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Autore: Scarlett Sakura    27/09/2008    5 recensioni
Non è mai un bene scommettere contro Hiruma e Mamori lo imparerà a sue spese...
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamori Anezaki, Youichi Hiruma
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Eyeshield21

 

Buon giorno a tutti, buona sera oppure buona notte.

Mi sono dedicata alla mia ennesima follia, questa volta la scelta è caduta su Eyeshield21. Ho deciso di scrivere qualcosa su Hiruma e Mamori, due personaggi che insieme fanno sognare (anche se non si può dire nel caso del primo XD). Una piccola fic per farvi divertire un po’, almeno è questa la mia intenzione.

Sarei davvero contenta se lasciaste qualche piccolo commento. Ringrazio coloro che leggeranno o recensiranno.

ATTENZIONE: Non ho letto il manga ed ho visto solo qualche puntata dell’anime, per tanto chiedo scusa se ho scritto qualche bestialità o fatto involontariamente spoiler.

 

 

Scommettiamo?

 

 

Accidenti!

Accidenti, accidenti, accidenti, accidenti, accidenti!

Coma ho fatto a cacciarmi in questo guaio?

Perché ho accettato quella maledetta scommessa? E con Hiruma-kun per giunta!

Mi sta bene, così imparo a sfidarlo. Ancora non posso crederci…

 

- Bene ragazzi, buona fortuna. - Eyeshield mi fece un cenno con la mano e si avviò insieme agli altri. Stavano per disputare l’ennesima partita contro l’Ojo White Knights ed erano tutti molto tesi, fatta eccezione per una persona. Il loro capitano se ne stava beatamente seduto su una sedia a sfogliare una rivista come se la cosa non lo riguardasse. Arrabbiata come non mai, mi diressi verso di lui.

- Hiruma-kun, va tutto bene? Non sei preoccupato? - chiesi ironicamente.

- Neanche un po’. - mi rispose senza alzare lo sguardo da quella stupida rivista.

- Sentiamo, da dove nasce tanta sicurezza?

- Eyeshield21 è dalla nostra parte, basterà che lui si occupi di Seijuro Shin e di fare touch down. Al resto penseremo noi.

Un nervo pulsava pericoloso sulla mia tempia, ho sempre odiato questo suo modo strafottente di fare. Gli strappai il giornale dalle mani e con tutta la maleducazione di cui ero capace gli chiesi:

- Ma chi diavolo ti credi di essere?

- Il capitano della squadra. – puntualizzò sorridendo come un demonio. Questo mi fece andare ancora più in bestia:

- Scommetto che non riusciresti a mettere in difficoltà Seijuro neanche se volessi. - errore madornale. Mai sfidare Hiruma-kun, specie sul suo stesso terreno. Infatti il suo sorriso diabolico si allargò arrivando quasi alle orecchie e mostrandomi i denti aguzzi.

- Cosa sei disposta a scommettere? - convinta che scherzasse decisi di stare al gioco.

- Sono disposta ad eseguire ogni tuo ordine per un’intera giornata. - come se gli avessi proposto di giocare alla lotteria si alzò e, puntandomi l’indice contro, sputò le seguenti minacciose parole:

- Perfetto allora! Se riuscirò a mettere in difficoltà Seijuro almeno una volta tu obbedirai ad ogni mio ordine per una giornata. Se invece non ci riuscissi, sarò io ad obbedire ai tuoi ordini. Ci stai? - cominciavo ad avere un po’ di timore ma non potevo tirarmi indietro, mi avrebbe derisa fino all’ultimo giorno di scuola.

- Va bene, ci sto!

 

Come ho potuto essere così idiota?

Ovviamente, Hiruma-kun ha vinto la scommessa. E’ riuscito non solo a mettere in difficoltà per due volte Seijuro, ma se eyeshield21 ha fatto touch down è stato merito di un suo magistrale passaggio.

Adesso mi tocca starmene qui, nella sede del club, ad aspettare che si decida a farsi vivo.

SBAM!

Parli del diavolo e spuntano le corna. Con la sua leggendaria delicatezza apre, o meglio, sfonda la porta, come capita ogni sacrosanta mattina del resto. Il suo sguardo ispido, da pazzo omicida, si posa su di me come quello di un diavolo si posa sulla sua vittima sacrificale.

- Bene, stupida manager, a quanto pare ho vinto io. Ora dovrai fare tutto quello che ti dico e senza fiatare, chiaro? - cominciamo bene. Vorrei strangolarlo, ma un patto è un patto e va rispettato.

- Sì, capitano. - gli rispondo in maniera educata, ma con un velo di acidità nella voce.

- Noi andiamo ad allenarci. TU, rimetti a posto la nostra sede, vai a comprare qualche spuntino, lava le nostre divise, mettiti d’accordo con gli altri club per l’uso del campo, ed infine lucida il mio armadietto. - detto questo gira sui tacchi e se ne va lasciandomi completamente basita.

Conoscendo il tipo non avrei dovuto aspettarmi un trattamento troppo gentile, ma neanche così dispotico. Per chi mi ha preso? Non sono la sua serva! Avrei una gran voglia di prendere a pugni qualcosa, ma tanto sarebbe inutile. Sospirando mi metto subito al lavoro, prima inizio e prima finisco.

Mi ci è voluta tutta la giornata per "obbedire" ai suoi ordini e sono praticamente a pezzi. I ragazzi ormai se ne sono andati e con un po’ di fortuna la mia tortura giornaliera è finita.

- Ehi, stupida manager! - ho cantato vittoria troppo presto.

- Cosa c’è? - quasi ringhio nella sua direzione.

- Devo farmi la doccia, accompagnami.

- Cosa? - lo guardo come se fosse pazzo. Lui capisce subito quali siano i miei pensieri e, sorridendo ironicamente, mi dice:

- Ho bisogno di qualcuno che rimetta in ordine, ma se vuoi possiamo farci la doccia insieme.

- NO! - sono rossa come un’aragosta e la cosa m’imbarazza parecchio. Hiruma-kun si mette a ridere e si avvia ai bagni. Emetto un sonoro sospiro e lo seguo docilmente, infondo la giornata è quasi finita.

Devo togliermi la brutta abitudine di pensare prima del tempo. Arrivata in bagno mi trovo davanti un disordine inaudito. Vi erano asciugamani sparsi ovunque, il pavimento bagnato, gli specchi appannati, le mattonelle ricoperte di scritte e, dulcis in fundo, un paio di boxer appartenenti a chissà chi.

- Stupida manager, mentre io mi lavo, tu rimetti tutto a posto. - entra nella doccia e mi lascia da sola in quel mare di marciume, che altro non può essere definito.

Non so quanto tempo sia passato, ma ho quasi finito di riordinare. Sto mettendo a posto gli ultimi asciugamani quando sento una mano sulla mia spalla. So perfettamente chi è, infatti mi giro furiosa.

- Che cos…a… - l’idiota in questione è davanti a me con solo un minuscolo asciugamano sui fianchi.

- Dammi un altro asciugamano.ordina. Imbambolata come sono, mi accorgo appena che stava gocciolando sul pavimento che avevo appena lavato!

- Torna subito nella doccia! Ci ho messo una vita a riordinare questo porcile. - lo spingo via per allontanarlo ma, purtroppo, lui scivola sulla pozzanghera -da lui creata- e cade trascinando anche me. Non so ancora come, ma ci ritroviamo io sopra e lui sotto. Lo guardo stupita per qualche istante, mentre lui resta indifferente. All'improvviso Hiruma-kun ribalta le posizioni e ci ritroviamo a posizioni invertite. Le sue mani mi bloccano i polsi ai lati della testa e non posso muovermi.

- Hiruma-kun, lasciami! – cerco di liberarmi, inutilmente. Lui sorride perfido e questo non mi piaceva affatto.

- Neanche per sogno. Ora comincia il bello, è tutta la giornata che aspetto.

Vedo il suo viso abbassarsi ed avvicinarsi al mio. Ancora non capisco bene cosa voglia, che accade tutto: le sue labbra sono sulle mie. Mi toccano e cercano prepotentemente di schiudermi e alla fine ci riescono. Sento la sua lingua entrare senza permesso e intrecciarsi con la mia, entrambe iniziano una danza vorticosa. Percepisco la mia testa girare e non riesco a fare nulla per fermarlo. Come se avesse compreso i miei tentennamenti, si stacca e si mette a sghignazzare.

- Però devo ammettere che non è stato male.

La sua mano destra si sposta e la sento infilarsi sotto la mia maglia. Afferro il suo polso per arrestare la sua corsa.

- Hiruma-kun! Fermati! - La sua mano prosegue come se non avessi parlato ed arriva sotto il seno destro. Stringo gli occhi perché so cosa farà e non riuscirò a fermarlo. Infatti mi accarezza ignorando bellamente le mie proteste. Non contento, inizia a baciarmi il collo ed a strusciarsi addosso. Incapace di fare qualunque cosa, inizio a gemere sommessamente e mi tappo la bocca sorpresa da ciò che sto, o meglio, gli sto lasciando fare.

- Non ti trattenere stupida manager, tra poco urlerai come non mai in vita tua. - non capisco bene se sia una promessa o una minaccia, fatto sta che prosegue imperterrito il suo “operato”.

- No… aspe… aspetta… - cerco di scansarlo con entrambe le braccia, ma lui è decisamente più forte di me. E’ un impresa alquanto ardua e non so che inventarmi. All'improvviso scosta la sua mano e si alza come se niente fosse. Io apro gli occhi e resto di stucco, poi mi alzo a mia volta e non so bene cosa dire.

- Che significa? - sono chiaramente imbarazzata, ma non so se per ciò che sarebbe potuto accadere o perché mi ha “mollata” in questo modo.

- Sarà per la prossima volta, sta per arrivare il bidello per le pulizie, e comunque ora non ne ho voglia. - che arrogante, despota e presuntuoso!

- Non ci sarà un prossima volta! - lui mi guarda e sorride, un sorriso obliquo tra il perfido e l’ironico.

- Scommettiamo?

 

 

 

 

Finita! Non sono brava negli atti amorosi perciò spero siate clementi. Ho deciso di correggerla e aggiustarla perché, come mi aveva fatto precedentemente notare Alexiel Mihawk, Hiruma non si sarebbe mai fermato da solo. Spero vi sia piaciuta almeno un pochino e spero vogliate recensire.

Grazie a tutti.

Saluti da Koishan la folle.

   
 
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