"

Ci fu un attimo di silenzio, prima che sentii la porta chiudersi.

 

-Una cosa che Wonshik non vide fu l'espressione triste e piena di dolore di Hakyeon.

Una cosa che non vide fu il suo sguardo di disapprovazione-

~~~~~~

Anche quella sera tornai al locale.

-"Hei Ravi! Non pensavo saresti venuto anche oggi"

-"E invece sono qui" dissi ridendo.

Lui mi abbracció, e rimasi completamente paralizzato.

CHE DIAMINE?!

Il mio cuore stava esplodendo e la mia mente era andata in cortocircuito.

Il suo profumo invase i miei sensi, e in quel momento mi sentii....felice.

-"Nessuna smanceria nel mio locale, N!"

-"Sta zitto Leo, e vallo a dire a quei tipi laggiú. Questo era solo un abbraccio amichevole!"

-"Certo"

-"Scusa, perdona mio cugino"

Cercai ancora di riprendermi dall accaduto e poi risposi.

-"Non avevi detto che il locale era di un tuo amico?"

-"Mio cugino è un mio amico-spiegó-"Puó sembrare freddo, silenzioso e distaccato, ma è una brava persona. Ed è anche protettivo" arrossí.

Non mi sarei mai stancato del suo sorriso.

Anche quella sera parlammo, ridemmo e scherzammo, fino a quando N non disse una cosa.

-"Perchè ti copri sempre anche tutto il viso? Mi piacerebbe conoscere l aspetto del mio interlocutore"

Ed eccolo di nuovo! Era comprensibile che volesse vedermi in faccia, ma che diamine! Non sapevo piú che inventarmi.

-"Uhm...trovo che sia meglio cosí...sai...niente pregiudizi e robe simili"

-"Ma io non ti giudicherei mai"

Risi mentalmente.

Seh.

Come no.

-"Tutti giudicano..."

Ci fu un attimo di silenzio.

-"Ti piace il basket?"

-"Huh, si. Come mai?"

-"Curiosità. Come fai a giocare senza che si vedano tutti i lividi?"

-"Indosso sempre la felpa...e per il resto..beh, invento sempre scuse"

-"Capito"

Strano...

~~~~~~

Era lunedí, il che significava maratona degli 800 metri.

Nella mia scuola sembrava che si praticasse piú sport che altro.

La maggior parte delle classi avevano giá corso e stavano riposandosi sull erba.

Io ero andato in bagno per rinfrescarmi un attimo, e sciaquare le ferite che, durante la corsa, si erano riaperte.

Aprii il rubinetto e inizia a bagnarmi il viso, poi mi tolsi la felpa e la maglia e iniziai a pulire anche quelle sul torso.

Trattenni qualche urletto a causa dell'enorme dolore che provavo.

Passai l'acqua sulle costole, sull'addome, sui fianchi, ovunque.

Ero cosí concentrato che non vidi quella persona entrare.

-"Ora non osare dire che non è nulla"

Mi girai di scatto

-"Ha-Hakyeon! Che ci fai qui?!"

-"É un bagno. Volevo andare in bagno"

Annuii...tirandomi uno schiaffo mentalmente...ovvio, in bagno ci si andava per andare in bagno?! Cosa pensavo volesse fare?! Giocare con pony e barchette?!...

-"Chi ti ha fatto ciò?"

-"Ness-"

-"Tuo padre?" mi ammutolii.

-"..No.." non potevo dirgli di si, o avrebbe potuto capire che Ravi era Wonshik...

Ma..non era quello che volevo?!

Eppure mi ero iniziato ad abituare alle attenzioni che ricevevo da N...mi piaceva averlo come amico...anche se per finta.

Mi piaceva poter vedere il suo sorriso...

Scossi la testa.

-"S-Sono stati dei ragazzi dell'ultimo anno. Nulla di che"

-"CHI?!" disse velocemente e forte, prima di schiarirsi la voce -"V-volevo dire...chi?"

-"Non lo so. Non li conoscevo. Ma a te che t'importa di me?! Vai in bagno e vattene, no?! O forse ti piace vedermi mezzo nudo eh? Ti piace quello che vedi huh?"

Lo vidi arrossire cosí tanto che non riuscivi a distiguere il suo viso dai suo capelli.

-"Non devo piú andare in bagno. Ciao!" disse velocemente prima di correre fuori dal bagno.

Effettivamente gli piaceva davvero il mio corpo. Sorrisi.

Il corpo di cui io mi vergognavo.

Il corpo che la mattina,quando mi guardavo allo specchio, desideravo non avere.

Il corpo che mi era stato rovinato da mio padre.

Il corpo della persona che odiavo con tutto me stesso.

Il mio corpo...

~~~~~~

Ormai la sera le mie gambe si muovevano da sole, anche quando facevano ancora piú male del solito, e si dirigevano verso quel posto.

Quando entrai, quella sera non fui accolto da N.

Mi avvicinai al bancone e chiesi al proprietario, Leo, dove fosse.

-"U-Uh...ecco...s-sa dirmi dov è N?"

Lui mi guardó malissimo e non rispose.

-"Nel retro del palco! Abbiamo appena finito lo spettacolo" disse un altro ragazzo, che era sicuramente Hyuk.

-"Grazie mille" lui mi sorrise.

Non mi sorpresi che Hongbin fosse innamorato di lui...era proprio un bel ragazzo.

Mi diressi verso il retro del palco alla ricerca di quell ammasso di capelli rossi.

Quando lo vidi non potei far altro che sorridere.

-"Hei!" dissi avvicinandomi a lui.

-"H-Hei!" rispose lui, probabilmente sorpreso dal vedermi lí.

-"Qui anche oggi eh?"

-"Dove altro potrei essere? Casa è un inferno"

Era stupefacente il modo in cui in poco piú di una settimana avevo legato con lui.

Sentivo che di N potevo fidarmi.

Ma sapevo che quella fiducia l'avrei spezzata.

Iniziammo a parlare della scuola.

-"C'è qualche persona che a scuola non sopporti?" gli chiesi io.

-"Si, alcune. Ma c'è un ragazzo in particolare. Non andiamo per nulla d'accordo..."

-"Come si chiama?"

-"Wonshik, Kim Wonshik"

Il mio cuore smise di battere per qualche istante.

Esatto.

Mi ero solo illuso.

Era impossibile che ad N fosse iniziato ad andare d'accordo il vero me.

Ero uno stupido.

Ma era quello che volevo no? Diventare suo amico e spezzargli il cuore rivelandogli chi ero veramente.

 

-Una cosa che Ravi non vide era lo sguardo indagatore di N, che stava cercando di capire la sua reazione-

 

-"Ah! Capisco"

Ci fu un altro istante di silenzio imbarazzante.

-"Perchè non ti togli quella felpa?" mi chiese.

-"Perchè non voglio che tu veda le f-"

-"Le ferite, si...Ma lo sai che non me ne importerebbe nulla delle ferite"

Sentii qualcosa dentro di me.

Era forse...ah, si...era rabbia.

Ero arrabbiato.

Non gli sarebbe importato nulla delle ferite, ma di sicuro gli avrebbe fatto schifo la persona che le portava.

Ero arrabbiato.

Lui era un bugiardo, era un fottutissimo bugiardo!

Si comportava sempre gentilmente con me, e poi a scuola non mi mostrava altro che le sue spalle fredde.

Ero arrabbiato, mi faceva schifo.

E ció che mi faceva ancora piú schifo era il fatto che ogni volta che lo vedevo il mio cuore iniziava a battere piú forte.

Ogni volta che vedevo il suo sorriso mi scioglievo.

Ogni volta che sentivo il suo profumo impazzivo.

E l'unica cosa che volevo fare era stringerlo tra le mie braccia.

Ero arrabbiato perchè lo stupido ero io.

Ero arrabbiato perchè alla fine ero cascato nel mio stesso tranello.

Ero arrabbiato perchè alla fine mi ero innamorato di lui e spezzare il nostro legame e vederlo soffrire non avrebbe fatto altro che distruggermi.

Ma in quel momento non ero in me.

Mi alzai di scatto e lo guardai malissimo.

-"Sei tanto curioso di vedere come sono eh?!" urlai, ma la mia voce era coperta dalla musica, quindi solo lui la poteva sentire.

Mi tolsi via la felpa, mostrando chi ero.

-"Felice adesso?! Sei felice?! Si esatto! Per tutto questo tempo hai parlato con la persona con cui non vai d'accordo. E se t'interessa, era tutto finto! Tu non sei e non sarai mai mio amico o qualcos altro! Io ti odio-non è vero io ti amo-e odio il tuo sorriso da ebete-non è vero, è la cosa piú bella a questo mondo-e ho finto per tutto questo tempo per farti soffrire, per farti capire che il mondo non è sempre rose e fiori!" la mia voce tremava, e cercai di trattenere le lacrime.

Ogni bugia che usciva dalla mia bocca era come una pugnalata al cuore.

Scusa N...

Vidi delle lacrime scendergli dagli occhi, e la vista mi uccise.

Avrei voluto asciugargliele e abbracciarlo, ma non potevo.

Scusa Hakyeon...

-"Sai una cosa Wonshik?! Sei uno stupido!" disse con la voce che tremava e con le lacrime che gli annebbiavano la vista.

Ecco Wonshik. Hai ottenuto quello che volevi.

-"Lo sapevo benissimo che eri tu! LO SAPEVO BENISSIMO CHE ERI WONSHIK! La prima volta che mi hai parlato l'ho capito. La tua voce l'avrei potuta riconoscere tra tutto il mondo. Ma non ho detto nulla. Sai perchè?! Perchè speravo che almeno qui sarei stato capace di conoscerti, di parlarti! Perchè speravo che saremmo potuti diventare amici. Perchè a scuola avevo iniziato con piede sbagliato, e per attirare la tua attenzione avevo deciso che ti avrei trattato male. Perchè almeno sarei stato, anche se nel modo sbagliato, nei tuoi pensieri.

Avevo pensato che magari mi avresti parlato se pensavi che non ti avessi riconosciuto.

Allora sono stato zitto, e notte e giorno pensavo a queste ore, in cui sarei stato capace di stare con te.

Perchè tu mi piaci.

Ma sono stato uno stupido, e tu sei stato piú furbo"

Ero paralizzato, la bocca spalancata.

Cosa aveva detto?!

Non riuscii a rispondere che lui corse via.

Lo iniziai a rincorrere, ma fui fermato da Leo.

-"Cosa è successo?!" mi disse lentamente e in modo minaccioso.

Io non riuscii a rispondere.

-"Ti conviene mettere tutto a posto!" disse prima di mollarmi il polso.

Corsi fuori la locale e vidi solo buio.

Non c'erano lampioni e nessuna anima viva.

Continuai comunque a correre, con ogni parte del mio corpo che stava cedendo.

Dopo mezz'ora di corsa caddi a terra, piangendo.

Faceva male, piú male di ogni altra cosa.

Ero io il figlio di puttana, ero io lo stronzo, ero io l'essere peggiore esistente sulla Terra.

E avevo commesso ancora una volta lo stesso errore.

Avevo ferito l'unica persona che teneva a me.

Iniziai a chiamarlo al cellulare, mandargli messaggi, ma nulla.

Volevo morire.

L'unica cosa che mi trattenne dal pensiero di ingoiarmi un quantitativo enorme di psicofarmaci era l'immagine del sorriso di N.

Non volevo rinunciare non ancora!

~ ~ ~

Il giorno dopo lo cercai ovunque a scuola, ma era assente, allora chiesi a Hyuk il suo indirizzo di casa, e lui, sorpreso, me lo diede.

-"Allora N te l'ha detto?"

-"Detto cosa?"

-"Che gli piaci!"

Io rimasi nuovamente immobile.

Mi sa che non gli piacevo piú.

Sorrisi e annuii comunque.

Appena la scuola finí mi fiondai a casa sua, citofonando e aspettando qualcuno che mi venisse ad aprire.

Sentii un rumore di passi, e poi la porta aprirsi.

-"Chi è che romp"

Alzai lo sguardo e vidi N alla porta, fissarmi con gli occhi spalancati, per poi chiudermi la porta in faccia.

Ok.

Me lo meritavo.

Citofonai di nuovo, ma nessuno aprí.

Citofonai ancora, ancora e ancora.

-"VATTENE VIA! Ho afferrato il concetto" sentii la sua voce dire.

-"Ti prego Hakyeon, aprimi"

Nulla.

-"Cha Hakyeon...ti prego! Devo parlarti!"

Ancora nulla

-"Ok...almeno ascoltami. Lo so, sono stato il coglione piú grande che esiste nell intero Universo! Lo so, ma, ti prego, ascoltami. Non intendevo dirti quelle parole, era solo che...pensavo che mi odiassi. Pensavo che Wonshik...che io ti facessi schifo. Ero arrabbiato, perchè sapevo che tu non avresti mai apprezzato il vero me, ero arrabbiato con me stesso...perchè mi sono innamorato di una persona che ora non ricambierá mai piú.

Ecco...io ho sempre nascosto le mie emozioni a tutti, perchè quando le mostravo tutti scappavano via...sono sempre stato solo.

Cosí al liceo decisi di indossare una maschera, nascondere il vero me. Ma con te ho mostrato la mia vera faccia. Con te mi sono sentito felice...veramente felice dopo secoli! E ho rovinato tutto! Perchè ho troppa paura di avvicinarmi di nuovo a qualcuno...ho paura di aprirmi, ho paura che le persone scappino di nuovo. E per questo ti ho urlato contro. Perchè ho paura di perderti, e ora sto morendo dentro perchè è quello che sta accadendo e mi odio. Se non mi perdoni la mia vita non avrá piú senso! Eri diventato l'unica ragione per cui mi svegliavo la mattina, e l'unica per cui respiravo nonostante il dolore. Vederti piangere mi ha ucciso. Ti prego! Scusami! Non ti posso assicurare che riusciró ad aprirmi del tutto...ma prometto che ci proveró, perchè...PERCHÈ TI AMO CHA HAKYEON!"

Rimasi in silenzio...sperando che fosse rimasto ad ascoltarmi, ma, dopo che passarono 5 minuti iniziai a perdere speranza.

Era chiaro.

Neanche io mi sarei perdonato dopo quello che avevo fatto.

Mi iniziai ad allontanare, quando sentii la porta aprirsi nuovamente.

Mi girai di scatto, per vedere N con delle lacrime sul viso.

Mi avvicinai a lui lentamente, per poi circondargli la vita con le mie braccia, e lo strinsi fortissimo a me.

Lui mi avvicinó ancora di piú, stringendo le sue braccia al mio collo, e inizió a piangere ancora di piú.

Mi mancava il calore del suo corpo, mi mancava il suo profumo e anche delle lacrime graffiarono il mio viso.

Rimanemmo stretti l'uno all'altro, piangendo, per una decina di minuti.

-"Pabo! Anche io ti amo!" sussurró al mio orecchio e io sorrisi.

Tolsi il mio viso dall'incavo del suo collo, e presi il suo viso tra le mie mani.

Asciugai delicatamente le lacrime con i miei pollici, e mi persi in quei suoi bellissimi occhi.

Dopo un po' avvicinai il mio viso al suo, sentendo il suo respiro sulle mie labbra.

Sentii la sua stretta farsi piú forte sui miei capelli, e vidi i suoi occhi chiudersi.

Anche io chiusi gli occhi, e finalmente poggiai le mie labbra sulle sue.

Sentii le farfalle nel mio stomaco fare le acrobazie e fuochi d'artificio accecarmi.

La sue labbra erano perfette, calde, morbide e dolci, e non riuscivo a distaccarmi.

Il bacio era innocente, ma mai mancante di passione.

Mai mancante di amore.

E quando ci separammo e ci riguardammo nuovamente negli occhi, capii che il mio cuore era al sicuro tra le sue mani.

 

 

 

Ecco a voi la mia prima ff sui VIXX yay!

Spero vi sia piaciuta ^^

 

  
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