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Autore: yellowcrocs    07/09/2014    2 recensioni
607 parole di una sera qualsiasi, collocata dove voi preferite con l'Undicesimo Dottore, passata nella biblioteca del "nuovo" TARDIS.
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“Rose Tyler…” Le sorrise scuotendo la testa, i due volti vicinissimi tra loro “Sai che questi sono segni di pazzia?”
“E allora?”
“Rose, tu non sei reale. Non lo sei mai stata, davanti a questo nuovo me.”
“Ne sei sicuro?”
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 11, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Lee e al nostro futuro abbraccio,
A Sam per un futuro incontro,
A Sun per tutte le birre che non ci piacciono

 

Piccole riunioni notturne



“Una volta c’era una piscina, qui dentro!”
Il Dottore lasciò cadere, spaventato, il libro che stava leggendo.
“Certo, l’avevamo provata una volta sola, ma mi piaceva.”
Si ricompose sulla poltrona, sistemandosi nervoso il bow tie.
“Mi hai fatto prendere un infarto, ringrazia il cielo che io abbia due cuori!”
Rose rise, sedendosi sulla poltrona libera davanti a lui: “Non è colpa mia, Dottore. Devi stare attento!”
“Già,” Sussurrò lui, raccogliendo da terra il libro e spolverandone la copertina “non è colpa tua.”
Rimasero un po’ in silenzio, a guardarsi senza vergogna né timidezza o imbarazzo. Ripercorrendo le curve degli occhi e di quel fantastico sorriso, il Dottore si sentì bene.
“Quindi… adesso hai un bow tie?”
“Qual è il problema con i bow ties? Perché non piacciono a nessuno?”
“Non ho detto questo!”
“I bow ties sono fighi, punto e basta.”
“Li trovo abbastanza ridicoli, ma non ti stanno malissimo.”
“Dici?” Domandò lui, illuminandosi di gioia.
“Ti fanno sembrare abbastanza strano e divertente, quasi ti donano.”
“Bene!” Sorrise, per poi tornare serio. “Perché continui a fissarmi?”
“Sei cambiato, di nuovo.”
“Oh, dovresti vedere cosa mangio. E i fezzes, adoro i fezzes! Pure le bretelle, devo ammettere. Per l’aspetto niente di particolare, devo dire. Le sopracciglia sono un po’-“
“Inesistenti?”
Delicate! Sono solo un po’ delicate, e il mento è un po’ pronunciato, ma ho avuto di peggio.”
Rose rimase a guardare i grandi occhi –tristi- dell’uomo che aveva davanti, a tal punto che sembrava incantata.
“Non intendevo questo, stupido.”
Il Dottore si mostrò sorpreso e curioso: “Come, allora?”
“Ti conosco, caro Dottore. Sei cambiato più… profondamente, ovviamente, eppure ancora mi vedi. Vuol dire c’è una connessione. Qui dentro,” E si alzò fino ad indicargli la fronte a pochi centimetri da lui “da qualche parte, ancora sei collegato a me.”
Il Dottore ebbe voglia di stringerla forte a sé: “Certo che c’è una connessione con te.”
“Sono lusingata.”
“Rose Tyler…” Le sorrise scuotendo la testa, i due volti vicinissimi tra loro “Sai che questi sono segni di pazzia?”
“E allora?”
“Rose, tu non sei reale. Non lo sei mai stata, davanti a questo nuovo me.”
“Ne sei sicuro?”
“Tristemente sicuro.”
“Eppure abbiamo parlato così tanto, mio Dottore, così tanto.”
Il Dottore si prese un momento per guardare di nuovo quegli occhi che tanto amava.
“Non mi hai mai toccato.” Disse infine “Anche ora, che sei tanto vicina a me che potrei dirti che sento il tuo profumo come se fosse quello di tanti anni fa. Arrivi vicina, ma non mi tocchi mai.”
“Tu non hai mai pronunciato quelle tre parole che però hai sempre rimpianto di non aver detto, come la mettiamo?”
“Rose Tyler, io ti amo.”
Silenzio.
“Tuo turno, adesso.”
Rose sorrise, come aveva fatto già in quella sera e come mille volte in mille notti passate.
“Il mio Dottore…” Sussurrò a fior di labbra, e lui chiuse gli occhi, convinto che il bacio di Rose sarebbe arrivato di lì a poco, soffice e vero. Ma non arrivò niente. Come in altre mille notti passate, ed altrettante future. Non arrivò mai niente. Riaprì gli occhi, trovandosi davanti solo qualche scaffale polveroso, una vecchia poltrona –vuota- e un fuoco scoppiettante.

Ma il Dottore, alla fine, riesce ancora a vedere Rose Tyler, in qualche notte calma e un po’ malinconica, e va bene, perché nonostante mai riesca a toccarla, sente di nuovo il suono della sua risata, il profumo delicato di lei, e magicamente quella camicetta viola che conserva con tanta cura sembra prendere ancora posto accanto alla console dei comandi.
E anche se alla fine il suo volto è solcato da un sorriso amaro, va bene così –va davvero bene così.


 



 

BUDDIE IS BACK
Per tutti gli dèi vecchi e nuovi, non posso credere di aver pubblicato.
Se tu sei un mio 'vecchio' lettore, silenzioso o meno, grazie per essere arrivato fin qui *ti sto abbracciandooo*
Cosa mi è successo in questi ultimi mesi? Non so, blocco, poi tante serie tv (Hola fandom di DOCTOR WHO!) tipo Supernatural e impegni vari. Ci tenevo a farvi sapere che no, non sono ancora morta e sì, scrivo ancora e voglio pubblicare. Ho tante cose in sospeso, parecchie idee ed, in breve, poco tempo. Partirò per la Scozia *saltella per casa* l'11 e tornerò il 18, e poi subito scuola e studio, ai quali mi dovrò dedicare con maggiore impegno. 
Non so dirvi altro, davvero. Solo, per qualsiasi cosa, che sia un "scrivi cagate" o un "ma non eri seppellita?", scrivetemi su facebook (buddie crocs) o twitter (@erdidu).
Sappiate che mi siete mancate tantissimo, che mi sento una persona orribile e che non passa giorno senza che io pensi a chi mi hai seguito su questo profilo. 

Un bacio spaziale, la vostrovostravostra Bud.
  
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