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Autore: HandfulOfDust    09/09/2014    2 recensioni
Huntbastian week dedicata a sette incontri alternativi!
● Lunedì 8 Settembre: Incontro allo Scandals
● Martedì 9 Settembre: Incontro all'Accademia Militare o al McKinley
● Mercoledì 10 Settembre: Incontro in Francia / in un altro paese
● Giovedì 11 Settembre: Incontro da bambini
● Venerdì 12 Settembre: Soulmates AU
● Sabato 13 Settembre: Insegnante / Alunno AU
● Domenica 14 Settembre: Padre single!Hunter o Sebastian
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hunter Clarington, Sebastian Smythe
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Do you remember that day when we met?
Pairing: Huntbastian
Prompt: Meeting at the Military Academy
Disclaimer: No, non mi appartengono nemmeno con questa week.


 

Do you remember that day when we met?
~
Meeting at the Military Academy


Il destino di Hunter era già scritto prima che nascesse: figlio di un veterano di guerra, sin da bambino gli erano stati inculcati gli stessi precetti che il nonno aveva trasmesso al padre, il bisnonno al nonno e via dicendo. Molti membri della sua antica famiglia, sin dalla nascita degli Stati Uniti avevano combatutto e servito fedelmente la patria, così come gli era stato insegnato dai genitori.
Ad Hunter sembrava del tutto naturale andare alla Scuola Militare, anziché nei comuni licei come gli altri ragazzini del quartiere, perché era stato educato per quello e la sua vita sarebbe stata dedito a quello, rendendo orgogliosa la sua famiglia. Gli altri non l'avevano mai potuto capire, ma forse, ora che se ne sarebbe andato da lì avrebbe conosciuto gente con i suoi stessi interessi.
Sebastian odiava la Scuola Militare. E odiava suo padre per avercelo mandato, se gli piaceva così tanto poteva andarci lui con il suo stupido atteggiamento patriottico, anziché mandarci il figlio per metà francese a cui degli Stati Uniti non interessava un bel niente.
Fosse stato per lui sarebbe andato in una scuola privata per ricconi, dove l'importante era studiare per essere migliore degli altri e fare feste da urlo, non dove la mattina andavi a lezione ed il pomeriggio ti facevano allenare per imparare ad ammazzare e farsi ammazzare. In più era apertamente gay e sapeva che quegli imbecilli dei compagni che si sarebbe ritrovato, rimpinzati sin dalla nascita da stronzate sull'onore, sui valori e sulla vera famiglia non gli avrebbero reso la vita facile. Essere gay non gli aveva mai creato problemi, dal momento che era una persona che non si faceva mettere i piedi in testa facilmente... Solo che non aveva mai avuto a che fare con uno pseudo-esercito di ragazzoni probabilmente omofobi, e sinceramente sperava che dopo al massimo qualche mese sarebbe potuto andare via. Avrebbe deluso il padre, ma preferiva vivere la sua vita come voleva e deludere qualcuno, piuttosto che vivere come volevano gli altri ed essere infelice.


I Clarington avevano un nome in quell'istituto: moltissimi di loro avevano studiato lì ed il fratello maggiore di Hunter si era diplomato appena l'anno precedente. Nel giro di pochi giorni si era formato una bella combriccola, ma più che persone realmente interessate a lui erano persone interessate al suo nome e ai vantaggi che potevano trarne.
- Chi ha invitato il frocetto al nostro tavolo? - tuonò perentorio il loro capo, sbattendo con forza il vassoio. Sebastian, nella fretta per dover andare a studiare prima degli allenamenti del pomeriggio, si era malauguratamente seduto al tavolo di Clarington e dei suoi fedeli compagni, senza aver ricevuto un invito personale.
- Si è seduto da solo qui! - rispose un giovane dai capelli rossi.
Hunter non poteva di certo accettare un simile affronto, per cui si avvicinò con aria minacciosa al ragazzo mingherlino. - Cosa vuoi? Vuoi farci diventare come te, eh?
- Se devo essere sincero non sei il mio tipo, secondariamente non ho la bacchetta magica per farvi diventare raffinati ed educati come me.
- Prendi pure in giro?! Forse non sai con chi hai a che fare.
- So benissimo con chi ho a che fare: con qualcuno che crede di possedere un tavolo della mensa che invece, guarda caso, può essere utilizzato da tutti gli studenti. - commentò il francese in tutta calma.
Hunter lo guardò minaccioso e se ne tornò al suo posto, rilassando i pugni e placando la voglia che aveva di prenderlo a calci, per evitare un richiamo dal preside.
- Te la farò pagare, prima o poi. - mormorò a denti stretti.


Hunter si odiava. Avrebbe dovuto dare prova di forza, avrebbe dovuto far vedere chi era il maschio alfa e cacciare quel Sebastian dal tavolo, ma non ci era riuscito: aveva provato a prenderlo in giro ed il giovane non era stato minimamente scalfito dalle sue parole. Avrebbe dovuto andarci più pesante, ma non riusciva a farlo, perché anche lui era gay ma non aveva mai avuto il coraggio di dirlo a nessuno.
Si guardò allo specchio: non voleva essere la pecora nera della famiglia, non voleva dare un dispiacere alla famiglia – e non capiva come potesse cambiare l'affetto che si prova per un figlio il fatto che amasse gli uomini anziché le donne – ed era diventato qualcosa di ancora peggiore.
Un codardo.

 

  
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