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Autore: Zomi    10/09/2014    4 recensioni
Inizia tutto con un appuntamento disastroso.
Per Sanji.
Un calcio in faccia.
Per Sanji.
Un epistassi nasale.
Per Sanji.
Ma sarà un incontro che cambierà la sua vita per sempre... per Violet.
*Fan Fiction partecipante al SaViolet’s Day*
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sanji, Un po' tutti, Violet
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se l’amore è una dipendenza, tu sei la mia nicotina



 
SETTE DOLCI NOTE
 

 
CAPITOLO 1: Cannella

 
Roterò gli occhi al cielo sbuffando, mentre la sigaretta, spenta, correva da un angolo all’altro della bocca.
Fissò, con l’iride scura libera dalla frangia, il soffitto in finto legno del bar, storcendo le labbra nel notare le venature ripetute nel susseguirsi del finto abete.
Orribile.
Sembrava un puzzle di stracci di alberi, mal attaccati con chissà che Hatak scadente.
Orribile, decisamente orribile.
Ma il locale non era suo, grazie al cielo, e quel stomachevole tono artistico non era un suo problema.
Il suo, problema, era peggiore.
Riportò l’attenzione alla giovane ragazza dinanzi a lui, seduta scomposta e con i gomiti sul tavolino, mentre si abbuffava e ingozzava infilandosi in bocca, in quella deliziosa e invitante bocca colorata di rosso, tre brioche tutte insieme.
Sanji sorrise debolmente, risvegliando tutto il suo essere cavaliere e galantuomo, cercando di apprezzare i grugniti e l’abbuffarsi disgustoso di Bonney.
Perché lui era un cavaliere.
Perché lui era il Mr Prince di ogni donna.
Perché anche dinanzi a un maschiaccio amante di schifezze e bibite gassate come la rosa, lui la trovava comunque e a tutti gli effetti una bellissima ragazza.
Perché Bonney era davvero carina, una ragazza con tutte le curve e morbidezze apposto.
Un prosperoso seno, pelle chiara e liscia, occhi verdi e luminosi, capelli lisci e rosa che erano sciolti sulle sue spalle mascoline e nude per via della canotta bianca che la vestiva, e delle gote paffute e ornate da un piercing dorato.
Simpatica, con la battuta pronta e una buona dose di ironia maschile.
Una bellissima donna, forse un po’ burbera e troppo spontanea, ma comunque una donna.
Qual era dunque il problema?
Il problema era la sua fame abnorme e insaziabile.
-… sicuro di non voler niente?- deglutì secca Bonney, alzando gli occhi smeraldini dalla crostata che stava divorando a mani piene.
Sanji balbettò leggermente, cercando un modo gentile con cui far notare, alla sua giovane accompagnatrice, che se lui avesse ordinato anche solo un misero caffè, avrebbe dovuto aprire un muto per poter pagare tutta l’ordinazione.
-N-no, tranquilla cara- scosse il capo.
La rosa sghignazzò, ruttando con le ganasce spalancate, ritornando a divorare le brioche sopravvissute a quel loro primo appuntamento.
Primo ed unico, si annotò dentro se stesso Sanji.
Perché?
Perché poi era uscito con lei?
Aveva per fino preso un giorno di ferie dal ristorante, il suo, per poter uscire con lei, ma diamine, a saperlo avrebbe preferito rimanersene tra i suoi fuochi d’acciaio e scoppiettanti, rosolando sopraffini arrosti e sminuzzando a regola d’arte le verdure di stagione.
Sia chiaro: non era la ragazza il problema.
Era il conto.
La sua banca, gli avrebbe concesso un mutuo per “pagamento conto per primo appuntamento”?
Se almeno Bonney fosse stata la donna giusta, la fatidica anima gemella, lui sarebbe stato ben disposto a vendersi un rene per sfamarla.
Ma lei, quella bella rosa dall’appetito immondo e stomaco senza fondo, sembrava persa per un suo amico, simpatico e lentigginoso col sorriso stampato in faccia, e aveva accettato il suo invito solo per provare la famosa crostata di ciliegie del Franky’s House.
In poche parole lo stava usando come bancomat.
Sospirando, Sanji si alzò dal tavolino del bar, dirigendosi con un sorriso forzato verso il bancone.
Si posò con un fianco ad uno sgabello, rigirandosi la sigaretta spenta tra le dita, scuotendo il capo, notando come la sua assenza non intaccasse l’attenzione della rosa.
-Ehi fratello!!!-
Sollevò lo sguardo all’energumeno dal ciuffo azzurro che lo additava da dietro il bancone, asciugando qualche bicchiere.
-Come va l’appuntamento?-
Sanji leccò il filtro della cicca, voglioso di fumarsela, infischiandosene del divieto di fumare che campeggiava dietro le spalle del barman, storcendo le labbra.
-Dipende Franky- borbottò –Bene per me che ho potuto godere della compagnia di una fantastica donna, come Bonney- si alzò dallo sgabello, intravedendo un’ombra avvicinarsi a lui per occuparlo –Male per te perché non intendo pagare tutto ciò che ha mangiato-
Franky lo squadrò da capo a piedi, sollevandosi dagli occhi gli onnipresenti occhialini da sole, storcendo la bocca.
-Scherzi vero? Con tutto quello che ha mangiato la tua bella, potrò rifare i sedili alla mia bella Sunny- sganasciò, posando il bicchiere lucido e muovendosi a servire il nuovo cliente –Che ti servo sorella?-
Sanji ghignò leggermente, per il modo di approcciarsi con la clientela del suo amico,  ruotando lo sguardo sulla donna che gli sedeva alla sua sinistra, studiandola.
Elegante e sorridente, una brunetta dai riccioli morbidi e le labbra carnose stava richiedendo un semplice cappuccino al robusto barman, posando le chiare e delicate mani al bancone, quasi accarezzandolo.
Vestiva un leggero vestitino, lungo fino a metà coscia, pois neri su stoffa rossa, indossando tra i capelli una sgargiante e florida rosa rossa.
Un sorriso spontaneo ed ebetuncolo affiorò sulle labbra di Sanji.
Si voltò totalmente verso la donna, fissandola senza ritegno, ampliando centimetro dopo centimetro il sorriso, sgranando sempre più lo sguardo.
Divina.
Quella mora era divina.
Sembrava una ballerina, una bella e morbida ballerina di flamenco.
Le gambe del biondo iniziarono a dondolare di loro spontanea volontà, mentre il suo sguardo nero si sbiancava, lasciando spazio a una nuova iride cuoriforme e rossastra.
-Waaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!- scoppiò in un ululato, gettando le braccia in aria e roteando sul posto –Sei una Deaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!-
La donna rabbrividì sullo sgabello, stringendosi nelle spalle e aggrappandosi con forza la bancone, presa di sorpresa dall’urlo assatanato dell’uomo che le era accanto.
-C-come sc-scusi?- balbettò incerta.
-Sei divina mia cara- ansimò il biondo cuoco, cercando di ricomporsi.
Si schiarì la gola, tossicchiando, e, sistemata la cravatta al collo, si inchinò verso la mora, avvicinandole le labbra alla tremante e agitata mano.
-Il mio nome è Sanji Black Leg- parlò, accostando sempre più la bocca alla pelle candida della ragazza –Ma se desideri…- socchiuse gli occhi, per gustarsi meglio il delicato sapore di quella meravigliosa pelle, con un cavalleresco bacio.
-… sarò il tuo Mr Pr-OUCH!!!!-
Un nera suola di ballerina si spiaccicò contro il viso di Sanji, atterrandolo a terra.
-MA COME SI PERMETTE?!?- strillò la mora, calciando con forza il biondo a terra –Io non voglio che tu sia proprio un bel niente!!!-
Batté un pugno sul bancone, accigliata e offesa, incenerendo Sanji, ancora steso atterra, mentre tutto il locale portava l’attenzione su quella bizzarra scenetta.
-Voglio solo il mio cappuccino- strillò ancora, alzando il dolce nasino al cielo, chiudendo teatralmente le palpebre –Nient’altro-
Socchiuse leggermente un occhio, scrutando quel maleducato che aveva provato a sfiorarla, storcendo ancora indignata le labbra.
Come osava?
Nemmeno si conoscevano, e pretendeva di baciarle una mano?
Ma chi credeva di essere?
Un cavaliere dell’Orlando o un galant’uomo dell’ottocento rimasto indietro con i tempi?!?
Sanji continuava a fissarla intensamente, boccheggiando senza fiato, incurante del leggero rivolo di sangue che gli colava da una narice.
La mora deglutì piano, sentendosi a disagio al centro dell’attenzione, non solo del locale gremito di gente, ma soprattutto di quel biondo.
-Ha-ha capito?- cercò di mantenere il controllo della situazione.
Il biondo si alzò da terra, spolverandosi la giacca del completo indossato per l’appuntamento con Bonney, ritornando accanto alla giovane donna.
La mora sussultò, pronta a rimandarlo a terra con un nuovo calcio, diretto verso il cavallo dell’uomo piuttosto che al suo viso.
Si strinse al bancone, fissandolo avvicinarsi nuovamente a lei e, con fare sicuro, portarsi con il viso a un soffio dal suo.
Deglutì, caricando il polpaccio, pronto a tendersi tra le gambe del biondo, mantenendo lo sguardo fisso su di lui e la sua iride scura, calamitata su di lei.
Tremò quando il viso di Sanji si avvicinò pericolosamente a lei, voltando il volto su un lato e serrando gli occhi, caricando il calcio e…
-Cannella-
Strabuzzò lo sguardo, fissando stralunata il giovane, osservandolo afferrare, sicuro e deciso, un piccolo contenitore da una pila ben riposta sul bancone.
-Dolce come il tuo sguardo- sorrise Sanji, disegnando con la polverina nocciola un piccolo cuore sulla spuma bianca del cappuccino, fermo da tempo sul bancone –Ma dalla punta ardita come.. come te-
La mora fissò il cuore sciogliersi dolcemente sul latte in bolle, balbettando scioccata.
-Sono Sanji- si ripeté il biondo, porgendole una mano.
La mora lo studiò attentamente, prima di ridere portandosi una mano davanti alla bocca, divertita.
-Violet- si presentò, stringendo la mano al biondo.
 





ANGOLO DELL’AUTORE:
Un ringraziamento speciale ed unico va a lei, solo a lei, che mi ha sopportato e supportato nell'organizzazione di questo evento.
Grazie, per i sabati mattina passati a cercare un'immagine in cui Sanji non sanguinasse dal naso alla vista di Violet.
Grazie per la tua pazienza e fantasia.
Grazie per la comprensione.
Grazie di cuore Piper_Parker.
Ma grazie anche a magicaemy, girl_in_the_sun, SanjitaSwan, Ary_alias NicoRobin99, Knightwarrior e Placebogirl per i loro meravilgiosi scritti e per tutto l'impegno che hanno messo in questo primo tentativo di SaViolet's Day italiano.
Grazie, siete uniche.
Zomi
 
   
 
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