Serie TV > Stargate
Segui la storia  |       
Autore: gateship    07/09/2014    0 recensioni
Sam si sente improvvisamente male durante una missione. Quello che Jack giudicava un malore passeggero è in realtà una grave malattia legata al naquadah... Riusciranno O'Neill e l'SG1 a salvarla? AU.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack O'Neill, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

N/A: Potrei inventarne tante, ma in realtà è che di scusa non ne ho nessuna: ma il tempo, e soprattutto la voglia di scrivere, negli ultimi mesi sono stati decisamente carenti: mi sono capitate tante, troppe cose... Ho scritto altre ff, sì, e forse qualcuno le avrà anche lette, ma per questa... non lo so! Ho avuto un blocco in più, fissavo il foglio bianco e, o continuavo a guardarlo incantata per un po', o mi veniva da scrivere tutt'altro... non posso fare altro che chiedervi perdono!!

Però eccomi qui, pronta per uno degli ultimi capitoli (è cortino, fa soprattutto da collegamento tra il capitolo prima e il capitolo dopo, spiegando qualcosa su cosa sia capitato a Sam e per dirvi che non sono ancora del tutto morta!)

Ancora tantissime, ma tantissime scuse per un'attesa di otto mesi e passa, non so proprio come scusarmi... davvero ci manca poco che mi prenda a bastonate!! Grazie a tutte quelle che hanno continuato a seguire e che mi hanno fatto tanti complimenti del tutto immeritati!

Un ultima cosa, ho provato ad essere il più chiara possibile con il rapporto del Dr. Fraiser, ma non sono mai stata particolarmente brava con i termini medici.

 

Una settimana prima...

 

“Rapporto, Dottore.” Janet si alzò in piedi, dirigendosi a fianco dello schermo proiettore. Pochi istanti dopo sulla parete della Sala Briefing dell'SGC apparvero le immagini della parte corpuscolata¹ del sangue di Sam.

“Come voi tutti sapete, circa tre mesi fa il Maggiore Carter è stata colpita di striscio da una lancia goa'uld. Benchè la lesione non fosse affatto grave, nei giorni successivi il livello di naqudah presente in Sam è aumentato a dismisura, reagendo con quello presente nei proiettili dell'arma.
Ora, la pressione arteriosa massima in adulto è compresa tra i 110 e i 150 millimetri di mercurio.

Quando il naquadah è salito, la pressione è aumentata sempre di più, causando un'insufficienza cardiaca nell'atrio e nel ventricolo sinistro, in altre parole impedendo al sangue di arrivare nella parte sinistra del cuore. Il ritorno del sangue arterioso tramite le vene è quindi stato ostacolato, portando ad un edema polmonare. Anche se le reazioni di Carter sono state differenti proprio a causa del naquadah, il risultato è stato lo stesso. Poco dopo è morta per fibrillazione cardiocircolat-”

“Doc, ci risparmi i dettagli, l'abbiamo sentito così tante volte che ormai ho afferrato il senso del suo rapporto anche io.” Janet fulminò con lo sguardo il Colonnello di fronte a lei, ma passò velocemente alle ultime novità sul caso dell'amica.

“I motivi per cui si possono perdere la memoria sono molteplici: un ictus, un arresto cardiaco, un trauma cranico. Le cause non sono però soltanto fisiche: la perdita della memoria può essere aggravata, e in alcuni casi originata, da condizioni psicologiche, come nel caso di un profondo trauma. In questo specifico caso però non ne sappiamo la causa. C'è stato un arresto cardiaco, c'è stata addirittura una morte, una ascensione e in seguito una “discensione”, per così dire. Ma a quanto ci risulta niente di tutto questo ha influito sulla memoria di Sam. È probabile che siano stati gli ascesi a toglierle i ricordi.”

“No, è impossibile, Oma non lo avrebbe mai permesso.”

“Daniel, i ricordi, anche se lentamente, le stanno tornando. Avrebbero potuto toglierglieli del tutto, non lo hanno fatto. - il medico sorrise conciliante – forse è stata proprio Oma a fare in modo che in seguito recuperasse la memoria.”

“Ma Janet, queste sono solo speculazioni! Non sappiamo cosa è successo a Sam mentre era ascesa, potrebbe essere accaduta qualsiasi cosa! E inoltre non sappiamo neanche se la memoria le tornerà del tutto!”

“Lo so Daniel, ma per ora speculare è tutto ciò che possiamo fare. La perdita della memoria, ad ogni modo e per quanto possa sembrare strano, è un fenomeno reversibile. Sam non ricorda quello che è successo, questo è vero, ma i ricordi sono ancora lì. Dobbiamo fare in modo che riescano a riaffiorare”

“In altre parole: 'I ricordi non si dimenticano, sono solo difficili da ricordare.'” disse Jackson sporgendosi dal tavolo.

“È un po' poetizzata, ma sì, hai ragione Daniel, il senso è quello.”

“Emh... in verità l'ha detto Jack...” la fine della frase dell'archeologo si perse nel vuoto, mentre tutti gli sguardi dei presenti si spostavano su O'Neill.

“Beh, ehi! Anche io posso dispensare cose intelligenti a volte! E poi non è neanche una mia frase.”
“Cioè?”

“È un... un lungo cartone animato giapponese.”

“Un film di animazione, O'Neill. La Città incantata. ” Jack, Daniel e Janet si voltarono sorpresi verso Teal'c.

“E tu come lo sai?” Il Jaffà in tutta risposta alzò un sopracciglio con fare misterioso.

“Lui ama tutto ciò che viene trasmesso in TV, Jack.”

O'Neill fece per ribattere all'affermazione di Daniel, quando la voce profonda del Generale Hammond richiamò la sua attenzione.

“Signori...” Geroge si schiarì leggermente la gola. Era felice, naturalmente, che finalmente gli uomini dell'SG1 fossero ritornati almeno un po' loro stessi, ma c'erano cose più impellenti da fare e lui, come tutti, voleva sapere come aiutare il Maggiore Carter. D'altra parte, oltre che un fidato membro del suo staff, Sam era anche una sua cara amica, nonché sua figlioccia: conosceva la famiglia Carter da più di trent'anni, e vedere la figlia del suo migliore amico ridotta in quello stato...

 

Presente...

 

Quando Daniel gli appoggiò la mano sulla spalla, Jack sobbalzò: non si aspettava che l'archeologo fosse sveglio. Non si aspettava che nessuno fosse sveglio, per la verità.

“È bellissima”

Daniel si aggiustò gli occhiali, guardando interrogativo l'amico e sedendosi di fianco a lui in sala osservazioni. Non che ci fosse un reale bisogno di mantenere le funzioni vitali di Carter sotto controllo, fisicamente era in condizioni perfette, ma Jane aveva voluto essere cauta.

“Prego?”

“Lei. Non è bellissima?”

Jackson sorrise leggermente, guardando il volto addormentato e leggermente corrucciato di Carter. “Sì.” fece una pausa. “È come una sorella per me.”

Lo sguardo di Jack si allontanò per la prima volta dalla figura di Samantha. “Oggi è successo qualcosa.”

“Cioè?”

“Credo che presto si ricorderà di più.”

“Del suo periodo da ascesa?”

“No.” Lo sguardo del militare ritorno all'amica, sdraiata sul letto oltre il vetro.

“Ah. Cosa allora?”

“Non lo so, ma lei... credo che inizi a ricordare dell'SG1. Mi ha guardato in modo più familiare.” Lo sguardo di Daniel si illuminò e un enorme sorriso gli spuntò sulle labbra: “Jack, ma questo è... questo è meraviglioso! Dobbiamo assolutamente dirlo a Janet!!” l'archeologo strattonò entusiasta l'amico che, incomprensibilmente, assomigliava a qualcuno che aveva appena saputo di una terribile tragedia.

“Jack?”

“Daniel?”

“Jack? Che c'è che non va?”

“Il nostro rapporto non sarà più lo stesso.” E Daniel capì. Chiaro come il sole. Da quando, circa una settimana prima, Samantha era ritornata al Comando Stargate, lei e Jack non si erano separati un attimo. Sam lo vedeva come la sua ancora, la sua salvezza, l'unica persona con cui avesse un qualche tipo di legame. Insieme a Daniel ovviamente. Ma per loro era diverso, erano sempre stati ottimi amici, ma lui... lui non era Jack, non lo era mai stato. Quando Sam avrebbe riacquistato i ricordi della sua vita tutto sarebbe cambiato, lui e O'Neill ne erano entrambi consapevoli. E ora quel momento era arrivato, forse troppo presto, forse troppo tardi. E se lei aveva iniziato a ricordare l'SG1 non come la vita di qualcun'altro, ma come la sua vita, presto avrebbe ricordato tutto: i ranghi, i regolamenti, tutto quello che aveva tenuto lei e il Colonnello Jack O'Neill lontani. Per Jack sarebbe stato difficile, d'accordo. Ma Sam avrebbe avuto più problemi, con ogni probabilità si sarebbe ricordata di quello che era successo su P3X 575, avrebbe chiesto notizie sul suo pianeta e poi... l'amicizia, o per meglio dire la relazione, perchè Daniel non riuciva ancora a capire quello che c'era tra di loro, sarebbe crollata. Forse. La Samantha Carter che conosceva non sarebbe riuscita a restare arrabbiata con Jack O'Neill, ma le circostanze erano differenti e lei, almeno psicologicamente, era diversa.

“Potrebbe anche non essere così. Non sai come reagirà. Non sai neanche se ricorderà quello che è accaduto su Anteo.”

“Oh, lo ricorderà Daniel, Questo più di tutti lo ricorderà. E a quel punto cosa dovrò dirle? Mi dispiace, ero ansioso di portare te e noi via da quel pianeta e ho lasciato morire le persone che ti avevano accolta come una sorella, dandoti le chiavi del loro tempio.”

“Jack, non è...”

“Si che è colpa mia. La sua morte, il fatto che lei sarà arrabbiata con me. Ho plasmato io tutto questo, l'ho fatto per entrambi.”

“Forse dovresti...”

“Non mi riposerò, se questo che intendi.”

“Jack, se domani Sam riuscirà a ricordarsi qualcosa in più avrà bisogno di te...”

“Ci sarete voi, e poi non vorrà vedermi.”

“Jack...”

“Daniel, per favore.”

“Non hai il primato sulle perdite, lo sai?” Daniel abbassò lo sguardo, le parole gli erano scappate prima che potesse fermarsi. Non voleva dirlo. O almeno non voleva dirlo a Jack. Aveva sentito la mancanza di Sam più di chiunque altro. Ma anche Teal'c, Janet, il Generale Hammond... tutti l'avevano amata, perchè conoscerla, in un certo senso, significava proprio questo. Anche Daniel. E, non sapeva perchè, ma improvvisamente aveva avuto il bisogno di dirlo, bisogno di dire a Jack che anche lui era stato male, stava male, per Sam. Doveva dirglielo. Ma sin da quando le parole gli erano uscite di bocca le aveva maledette, sapendo che Jack era sull'orlo di una depressione che lo avrebbe lentamente trascinato nel baratro, la stessa. identica e feroce, di quella a cui lo aveva condotto la morte di Charlie.

“È un colpo basso.” O'Neill sorrise amaramente,

“Jack...”

“Ma hai ragione, non sono di certo l'unico che non è esattamente felice al momento. Vi lascio soli.” Jack si alzò dalla sedia, dirigendosi velocemente verso l'uscita della sala.

“Jack...” Ma il Colonnello O'Neill non rispose.

 

¹: in altre parole la parte del sangue che comprende principalmente piastrine globuli rossi e globuli bianchi.

 

N/A2: Lo so, lo so... Jack così aperto? È strano. Ma io vedo Jack come un uomo tenerissimo, sensibile e... che si sente profondamente in colpa per lo stato della sua amica, sia della sua perdita di memoria, sia della sua morte, sia di quello che è successo ad Anteo, che, se vi ricordate, nel capitolo precedente non “rispondeva”, sia di come quest'ultimo avvenimento plasmerà la loro futura relazione.

Passiamo a Teal'c... che io in un modo o nell'altro metto sempre da parte. Non che non mi piaccia il personaggio, ovvio! Ma non riesco ad immedesimarmici. Ho problemi a mettergli in bocca dialoghi e pensieri proprio come in Star Trek ho problemi con Worf... Non riesco ad usare il Jaffa nelle scene!

Ah... il fatto che Hammond sia il padrino di Sam me lo sono inventato di sana pianta!

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Stargate / Vai alla pagina dell'autore: gateship