Prologo
"Voglio una stella anche io!"

 ̶  Io sono più fotogenico!  ̶
 ̶  Ma lui è più tenero.  ̶  spiegò pazientemente Atena.
 ̶  Ma è ciccione!  ̶
 ̶  Non è "ciccione", è grassottello, il che ispira dolcezza d'animo.  ̶
 ̶  Beh di sicuro ho fatto molte più conquiste di lui!  ̶  protestò ancora Zeus, indicando con un dito il nome inciso sulla stella sotto le sue divine All Stars. Il dio ignorò spudoratamente l'occhiata carica d'odio che gli lanciò la moglie, continuando a pestare invidioso la stella rossa.
 ̶  In realtà, centinaia di donne si sono comprate accessori con la sua immagine stampata sopra.
 ̶  Non mi interessa se ha avuto centinaia di migliaia di fan, non accetto che lui abbia una stella e io no!  ̶
 ̶  Ehm, divino padre, è meglio se abbassi la voce, oggi la Hollywood Walk of Fame è parecchio affollata...  ̶  consigliò Ermes, guardandosi intorno. Un gruppetto di ragazze cinesi stava guardando verso di loro, immortalando l'ira di Zeus con la macchina fotografica.
 ̶  Considerando le centottanta foto scattate in tre secondi, c'è una possibilità dell'undici percento che tu sia venuto bene in almeno...  ̶  commentò Atena, usando le dita delle mani per contare  ̶  sette foto e quattro decimi. ̶
Apollo alzò un sopracciglio:  ̶  Scusa, SignoraSonoLaDeaDellaMatematica, vuoi spiegarmi come si fa a venire bene in "quattro decimi"?  ̶
 ̶  Perché nei restanti sei decimi hai il tempo di incominciare a starnutire, essere abbagliato dal flash, farti andare di traverso la saliva o adocchiare il divino fondoschiena di, ad esempio, Afrodite.  ̶  spiegò la dea, sistemandosi gli occhiali che aveva appena acquistato  ̶  e dunque rovinare irrimediabilmente una foto.  ̶
 ̶  Io non posso rovinare nessun decimo di fotografia!  ̶  ribatté Zeus, continuando a girare intorno alla stella incriminata  ̶  Sono il padre degli dei, per UnoACasoDeiMieiTantiFigli, e questo vuol dire che sono il più fotogenico, il più interessante, il più sensuale e il più attraente degli dei!  ̶
Apollo alzò anche l'altro sopracciglio:  ̶  ... Come, scusa?  ̶
 ̶  Efesto!  ̶  tuonò Zeus.
Il dio si fece largo tra la folla, nella sua forma umana di signore in sedia a rotelle.
 ̶  Scusate se mi ero allontanato, la museruola di Cerbero aveva dato qualche problema e Ade non riusciva a sistemarla da solo  ̶  protestò, scocciato  ̶  Perché io gliel'avevo detto di non avvicinarsi al venditore di hotdog, ma lui che fa, mi ascolta? No, anzi! Ci passa proprio davanti, e poi si lamenta se un cane demoniaco a tre teste divora in quattro nanosecondi cinquantatrè panini e il venditore non accetta dracme! Tanto io sono solo il RiparaTuttoHandicappato, giusto?  ̶
 ̶  Smettila di lagnarti!  ̶  ordinò Zeus, mentre Era commentava a mezza voce un "da quale pulpito".
 ̶  Voglio che tu scolpisca una stella anche per me!  ̶
Efesto scosse la testa:  ̶  Non puoi avere una stella se non sei un attore, un cantante, un presentatore televisivo o un radio speaker...  ̶
 ̶  Se ha una stella lui, posso averla anche io!  ̶  protestò ancora il padre degli dei.
 ̶  Lui chi?  ̶
Il dio in carrozzina avanzò in mezzo al gruppo di divinità, avvicinandosi abbastanza alla stella incriminata da leggere il nome inciso a caratteri dorati.
 ̶  ... Winnie the Pooh?  ̶
 ̶  Ha contribuito all'industria dello spettacolo statunitense!  ̶  commentò Atena, difendendo il beniamino orsacchiotto.
 ̶  Allora daremo anche noi il nostro contributo!  ̶  decretò Zeus, alzando uno dei pugni con fare glorioso  ̶  Gli dei dell'Olimpo gireranno un film!  ̶