La perfezione
del dolore.
Avvolge come il nero mantello delle streghe di cui avevi paura da bambina.
Stringe piano piano, con dolce lentezza fino a farti soffocare.
La perfezione del dolore.
E' uno sguardo, assente, freddo...Dove poco prima credevi di avere trovato, fiducia
e comprensione. E la magia delle parole: "Per sempre".
La perfezione del dolore.
E' il metodico, cadenzato, scendere delle gocce di Valium: "Una due,
tre...”. "Quante stasera?" " Non so, voglio solo dormire, e non
sognare"
La perfezione del dolore.
E' una frase che ti annuncia la fine della vita " Non c'è battito"
Non c'è luogo dove puoi fuggire, senza sentirti vuota come il deserto sulla
luna.
La perfezione del dolore.
Il silenzio: non dire, non fare, non urlare. L'educazione insegna che certe
cose passano solo se il tempo passa. E si sopporta.
Il dolore è perfetto: non ha alti e bassi. Si mantiene costante nella sua
lucida crudeltà e disillusione, mangiandoti poco a poco un boccone di anima e
uno di cuore.
Il dolore è perfetto: non ha luci, non ha ombre.
Esiste, in un punto dove può variare a suo piacimento, forma, ampiezza e
dimensione. Ma non ti molla.
Passa, devasta, distrugge, scardina.
E quando emergi per respirare ecco che l'onda che pensavi passata, ti butta di
nuovo sotto. Per farti capire che è ancora là.
Il dolore perfetto, pronto a mangiarti ancora un pezzetto di te stessa.
La perfezione del dolore.
L'attesa, di un si, di un no, di un qualcosa che comunque sai che cambierà la
tua vita.
Vederti cadere nel vuoto sembra la scena di un film.
Ma non sai volare e non ti spuntano le ali.
La perfezione del dolore.
Non pensare, non scrivere, non cantare, non nuotare. Nemmeno cucinare. Mani
gentili lo fanno al tuo posto.
La perfezione del dolore.
Il non essere più te stessa.
E credere che sia vero.
Un piccolo sfogo nulla più