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Autore: Fairbanks    11/09/2014    4 recensioni
Una profonda nostalgia pervade Aleu, ormai divenuta il lupo "alfa" del branco di Nava.
A volte i desideri e le emozioni superano qualsiasi barriera reale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Balto fan fiction
 
                         Lo spirito della foresta                   
 
Nota: La nostalgia, quella vera, è l’ inconfondibile segnale della mancanza di qualcosa, di qualcuno, che sia un padre, una madre, un fratello, un amico, è qualcosa che trascina la mente in una profonda malinconia o in una gioia immensa nel ricordo dei momenti passati assieme a coloro che hanno significato qualcosa nella vita. Da quando Aleu ha deciso di seguire la sua strada, diventando lupo “alfa” del branco di Nava guidandolo attraverso l’ oceano non ha mai smesso di pensare a suo padre (Balto), a sua medre (Jenna) e a suo fratello (Kody), amandoli anche da lontano e chiedendosi continuamente se fossero stati felici o meno. In questo breve racconto, il continuo di BALTO 2 Wolf Quest, Aleu li amerà così intensamente fino a che…
 

NOSTALGIA…
Il vento soffiava debolmente dal mare portando con sé l’ odore salmastro che ricopriva quella sperduta valle ricca di foreste. Le montagne, silenti nella notte si ergevano ai confini di quel territorio sconosciuto mentre alcuni ululati risuonavano in direzione della madre luna. Le scogliere innevate cadevano a picco creando una barriera per il mare che con onde spumeggianti si infrangevano sulla nuda roccia, adesso calme e quiete dopo che la tempesta era passata. Seduta sulla spiaggia innevata con dietro l’ alta scogliera, Aleu guardava il mare annusando quell’ aria salmastra, quel sapore che solo l’ acqua del mare sapeva dare. Al di là del blu oceano c’ era la sua casa, c’ era la sua terra, i suoi fratelli, suo padre, sua madre, tutti coloro che l’ avevano aiutata a scoprire chi era. Chiuse gli occhi, il branco stava dormendo già da un pezzo, domani doveva essere una giornata di caccia e il momento migliore per cacciare, si sa, è il mattino presto.
Aleu era orgogliosa di se stessa, in poco tempo era diventata capo branco grazie a quel lupo, Nava,che adesso non sapeva dove fosse. La nostalgia, comunque, adesso era più forte di lei, aveva voglia di tornare da suo padre, da sua madre, dai suoi fratelli ma non poteva lasciare il branco, aveva scelto quella strada e non poteva più tornare indietro. Mentre il debole vento gli accarezzava il pelo, una lacrima scese dal suo volto nei ricordi di quei giorni passati assieme ai suoi cari, alle lunghe giornate passate a giocare rotolandosi con suo fratello nella neve con sempre la dolce voce di sua madre che la chiamava, quando si faceva tardi. Mentre pensava questo, un lupo dal pelo bianco e dagli occhi di cristallo si avvicinò a lei.
“A cosa stai pensando, Aleu?”
“A mio padre e mia madre”
Il lupo rimase in silenzio per un attimo, guardandola “Sono sicuro che stanno bene”
“Krystal…”
Aleu si strofinò a lui, il suo compagno gli voleva bene, sentiva dentro di sé ancora quella  profonda nostalgia che tutti i giorni l’ accompagnava, era persino arrivata a piangere cercando di non farsi vedere dal branco, ma Krystal sapeva cosa stava passando.
“So che vuoi restare sola” Si allontanò “Non fare tardi, domani è una dura giornata, non vorrei che ti stancasi troppo”
Caro, dolce Krystal.
Il vento continuava a soffiare sulla valle, sentì improvvisamente una grande stanchezza addosso, le sue palpebre cominciarono involontariamente a chiudersi, non aveva voglia di reagire, si distese sulla neve, addormentandosi.
 
LO SPIRITO DELLA FORESTA
 
Il ghiaccio sotto di lei era freddo, spesso. Aleu aprì gli occhi guardandosi confusamente attorno, non si trovava più sulla spiaggia. Era al centro di un’ enorme lago ghiacciato, o di un mare, in lontananza si potevano vedere alte montagne che si scagliavano contro il cielo plumbeo che lasciava spazio solo a qualche raggio di sole.
Aleu era stupita, dove si trovava, dov’ era il suo branco. Attorno a lei solo ghiaccio, niente alberi, niente foreste, neanche un filo di vento, niente. Aleu cercò prima di tutto di mantenere la calma, era a capo di un branco e non era la prima volta che se l’ era cavata in situazioni difficili. Piano piano, però, l’ angoscia si fece spazio in lei, com’ era arrivata fin là? Mentre guardava davanti a sé cercando di ricordare un lupo dal pelo nero, venuto da chissà dove, camminò fino a lei. Aleu si mise in posizione di difesa, ma ben presto capì che non c’ era niente da temere. Lo guardò, mentre lui guardava lei. “Chiudi gli occhi, Aleu. So che ti stai ponendo molte domande in questo momento, ma la tua mente deve essere libera”
Aleu sentì ancora una volta quella sensazione di stanchezza e nella sua sorpresa, chiuse gli occhi.
“Il nostro destino è scritto nelle stelle e i puri di cuore come te, Aleu, sanno sempre dove andare. Non avere paura, non voglio farti del male, il tuo cuore è puro così come la tua anima, per questo ho deciso di rivelarmi a te”
Aleu ascoltava rilassata, non aveva paura, aveva imparato a controllarla, aveva imparato che con la paura, se improvvisa, e con il panico si poteva arrivare alla morte. Più che altro, in quel momento, era stupita.
“Io mi chiamo Astel, sono il figlio di un mondo non più mio, di un branco che ho visto crescere, che ho visto proteggere il suo territorio dove ora ci sei tu, Aleu. Il mio branco era tutto per me, era la mia casa, la mia protezione, ma un giorno abbiamo dovuto difenderci da un branco più grande del nostro. Ho visto i miei compagni morire ad uno ad uno, i miei fratelli riversi senza vita nella neve, i miei cuccioli sbranati da quei lupi venuti da chissà dove. Io sono riuscito a sopravvivere, morendo alcuni giorni dopo, divenendo il padrone di questa valle”
Nella sua mente, Aleu vedeva quello che era accaduto tempo prima nel suo territorio mentre il suo respiro era, nonostante tutto, calmo. Decine di lupi riversi a terra nella neve colorata dal loro sangue, piccole creature innocenti che chiamavano le madri e i padri, inutilmente. La morte di quel lupo in una profonda tana, solo.
“Perché mi stai mostrando tutto questo”
“Perché sei pura e puoi facilmente capire che il tuo branco è la cosa più importante che ci sia in questo mondo, non dimenticarlo mai. Adesso, quando sentirai sul tuo pelo un soffice vento, apri gli occhi. Io sono costretto a rimanere qui, in questo mondo sperduto nel tempo e nello spazio. Ti saluto, Aleu, sono sicuro che i tuoi figli ti somiglieranno”
Aleu sentiva dentro di sé una profonda compassione per ciò che aveva passato quel lupo, la sua mente aveva rinunciato a comprendere e si era abbandonata all’ istinto, sentì il debole vento sul suo pelo. Aprì gli occhi e rimase stupita di gioia nel vedere dove si trovava. Era nella sua terra, in Alaska, davanti alla dimora di suo padre, come pochi secondi prima sentiva emozioni dentro di lei, non era un sogno. Corse felicemente verso la barca arenata sulla spiaggia, entrando nella cabina dove dormiva con suo padre sorridendo vedendo sua madre che dormiva accanto a lui riscaldandosi a vicenda. Aleu sentì una profonda gioia mentre suo padre cominciò a svegliarsi, restando a bocca aperta vedendola davanti a lui.
“Aleu…”
Aleu gli si gettò incontro abbracciandolo, strofinando il muso sul suo pelo, stringendolo forte a sé.
“Non chiedermi niente papà… non so come sono arrivata fin quì…”
Balto la stringeva forte a sé mentre anche Jenna, sua madre, si era svegliata e con un urlo di gioia l’ aveva abbracciata.
 
FINE
 
“Aleu, svegliati…Aleu…”
Aleu aprì i suoi occhi sentendo il debole vento sul suo pelo, sentendo il rumore del mare. Krystal era chinato su di lei mentre guardava il suo sguardo stupito.
“Ti eri addormentata, Aleu”
Aleu si alzò scrollandosi la neve di dosso, confusa, ripensando a ciò che era successo. Non era stato un sogno, poteva sentire l’ odore di suo padre e di sua madre sul suo pelo. Alzò lo sguardo al cielo, Krystal la seguì con lo squardo.
“Che cosa guardi, Aleu?”
“Le stelle”
 
 
 
 
 

 

 
   
 
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